Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Betta3x9    12/02/2012    6 recensioni
13. "Credevo fossi morto tre anni fa, alla Cascata della Medusa". Mormora John, in piedi in mezzo al marciapiede di una strada qualsiasi, con persone qualsiasi a pochi passi da loro. "Come hai potuto - " (Come hai potuto farmi questo, Dottore?)
[Wholock]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note: Un po' di slash e un po' di angst. (Si poteva fare a meno di un capitolo con un pizzico di angst? Bhè, sì, effettivamente sì. D'altra parte, ho chiamato questa raccolta "raccolta del superfluo", quindi...!)

*


Sherlock è seduto sul divano - a una distanza piccolissima da lui - e indossa solo la sua vestaglia blu un po' sbiadita. John non ricorda esattamente come abbia fatto a finire lì, ma, dopotutto, non gl'interessa affatto.

Nonostante i bordi aperti della vestaglia lascino scoperti sprazzi di pelle bianchissima, il corpo di Sherlock  è qualcosa di ancora indistinto - tutto ciò che riesce a vedere sono degli occhi trasparenti che lo fissano senza ritegno.

John si sente paralizzato - Come una lepre che resta immobile davanti ai fari di una macchina che sta per travolgerla, così resta John. Gli occhi di Sherlock come fari che cancellano ogni fuga - tutto quello che riesce a fare è allungare una mano verso l'altro per accarezzare la piega morbida tra il collo e la mascella -la pelle è fredda e liscia - Sherlock piega appena la testa, mentre John fa scorrere la punta delle dita fino alla spalla - è una sensazione lievissima - e si fa ancora più vicino.

Non sa bene chi si sia sporto per primo a reclamare un bacio inevitabile - John è troppo confuso e eccitato e spaventato anche solo per chiederselo.

Impazzirò, pensa John, quando la lingua di Sherlock trova la sua - sente la mani dell'altro infilarsi sotto la sua camicia, stringendolo forte - le mani di Sherlock sono fredde; John rabbrividisce e sospira.

Il viso di Sherlock è schiacciato sulla sua spalla, quando comincia a sbottonargli i jeans.  John sente che andrebbe a fuoco, se non fosse per la pelle fredda di Sherlock a contatto con la sua.

Le mani da violinista di Sherlock - così affusolate e bianche e fredde - lo stanno accarezzando sotto i boxer - John geme forte e cerca disperatamente la bocca dell'altro.

Sherlock lo capisce - riesce sempre a capire cosa stai pensando, prima ancora che tu abbia il tempo di pensarlo, maledetto - e si limita a storcere le labbra in un ghigno soddisfatto, senza avvicinarsi. John lo pregherebbe, se solo avesse un po' di voce, vorrebbe che lo baciasse, mentre la sua mano continua ad accarezzarlo tra le gambe - allora le apre ancora un po' e lo guarda fisso negli occhi. Deduci questo, Sherlock - pensa divertito.

Ma Sherlock si limita a fissarlo e John non distoglie lo sguardo - fissa quegli occhi così caldi e scuri - le labbra pallide sono ancora piegate in un ghigno divertito.

Non nota subito il colore sbagliato degli occhi o la piega aguzza che le labbra di Sherlock non hanno mai avuto - lo guarda, semplicemente, senza riuscire a pensare a nulla.

"Ti stai divertendo, Johnny-boy?" sussurra Moriarty, le mani tra le sue gambe e la bocca appiccicata al suo orecchio. "Cosa ne penserebbe Sherlock di tutto questo?". E' la risata di Moriarty che terrorizza John, più di tutto il resto.

E' elegantissimo nei suo completo westwood, mentre John è nudo - nemmeno si domanda dove diavolo siano finiti i suoi vestiti: inizia a perdersi i pezzi - Moriarty lo schiaccia contro il divano e si sistema tra le sue gambe aperte. In un attimo, John decide di smettere di avere paura - strattona Moriarty e riesce a rifilargli un pugno ben assestato sul naso.

Ma la faccia che inizia a sanguinare è quella di Sherlock - sanguina nei posti sbagliati, negli stessi dove sanguinava quando si è schiantato a terra dopo avergli chiesto di guardare.

John è terrorizzato - vorrebbe urlare, fare qualsiasi cosa, mentre Sherlock gli sanguina addosso ed è così freddo - freddo come il marmo, e John non riesce a toccarlo nemmeno con la punta delle dita.

"Cosa hai fatto?" Sussurra Moriarty, nella sua testa - e per un attimo John pensa che sia Sherlock a muovere le labbra - come se avessero la stessa faccia. Ma è solo un'idea folle e cerca di non pensarci affatto.

"E' morto, Johnny-boy". Vorrebbe urlare, scrollarselo di dosso, soccorrerlo - qualsiasi cosa - ma tutto quello che riesce a fare è fissare Sherlock - il corpo morto di Sherlock - che gli è addosso.

Quando il sangue lo ricopre, inzia ad urlare - Moriarty ride nell'oscurità.






Quando John si sveglia, i particolari sono già sfumati. Affonda la faccia nel cuscino e pensa che tutta questa situzione è troppo per lui, che non può farcela senza Sherlock e che finirà per impazzire. Forse è già pazzo.

Poi la sveglia suona e John scende a prepararsi un the.

Sono già trentanove settimane che aspetta che Sherlock si decida a tornare.





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