Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: imsofreakingsorry    12/02/2012    0 recensioni
Tratta liberamente da un libro, che preferirei non venisse citato fino alla fine della storia, in modo da non rovinare la trama a chi non l'avesse letto. La storia è riadattata ai due personaggi e alle vite che io penso possano vivere nel futuro. Solo la storia di base è uguale.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cleveland, Settembre 2054, Dave Karofsky ha sessant’anni.

Dave si svegliò all’improvviso. Era steso sul pavimento, relativamente lontano dal suo letto; ed il cuore gli batteva all’impazzata, era zuppo di sudore.
Si era appena svegliato da uno degli incubi peggiori che avesse mai avuto nella sua vita.
Di solito i sogni che faceva non li ricordava mai, ma questo – per chissà quale motivo – restava ancora vivido nella sua mente: stava vagando per l’aeroporto di Cleveland e si era imbattuto nel… suo doppio. Ma un doppio che doveva anche avere la metà dei suoi anni, a giudicare il suo aspetto e i vaghi ricordi che aveva di quand’era giovane. Anche lui era sembrato stupito di vederlo. Come dargli torto, del resto. Il motivo per cui questo sogno gli era rimasto così impresso, era perché era stato così reale da fargli credere – per un breve istante – di essere stato davvero catapultato trent’anni indietro.
Si sollevò a fatica e lanciò un’occhiata al flacone che conteneva delle pillole color oro che aveva appoggiato sulla sua scrivania. La sera prima ne aveva inghiottita una, ed ora un dubbio stava prendendo forma dentro di lui: che fosse stata quella a causare quello strano sogno? L’indiano – che aveva assistito legamente senza chiedere alcun compenso – gliele aveva regale, ma era stato molto evasivo in merito agli effetti e gli aveva raccomandato di non “usarlo mai per altro scopo per quello previsto”. Si spostò verso la finestra, nella speranza che il paesaggio familiare attorno a lui lo calmasse un po’.
Era appena riuscito a convincersi di aver fatto solo un brutto sogno, quando, guardando la propria immagine riflessa nel vetro della finestra, notò qualcosa che gli fermò il fiato in gola: una macchia scusa sulla maglia del pigiama. Abbassò gli occhi per esaminarla meglio. Sangue?
Per un attimo il cuore sembrò impazzirgli, ma poi si calmò. C’era una spiegazione logica anche a quello: doveva aver perso sangue dal naso durante la notte e aver proiettato nel sogno quell’evento reale.
Eppure c’era qualcosa che ancora lo tormentava, ma cosa?
Stava già per arrendersi e darsi del pazzo, quando ebbe di colpo un’intuizione. Iniziò a frugare nelle tasche del pigiama, dove trovò un fazzoletto di carta macchiato di sangue. Dietro le macchie scure, però, era ancora leggibile il nome di un famoso ristorante dell’aeroporto. Il cuore ricominciò a battere all’impazzata e questa volta non diede segno di smettere.
Era forse la malattia a dargli alla testa? A farlo impazzire? Probabile.
Qualche mese prima – in occasione di una fibroscopia fortemente voluta da Blaine – aveva scoperto di avere un cancro al polmone. Non che se ne fosse stupito, non si fuma più di un pacchetto al giorno per quarant’anni senza ricevere una giusta punizione. Su questo era stato da sempre molto coraggioso – o molto stupido –, i pericoli li aveva sempre conosciuti e li aveva accettati. Le cose arrivavano quando dovevano arrivare, da lui la morte era arrivata prima degli altri, tutto lì.
Blaine aveva fatto il possibile, aveva pure cercato cure alternative – a cui lui non credeva per niente – da quando era disperato per Dave. Ma il tumore era stato scoperto troppo tardi, ormai anche tutti gli altri organi erano pieni di metastasi. Gli avevano suggerito un mix di chemioterapia e radioterapia, ma Dave aveva deciso di passare i suoi ultimi mesi di vita nel modo più naturale possibile. Aveva tentato fino all’ultimo di tenere questa cosa per se, ma Blaine già lo sapeva e sua figlia Angela non aveva tardato a capirlo. Di certo la tosse, i dolori alle costole e alla spalle non l’avevano aiutato a nascondere la cosa.  Dopo una doccia iniziò a prepararsi, i segni della malattia sembrano sparire per un paio di minuti, lasciando a Dave la possibilità di vedere riflesso nello specchio un sessantenne ancora giovane ed aitante. Fino a poco tempo prima era riuscito a conquistare uomini giovani e belli, che a volte avevano anche la metà dei suoi anni. Ma erano tutte storie di poco conto, perché chi lo conosceva bene sapeva che nella sua vita c’erano stati solo due grandi amori: sua figlia Angela e Kurt Hummel.
E Kurt era morto da trent’anni.   
Quella mattina, per togliersi ogni dubbio, aveva deciso di andare in ospedale da Blaine. In tutti gli anni della loro amicizia, era riuscito a farsi amici anche gli altri medici dell’ospedale, ed alcuni di loro gli dovevano un favore.
”Mi puoi analizzare questo?”, aveva chiesto al direttore del laboratorio dell’ospedale
”Di che si tratta?”
”Sta a te dirmelo”
Non aveva tempo per fermarsi ed passare del tempo con il suo migliore amico, un cliente lo stava aspettando nel suo ufficio, e non se la sentiva di lasciare il suo stagista – Derek – da solo, nonostante fosse davvero un ragazzo in gamba.
Sì, Dave lavorava ancora. Più volte si era chiesto se fosse stato davvero il caso di continuare e mettere a rischio la riuscita delle sue arringhe, ma d’altro canto era il suo lavoro uno dei motivi per cui viveva.
Per mantenersi lucido prima di ogni caso, comunque, fumava quante sigarette voleva, tanto ormai il danno era fatto, si diceva. Così la mente restava concentrata e non vagava troppo.
Ma quella mattina – dopo aver ragionato ancora sul sogno di quella notte – era giunto alla conclusione che a fine mese avrebbe smesso di lavorare. Rifletté ancora un attimo su quella decisione e si sentì vecchio ed infelice.
”Signor Karofsky”
La voce di Derek lo riportò alla realtà. Quest’ultimo, con un gesto quasi timido, gli porse un bicchiere di caffè.
”Sono venuto per salutarla un ultima volta”
”A salutarmi?”
”Sì, la segretaria non le ha riferito che il mio stage qui è terminato?”
”Sì, sì, deve avermene parlato”, si ricordò lui.
”Grazie per la sua gentilezza e la sua comprensione, signore, da lei ho imparat molto”
”Grazie del suo aiuto, Derek, lei diventerà un bravo avvocato”
”Lei invece lo è già, anzi, è un grande avvocato”
Dave scosse il capo, imbarazzato per il complimento. Il giovane stagista fece un passo avanti.
”Pensavo… pensavo che forse potremmo cenare insieme, questa sera”, disse, e d’un tratto le sue guance si tinsero di rosso. Era molto timido e fargli quella proposta doveva essergli costato davvero molto.
”Mi dispiace, non posso”, aveva risposto lui, stupito della piega che aveva preso la conversazione.
”Capisco.” Derek tacque per qualche secondo, poi aggiunse: “Il mio stage terminerà ufficialmente tra dieci minuti, se è questo che la trattiene…”
Dave lo guardò meglio. Che età poteva avere? Non ci aveva mai fatto caso, ne gliel’aveva mai chiesto. Ventiquattro, al massimo venticinque anni? Non era mai stato ambiguo con lui, quindi si sentiva a disagio.
”No, non si tratta di questo”, replicò, stringendo le labbra.
”Strano”, ribattè Derek. “Ho sempre avuto l’impressione di non esserle indifferente. E sapendo che anche lei è gay…”
Che cosa doveva rispondergli? Che una parte di lui era già morta e l’altra avrebbe fatto presto la stessa fine?
Che il luogo comune secondo il quale l’amore non avrebbe età era solo una cazzata?
”Non so che dirle”
”Allora non dica niente”, mormorò offeso lui. Ma prima di andarsene si girò ancora verso Dave.
”Ah, dimenticavo, il centralino ha ricevuto un messaggio per lei: il suo amico Blaine la sta aspettando da mezzora e sta iniziando a spazientirsi”
Dave prese un taxi al volo. Aveva un appuntamento con Blaine per il pranzo ed era in grande ritardo. Come esistono in amore, così a volte i colpi di fulmine esistono anche nell’amicizia. Blaine e Dave si erano conosciuti circa quarant’anni prima in circostanze particolari. In apparenza erano agli antipodi: Blaine era un tipo molto elegante che amava viaggiare da un uomo all’altro come nulla fosse, Dave era invece piuttosto riservato e solitario.
Ma in ogni caso, Blaine per Dave era l’amico che avrebbe continuato ad essergli amico anche quando gli altri se ne fossero tutti andati.
”Scusa il ritardo”
”Oh, tranquillo Dave, con il tempo ho imparato ad abituarmi alla tua strana concezione di puntualità”
Dave aveva appena iniziato a formulare una frase, quando fu colto da un colpo di tosse.
Blaine gli porse un bicchiere d’acqua e lo guardò preoccupato.
”Dave… Dovresti farti curare. So che non cambierà nulla, ma almeno le cure alleverebbero un po’ i sintomi”
”Sto bene, ti dico. Il brutto sogni di stanotte mi ha lasciato un po’ sottosopra. E sono preoccupato, perché penso sia legata ad una cosa strana che mi è capitata un paio di settimane fa…”
”Una cosa strana?”
”Bé, ti avevo parlato del caso Mudaliar. Ecco, il vecchio – per ringraziarmi – mi ha regalato una bottiglietta con delle pillole d’oro… che, a quanto ha detto lui, avrebbero esaudito uno dei miei più grandi desideri…”
”Aspetta, stai cercando di dirmi che ne hai presa una? Dave? Nel tuo stato di salute non credo proprio sia stata una…”
”Blaine… Quell’uomo mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che in questo modo avrei potuto rivedere una persona…”
Per un attimo il suo amico sembrò non capire. Poi un lampo di comprensione attraversò i suoi occhi.
”Kurt…”
Di colpo entrambi furono presi da una grande tristezza. Ma Dave non voleva lasciarsi scappare quest’occasione di raccontare all’amico quel sogno incredibile.
”Non puoi immaginare quanto mi abbia turbato rivedere il me stesso di trent’anni fa… Lui ai quei tempi era ancora vivo, Blaine… Lo capisci?”
”Credi sul serio che sia stata la pillola presa ieri sera a farti quest’effetto?”
”Cos’altro, sennò?”

~~~~~~

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: imsofreakingsorry