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Autore: Molly182    13/02/2012    1 recensioni
Prendere un aereo non era mai stato così difficile come in quell’istante! C’era in gioco tutta la mia vita, i miei sogni e la speranza di stare bene, una volta atterrata.
P.s. La maggior parte dei capitoli sono accompagnati da delle canzoni che si trovano linkate nella storia :)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chap 29
Quella fu una giornata come tante, avevo ricominciato a lavorare da poco e finalmente potevo avere la testa occupata in qualcosa che mi piaceva.
Eravamo a Settembre e la cosa incredibile è che c’era ancora il sole che splendeva e non faceva freddo. Iniziavo ad amare San Diego.
Da quando eravamo tornate da Los Angeles era successo di tutto. Avevo cercato in tutti i modi di evitare Jennifer cosa che non aveva funzionato visto che eravamo uscite diverse volte nell’ultimo mese e mezzo a bere un caffè insieme o andare al cinema a vedere un film nuovo oppure restava a cena da noi, cosa che accadeva spesso. Nicole si era arresa al fatto di essere scorbutica con lei e aveva ammesso che non era così male tanto che quella sera l’aveva invita a cenare da noi, cosa che mi aveva fatto rimanere senza parole.
Quel pomeriggio era vuoto, gente ancora non ce ne era più di tanta e decisi, allora, di dare un’occhiata ai CD che avrei dovuto far ascoltare ai clienti. Ne scelsi uno in particolare. Aveva uno sfondo nero con una striscia viola sfumata in centro che alludeva a una nebulosa che vagava nello spazio. Al centro era raffigurata la Terra all’interno di un cubo di cristallo e il sole che nasceva su un vertice di questo. Era di un gruppo a me sconosciuto, gli Angels And Airwaves.  Lessi il titolo, We Don't Need to Whisper. Faceva molto riflettere. Non abbiamo bisogno di sussurrare.
Lo rigirai tra le mani e mi chiesi il motivo di tutta l’attenzione che avevo per quell’album, era come una forza magnetica che mi spingeva a studiarlo. Lessi le tracce e ne scelsi una in particolare. La 9, ‘Good Day’.
La canzone iniziò lentamente come se fosse un bisbiglio e piano aumentava una musica dolce seguita dalla voce del cantante che mi sembrava così famigliare, ma era diversa, aveva qualcosa di mieloso e  di tranquillizzante. “I should of turned back. I shouldn't know better than to walk away defeated”. La musica poi era cambiata, diventava più solenne per poi scomparire e lasciare solamente la voce del cantante “I think I like today. I think it's good. It's something I can get my head around”.
Presi la custodia del CD in mano e la girai sul retro, sotto le tracce lessi Producer Tom DeLonge. Dei brividi mi percorsero. Era incredibile come un ragazzo del genere potesse scrivere dei testi così magnifici.
“Ehi Mary ancora qui?”, mi chiese Gary raggiungendomi dietro al bancone e chiudere la cassa.
Lanciai un’occhiata all’orologio e mi accorsi che era tardi. “Non ho proprio visto l’ora”, dissi prendendo la borsa e uscendo da dietro il mobile. “Gary, posso chiederti un favore?”
“Dimmi?”
“Non è che posso portare a casa questo CD?”, gli provai a chiedere. “Lo riporto domani come nuovo”
“Tranquilla, prendilo pure” , mi disse sorridendo. “Un CD non mi farà cadere in rovina”
“Grazie, sei un tesoro ci vediamo domani”
Uscii di fretta dal negozio e m’intrufolai nella mia auto, accesi il motore e premendo sull’acceleratore mi indirizzai verso casa.
Mi ero completamente dimenticata che quella sera sarebbe venuta a cenare Jen da noi e avevo promesso a Nicole che le avrei dato una mano.
“Scusami, sono in un terribile ritardo, mi puoi perdonare? Jen è già arrivata? Hai già preparato qualcosa?”, le esposi una raffica di domande.
“Prendi fiato, non sei in ritardo e Jennifer non è ancora arrivata e sì, ho iniziato a preparare qualcosa ma tranquilla”, mi rispose dolcemente.
“Ok”, tirai un sospiro.  “Sabato prossimo comunque sono a casa, Gary ha una commissione e tieni di nuovo il negozio chiuso”
“Potremmo andare in spiaggia”
Dalla borsa che avevo appoggiato sul piano che divideva la cucina dal salotto tirai fuori il CD che avevo preso al lavoro.
“Hai mai sentito parlare de degli Angels And Airwaves?”, le chiesi infilando il disco nello stereo.
“Certo che gli ho sentiti ed è incredibile la percettibilità dei testi”
“Quello che ho pensato io appena li ho sentiti”
Iniziai ad apparecchiare la tavola mentre le tracce uscivano dalle casse, una dopo l’altra ma all’improvviso suonarono al campanello, doveva essere arrivata.
Istintivamente tolsi via il disco e lo nascosi dentro un cassetto lì vicino e come se non fosse nulla la saluta quando si presentò sull’uscio della cucina.
“Ehi Jen tutto bene?”, le dissi sorridendo.
Passammo una serata tranquilla tra una chiacchiera e l’altra.
“Ehi Jen ti va se sabato prossimo andiamo in spiaggia?”, propose Nicole. “Mary ha la giornata libera”
“Mi piacerebbe ma torna Tom e volevo organizzare qualcosa di speciale”, potei sentire lo sguardo di Nicole posarsi su di me e cercando di far finta di niente guardai Jennifer.
“Capisco, beh sarà per la prossima volta”
“Certo, magari possiamo invitare anche Tom e Mark e Travis, quei tre insieme sono peggio dei bambini di cinque anni”
“Non vedo l’ora”, continuai a sorridere. Un sorriso falso ma che negli ultimi tempi mi usciva piuttosto bene.
 
   
 
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