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Autore: Diomache    21/09/2006    9 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!
Che dire, mi scuso per il ritardo di questo capitolo ma la scuola è iniziata e poi sto scrivendo anche delle fic su dott. House e lo, ammetto, ho un po' trascurato PdM.. ma non succederà più, giuro!!!
Ringrazio infinitamente koneko_chan, damynex, SummerBreeze, PhoenixLupin, Franca , etoil noir e miyu90 per le loro rencesioni!! GRAZIE MILLE!!!
Mi raccomando recensite!!!!

Buona Lettura,
Diomache.

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PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XXVIII:

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TO BE OR NOT TO BE

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<è una delle più grandi tragedie di questa vita. Cambia sempre. Cambia sempre qualcosa>> dal film di dott. House.

Il soffitto della sua camera non le è mai sembrato tanto interessante come questa notte.
Notte bella, stellata, con la luce della luna che filtra energicamente dalla serranda abbassata ed illumina delicatamente quel soffitto bianco e desolato, donandogli -se possibile- un po' di vitalità.
Rose si gira di lato, chiudendo gli occhi. Niente, questa sera proprio non se ne parla di dormire, sente gli occhi che faticano a rimanere chiusi e si spalancano quasi naturalmente come se fosse giorno inoltrato. E invece sono circa le quattro e mezzo. Una notte completamente in bianco.
Quanto tempo è passato dall'ultima notte in cui non aveva dormito affatto?? Due o tre mesi. Erano le notti appena successive alla sua decisione di mollare Tom.
Beh, anche adesso la causa che la fa stare sveglia non è molto distante da lui.
La ragazza si tocca istintivamente la pancia e sospira di nuovo mentre le rivengono in mente le parole di Hud, qualche ora prima: "Rose, sei incinta!" lei era sbiancata e c'era mancato poco che cascasse giù. Che diamine, se Hud si diverte tanto a fare certe intuizioni mediche potrebbe almeno aspettare che sia seduta prima di rivelargliele, no??? Infondo aveva appena rimesso, aveva la pressione sotto i piedi, quella non era proprio il genere di notizia da dire così, senza preavviso…
Ma prendersela con Hud è inutile.
Mamma mia che sciocca, avrebbe dovuto pensarci subito, sin dai primi segni di nausea.
Ma infondo come poteva anche solo immaginare che dentro di lei stava nascendo qualcosa??
Che lei ha un bambino…?
Mio Dio, un figlio…
Il solo pensiero la fa alzare dal letto, le fa mettere le mani nei capelli.
Un figlio, un figlio.
Scoppia a ridere, senza un motivo apparente, lì da sola, nel buio e nel silenzio della sua camera.
Si sente come non si è mai sentita prima… è una sensazione strana… si sente pazza di gioia, di paura, di felicità e di terrore. Un'emozione bellissima e terribile allo stesso tempo.
Ha un figlio, un figlio da Tom… magari avrà il caratteraccio della mamma però gli occhi grandi e profondi del suo bellissimo papà.
No, no calma, aspetta. Non si può arrivare a conclusioni così affrettate. Lei non sa ancora se ha veramente un figlio. Infondo che cos'ha in mano? Solamente l'opinione di un'amica e qualche sintomuccio nulla di più. Magari non c'entra niente, magari non è incinta.
Oddio, e se invece lo fosse davvero???
Come farà con l'università, con la sua famiglia?? Con Tom!!!
E lui? Che dirà Thomas del loro bambino? Stupido e buffo pensarlo ma non aveva ipotizzato a come avrebbe potuto reagire Tom a questa notizia. Lei infondo si sentiva così felice, frizzante, allegra. Le veniva da piangere dalla gioia, avrebbe voluto aprire la finestra ed urlarlo al mondo intero quant'era contenta di questo figlio. Ma Tom? Lui che avrebbe pensato??
Le affiora un dubbio atroce, un interrogativo, un' inquietudine immensa..
E se.. no, non è possibile. Non la vuole nemmeno pensare una cosa del genere.
Impulsivamente poggia una mano sulla pancia, quasi volesse proteggerlo, quasi volesse infondere al piccolo un po' di sicurezza di tranquillità. Nessuno gli farà del male.. un figlio è un dono di Dio, non va toccato. Anche se ha 21 anni, anche se non saprà come tirarlo su , anche se Tom dovesse essere di un parere diverso.
Ma no, non lui, non il suo Tom. Non può essere possibile, lui non sarebbe mai stato capace di una cosa possibile…e se fosse veramente stato capace, beh allora non l'aveva mai conosciuto veramente. Allora non è la persona che amava tanto.
Prende improvvisamente il cellulare in mano, sospirando leggermente. Lo accende lasciandosi illuminare dalla luce artificiale del telefono quindi apre la rubrica fino a visualizzare il numero del suo ragazzo. Lo osserva per qualche istante, incerta se premere o meno la cornetta verde… sta quasi per farlo ma poi ci ripensa, rimette il cellulare sul comodino e si ributta sul letto per l'ennesima volta.
Per tutto il resto della serata, a casa di Hudson, non aveva avuto il coraggio di dire mezza parola in più del necessario. Anche con Tom era stata fredda e scostante, scura, pensierosa.
Beh, era sconvolta. Adesso ha voglia di sentirlo, di parlargli, di raccontargli di questi strani sintomi e della stupenda diagnosi di Hudson. Ma non è caso di parlarne ora, alle quattro e trenta.. no, ormai sono le quattro e quarantacinque, al telefono. Già se lo immagina, tutto trafelato che immerge da sotto le coperte e afferra il cellulare. E si sente dire che ha un figlio. No, che FORSE ha un figlio.
Forse non sarebbe sopravvissuto…
Ride ancora Rose, tra i cuscini e il leggerissimo lenzuolo, tra i suoi pensieri, i suoi sogni, le sue fantasie.. e le sue paure. No, non può dare a Thomas una notizia del genere ora. Lo farà domani. Magari andranno insieme a compare il test di gravidanza e vedranno se quella fatidica seconda lineetta si colorerà o meno.
È buffo. La sua vita dipende da una lineetta su un test di gravidanza.
Se si colorerà tutto non sarà più come prima. Cambierà la sua vita, forse cambierà tutto.
E se sul fatidico test rimarrà una sola lineetta colorata, allora niente. Allora sarà stata tutta una stupida illusione, di una ragazza ancora più stupida che sognava avere un figlio a soli 21 anni.
Le rimarrà l'amarezza di quel bimbo che non aveva avuto, di quel sogno che aveva solo sfiorato.
Ma se ne riparlerà domani, ora è meglio dormire.
*già.- pensa la ragazza girandosi per la milionesima volta.- se fosse così facile…*

La bellissima auto rossa decappottabile vola leggiadramente fendendo l'asfalto di quell'enorme autostrada, guidata in maniera un po' scattosa ed imprecisa da una brunetta tutto pepe: Susy.
Stranamente la ragazza è in silenzio e i suoi occhi scurissimi sono concentrati sull'orizzonte davanti come quelli di Hud che, al suo fianco, tamburella nervosamente le dita sullo sportello e si aggiusta stizzosamente gli occhiali da sole. Dietro di loro Harry, Dawson e Michael non sono certo in condizioni migliori. Si scambiano qualche sguardo teso di tanto in tanto, qualche sospiro irrequieto, qualche tiro di sigaretta.
Nessuno sa cosa caspita dire. Il vento scuote di capelli di tutta la comitiva e quel sole caldo d'inizio agosto scotta leggermente sulla loro pelle già abbondantemente abbronzata da un paio di mesi di mare o da un paio di cicli di lampade.
Finalmente è proprio Hudson, la più nervosa di tutti, a rompere quell'imbarazzante silenzio che, era certa, l'avrebbe soffocata da un momento all'altro. "insomma.- dice, seccata.- non dite niente??"
Dai sedili posteriori iniziano a sentirsi strani mormorii, Susy sospira in segno di rassegnazione.
"che vuoi che ti dica, bambina mia.- dice la brunetta passandosi una mano tra i corti capelli neri.- gli incidenti capitano."
"un bambino tu lo chiami un incidente??" replica Hud, un po' scandalizzata.
"povero Tom.- inizia Harry alzando gli occhi al cielo.- dovrà mettersi a lavorare sul serio.."
"ehi ehi ce lo immaginate il grande boss con biberon e pannolini??" esclama Dawson guadagnandosi un sorriso da parte di tutti. E no, chi se lo avrebbe potuto immaginare Thomas Bishop, il grande boss della loro band, quello che aveva un arsenale di armi in camera da letto e che dormiva con una pistola sotto il cuscino, chi se lo figurava a smanettare con pappette ed omogeneizzati? Anche se era stato un pericolo criminale, tutto questo non era accaduto poi così tanto tempo prima da far dimenticare com'era in favore di questa nuova immagine…paterna?
"e come la prenderà Nick??" chiede improvvisamente Michael. "secondo me gli piglia un infarto!"
"un paio di infarti!- lo corregge Dawson ridendo.- capirai non s'è mai accorto di un avere un figlio e adesso si ritrova pure con un nipote!"
"certo che però..- esclama Harry.- potrebbero anche buttarlo via, eh, mica è detto che debbano tenerlo per forza!"
"HARRY!!" la voce irata di Hudson, Michael e Dawson si eleva in contemporanea e con la stessa dose di incredulità e rabbia.
"oh ma che bei coretti ipocriti!- sbotta Susy arricciando il naso.- Harry, io la penso esattamente come te."
Hudson si volta verso di lei, come una furia. "ma.. ma.. io non riesco a crederci! Vorresti consigliare a Rose di uccidere il bambino!"
Susy nega con il capo. "sei un'inguaribile romantica, Hud. Tu pensi solo a fiocchetti rosa e bacini, un figlio è una responsabilità grande e non penso che una ragazza di 21 anni sia pronta.."
"tu non saresti mai pronta!- contrattacca la riccia.- Rose è una persona diversa."
"ma dai, Hud.- Harry viene a sostegno della mora.- io credo che a 21 anni sia presto! Ma ci pensi? Addio discoteche, addio tutto!"
"sì!!! E per ottenere cosa poi??" continua Susy.
"ehm.- la voce sarcastica che controbatte questa volta è di Michael.- un figlio forse?? Beh, ma hai ragione con la possibilità di andare a ballare tutte le sere non c'è paragone!"
"oh non fare il moralista!!- Susy svolta velocemente prendendo l'uscita dell'autostrada.- un figlio lo si può avere anche a 30 anni, invece la gioventù viene adesso non ti ricapita tutte le volte che fai sesso senza il preservativo!"
"oh andiamo ragazzi..- questa volta è Dawson ad intervenire.- stiamo parlando di UCCIDERE un bambino…"
"che altrimenti ucciderebbe la tua vita. Qui si tratta di sopravvivenza." Risponde pronta la mora.
"concordo." Esclama Harry.
Hud alza lo sguardo verso il cielo. "forse ho fatto male a sfogarmi con voi.- sussurra pensierosa.- non pensavo che foste così.."
Susy rotea gli occhi, poi però, con un sorriso comprensivo, afferra la mano dell'amica dicendo.
"dai Hud, non fare così! Non puoi pensare che tutto il mondo la pensi come te! Invece secondo me hai fatto bene a sfogarti un po'.. un segreto del genere non si riesce a tenerlo per se.. è troppo grande non ti pare?"
"e poi tra poco sarà di dominio pubblico." Intervene Harry facendo l'ennesimo tiro della sigaretta.
"ok però giuratemi che non ne faremo parola con nessuno, ok!- esclama la riccia iniziando ad intravedere la villa di Tom, dopo l'incrocio.- anche perché non lo sa nemmeno lui ancora..."
"cosa? Ancora non gliel'ha detto??" chiede Susy, incredula.
"ma da quanto ha fatto il test?" domanda Michael.
Hud sbuffa. "non l'ha ancora fatto il test di gravidanza."
"cosa??- urla Dawson.- quindi ci stiamo scannando da mezz'ora per un bambino fantasma?"
"cose da pazzi!" interviene Susy con aria inquisitoria.
"non è un bambino fantasma!- si difende la riccia - Rose è incinta, voi non la frequentate come me, non sapete un bel niente! È nervosa, vomita, sviene e non ha le mestruazioni! Non ci vuole dott. House per capire cosa cazzo ha non vi pare??" lo sfogo irato di Hudson lascia tutti quanti senza fiato. * quando ci vuole ci vuole..* pensa quest'ultima fregandosene se ha esagerato un po'.
Infondo è da un bel po' che vorrebbe ammazzare qualcuno concretamente, se si limita a sbataccarlo con le parole è pure poco secondo il suo punto di vista.
Torna a regnare il silenzio che accompagna la vettura finché non si ferma davanti alla villa di Tom dov'è parcheggiata anche la bellissima Jaguar di Nick.
Thomas esce in quell'istante dalla villa, allegro e sorridente.
"non una parola." Li ammonisce Hud, con una voce bassa e perentoria.
"hei, banda di criminali.- li apostrofa raggiungendoli e appoggiandosi allo sportello di Susy.- allora, tutto pronto vero? Tutto a posto?"
"tutto perfetto.- risponde Michael, un po' teso.- mancate solo tu e Rose."
"benissimo.- annuisce Tom.- andiamo a prenderla…- poi fa una pausa notando lo strano silenzio che ha pervaso tutti quanti.- ehi ma che cazzo c'avete stamattina?"
"ehm.. perché?" domanda Susy inforcando gli occhiali da sole neri e ridendo istericamente.
"ma vi siete visti? Sembrate statue di sale, quante canne vi siete fatti per ridurvi così?!"
"ehm non le ho contate.." scherza Harry, provocando un sorriso tirato sul volto di tutti.
Tom nega allegramente con il capo poi si reca velocemente verso la sua auto e vi sale, mettendo in moto subito dopo. La jaguar parte e la loro auto rossa la insegue subito dopo.
"ah, povero Tom.- esclama Harry, sospirando.- ridi ridi finché sei in tempo!" non finisce nemmeno la frase che gli arriva una bella gomitata nello stomaco da parte di Dawson.
E per una volta, sono tutti d'accordo.
L'auto arriva nei pressi della palazzina dove abita Rose appena una manciata di secondi più tardi. La ragazza non si fa attendere troppo e -sotto lo sguardo di un Tom ignaro di tutto e di una banda di amici che invece la scrutano con attenzione.- esce velocemente di casa salutando con una mano Novaly affacciata teneramente alla finestra per assistere alla partenza della zia. Quel bel sole mattutino illumina la giovane vestita con un paio di short di jeans, una canotta gialla abbinata ai sandali dello stesso colore, un paio di occhiali da sole grandi e scuri, mentre tiene i capelli lunghi e lisci sciolti che le ricadono dolcemente sulle spalle a cui è appoggiato uno zainetto nero con l'occorrente per la loro giornata al mare. La ragazza saluta tutti con un sorriso cordiale, agitando la mano verso di loro, prima di aprire lo sportello e di infilarsi nella jaguar di Tom.
Dawson è rimasto a bocca aperta e Michael gliela richiude con un gesto non troppo poetico.
Cazzo, dovrebbe controllarsi, fa così ogni volta che la vede!
Il moro gli lancia un'occhiataccia in risposta. "senti, non posso neanche sbavare quando la vedo? È già troppo se mi trattengo tutto il giorno, guarda che soffro parecchio!"
"si, come no!" è il coretto generale che si alza nell'auto rossa.
"comunque si vede.- la voce di Harry suona nelle orecchie di Hudson come un gracchiare polemico e fastidioso.- si vede che è incinta. Ha qualcosa di diverso."
"si è tagliata i capelli l'altro giorno.- risponde la riccia, acida.-
"ehi non ti scaldare, era solo per dire!"
"si ma sembra che ti si è rotto il disco!- interviene Susy premendo il piede sull'acceleratore, avanzando con l'auto dietro Tom.- lei non sa che noi sappiamo!"
"e se per sbaglio dovesse scoprire che.."
"si si lo so.- borbotta Harry infilando le cuffie dell'mp3.- ti farebbe la festa."
"esattamente. Non una parola, un accenno, un gesto. O sei morto, capito?" la minaccia di Hud non è affatto velata di sarcasmo.
"ehi, picchia la tua donna, eh?" esclama divertito Harry a Michael.
"è l'influenza di Rose. L'ho sempre detto che la rende aggressiva!"
il trio dietro scoppia a ridere, divertito. Hud storce un angolo della bocca, fingendo di non divertirsi affatto. "ti sento.." dice con voce scura.
Michael si appoggia al suo sedile e la circonda con le sue braccia.
"cosa c'è, vuoi farti perdonare adesso? guarda che io non ti perdono, com'è che sono? Ah si, aggressiva !!!"
!io aggiungerei permalosa.." sussurra il riccio baciandole dolcemente il collo, provocando una serie di piccoli brividi che percorrono dolcemente la schiena della sua ragazza.
"ah ah, non ricominciamo, eh??- sbotta Susy ridendo.- avevamo detto niente amoreggiamenti! Un po' di rispetto! Qui siamo tutti single!"
"e c'è qualcuno che ci resterà per sempre!" interviene il fratello provocando una risata generale.
Michael e Hud, coperti dalla litigata inevitabilmente scoppiata tra Susy e Dawson, si scambiano ancora qualche effusione, qualche piccolo bacio, poi la ragazza si gira e si riposiziona al proprio posto come del resto Michael che, con un sorriso un po' sognante si appoggia di nuovo al sedile con la schiena dopo averle sussurrato all'orecchio, un dolcissimo "ti amo"
"Tom alziamo la capote?" chiede Rose mentre scruta la sua immagine sul piccolo specchietto.
Il ragazzo annuisce e, premuto un piccolo pulsante, il tetto della jaguar inizia a ritirarsi fino a scomparire, lasciando il posto al sole che subito investe i due giovani ragazzi e al vento che si infila tra i loro capelli, donandogli un aspetto quasi fantastico, come se avessero vita propria.
Gli occhi verdi della ragazza si posizionano un istante sul guidatore di quella bellissima auto.
È bello, sempre più bello il suo Thomas. Indossa un paio di Reiban, una canotta nera e un paio di pantaloncini dello stesso colore. Un dio, ecco cosa sembra. Un bellissimo dio dell'antichità greca, quell'ideale di perfezione assoluta. Oppure è solamente lei che lo vede così perché ne è totalmente e follemente innamorata. Ma poi, come si fa a non innamorarsi di uno come lui? L'aveva conquistata in una maniera a dir poco fantastica, senza mai cadere nella banalità, senza risultare pesante, ossessivo. Oddio, almeno per i primi giorni un po' ossessivo lo era stato. Ma non lui. Il suo pensiero era stato ossessivo, lo rivedeva in ogni cosa, in ogni persona.
L'amore vero, ecco cos'è. Il suo Tom.
L'uomo da cui presto avrebbe avuto un figlio. Quel pensiero la fa tremare nuovamente. I suoi occhiali scuri fortunatamente nascondono la stanchezza dei suoi occhi, la stanchezza di una ragazza che non aveva chiuso occhio tutta la notte. Ma come si fa a dormire con una preoccupazione così?
Il ragazzo,sentendosi osservato, si gira verso di lei con un sorriso un po' curioso.
"beh? Silenziosi questa mattina… un dollaro per i tuoi pensieri, avanti.."
Rose sorride. "non è niente di importante." Mente. E non dovrebbe farlo.
"mm brutto segno.- risponde lui.- questo vuol dire che stavi pensando ad un uomo."
"centro." Risponde lei con uno sguardo furbetto.
"centro?"esclama Tom, fingendosi scandalizzato.
"stavo pensando a te." Continua la ragazza prendendogli una mano dal volante e stringendola nella propria.
"lo sapevo." Ribatte lui con falsa sicurezza.
"ah si?- domanda lei, inarcando un sopracciglio.- come mai?"
"ho visto che aveva l'aria sognante e so per certo che al centro dei tuoi sogni ci sono solamente io." La guarda con uno sguardo da playboy. Rose inarca un sopracciglio e fa un'espressione molto maliziosa. Il sorriso di Tom si spegne un po'. "vero?" chiede, un po' insicuro.
La ragazza alza le spalle, in segno noncurante. "chissà.."
"ok, mi dispiace per lui." ribatte il giovane con un'aria più che sicura.
"per lui chi?"
"per l'uomo a cui stavi pensando.."
"perché?"
"è già morto."
"scemo." Sorride la giovane dandogli un piccolo pugno sulla spalla.
"scemo un corno, io l'ammazzerei davvero un testa di cazzo così, tu ancora non mi conosci."
"oh, si che ti conosco invece."
I due si fissano un istante negli occhi poi scoppiano a ridere, riportando alla mente episodi in cu il carattere … vivace.. di Tom era saltato fuori in maniera piuttosto evidente.
Rose ride insieme a lui, ma non riesce a sentirsi rilassata. Vorrebbe parlargli dei suoi sintomi, dei suoi sospetti. Questo sarebbe il momento perfetto: sono soli e sono sereni. O, nel suo caso,a apparentemente sereni, ma questo non importa, l'essenziale è che non stiano litigando.
Eppure non ci riesce, non ci riesce. Ha paura, sente un blocco all'altezza dello stomaco, come se le mancasse l'aria per parlare, per dire quella bellissima verità. Ha paura della sua reazione.
Lo conosce fin troppo bene ma di fronte a queste cose non si può mai essere sicuri. Mai.
A volte si prendono delle terribili cantonate. Tom potrebbe non essere pronto per un figlio, infondo sono giovani, molto giovani. Ma un bambino non guarda l'età della sua mamma e del suo papà, un bambino vuole solo amore. E questo Tom sarebbe capacissimo di darglielo, ne è più che sicura.
È stato capace di amarla, di starle vicino, in momenti in cui chiunque l'avrebbe evitata come la peste, per mille motivi.
Perché con un bambino, per di più figlio suo, dovrebbe comportarsi diversamente??
E se avesse paura? Paura di quello che un figlio può rappresentare, paura dello sconvolgimento della sua vita, paura di sentirsi.. in trappola?
Il sorriso di Rose si spegne di botte e la giovane, nervosa, si passa una mano tra i capelli, distogliendo poi lo sguardo dal ragazzo e fissandolo sull'orizzonte, fuori.
"ehi.- quello suo stranissimo cambiamento di umore non è passato certo inosservato.- tutto a posto?"
Tom le prende il viso con una mano e lo volta verso di se. Poi le accarezza dolcemente una guancia, staccando per un istante gli occhi dalla strada. "come mai ti sei rabbuiata?"
"questa notte non sono stata molto bene.- sussurra Rose.- ho dormito poco e adesso il sonno mi si ritorce contro." Continua a mentire.
"come mai non sei stata bene?"
"mal di stomaco. Ho rimesso anche gli occhi."
"non è la prima volta che ti capita.."
"effettivamente avevo mangiato troppo ieri sera, avrò fatto un'indigestione.."
"mah, a me non sembrava…"
"se te lo dico io.."
Tom alza le spalle e torna a concentrarsi sulla strada. "ok allora risposati.. approfitta schiaccia un pisolino."
Rose annuisce e dopo avergli regalato un dolcissimo bacio sulla guancia si accomoda sul sedile, cercando di dormire. Ma sa già che sarà un impresa ardua. Molto ardua.

Il suo sonno leggero e un po' agitato viene interrotto dallo stesso Tom, qualche miglio più tardi. Rose bofonchia qualcosa mentre il ragazzo la scuote per farla svegliare.
"mm.. che c'è?" domanda stropicciandosi un occhio e rimettendo prontamente gli occhiali.
"ci fermiamo in un'area di sosta a prendere qualcosa… scendi anche tu?"
Rose è tentata a dire di no ma poi si lascia convincere e in pochissimo i due scendono dall'auto e si uniscono al resto del gruppo. Stranamente,sente tutti gli occhi puntati su di se.
"ehm.. ho.. qualcosa che non va?" domanda di fronte a quegli sguardi indagatori e fissi su di lei.
"ma no.- esclama Hud ad alta voce ed con un tono palesemente scocciato, sperando che il messaggio minatorio sia arrivato a tutti.- sono solamente un po' addormentati, hanno dormito fino adesso!!" urlicchia la giovane.
"si, un sonno!- la appoggia Susy andando subito verso di lei e prendendola sotto braccio mentre si dirigono verso l'autogrill.- bene, cara, dimmi come stai?"
Rose si volta verso di lei. "mm.. bene. Ma ci siamo sentite ieri, Susy, in un giorno cosa vuoi che sia cambiato?"
"è una delle tragedie di questa vita. Cambia sempre. Cambia sempre qualcosa." Esclama, in maniera teatrale recitando la frase di un film.
"tu guardi sempre troppa televisione." Bofonchia il fratello, dandole un pizzico dietro la schiena poi rivolgendosi alla neomamma. " ma.. allora?? Che ci raccontate di nuovo tu e Tom?"
è il ragazzo ad alzare le spalle. "mah, niente di nuovo. Tutto come al solito."
Harry e Michael si scambiano uno sguardo divertito che sembra voler dire "ancora per poco". Sguardo che rimane allo scuro di tutti perché stanno entrando in quell'istante nella struttura. A tutti ma non ad Hud che subito prende in disparte il proprio boy. "ti ci metti pure tu adesso?" gli grida sottovoce.
Michael si scusa dandole un bacio sulle labbra e facendole l'occhiolino. "rilassati. Non accadrà più."
"me lo auguro per voi!" lo minaccia la ragazza girandosi di scatto ed unendosi subito al resto della comitiva. Tutti si sono messi in fila davanti al bancone del bar; Rose, che si era distratta guardando uno scaffale di peluche, è tragicamente una delle ultime. "accidenti." Sussurra alzando il mento per osservare cosa potrebbe prendere. Ci sono centinaia di cosa buonissime, dalle paste alla cioccolata a quelle con il miele, con la frutta, con la glassa di nocciola.
"tu che prendi?" le domanda Harry, accanto a lei. "io mi sa che mi piglio una al cioccolato e un cappuccino."
Rose alza le spalle, orientata verso i cornetti con la marmellata. "io sinceramente ho voglia di un cornetto alla marmellata.. magari quella di frutti di bosco, è un po' che non la mangio e ho una voglia di riprovarla che.."
La ragazza si interrompe, osservando lo sguardo stralunato del suo interlocutore. "beh, che ho detto di strano?"
"hai.. tanta voglia??" ripete il ragazzo con voce un po' allarmata, facendo voltare il resto del gruppo.
"ehm si." Risponde Rose con un sorriso misto tra il divertito e il curioso.
"di che cosa hai voglia, Rose?" le domanda Dawson apprensivo quanto Harry. "dì, dai, quello che ti pare!"
Rose si volta e scoppia a ridere. "ma.. ma.."
"ha detto di un cornetto alla marmellata."
"perfetto!" esclama il moro rivolgendosi poi al barista per l'ordinazione.
"e la marmellata che sia ai frutti di bosco!! E di quella che ha voglia!" specifica poi Harry , gridando quasi.
Tom scoppia a ridere insieme a Susy, Rose rimane basita, Hudson sta per esplodere di rabbia.
"di che ti lamenti.- le sussurra Michael.- si stanno impegnando affinché il figlio della tua migliore amica non nasca con una voglia di lampone sulla guancia!"
"Rose vuoi qualcos'altro??- Dawson si gira verso di lei.- un cappuccino, un caffè lungo, un espresso, un caffè macchiato caldo o macchiato freddo.."
"ehm.. ecco.. un. Un caffè, sì. Lungo."
"bene, barista, faccia anche un caffè lungo. Velocemente, mi raccomando!"
Tom non si tiene più dalle risate. "ok, adesso mi dici quanto li hai pagati!"
"mi crederesti se ti dicessi che non so cosa cazzo gli ha preso??" risponde Rose divertita da tutta quella situazione.
"ecco qua." Dawson viene oltre con un piccolo vassoio. "dove ti vuoi sistemare?"
"se me li appoggiavi al bancone.."
"ma stai scherzando?- interviene Harry, scandalizzato.- vieni, ti ho liberato un posto tra i tavolini.."
"ma erano tutti occupati!"
"appunto, erano!!" esclama Harry conducendola al tavolino che aveva sgombrato per lei. E, per sgombrarlo, aveva dovuto dire alla vecchietta che lo occupava, il fatale motivo per cui si era dovuta alzare. La donnina, vedendo Rose sedersi, le si fa vicina con un sorriso comprensivo.
"oh, tanti auguri signorina!" dice poi allontanandosi.
La ragazza rimane scioccata. "grazie…- si volta verso i due.- ma per cosa?"
"ah, le vecchie!- esclama Dawson.- avranno pensato che eravamo marito e moglie!"
"sì, ti piacerebbe, eh?" sottolinea Harry guadagnandosi una gomitata da parte del moro. "ok noi andiamo dagli altri, eh? Per qualsiasi cosa.. fai un fischio."
Rose annuisce lentamente, sfilandosi gli occhiali. Poi, finalmente, scoppia a ridere.

Nella auto rossa di Susy è appena scoppiato il finimondo. Hudson sta urlando come un'ossessa da più di mezz'ora, Harry finge di ascoltarla ma in realtà è ultraimpegnato con il suo mp3 e con una canzone degli WHO che gli rimbomba nelle orecchie al posto della urla della sua amica, Michael e Dawson, invece, se lo devono sorbettare in toto.
"ma voi siete pazzi, siete proprio degli emeriti cretini! L'avete trattata manco fosse Diana d'Inghilterra, quando lei non sa nemmeno che voi siete a conoscenza di questo segreto!- i suoi occhi incontrano, attraverso lo specchietto retrovisore, l'immagine di Harry che sente la musica.- e tu togli subito quelle cuffie, imbecille, che sei stato il peggiore di tutti!"
Dawson gli da una leggera gomitata per riscuoterlo e gli fa segno di togliere il lettore dalla portata della furia riccia. Il ragazzo esegue, poi sbuffa dicendo. "ma dai, Hud, quanto rompi oggi! Quando sarai incinta tu, useremo i guanti bianchi anche con te, va bene?"
Michael gli lancia uno sguardo di disapprovazione elevato all'ennesima potenza.
"sei un idiota!- risponde la riccia.- Rose se ne accorge, quante volte te lo devo dire??"
"allora dovevamo lasciare che suo figlio nascesse con una voglia viola? Infondo è il figlio di Tom, cazzo, il nostro ex capo, io voglio che…"
"ma falla finita! Nemmeno io voglio tutto questo, però potevate farlo in maniera più delicata e meno invasiva!"
"ma dai!- continua il ragazzo.- sarà tutta presa a pensare a come dirlo a Tom che nemmeno si.."
"appunto, ti rendi conto quant'è grave questa situazione?? Lo sapete voi che siete esseri totalmente estranei e non lo sa il padre!!! Se fate trapelare qualcosa Rose e Tom…"
"ok ok, staremo più attenti!" esclama alla fine il ragazzo sbuffando di nuovo.
Cala uno stranissimo silenzio.
"oh però, raga.- subito rotto da Michael.- magari è pure una cazzata questa delle voglie.."
"sì, dillo a Susy!-esclama Dawson, divertito.- che ha una voglia di banana su.."
"cazzo, Dawson chiuditi quella bocca!" sbotta l'altra che era restata magicamente in silenzio tutto il tempo. Inutile dire che subito la curiosità invade tutti i passeggeri di quell'auto. Quasi tutti, perché mentre gli altri si mettono a gridare, a ridere e ipotizzare dove possa trovarsi questa fantomatica voglia, Hud se ne resta in silenzio, con le braccia conserte e un gran mal di testa, fortunatamente arrivano a Long Beach prima che tutti i neuroni che aveva gelosamente fino a quel momento per restare lucida, si consumino del tutto.
L'auto si arresta e si posiziona in un parcheggio proprio a fianco a quella di Tom e Rose che sono già scesi e già litigano osservando la spiaggia.
*ecco.- pensa Hud.- ci manca solo che ci si mettano pure loro..*
Scesa dalla macchina la riccia si avvicina, curiosa, per sentire cosa diavolo è successo.
Sicuramente sarà qualcosa di importante, altrimenti Rose non si metterebbe a litigare con il suo ragazzo, contando le sue condizioni e quello che deve confidargli.
"ti dico di sì!" esclama la ragazza puntando le braccia sulla vita.
"ah, ma ci risiamo, ti dico di no!"
Hud sbianca un attimo. Possibile che stiano parlando del bambino?
"ehi, raga.- la sfacciataggine di chiedere ciò che è successo ce l'ha Susy.- tutto a posto? Perché litigate?"
"ehm forse dovremo lasciarli da soli.." sussurra la riccia facendo un eloquente sguardo al resto del gruppo.
"no no, restate.- sbotta Rose fulminando Tom con lo sguardo.- così avete l'opportunità di vedere in diretta quanto cazzo sia…"
"senti Rose, forse è il caso che ne parliate a quattr'occhi, non ti pare??" domanda Hud afferrandola dolcemente per il braccio.
"se restiamo soli non risolveremo mai questo problema.- risponde la giovane dagli occhi verdi. Si rivolge al gruppo.- allora, voi non dite nulla? Che ne pensate?"
Il gruppo rimane ammutolito, di sasso. Nessuno sa che dire. È evidente che i due hanno parlato.
Ma che cazzo dovrebbero dire loro????
"avanti, non vorrete dare ragione a lui, spero!" sbotta la giovane, osservandoli uno ad uno.
"ehm ecco.. - inizia Michael.- io se fossi in voi.."
"Mik, non lasciarti condizionare!- esclama Tom, indignato.- guarda.- dice indicando l'orizzonte.- ti sembrano gabbiani quelli o sono delle procellarie??? Avanti si vede lontano un miglio che non sono gabbiani è chiaro come il sole, no?"
Silenzio di tomba.
I ragazzi si lanciano uno sguardo indecifrabile.
Per gli uccelli. Stavano litigando per un gruppo di uccelli di marini.
Tutti inconsapevolmente si passano una mano tra i capelli e negano con il capo.
Questo bambino sta andando sulla testa a tutti.
"allora?" domanda Tom, con aria risoluta.
"allora vaffanculo!" rispondono in coro tutti quanti, per poi dirigersi velocemente verso la spiaggia.
Tom si volta un po' sorpreso verso la ragazza la quale sfoggia uno sguardo trionfante.
"visto? Te l'avevo detto che erano gabbiani!"

La giornata al mare precedeva bene, a parte quegli episodi non era accaduto nient'altro di troppo sconvolgente. Tutta la troupe si era concessa un bel bagno poi le ragazze se ne erano fatte anche uno di sole mentre i boys avevano preferito passare il tempo a giocare beach volley o a fare gli scemi tra di loro.
Adesso invece tutti si stanno cimentando in una bella partita di pallavolo. Tutti o quasi.
Rose infatti non gioca, è seduta sul bagnasciuga della spiaggia con gli occhi fissi sulla superficie del mare , le onde che le bagnano delicatamente i piedi e un mucchietto di sabbia fina e morbidissima nella mano destra che gioca a far scivolare tra le dita. Silenziosa, sola e apparentemente triste.
Hud se ne accorge poco dopo e, con un sorriso un po' apprensivo, abbandona il gioco e va a sedersi accanto a lei.
Rose la nota ma non dice nulla per parecchi minuti. Infondo è questo il bello dell'amicizia. Con un amico vero ed intimo non bisogna dover parlare sempre. Anche i silenzi sono molto esaustivi.
Tuttavia dopo un po' Hud trova il bisogno di dire qualcosa. Si è alzato un po' il vento e quest'ultimo sconvolge un po' la chioma ricca e scura di una ragazza, liscia e chiara dell'altra.
"come mai non sei a giocare con noi?" è una cosa stupida, se ne rende benissimo conto. Ma non sapeva che altro dire.
Rose sospira ed alza le spalle. "volevo stare un po' sola.."
"pensi al bambino?"
"continuamente.- risponde la ragazza.- è quasi un'ossessione."
"quando hai intenzione di parlarne a Tom?"
"forse dovrei fare il test prima.- sussurra la ragazza girandosi verso l'amica.- ma dubito che non ne avrei nemmeno il coraggio, da sola.."
"hai ragione. Sarebbe perfetto se questo test lo faceste insieme."
Il silenzio cala di nuovo, per qualche istante.
"però ho paura comunque.- la voce di Rose è un po' vacillante.- sono terrorizzata, Hud." I suoi occhi verdi appaiono più lucenti del solito ora. "e se fossi incinta davvero?"
Hudson le prende la mano, con slancio. "Tom capirà. vedrai, scommetto che ne sarà felice come te. - si interrompe un istante.- perché tu sei felice, vero?"
Questa volta un bellissimo sorriso compare sul volto della neomamma. "sì.- sussurra un po' emozionata.- io sono troppo felice. Così felice che ho anche tantissima paura."
Hudson l'abbraccia con affetto e Rose la stringe forte, riscoprendo ancora una volta il calore di quella bellissima amicizia, coltivata in tanti anni e che è sempre sopravvissuta nonostante mille difficoltà e mille litigi.
"devi farlo al più presto, però, Rose..- sussurra di nuovo, Hud.- Tom ha il diritto di sapere"
"lo so. Hai ragione. Ma.."
"no, non mi hai capito.- la interrompe la riccia.- devi farlo ORA!" conclude Hudson alzandosi e scrollando la sabbia da dosso, per poi dirigersi velocemente verso il campo da beachvolley.
Rose si volta verso di lei e capisce il senso delle parole dell'amica.
Tom si sta dirigendo verso di lei, con un sorriso a dir poco disarmante.
Rose si volta di nuovo verso il mare, chiudendo gli occhi e passandosi una mano sulla fronte.
Hud ha ragione.
Ecco, ci siamo.
"Rose.. che fai sempre da sola? Qualcosa non va?" le domanda il ragazzo, sedendosi accanto a lei.
Gli occhi verdi della ragazza si concentrano un istante sul suo ragazzo, bello come sempre e baciato dal sole splendente di quella mattinata.
Avanti Rose.
Non è facile, ma tu sei forte.
Forte. Era uno degli aggettivi che le venivano attribuiti più spesso. E d'altronde anche lei si era sempre ritenuta tale.
Eppure, adesso, lì, sulla riva di quella spiaggia meravigliosa, si accorge di non esserne poi tanto sicura.

Fine ventottesimo capitolo

  
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