Ed eccoci con la conclusione di questa storiella!
Buon San Faustino mie care lettrici single!
Grazie per chi è
passato, chi ha recensito e chi addirittura ha messo la storia nelle
liste; vi adoro tutte :)
Avevamo lasciato Bella navigare
in un mare di Champagne al bar di Riley con la testa già
proiettata all'indomani, ed eccovelo servito.
Ah, ringrazio, come ieri, PaperaCullen, mia socia, che ha letto in anteprima questa cosa qui; andate a spulciare la sua storia, merita un sacco, la trovate qui!
Grazie ancora.
Vi aspetto alla fine!
Bella POV
Occhiaie
e capelli imbarazzanti: residui di una
notte difficile. Incubi e sogni mi hanno accompagnato durante questa
notte di
San Valentino. OcchiVerdi Cullen, ovviamente come protagonista, e la
trama dei
sogni sempre la stessa:mi dà buca al nostro, cosiddetto,
appuntamento.
Ansia, ansia e ansia. Perché mi sono fatta
coinvolgere in una situazione del genere.Perché!
La giornata di lavoro è stata noiosa e pesante
come al solito, la casa, beh, ieri sera tornata dal bar, ho cercato di
sistemare il sistemabile, ma l’odore ancora non ha
abbandonato le pareti,
dovrei togliere tende e arredi, pulirli e rinfrescare
l’ambiente, dovrei, ma non
ho tempo e voglia.
Che poi, non ho nemmeno la sicurezza di non avere tempo, non
so
se arriverà e nemmeno a che ora.
Calma
Bella, calma.
Verrà
dopo cena? Verrà a cena?
Bella
stai calma,
per la miseria!
Potrei
chiamare in caserma e farmi dare il suo
numero; no, non penso si possa fare.
Ma
che calma e
calma qui impazzisco davvero.
Mi
muovo per casa avanti e indietro, sto
perdendo tempo prezioso,ho troppe cose da fare e non so da dove
iniziare.
Bella,
coraggio,
comincia da te, che ci vuole un restauro completo!
Oggi
non c’è tempo per un bagno caldo,
controllo l’orologio, sono le 19.30, proprio come ieri,
sorrido e scelgo la
doccia, molto più pratica. Ho un quarto d’ora per
corpo e capelli che, nonostante sono
puliti, presentano piccoli nodi indebellabili gentile regalo di questa
notte, l’unica
soluzione è l’acqua.
Prendo
la mia fidata saponetta e abbondo, ma
si, non facciamo i parsimoniosi!
Esco dalla doccia, indosso il mio solito intimo
di pizzo nero, Alice mi critica per avere la cassettiera monocromatica,
lei e
le sue mutandine con le fragoline e le coccinelle!
Asciugo i capelli e li lascio naturali con la
piega mossa, trucco leggero e mi sposto in camera per vestirmi. Che
stranezze,
mi sto preparando come una normale sera di San Valentino, io che ho
sempre
odiato questa inutile festa.
La parte difficile viene ora: cosa mi metto? In
questi casi si che verrebbe bene Alice.
Apro
l’armadio e tra i tailleur di lavoro, le
tute, colpisce la mia attenzione un vestito che avevo comprato per una
serata con
Riley poco tempo fa, blu elettrico, senza spalline, abbastanza corto ,
liscio,
già il colore è impegnativo, basta e avanza.
Lo estraggo dall’armadio e lo provo,
aggiudicato, scelgo le scarpe e un copri spalle per non congelare in
attesa
dell’arrivo di Edward.
Sono
le 20.30. Uno squillo alla citofono mi colpisce come un fulmine.
Mi scaravento alla porta rischiando di rompermi
una gamba e rispondo.
“Champagne,
posso? Lo so, è presto… ehm…
spero tu non abbia ancora mangiato, ho portato qualcosa, è
tutto così strano”.
È impacciato, non sa cosa dire, non sei il solo, tranquillo.
“Sono qui, Sali!” L’unica cosa furba che
riesco
a dire, apro portone e porta, levo con non poca fatica il copri spalle
e lo
lancio dietro il divano. Ora sono pronta.
Sento il rumore degli scalini, ancora una rampa
ed è qui, ancora pochi secondi e i miei occhi saranno di
nuovo in grado di
vedere i suoi, mi allungo dalla porta e scorgo i suoi capelli; la sua
figura
comincia a salire, sotto una giacca vedo un maglioncino che fascia il
suo
petto, un paio di jeans. Torno in casa e i passi sono sempre
più vicini, uno
squillo al campanello della porta e porto fuori il naso
ed eccolo qui, sorride, sorrido, senza dire
una parola lo faccio entrare in casa e buon NON San Valentino
OcchiVerdi.
Entro
per la seconda volta in casa sua, l’odore
di fumo ancora è presente, ma il profumo di Champagne,
come ieri, sovrasta
tutto; ancora non ho detto niente, non so bene cosa dirle, è
tutto sempre più
strano, ma non ho alcun dubbio del perché mi trovo qui
guardandola, è così
bella.
Calma
Edward.
È
imbarazzata penso quanto me, ma fasciata in
quel abito blu, aiuta decisamente la mia ansia a diventare altro.
Calma,
maniaco di
un Edward!
Sto
facendo la figura di un povero scemo, Champagne
mi guarda e io non apro bocca.
Di qualcosa, fai vedere cosa hai
portato, non
è la prima volta che hai un appuntamento con una donna,
sveglia!
“Isabella,
ho portato una cosa, spero tu non
abbia già mangiato, ieri non ci siamo messi molto
d’accordo su ora e tutto il
resto, così ho fatto io qualcosa, anche perché ho
pensato che la tua cucina non
fosse, diciamo, praticabile” cerco di dire, respirando
profondamente.
“Chiamami Bella, ehm, hai perfettamente
ragione, sei gentile, Edward”.
Ha sentito il mio nome ieri, e questa cosa mi
fa gongolare.
Le passo il pacchetto e lo posiziona sul tavolo
del soggiorno; la casa è piccola ma accogliente,
è abitata sicuramente da due
persone, mi guardo in giro e noto foto di un’altra ragazza,
sarà la padrona di
casa, il nome che mi ha detto ieri, saranno
coinquiline. Non appena Detective
Edward ha smesso di compiere la sua indagine, torno ad osservare Bella,
che sta
aprendo il mio pacchetto; vi estrae una terrina con dentro del sushi,
ho
azzardato, non a tutti piace, ma non sapevo cosa poter fare di freddo,
e da
mangiare con le mani. Sia santificata mia madre e le sue manie,
compresa quella
di avermi costretta ad accompagnarla al corso di sushi.
“Ma, li hai fatti tu?” Chiede stranita.
“Beh si, ma lo so, ho azzardato, non a tutti
piace , non farti problemi!” provo a farla sentire a suo agio.
“Stai scherzando? Adoro il sushi, sono solo
incredula che, beh, sai, un uomo.”sorride e rido con lei.
“Per questo devo ringraziare mia madre, mi ha
obbligato ad accompagnarla a ogni tipo di corso culinario della
città, corso di
sushi compreso!” si morsica il labbro inferiore come ieri,
bravo Edward, un
punto per te!
Bella, prende il cestino con il pesce dentro e
mi fa segno di seguirla sul divano, si siede, accavalla le gambe e sono
già
partito, ma devo restare lucido, ci stiamo conoscendo, devo fare le
cose con
calma.
Piano piano entrambi riusciamo a sbloccarci,
parlo di me, del mio lavoro, della mia squadra al lavoro, del mio
colore preferito, e
dell’animale che avevo da bambino e Bella fa lo stesso, mi
racconta di suo
padre, della sua coinquilina, Detective Edward non sbaglia un colpo,
Alice, del suo
lavoro e dei suoi hobby. Insieme
al
sushi beviamo un vino bianco che Bella
ha in casa, ottimo, è a quanto sembra anche
intenditrice. Beviamo,
mangiamo e continuiamo a parlare, non so più che ora sia, e
non voglio nemmeno
saperlo, non voglio sapere quanto tempo ancora mi resta da trascorrere
con lei,
voglio solo godere, della sua vista, delle sue parole e del suo profumo.
Champagne.
Sempre
più presente e dritto nel mio cervello.
Averla vicina, qua sul suo divano, non fa che amplificarlo e
vorrei non dovere mai smettere di sentirlo.
Il sushi finisce, ma non la nostra voglia si
stare insieme, lo sento, è così anche per lei.
“Sono contento ti sia piaciuto” dico osservando
la ciotola vuota.
“Hai qualche altra dote nascosta che ancora non
mi hai raccontato, pompiere?” sorride e si avvicina
pericolosamente.
“Direi di no, ti ho detto tutto” avrei voluto
fare una battutaccia ,ma non siamo in caserma, non è
decisamente il momento
adatto.
“Ieri sera sei stato molto diretto, questo
cambiamento a cosa lo devo?” Bella, sempre più
vicina mi bisbiglia
all’orecchio. Con le mani segue il profilo del mio collo,
sale con il dito e
scende con l’unghia, stringo il cuscino della seduta del
divano sotto di me,
Edward non ancora.
“Voglio solo essere il più educato possibile,
ieri sera, beh, non lo sono stato” le rispondo. Sono un pezzo
di legno, sto
bruciando sotto i suoi tocchi precisi, Champagne,
sa cosa fare, sta prendendo
le redini della serata, e non sarò di certo io a levargliele.
Le sue dita dal collo salgono, profilano
l’orecchio e poi si infilano nei miei capelli, chiudo gli
occhi e respiro; la
testa cede e le sue mani, continuano a giocare con i miei capelli.
No, ora non resisto davvero più.
Sposto le mani sui suoi fianchi e massaggiandoli,
la sollevo e la porto a cavalcioni su di me, i suoi occhi sono nei
miei, il suo
fiato è caldo sulle mie labbra, che voglia di colmare quella
distanza, che
voglia di baciare le sue labbra rosa come
una pesca.
“Champagne,
fammi ubriacare di te” le bisbiglio
all’orecchio, e l’enorme sorriso che trovo sul suo
volto è meglio di un via
libera.
Le sue mani scendono sul mio petto, le mie si
alzano e raggiungono il suo collo, le orecchie, l’attaccatura
dei capelli, è
così piccola tra le mie mani, stupenda.
Bella chiude gli occhi e sospira, non so ancora
quanto durerà questo gioco, questo avvicinarsi
l’uno all’altra, ma è
l’esperienza più travolgente che abbia mai
provato, ancora più del sesso.
Le mani tornano sui suoi fianchi e scendono
sulle sue cosce, ogni tocco è magia per entrambi, cerco di
spingermi fino ad
alzare il vestito quando Bella spalanca gli occhi e mi blocca.
“Aspetta, fermo, non ti muovere” si alza, e va
verso la cucina.
Cosa diavolo?
Sento armeggiare tra bicchieri , posate e altro
materiale da cucina, tutta trafelata Bella riappare con le mani dietro
alla
schiena.
“Cosa nascondi Champagne?”
chiedo sorridendo.
“Champagne!”
sposta le mani e mette in mostra
una bottiglia di vino, di Champagne.
Scoppiamo entrambi a ridere , mi alzo e
prendendo la bottiglia, mi risiedo con Bella.
“Ecco” cerca di spiegarmi trattenendo le risate
e l’imbarazzo “ io ieri ti ho preso alla lettera,
ehm, in ogni senso”.
Interessante. Tutto ciò è molto interessante
“Ma ti avevo detto che il mio Champagne
preferito lo avevo già trovato” cerco di calmare
il suo rossore al viso accarezzandole la mano.
“Beh, fidati di me” sorride e non posso fare
altro che annuire.
Stappo la bottiglia e il profumo che esala è lo
stesso identico di Bella, avvicino la bottiglia al naso e ne inspiro
l’odore.
Rido e appoggio la bottiglia al tavolino davanti al divano.
“Perfetto, uguale, ma guarda caso, io continuo
a preferire il tuo”e la imprigiono tra le mie braccia e il
divano.
Il mio cuore batte fino ad impazzire, così come
il suo. Respiro e mi avvicino fino a toccare finalmente le sue labbra
con le
mie. Ed è la cosa più giusta, più
unica che potessi fare in vita mia.
Un bacio superficiale, le mie labbra si
colorano delle sue, il suo sapore è ancora più
buono di quanto potessi
immaginare, perfetto. Mi sposto e ora in parità le sue mani
raggiungono il mio
viso e lo accarezzano mentre il bacio cresce
d’intensità. La sua bocca si apre
per la mia, non ho nemmeno più bisogno di respirare, il suo
respiro dentro di
me basta. Sento la punta della sua lingua muoversi e non mi tiro
indietro, il
bacio diventa ancora più profondo e non ho intenzione di
staccarmi più, di
lasciarla andare. Champagne,
cosa mi stai facendo!
Allungo il braccio e raggiungo la bottiglia sul
tavolino, facciamo come hai detto tu Bella.
Sposto le mie labbra dalle sue e bevo un sorso
dalla bottiglia e la bacio ancora, un mix di profumi arrivano alla
testa e, non
penso sia colpa del vino mi sento la persona più felice di
questa terra. No,
sicuramente non è il vino, sei tu Bella.
Bella POV
“Hai
visto che dovevi fidarti di me” mi stacco
dall’abbraccio di Edward e sorrido ancora una volta, ho quasi
male alla
mascella da quante volte ho sorriso questa sera.
Ma nulla è andato storto, lui è, beh,
è bello
da far star male, cucina da dio, è simpatico, e nessuno mi
ha mai baciata come ha fatto lui.
“Vieni qui” mi trascina ancora verso di se e si
ricomincia. Le lingue danzano, si toccano, e poi scappano, le sue
labbra
sembrano siano fatte apposta per me, per incastrarci le mie.
Le mie mani ritornano su di lui, con le dita
segno i profili delle sue spalle, sento i muscoli tendersi al passaggio
delle
mie dita, ma i vestiti cominciano a darmi fastidio.
Scendo e infilo le mani, come prima lui stava
facendo con me, sotto gli abiti, alzo il maglione e raggiungo la
maglietta,
alzo anche quella e le mie dita entrano in contatto con la sua pelle
calda, e
non capisco più niente.
Sento i muscoli, e ho bisogno di vederli,con
attenzione sfilo il maglione e lo osservo, mi sorride e annuisce, mi
lascia
fare, vuole che lo spogli, e non mi tiro indietro. È strano,
ci conosciamo da
poche ore, ma sento di appartenergli dal primo secondo che i miei occhi
hanno
incrociato i suoi.
La maglia raggiunge il pavimento e c’è ancora
la magliettina che mi impedisce di avere il corpo di Edward sotto le
mie mani,
è stretta, aderente e mi piace, da morire, ma ora
è di troppo,sfilo anche la
maglietta e comincio a riempire di baci le spalle, lo sento respirare,
le sue
mani stringono forte la mia schiena, mi vuole quanto io voglio lui.
“Champagne,
io ieri ti ho salvata,
e
tu oggi vuoi uccidermi?” Edward
ansima, prende i miei fianchi e mi spinge ancora più
addosso. E le
mie labbra rincontrano le sue, ed è come prima, una
sensazione così forte da
farmi tremare, paura, desiderio mi attanagliano in
una morsa dalla
quale non posso e non voglio scappare.
Le mani di Edward riprendono da dove erano
state interrotte e si infilano sotto la mia gonna, la
spingono via e
mi sento bruciare, alla fine Riley aveva ragione, un
principio di
incendio c’è davvero! Mi alzo e lo aiuto a
spingere ancora più in
su il vestito, con rapidità Edward raggiunge la
lampo sulla schiena, la
apre e il vestito sale fino a lasciarmi in intimo, e non
c’è vergogna, non
provo alcun tipo di imbarazzo, non più; il mio posto
è questo, mezza nuda con un uomo
che conosco da poco, ma che riesce a trasmettermi così tante
emozioni. Edward
si sposta e mi osserva, sorride, con quel suo sorriso storto
da mozzare il
fiato e si riporta sul mio collo, bacia, morde, le sue mani viaggiano
sui miei
seni, li contorna, li stuzzica e un ansimo esce involontario dalla mia
bocca:
mi piace, troppo.
Ma lui è decisamente ancora in
vantaggio sul fronte vestiti, e non va bene, no! Mi alzo e con non poca
fatica
cerco di sbottonare la sua cintura, è presente, davvero
presente e
questo mi incita a continuare. Riesco a liberarlo e
sfilo i pantaloni, Edward, si alza e aiuta il mio lavoro.
“Champagne,
vuoi un aiutino?” Sorride ancora.
Scuoto la testa e mi riporto in
braccio , ancora baci, ancora carezze, i nostri corpi
seminudi di
toccano, si strusciano e sono decisamente arrivata al massimo.
Mi alzo ancora una volta, e prendo la sua mano,
è grande, calda, la poso sul mio collo e la faccio scendere
su tutto il mio
corpo, è una sensazione fortissima, le sue dita scendono
sulla mia spalla, sui miei seni, toccano l’ombelico, sfiorano
la mia intimità e
stringono la mia coscia; prendo la sua mano con la mia e lo trascino
con me. Edward
senza dire niente, si alza e mi segue.
Cosa c’è da dire?
Forse solo quanto può essere speciale tutto
quello che mi sta succedendo!
Entro in camera da letto e Edward
stinge forte la mia mano, esatto mio caro OcchiVerdi.
Mi siedo sul letto e lui, in piedi di fronte a
me, è qualcosa di ancora più speciale. Il suo
fisico è asciutto, muscoloso ma
non troppo,i capelli e gli occhi brillano ancora di più
nella penombra di
camera mia; si avvicina, si siede vicino a me.
“Sei sicura? Bella, sei sicura vero?” non
c’è tempo per sicurezze, c’è
tempo solo per l’amore.
“Edward, mi sembra che tu non sia più di tanto
assetato stasera, sarà stata l’aria di San
Valentino ieri’” chiedo con tono
arrogante.
“San Valentino, non era oggi? Io lo sto
festeggiando adesso” sorride ancora e mi trascina
con se sul letto.
Baci, carezze, il resto dei vestiti vola a
terra e se prima pensavo fosse il culmine di piacere, mi sbagliavo di
grosso.
Le sue mani sono veloci, capaci, i suoi baci sono lenti,
passionali, e io sono sua, in ogni senso. Mi lascio
completamente
andare al suo volere, sono in balia di quest'uomo e delle mie
sensazioni sempre più
forti.
“Champagne,
perché non hai tentato di restare
carbonizzata prima?”
Penso dovesse essere una frase carina.
“Aspettavo il tuo
turno, aspettavo che mi venissi a salvare
tu”.
E lo stai facendo, OcchiVerdi,
lo stai facendo nel modo più giusto.
Quando entra in me un urlo esce dalle
mie labbra e non ho alcuna intenzione di placarlo; i movimenti sono
decisi ma
delicati, non c’è foga, solo passione e amore; si
è impossibile, ma sento
benissimo che non è solo sesso tra di noi. Edward continua a
muoversi sopra di
me, e accompagno i suoi movimenti con il bacino, mi sorride e mi bacia;
lo
bacio e chiudo gli occhi; il piacere mi raggiunge e mi porta via
con se.
Pompiere non hai spento nulla, anzi hai acceso tu un incendio.
Edward POV
Mi
sposto da sopra Bella ancora ansimante e
accaldato. Il mare di Champagne
nel quale sono affogato era ancora più
delizioso di quanto avessi immaginato, Bella è stupenda,
nuda, sotto le mie
mani, pronta ad assecondare il mio bisogno di lei.
Mi sorride e si sistema i capelli, sparsi sul
cuscino, è incredibile, è stato
incredibile.
Non immaginavo potesse essere così appagante,
così coinvolgente, ma mi devo ricredere, lei è
speciale, qualsiasi cosa ci sia
tra di noi è speciale, se no non posso pensare che sia
normale questo nostro
sentimento, non voglio dargli un nome
perché davvero non saprei come identificarlo, ma
è stato come un turbine, un
uragano, che è passato e in 24 ore ha spazzato via tutto,
compreso il mio
cervello, che è ancora annebbiato dal piacere e dalla
visione della donna qui
vicino sdraiata.
Allungo la mano e trovo quella di Bella, la
stringo, la porto al mio viso, la bacio e chiudo gli occhi. I nostri
respiri
sono lenti, e si alternano. Sono stanco, la notte passata, tra
interventi e
lei, Champagne,
si sta facendo sentire, ma non voglio dovermene andare. Sento Bella
muoversi e apro gli occhi.
“Se ti va, puoi fermarti qui, sono sola io”.
È appoggiata
su un fianco , con il braccio destro regge la testa sul cuscino, un
seno esce
dal lenzuolo, e io non ho intenzione di muovermi da qui.
Allungo le braccia e la avvicino a me, la bacio
e appoggio la testa sulla sua spalla.
“Stavo aspettando solo il tuo invito, un’altra
esperienza nuova sai, non ho mai dormito con un contenitore ambulante
di vino,
mia cara Champagne”
mi guarda storto e, facendo la finta offesa, cerca di
divincolarsi dal mio abbraccio.
“Sono solo un contenitore? Beh allora niente
più Champagne,
da domani si cambia” scappa dal mio abbraccio, si sistema
sopra
di me, mi bacia e scappa fuori dal letto.
Correndo si infila in bagno e torna dopo alcuni
secondi , di nuovo con le mani dietro la schiena, questa volta
però è nuda, e
la mia attenzione cade su altro, non su cosa sta nascondendo.
Bella salta sul letto , entra sotto le coperte
e si sistema di nuovo come prima.
“Edward, ora chiudi gli occhi, facciamo un
gioco” mi chiede e annuisco ubbidendo.
“Allora, sempre con gli occhi chiusi, devi dirmi
che profumo senti, ok? Mi raccomando,occhi chiusissimi!”
Che gioco stai giocando Champagne?
Annuisco e
la sento armeggiare sotto le lenzuola, ha più di una cosa in
mano , sento dei
rumori di carta e uno sbriciolamento, e poi un altro ancora e un terzo.
Tre profumi diversi, quattro contando il suo,
escludo lo Champagne
dalla
mente
e focalizzo il pensiero sugli altri tre.
“Puoi avvicinarmeli uno alla volta, per
piacere” chiedo, stando al gioco.
“Va bene, ma non tanto vicino che se no è
facile!” ok, Champagne,
tutto quello che vuoi.
Bella avvicina il primo profumo ed è speziato,
ma non saprei dargli un nome; tocca
al secondo, profuma di sapone e non sento altro, e infine il terzo
arriva dritto
al naso come ieri per lo Champagne.
È Cannella, Cannella
con qualcosa altro,
forse un frutto.
“Cannella, Cannella
con mela penso” dico
tenendo sempre gli occhi chiusi.
Sento Bella muoversi e ritornare come prima
sopra di me, regalarmi un altro bacio e scappare ancora dal letto.
“Non aprire gli occhi”urla nella mia direzione.
“Si, ma guarda che così mi addormento!”
cerco
di stuzzicarla, ma sa benissimo che sto bluffando.
Deve essere tornata in bagno, sento il rumore
dell’acqua che scorre, cosa sta facendo? Sono curioso!
“Champagne,
cosa stai facendo?” urlo, ma non ho
risposta.
Sento ancora l’acqua ma Bella
non arriva e non mi risponde,
cosa faccio?
Al diavolo, sono troppo curioso, apro gli
occhi, sposto il lenzuolo e nudo mi infilo dove è andata
Bella prima, si spera
in bagno.
Busso alla porta socchiusa e niente, apro e
Champagne
mi osserva e ride. È seduta sul bordo della vasca, e con una
mano
accarezza la superficie dell’acqua che già si sta
accumulando, piena di schiuma.
L’odore di Cannella
è così forte da stordirmi.
“Lo
sapevo che saresti arrivato, ci avrei
giurato” sorride e si infila nella vasca, mi fa segno di
avvicinarmi, mentre Bella, è già tornata in piedi
e, piena di schiuma, mi abbraccia.
“Per
oggi sono Cannella,
ti va?” appoggia la
testa nell’incavo del mio collo e l’odore di questa
spezia, mischiato a quello del
suo corpo è un’altra droga simile a quello
dello Champagne.
“Cannella,
mi piace, e ne hai altri?” chiedo
infilandomi con lei nella vasca.
“Tutti quelli che vuoi” sorride accoccolandosi
tra le mie braccia nella schiuma.
“Bene, perché ho intenzione di annusare i tuoi
profumi ancora per un po’” la bacio “sei
peggio di una droga Cannella”
bisbiglio al
suo orecchio “sono già dipendente, spero tu voglia
darmi la mia dose
quotidiana, potrei morire, potrei impazzire senza, l’ho
provata e anche se
cambia sapore è la mia qualità preferita,
è quella che voglio per me” continuo
a bisbigliare baciandole il collo.
Il sonno, la stanchezza sono dei lontani ricordi.
Ora c’è di nuovo quel sentimento senza nome,
così forte da farmi rabbrividire
in una vasca di acqua calda, con un corpo bollente addosso.
“Ti farò andare in overdose, mio
pompiere” .
Il bacio che ci scambiamo è un suggello al
nostro accordo e non c’è nulla di più
giusto in questo momento.
Quel sentimento ha un nome, lo ha chiaro, l’ho
voluto celare a me stesso dal primo momento che i nostri sensi sono
venuti in
contatto, è amore, un amore folle, strano, fuori dalla mia
immaginazione, un
amore che, per adesso, ha le bollicine dello Cannella,
il sapore della Cannella,
ma che si arricchirà di altri sapori e profumi.
Ed eccoci alla fine.
Per la prima volta, ho scritto qualcosa che mi convince, che mi piace e
mi fa sognare.
Vi svelo un segreto, ma non ditelo a nessuno, il mio fidanzato
è un Vigile Del Fuoco, e un pensiero su questo delirio
è nato da lui, ma ahimè la sua squadra
è un po' diversa da quella partorita dalla mia fantasia!XD
Spero che questa storia vi sia piaciuta, fatemi sapere e GRAZIE come sempre.
Bacione
Giuggi