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Autore: giuggi_89    15/02/2012    6 recensioni
È la notte di San Valentino. Bella a casa pronta per una serata rilassante, ma qualcosa va storto, e qualcuno correrà ad aiutarla.
Tutto nasce da una saponetta al profumo di Champagne, capace di far ubriacare chi ne assapora l'odore...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Onoriamo le feste con Bella&Edward'
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Ed eccoci con la conclusione di questa storiella!

Buon San Faustino mie care lettrici single!

Grazie per chi è passato, chi ha recensito e chi addirittura ha messo la storia nelle liste; vi adoro tutte :)

Avevamo lasciato Bella navigare in un mare di Champagne al bar di Riley con la testa già proiettata all'indomani, ed eccovelo servito.

Ah, ringrazio, come ieri, PaperaCullen, mia socia, che ha letto in anteprima questa cosa qui; andate a spulciare la sua storia, merita un sacco, la trovate qui!

Grazie ancora.
Vi aspetto alla fine!

Champagne

Bella POV

Occhiaie e capelli imbarazzanti: residui di una notte difficile. Incubi e sogni mi hanno accompagnato durante questa notte di San Valentino. OcchiVerdi Cullen, ovviamente come protagonista, e la trama dei sogni sempre la stessa:mi dà buca al nostro, cosiddetto, appuntamento.
Ansia, ansia e ansia. Perché mi sono fatta coinvolgere in una situazione del genere.Perché!
La giornata di lavoro è stata noiosa e pesante come al solito, la casa, beh, ieri sera tornata dal bar, ho cercato di sistemare il sistemabile, ma l’odore ancora non ha abbandonato le pareti, dovrei togliere tende e arredi, pulirli e rinfrescare l’ambiente, dovrei, ma non ho tempo e voglia.
Che poi, non ho nemmeno la sicurezza di non avere tempo, non so se arriverà e nemmeno a che ora.

Calma Bella, calma.
Verrà dopo cena? Verrà a cena?

Bella stai calma, per la miseria!
Potrei chiamare in caserma e farmi dare il suo numero; no, non penso si possa fare.
Ma che calma e calma qui impazzisco davvero.
Mi muovo per casa avanti e indietro, sto perdendo tempo prezioso,ho troppe cose da fare e non so da dove iniziare.
Bella, coraggio, comincia da te, che ci vuole un restauro completo!

Oggi non c’è tempo per un bagno caldo, controllo l’orologio, sono le 19.30, proprio come ieri, sorrido e scelgo la doccia, molto più pratica. Ho un quarto d’ora per corpo e capelli che, nonostante sono puliti, presentano piccoli nodi indebellabili gentile regalo di questa notte, l’unica soluzione è l’acqua.
Prendo la mia fidata saponetta e abbondo, ma si, non facciamo i parsimoniosi!
Esco dalla doccia, indosso il mio solito intimo di pizzo nero, Alice mi critica per avere la cassettiera monocromatica, lei e le sue mutandine con le fragoline e le coccinelle!
Asciugo i capelli e li lascio naturali con la piega mossa, trucco leggero e mi sposto in camera per vestirmi. Che stranezze, mi sto preparando come una normale sera di San Valentino, io che ho sempre odiato questa inutile festa.
La parte difficile viene ora: cosa mi metto? In questi casi si che verrebbe bene Alice.

Apro l’armadio e tra i tailleur di lavoro, le tute, colpisce la mia attenzione un vestito che avevo comprato per una serata con Riley poco tempo fa, blu elettrico, senza spalline, abbastanza corto , liscio, già il colore è impegnativo, basta e avanza.
Lo estraggo dall’armadio e lo provo, aggiudicato, scelgo le scarpe e un copri spalle per non congelare in attesa dell’arrivo di Edward.

Sono le 20.30. Uno squillo alla citofono mi colpisce come un fulmine.
Mi scaravento alla porta rischiando di rompermi una gamba e rispondo.
Champagne, posso? Lo so, è presto… ehm… spero tu non abbia ancora mangiato, ho portato qualcosa, è tutto così strano”. È impacciato, non sa cosa dire, non sei il solo, tranquillo.
“Sono qui, Sali!” L’unica cosa furba che riesco a dire, apro portone e porta, levo con non poca fatica il copri spalle e lo lancio dietro il divano. Ora sono pronta.
Sento il rumore degli scalini, ancora una rampa ed è qui, ancora pochi secondi e i miei occhi saranno di nuovo in grado di vedere i suoi, mi allungo dalla porta e scorgo i suoi capelli; la sua figura comincia a salire, sotto una giacca vedo un maglioncino che fascia il suo petto, un paio di jeans. Torno in casa e i passi sono sempre più vicini, uno squillo al campanello della porta e porto fuori il naso  ed eccolo qui, sorride, sorrido, senza dire una parola lo faccio entrare in casa e buon NON San Valentino OcchiVerdi.



Edward POV

Entro per la seconda volta in casa sua, l’odore di fumo ancora è presente, ma il profumo di Champagne, come ieri, sovrasta tutto; ancora non ho detto niente, non so bene cosa dirle, è tutto sempre più strano, ma non ho alcun dubbio del perché mi trovo qui guardandola, è così bella.
Calma Edward.
È imbarazzata penso quanto me, ma fasciata in quel abito blu, aiuta decisamente la mia ansia a diventare altro.
Calma, maniaco di un Edward!
Sto facendo la figura di un povero scemo, 
Champagne mi guarda e io non apro bocca.
Di qualcosa, fai vedere cosa hai portato, non è la prima volta che hai un appuntamento con una donna, sveglia!
“Isabella, ho portato una cosa, spero tu non abbia già mangiato, ieri non ci siamo messi molto d’accordo su ora e tutto il resto, così ho fatto io qualcosa, anche perché ho pensato che la tua cucina non fosse, diciamo, praticabile” cerco di dire, respirando profondamente.
“Chiamami Bella, ehm, hai perfettamente ragione, sei gentile, Edward”.
Ha sentito il mio nome ieri, e questa cosa mi fa gongolare.
Le passo il pacchetto e lo posiziona sul tavolo del soggiorno; la casa è piccola ma accogliente, è abitata sicuramente da due persone, mi guardo in giro e noto foto di un’altra ragazza, sarà la padrona di casa, il nome che mi ha detto ieri,  saranno coinquiline. Non appena Detective Edward ha smesso di compiere la sua indagine, torno ad osservare Bella, che sta aprendo il mio pacchetto; vi estrae una terrina con dentro del sushi, ho azzardato, non a tutti piace, ma non sapevo cosa poter fare di freddo, e da mangiare con le mani. Sia santificata mia madre e le sue manie, compresa quella di avermi costretta ad accompagnarla al corso di sushi.
“Ma, li hai fatti tu?” Chiede stranita.
“Beh si, ma lo so, ho azzardato, non a tutti piace , non farti problemi!” provo a farla sentire a suo agio.
“Stai scherzando? Adoro il sushi, sono solo incredula che, beh, sai, un uomo.”sorride e rido con lei.
“Per questo devo ringraziare mia madre, mi ha obbligato ad accompagnarla a ogni tipo di corso culinario della città, corso di sushi compreso!” si morsica il labbro inferiore come ieri, bravo Edward, un punto per te!
Bella, prende il cestino con il pesce dentro e mi fa segno di seguirla sul divano, si siede, accavalla le gambe e sono già partito, ma devo restare lucido, ci stiamo conoscendo, devo fare le cose con calma.
Piano piano entrambi riusciamo a sbloccarci, parlo di me, del mio lavoro, della mia squadra al lavoro, del mio colore preferito, e dell’animale che avevo da bambino e Bella fa lo stesso, mi racconta di suo padre, della sua coinquilina, Detective Edward non sbaglia un colpo, Alice, del suo lavoro e dei suoi hobby.  Insieme al sushi beviamo un vino bianco che Bella  ha in casa, ottimo, è a quanto sembra anche intenditrice. Beviamo, mangiamo e continuiamo a parlare, non so più che ora sia, e non voglio nemmeno saperlo, non voglio sapere quanto tempo ancora mi resta da trascorrere con lei, voglio solo godere, della sua vista, delle sue parole e del suo profumo.

Champagne.
Sempre più presente e dritto nel mio cervello. Averla vicina, qua sul suo divano, non fa che amplificarlo e vorrei non dovere mai smettere di sentirlo.
Il sushi finisce, ma non la nostra voglia si stare insieme, lo sento, è così anche per lei.
“Sono contento ti sia piaciuto” dico osservando la ciotola vuota.
“Hai qualche altra dote nascosta che ancora non mi hai raccontato, pompiere?” sorride e si avvicina pericolosamente.
“Direi di no, ti ho detto tutto” avrei voluto fare una battutaccia ,ma non siamo in caserma, non è decisamente il momento adatto.
“Ieri sera sei stato molto diretto, questo cambiamento a cosa lo devo?” Bella, sempre più vicina mi bisbiglia all’orecchio. Con le mani segue il profilo del mio collo, sale con il dito e scende con l’unghia, stringo il cuscino della seduta del divano sotto di me, Edward non ancora.
“Voglio solo essere il più educato possibile, ieri sera, beh, non lo sono stato” le rispondo. Sono un pezzo di legno, sto bruciando sotto i suoi tocchi precisi, 
Champagne, sa cosa fare, sta prendendo le redini della serata, e non sarò di certo io a levargliele.
Le sue dita dal collo salgono, profilano l’orecchio e poi si infilano nei miei capelli, chiudo gli occhi e respiro; la testa cede e le sue mani, continuano a giocare con i miei capelli.
No, ora non resisto davvero più.
Sposto le mani sui suoi fianchi e massaggiandoli, la sollevo e la porto a cavalcioni su di me, i suoi occhi sono nei miei, il suo fiato è caldo sulle mie labbra, che voglia di colmare quella distanza,  che voglia di baciare le sue labbra rosa come una pesca.
Champagne, fammi ubriacare di te” le bisbiglio all’orecchio, e l’enorme sorriso che trovo sul suo volto è meglio di un via libera.
Le sue mani scendono sul mio petto, le mie si alzano e raggiungono il suo collo, le orecchie, l’attaccatura dei capelli, è così piccola tra le mie mani, stupenda.
Bella chiude gli occhi e sospira, non so ancora quanto durerà questo gioco, questo avvicinarsi l’uno all’altra, ma è l’esperienza più travolgente che abbia mai provato, ancora più del sesso.
Le mani tornano sui suoi fianchi e scendono sulle sue cosce, ogni tocco è magia per entrambi, cerco di spingermi fino ad alzare il vestito quando Bella spalanca gli occhi e mi blocca.
“Aspetta, fermo, non ti muovere” si alza, e va verso la cucina.
Cosa diavolo?
Sento armeggiare tra bicchieri , posate e altro materiale da cucina, tutta trafelata Bella riappare con le mani dietro alla schiena.
“Cosa nascondi 
Champagne?” chiedo sorridendo.
Champagne!” sposta le mani e mette in mostra una bottiglia di vino, di Champagne. Scoppiamo entrambi a ridere , mi alzo e prendendo la bottiglia, mi risiedo con Bella.
“Ecco” cerca di spiegarmi trattenendo le risate e l’imbarazzo “ io ieri ti ho preso alla lettera, ehm, in ogni senso”. Interessante. Tutto ciò è molto interessante
“Ma ti avevo detto che il mio 
Champagne preferito lo avevo già trovato” cerco di calmare il suo rossore al viso accarezzandole la mano.
“Beh, fidati di me” sorride e non posso fare altro che annuire.
Stappo la bottiglia e il profumo che esala è lo stesso identico di Bella, avvicino la bottiglia al naso e ne inspiro l’odore. Rido e appoggio la bottiglia al tavolino davanti al divano.
“Perfetto, uguale, ma guarda caso, io continuo a preferire il tuo”e la imprigiono tra le mie braccia e il divano.
Il mio cuore batte fino ad impazzire, così come il suo. Respiro e mi avvicino fino a toccare finalmente le sue labbra con le mie. Ed è la cosa più giusta, più unica che potessi fare in vita mia.
Un bacio superficiale, le mie labbra si colorano delle sue, il suo sapore è ancora più buono di quanto potessi immaginare, perfetto. Mi sposto e ora in parità le sue mani raggiungono il mio viso e lo accarezzano mentre il bacio cresce d’intensità. La sua bocca si apre per la mia, non ho nemmeno più bisogno di respirare, il suo respiro dentro di me basta. Sento la punta della sua lingua muoversi e non mi tiro indietro, il bacio diventa ancora più profondo e non ho intenzione di staccarmi più, di lasciarla andare. 
Champagne, cosa mi stai facendo!
Allungo il braccio e raggiungo la bottiglia sul tavolino, facciamo come hai detto tu Bella.
Sposto le mie labbra dalle sue e bevo un sorso dalla bottiglia e la bacio ancora, un mix di profumi arrivano alla testa e, non penso sia colpa del vino mi sento la persona più felice di questa terra. No, sicuramente non è il vino, sei tu Bella.

 

Bella POV

“Hai visto che dovevi fidarti di me” mi stacco dall’abbraccio di Edward e sorrido ancora una volta, ho quasi male alla mascella da quante volte ho sorriso questa sera.
Ma nulla è andato storto, lui è, beh, è bello da far star male, cucina da dio, è simpatico, e nessuno mi ha mai baciata come  ha fatto lui.
“Vieni qui” mi trascina ancora verso di se e si ricomincia. Le lingue danzano, si toccano, e poi scappano, le sue labbra sembrano siano fatte apposta per me, per incastrarci le mie.
Le mie mani ritornano su di lui, con le dita segno i profili delle sue spalle, sento i muscoli tendersi al passaggio delle mie dita, ma i vestiti cominciano a darmi fastidio.
Scendo e infilo le mani, come prima lui stava facendo con me, sotto gli abiti, alzo il maglione e raggiungo la maglietta, alzo anche quella e le mie dita entrano in contatto con la sua pelle calda, e non capisco più niente.
Sento i muscoli, e ho bisogno di vederli,con attenzione sfilo il maglione e lo osservo, mi sorride e annuisce, mi lascia fare, vuole che lo spogli, e non mi tiro indietro. È strano, ci conosciamo da poche ore, ma sento di appartenergli dal primo secondo che i miei occhi hanno incrociato i suoi.
La maglia raggiunge il pavimento e c’è ancora la magliettina che mi impedisce di avere il corpo di Edward sotto le mie mani, è stretta, aderente e mi piace, da morire, ma ora è di troppo,sfilo anche la maglietta e comincio a riempire di baci le spalle, lo sento respirare, le sue mani stringono forte la mia schiena, mi vuole quanto io voglio lui.
Champagne, io ieri ti ho salvata, e tu oggi vuoi uccidermi?” Edward ansima, prende i miei fianchi e mi spinge ancora più addosso.  E le mie labbra rincontrano le sue, ed è come prima, una sensazione così forte da farmi tremare, paura, desiderio mi attanagliano in una morsa dalla quale non posso e non voglio scappare.
Le mani di Edward riprendono da dove erano state interrotte e si infilano sotto la mia gonna, la spingono via e mi sento bruciare, alla fine Riley aveva ragione, un principio di incendio c’è davvero! Mi alzo e lo aiuto a spingere ancora più in su il vestito, con rapidità Edward raggiunge la lampo sulla schiena, la apre e il vestito sale fino a lasciarmi in intimo, e non c’è vergogna, non provo alcun tipo di imbarazzo, non più; il mio posto è questo, mezza nuda con un uomo che conosco da poco, ma che riesce a trasmettermi così tante emozioni. Edward si sposta e mi osserva, sorride, con quel suo sorriso storto da mozzare il fiato e si riporta sul mio collo, bacia, morde, le sue mani viaggiano sui miei seni, li contorna, li stuzzica e un ansimo esce involontario dalla mia bocca: mi piace, troppo.
Ma lui è decisamente ancora in vantaggio sul fronte vestiti, e non va bene, no! Mi alzo e con non poca fatica cerco di sbottonare la sua cintura, è presente, davvero presente e questo mi incita a continuare. Riesco a liberarlo e sfilo i pantaloni, Edward, si alza e aiuta il mio lavoro.
Champagne, vuoi un aiutino?” Sorride ancora.
Scuoto la testa e mi riporto in braccio , ancora baci, ancora carezze, i nostri corpi seminudi di toccano, si strusciano e sono decisamente arrivata al massimo.
Mi alzo ancora una volta, e prendo la sua mano, è grande, calda, la poso sul mio collo e la faccio scendere su tutto il mio corpo, è una sensazione fortissima, le sue dita scendono sulla mia spalla, sui miei seni, toccano l’ombelico, sfiorano la mia intimità e stringono la mia coscia; prendo la sua mano con la mia e lo trascino con me. Edward senza dire niente, si alza e mi segue. 
Cosa c’è da dire?
Forse solo quanto può essere speciale tutto quello che mi sta succedendo!
Entro in camera da letto e Edward stinge forte la mia mano, esatto mio caro OcchiVerdi.
Mi siedo sul letto e lui, in piedi di fronte a me, è qualcosa di ancora più speciale. Il suo fisico è asciutto, muscoloso ma non troppo,i capelli e gli occhi brillano ancora di più nella penombra di camera mia; si avvicina, si siede vicino a me.
“Sei sicura? Bella, sei sicura vero?” non c’è tempo per sicurezze, c’è tempo solo per l’amore.
“Edward, mi sembra che tu non sia più di tanto assetato stasera, sarà stata l’aria di San Valentino ieri’” chiedo con tono arrogante.
“San Valentino, non era oggi? Io lo sto festeggiando adesso” sorride ancora e mi trascina con se sul letto.
Baci, carezze, il resto dei vestiti vola a terra e se prima pensavo fosse il culmine di piacere, mi sbagliavo di grosso. Le sue mani sono veloci, capaci, i suoi baci sono lenti, passionali, e io sono sua, in ogni senso. Mi lascio completamente andare al suo volere, sono in balia di quest'uomo e delle mie sensazioni sempre più forti.
Champagne, perché non hai tentato di restare carbonizzata prima?”
Penso dovesse essere una frase carina.
“Aspettavo il tuo turno, aspettavo che mi venissi a salvare tu”.
E lo stai facendo, OcchiVerdi, lo stai facendo nel modo più giusto.
Quando entra in me un urlo esce dalle mie labbra e non ho alcuna intenzione di placarlo; i movimenti sono decisi ma delicati, non c’è foga, solo passione e amore; si è impossibile, ma sento benissimo che non è solo sesso tra di noi. Edward continua a muoversi sopra di me, e accompagno i suoi movimenti con il bacino, mi sorride e mi bacia; lo bacio e chiudo gli occhi; il piacere mi raggiunge e mi porta via con se. 
Pompiere non hai spento nulla, anzi hai acceso tu un incendio.

 

Edward POV

Mi sposto da sopra Bella ancora ansimante e accaldato. Il mare di Champagne nel quale sono affogato era ancora più delizioso di quanto avessi immaginato, Bella è stupenda, nuda, sotto le mie mani, pronta ad assecondare il mio bisogno di lei.
Mi sorride e si sistema i capelli, sparsi sul cuscino, è incredibile, è stato incredibile.
Non immaginavo potesse essere così appagante, così coinvolgente, ma mi devo ricredere, lei è speciale, qualsiasi cosa ci sia tra di noi è speciale, se no non posso pensare che sia normale questo nostro sentimento, non voglio dargli un nome perché davvero non saprei come identificarlo, ma è stato come un turbine, un uragano, che è passato e in 24 ore ha spazzato via tutto, compreso il mio cervello, che è ancora annebbiato dal piacere e dalla visione della donna qui vicino sdraiata.
Allungo la mano e trovo quella di Bella, la stringo, la porto al mio viso, la bacio e chiudo gli occhi. I nostri respiri sono lenti, e si alternano. Sono stanco, la notte passata, tra interventi e lei, 
Champagne, si sta facendo sentire, ma non voglio dovermene andare. Sento Bella muoversi e apro gli occhi.
“Se ti va, puoi fermarti qui, sono sola io”. È appoggiata su un fianco , con il braccio destro regge la testa sul cuscino, un seno esce dal lenzuolo, e io non ho intenzione di muovermi da qui.
Allungo le braccia e la avvicino a me, la bacio e appoggio la testa sulla sua spalla.
“Stavo aspettando solo il tuo invito, un’altra esperienza nuova sai, non ho mai dormito con un contenitore ambulante di vino, mia cara 
Champagne” mi guarda storto e, facendo la finta offesa, cerca di divincolarsi dal mio abbraccio.
“Sono solo un contenitore? Beh allora niente più 
Champagne, da domani si cambia” scappa dal mio abbraccio, si sistema sopra di me, mi bacia e scappa fuori dal letto.
Correndo si infila in bagno e torna dopo alcuni secondi , di nuovo con le mani dietro la schiena, questa volta però è nuda, e la mia attenzione cade su altro, non su cosa sta nascondendo.
Bella salta sul letto , entra sotto le coperte e si sistema di nuovo come prima.
“Edward, ora chiudi gli occhi, facciamo un gioco” mi chiede e annuisco ubbidendo.
“Allora, sempre con gli occhi chiusi, devi dirmi che profumo senti, ok? Mi raccomando,occhi chiusissimi!”
Che gioco stai giocando 
Champagne? Annuisco e la sento armeggiare sotto le lenzuola, ha più di una cosa in mano , sento dei rumori di carta e uno sbriciolamento, e poi un altro ancora e un terzo.
Tre profumi diversi, quattro contando il suo, escludo lo 
Champagne dalla mente e focalizzo il pensiero sugli altri tre.
“Puoi avvicinarmeli uno alla volta, per piacere” chiedo, stando al gioco.
“Va bene, ma non tanto vicino che se no è facile!” ok, Champagne, tutto quello che vuoi.
Bella avvicina il primo profumo ed è speziato, ma non saprei dargli un nome; tocca al secondo, profuma di sapone e non sento altro, e infine il terzo arriva dritto al naso come ieri per lo 
Champagne. È CannellaCannella con qualcosa altro, forse un frutto.
CannellaCannella con mela penso” dico tenendo sempre gli occhi chiusi.
Sento Bella muoversi e ritornare come prima sopra di me, regalarmi un altro bacio e scappare ancora dal letto.
“Non aprire gli occhi”urla nella mia direzione.
“Si, ma guarda che così mi addormento!” cerco di stuzzicarla, ma sa benissimo che sto bluffando.
Deve essere tornata in bagno, sento il rumore dell’acqua che scorre, cosa sta facendo? Sono curioso!
Champagne, cosa stai facendo?” urlo, ma non ho risposta.
Sento ancora l’acqua ma Bella non arriva e non mi risponde, cosa faccio?
Al diavolo, sono troppo curioso, apro gli occhi, sposto il lenzuolo e nudo mi infilo dove è andata Bella prima, si spera in bagno.
Busso alla porta socchiusa e niente, apro e Champagne mi osserva e ride. È seduta sul bordo della vasca, e con una mano accarezza la superficie dell’acqua che già si sta accumulando, piena di schiuma. L’odore di 
Cannella è così forte da stordirmi.

“Lo sapevo che saresti arrivato, ci avrei giurato” sorride e si infila nella vasca, mi fa segno di avvicinarmi, mentre Bella, è già tornata in piedi e, piena di schiuma, mi abbraccia.

“Per oggi sono Cannella, ti va?” appoggia la testa nell’incavo del mio collo e l’odore di questa spezia, mischiato a quello del suo corpo è un’altra droga simile a quello dello Champagne.
Cannella, mi piace, e ne hai altri?” chiedo infilandomi con lei nella vasca.
“Tutti quelli che vuoi” sorride accoccolandosi tra le mie braccia nella schiuma.
“Bene, perché ho intenzione di annusare i tuoi profumi ancora per un po’” la bacio “sei peggio di una droga 
Cannella” bisbiglio al suo orecchio “sono già dipendente, spero tu voglia darmi la mia dose quotidiana, potrei morire, potrei impazzire senza, l’ho provata e anche se cambia sapore è la mia qualità preferita, è quella che voglio per me” continuo a bisbigliare baciandole il collo.
Il sonno, la stanchezza sono dei lontani ricordi. Ora c’è di nuovo quel sentimento senza nome, così forte da farmi rabbrividire in una vasca di acqua calda, con un corpo bollente addosso.
“Ti farò andare in overdose, mio pompiere” .
Il bacio che ci scambiamo è un suggello al nostro accordo e non c’è nulla di più giusto in questo momento.
Quel sentimento ha un nome, lo ha chiaro, l’ho voluto celare a me stesso dal primo momento che i nostri sensi sono venuti in contatto, è amore, un amore folle, strano, fuori dalla mia immaginazione, un amore che, per adesso, ha le bollicine dello 
Cannella, il sapore della Cannella, ma che si arricchirà di altri sapori e profumi.

 

Ed eccoci alla fine.
Per la prima volta, ho scritto qualcosa che mi convince, che mi piace e mi fa sognare.
Vi svelo un segreto, ma non ditelo a nessuno, il mio fidanzato è un Vigile Del Fuoco, e un pensiero su questo delirio è nato da lui, ma ahimè la sua squadra è un po' diversa da quella partorita dalla mia fantasia!XD

Spero che questa storia vi sia piaciuta, fatemi sapere e GRAZIE come sempre.

Bacione
Giuggi


   
 
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