Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Devandro    16/02/2012    2 recensioni
Vegeta non aveva mai trascurato gli allenamenti, ma decise che ora che la sua Nemesis era tornata avrebbe potuto concedersi qualche giorno da trascorrere solo ed unicamente chiacchierando con lei. Voleva sapere tutto quello che aveva fatto in quegli interminabili dieci anni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Non sai quanto ne sento la mancanza, Taanib.”
“Nemesis, io non sono mai stata lontana da coloro che amo e non ti posso capire. Ma questo Vegeta è davvero così speciale come dici?”
“Oh, no, Taanib! Lo è molto di più! Lui è…non lo so. So solo che è da sette anni che non lo vedo, e che mi sento molto sola. Non che non apprezzi la tua compagni, anzi! Ma con lui era diverso…”
Nemesis alzò lo sguardo verso il cielo, come se sperasse di scorgere in lontananza il suo pianeta. In quei primi sette anni di allenamento sul pianeta Gaide aveva incontrato un’ altra Sayan come lei. Alla nascita era stata allontanata dal pianeta Vegeta perché troppo debole. I suoi veri genitori erano morti da diversi anni durante una guerra interplanetaria che coinvolse i Sayan, così lei si stabilì su Gaide. Lì era stata adottata da una famiglia di Gaidiani che avevano già sette figli maschi. Lei era grande esperta delle tecniche più assurde e sorprendenti, ma, a differenza di qualsiasi altro Sayan, non provava quella attrazione per la lotta tipica della sua razza, ne tanto meno si allenava per diventare una guerriera. Puntava tutto solo e unicamente sulle tecniche segrete e sulla forza della mente.
Nemesis adorava la sua compagnia. Poteva parlarle liberamente di qualunque cosa, lei capiva tutto e si confidava a sua volta. E fu proprio a casa sua che Nemesis trovò ospitalità per quegli anni di allenamento, e suo padre le fece da maestro. Così come fece da maestro a suo padre, il Capitano delle Guardie Reali, prima di lei.
La ragazzina apprendeva bene, dotata di grande memoria, intelligenza e della forza caratteristica dei Sayan. E con Taanib si allenava sempre. Crescevano insieme, loro due, come sorelle, costruendo un legame fraterno, solido come la roccia, che né la lontananza né il tempo potevano scalfire. Un po’ come quello fra Nemesis e Vegeta, ma allo stesso tempo molto diverso: per la Sayan, Vegeta non era un fratello.
Era di più…
Taanib aveva appena finito di intrecciare i capelli castani in una lunga treccia dietro la testa. Si alzò, nella maestosità delle sue vesti da “Sacerdotessa della Mente”, compito affidatole fin da piccola, viste le sue grandi doti intellettive, destinata a diventare la Guardiana della Porta dello Spirito, che collega tutte le dimensioni fra loro, e che solo lei, una volta cresciuta, sarebbe stata in grado di capire e controllare.
“Andiamo ad allenarci? La pausa merenda è finita. Oggi ci siamo allenate molto poco, dovremmo vergognarci!”
 “Si, hai ragione.” rispose Nemesis alzandosi in piedi a sua volta. Infilò i suoi guanti rossi da combattimento, perfettamente abbinati alla Battle Suit e volò verso l’enorme palestra, seguita dall’ amica.
Nemesis adorava quella stanza: era a dir poco enorme. Il pavimento era cosparso d’acqua per più di tre metri, e al centro di questa sorta di laghetto artificiale sorgeva un isolotto con un maestoso albero che arrivava al soffitto, magico, a quanto pare! Sempre verde e fiorito, che sembrava non avere radici: “Si nutre dei buoni sentimenti e del coraggio e purezza degli animi” spiegava Taanib.
Su una parete scorreva una cascata la cui acqua andava mescolandosi con quella che ricopriva il pavimento, che sembrava mai aumentare e mai finire. Non c’erano finestre, ne lampade, ma la stanza sembrava perennemente illuminata dalla luce del sole. Entrare in quella palestra infondeva tranquillità, voglia di fare del proprio meglio, induceva alla meditazione e allo sviluppo della forza della mente. Le preoccupazioni e i timori svanivano: rimanevano solo la propria anima, il proprio coraggio e la propria mente, in una perfetta armonia. Usciti da quella stanza si è più forti, consci delle proprie capacità e dei propri limiti, e si sente l’ irrefrenabile desiderio di superarli, per diventare qualcuno sempre migliore, in tutti i sensi e in tutti i campi possibili.
 
Anche quel giorno di allenamento era finito.
Ogni venti giorni, Cleandriux, padre di Taanib e maestro di lei e di Nemesis, insegnava loro qualcosa: una tecnica particolare da studiare, o semplicemente una massima su cui meditare. E dopo venti giorni c’era l’esame, durante il quale le due Sayan dovevano confrontarsi in uno scontro dove Forza, Energia e Mente dovevano essere in perfetto equilibrio, contro il maestro. Solo l’ impegno, l’ allenamento e la meditazione poteva assicurare la vittoria, cui seguiva un altro insegnamento da apprendere, più importante e difficile del precedente.
Quel giorno avevano superato l’esame, seppur con qualche difficoltà: evidentemente non avevano ancora raggiunto l’Equilibrio Supremo. La nuova tecnica da studiare ed imparare alla perfezione entro venti giorni, era qualcosa di eccezionale, chiamata Raggio Annientatore Devastante, e Nemesis non vedeva l’ora di impararlo: consisteva nel creare un raggio di energia pari a mille volte la propria potenza tramite la concentrazione e la perfetta immobilità per qualche secondo. Per realizzarlo bisognava stare fermi per un po’, il che rendeva particolarmente difficile realizzare questa tecnica durante un combattimento, perché certamente, non basta dire al nemico: “Per favore, la smetti di colpirmi per cinque minuti, giusto il tempo per creare un raggio di energia che ti spazzerà via dalla faccia della terra?” per avere a disposizione tutto il tempo che si vuole.Ma, una volta creato il raggio di energia, quasi sicuramente si ha la vittoria in pugno, in quanto basta scagliarlo contro l’avversario per ridurlo in polvere. Ma il raggio, avendo potenza molto superiore a quella della persona che lo utilizza e difficile da controllare, e si rischia di sbagliare mira o, addirittura, autodistruggersi. Ed è una tecnica che prosciuga le energie, per cui in uno scontro la si può utilizzare una volta sola, durante la quale o la và o la spacca! La difficoltà del riuscire in questa tecnica la rendeva agli occhi di Nemesis un traguardo importantissimo, da raggiungere ad ogni costo (come del resto la vedrebbe qualsiasi altro Sayan con un po’ di buon senso).
Era la cosa più difficile che la ragazzina avesse mai provato a fare. Ed era per questo che non poteva permettersi di fallire.
 
 
Nemesis aveva imparato perfettamente anche quella tecnica. Una sottile coltre di neve ricopriva la città dove si trovava, sul pianeta Gaide. Era giunto l’Inverno. E anche il suo undicesimo compleanno era alle porte.
Le sembrava così triste, però: nei suoi primi tre anni, quando abitava ancora sul pianeta Vegeta, la mattina del suo compleanno, la prima cosa che faceva era recarsi di corsa dal suo amico Vegeta per fargli gli auguri, in quanto, per uno scherzo del destino, i loro compleanni cadevano nello stesso giorno. E dopo, lo torturava fino a quando riusciva a strappargli uno striminzito “Tanti Auguri”, dopo di che se ne tornava tutta felice a casa, dove ad attenderla c’era la sua famiglia, per farle una bella festa.
Ora, sul pianeta Gaide, anche Taanib e la sua famiglia rendevano quel giorno un giorno gaio, e il loro primo pensiero, alla vista della ragazzina era quello di augurarle di divenire da quel giorno più saggia e forte dell’anno precedente. Ma le mancava tanto Vegeta. Del resto era anche il suo compleanno, e lei avrebbe tanto desiderato fargli gli auguri, anche se lui non li apprezzava granché.
La fatidica mattina dei suoi undici anni, Nemesis fu svegliata da Taanib un’ora prima dell’alba. L’avrebbe volentieri ricoperta di ingiurie e parolacce, ma decise di moderarsi per non svegliare tutti gli altri, e si limitò perciò a domandarle, piuttosto bruscamente: “Si può sapere che razza di idee ti vengono in mente alle quattro del mattino?” lei era più che mai sorridente.
“Ho un regaluccio per te! Ho riflettuto per sette anni su cosa regalarti e finalmente mi è venuta una bella idea: alzati e te la mostro!” Nemesis si alzò borbottando, ma molto incuriosita: erano anni che non riceveva un regalo! Si mise seduta sul letto. Taanib le tese una piccola chiave dorata.
“Una chiave?…E’ molto carina, ma cosa apre? A che serve?”
Taanib sorrise. “Vi è racchiusa una magia: esistono molte dimensioni parallele ed io sono la guardiana della porta che le rende intercomunicanti, e grazie ad essa posso viaggiare nel tempo e nello spazio. Ti dirò un segreto, ma dubito ti piacerà: il tuo Vegeta è destinato ad amare una terrestre dagli occhi blu di grande intelligenza, dalla quale avrà due figli. Ma se tu lo desideri, strofinando quella chiave contro la tua fronte, chiamerai in questa dimensione il tuo Vegeta che, una volta compiuto il suo destino ne compirà un altro. E’ come se la stessa persona vivesse due volte. La seconda volta vivrà con te, come tu desideri”.
Nemesis rimase allibita, fissando la chiave. “Ma non sarà sleale? Cioè, se il destino vuole che lui sposi una terrestre…”
“Non hai capito, Nemesis: lui sposerà quella terrestre, dopodiché morirà e resusciterà appositamente per sposare te. E’ la stessa persona, in fin dei conti, ma proveniente da due periodi storici differenti. Il Vegeta del presente sposa la terrestre, e quello del futuro sposa te! Hai capito?”
“…Non dovremmo chiedergli se è d’accordo?” Taanib sorrise. “Secondo te, perché ti ho svegliato a quest’ ora?”
“Per farmi dispetto?” azzardò Nemesis, ricevendo un’ occhiataccia spaventevole dall’ amica.
“No, perché tramite La Porta dello Spirito sono andata da quel Vegeta destinato a sposare te e gli ho spiegato la situazione, e sono venuta a dirtelo subito dopo.”
“Ho capito. Ma forse è un gesto troppo egoistico, lui potrebbe…” “Ti ho detto, e te lo ripeto, che lui sa tutto e non ha niente in contrario, per dindirindina! E ora però devi sapere un’ultima cosa: la chiave dovrà essere resuscitare in quell’istante insieme. Vi ritroverete all’ età di sedici e diciannove anni, perché a quell’età vi vedrete per l’ultima volta, in questa vita. E rimarrete giovani e insieme per sempre!”
“PER SEMPRE?!?” strillò Nemesis.
“Esattamente, per tutta l’eternità… Io avrei pensato una cosa, visto che anch’io sono destinata a vivere eternamente, in quanto Guardiana della Porta dello Spirito, mi chiedevo se voi non voleste trasformarvi in qualche cosa particolare per farmi da aiutanti, diciamo così.”
“Trasformarci? E in cosa?”
“La trasformazione è solo spirituale, metaforica. In definitiva, Nemesis, ti va di trascorrere tutta l’eternità accanto al tuo Vegeta e a me con il compito di Sacerdotessa dell’ Energia? Il tuo principino sarà il Guerriero della Forza, così noi tre formeremo un eterno e perfetto triangolo: Forza, Mente ed Energia. Saremo noi a controllare che tutto nell’ Universo proceda con ordine ed equilibrio. Chiaro?”
Nemesis rimase qualche istante ad osservare la chiave. “Non è che per caso mi stai facendo uno scherzo?”
“Ti sembrano scherzi da fare???” strillò Taanib, rischiando di svegliare tutti nel raggio di venti chilometri. Nemesis la osservò bene: nei suoi occhi non c’era traccia di menzogna. Era tutto vero: avrebbe trascorso l’eternità accanto al suo amore e alla sua migliore amica. Sarebbe volentieri esplosa di felicità, ma si limitò ad abbracciare Taanib, bofonchiando un sacco di ringraziamenti.
“Ma bada Nemesis, non perdere la chiave, perché accadrebbe qualcosa di terribile ed irreversibile: le dimensioni si mescolerebbero fra loro, e accadrebbero un sacco di cose che ho paura di nominare. Mi raccomando di non perderla.”
Nemesis le porse indietro la chiave “Forse è meglio che la conservi tu: ne avrai certamente più cura di quanto potrebbe una pestifera e disordinata ragazzina come me. Quando dovrò usarla tu sarai accanto a me. Taanib: è il più bel regalo che potessi sognare, anche se, in fondo, il più bel regalo è un’ amica come te!”
“Non dire così che mi commuovo! Piuttosto, perché non approfittiamo dell’ ora per iniziare ad allenarci prima dell’ alba?” La poveretta fu costretta a scappare fuori, inseguita da una gran quantità di urlacci e ingiurie, e anche da un cuscino e da abat-jour, tirati con forza tale che se non li avesse schivati si sarebbe rotta di sicuro qualcosa.
“Forse” ragionò la ragazza “avrei fatto meglio per una volta a tenere il becco chiuso!” …
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Devandro