3-MISSIONE GAGAZET
Il mattino dopo, Squall fu svegliato dall’altoparlante.
«Comandante Squall Leonheart, presentarsi immediatamente
nel mio ufficio, ripeto: comandante Squall Leonheart, presentarsi
immediatamente nel mio ufficio.»
«Che cavolo…?» mormorò Squall tra lo sveglio ed il
dormiente.
Si alzò ed indossò l’uniforme del Garden, dopodichè si
diresse verso l’ufficio di Cid, mentre la voce del preside, intenta a
chiamarlo, si sentiva nuovamente per tutto il Garden.
«Eccomi.» disse il comandante della Squadra Kermes entrando
nell’ufficio del preside.
«Oh, finalmente. I tuoi compagni si stavano stufando di
stare qui e lo stesso vale per la Squadra Bianca. Ti sei forse scordato che
oggi dovete prendere gli ordini per la Missione Gagazet?» nella voce del preside
c’era un tono di rimprovero: Squall, come comandante, doveva dare il buon
esempio e non arrivare in ritardo.
«Mi scuso, però non ho dormito bene questa notte. Mi sono
svegliato verso le tre e riaddormentato verso le cinque…»
La Squadra Kermes capì immediatamente.
«Un altro sogno?» chiese Sora e tutti i compagni erano
preoccupati.
«Che sogno?» domandò immediatamente Cid.
«Sì.– rispose Squall ai compagni, anche se avrebbe
preferito che non lo fossero venuti a sapere –Lasci perdere preside, è
una lunga storia.»
«Vabbè,– continuò Cid –arriviamo al punto.»
«Sì, ci dica cos’è esattamente questa “Missione Gagazet”.»
propose Yuna.
«Subito. Trattasi di una missione estremamente delicata,
infatti l’ho affidata alla Squadra Kermes, ma ho detto a Squall di sceglierne
anche un’altra che li avrebbe accompagnati perché è estremamente rischiosa.»
Le due squadre ascoltavano attentamente, compreso Squall che
nonostante sapesse già tutto, seguiva attentatemene sperando che il preside
avesse dei nuovi dettagli da comunicare.
«Domani sarà un mese ormai che Vans, Signore dei vampiri, è
morto e, secondo la tradizione vampirica, a mezzanotte di domani ci sarà il
passaggio della Bram Stoker, la spada del Signore dei vampiri, a suo figlio, il
principe Vlakus.»
«E questo che c’entra con noi?» chiese Irvine.
«Dovete sapere che ogni volta che c’è il passaggio della
Bram Stoker, tutti i vampiri di Gaya si riuniscono al Castello di Ghiaccio,
residenza del Signore, per rendergli omaggio. Esso si trova sul Monte Gagazet
e, come ben saprete, lì è pieno di villaggi. Uno dei capi villaggio è venuto
personalmente a chiedermi aiuto ed ha detto che, visto che non hanno molti
soldi, ci procureranno molte armi ronso per un anno e direi che è un ottimo
affare.»
«Armi ronso? Ma sono costosissime! Se possono procurarcene
per un anno, possono facilmente pagare!» osservò Cloud.
«Non arrivare a conclusioni affrettate, Strife. Gli abitanti
dei villaggi del Gagazet hanno ottimi rapporti con i Ronso, per cui faranno
qualche scambio so io e ce le potranno procurare.»
«Ah, capito.»
«Stavo dicendo,– andò avanti Cid –lì è pieno di
villaggi che saranno distrutti e gli abitanti divorati dai vampiri se la
cerimonia non viene fermata. La vostra missione è sabotare l’incoronazione
facendo esplodere il Castello di Ghiaccio.»
«Niente insomma…» commentò Irvine.
«E come dovremmo fare?» domandò Rikku.
«Mi sono procurato gli esplosivi necessari e li ho già
caricati sulla Ragnarock numero 4, andrete con quella e partirete domani
mattina all’alba così da poter raggiungere il Castello di Ghiaccio prima che
faccia buio.»
«E perché?» chiese Kairi.
«Perché di giorno i vampiri sono privi di poteri, per cui è
più semplice eliminarli, se mai vi capitasse di combatterci.»
«Abbiamo già affrontato dei vampiri, non sono niente di
straordinario.» disse Shuyin.
«1: saranno a migliaia; 2: non avete mai visto il Signore
dei vampiri.»
«Beh, non sarà tanto diverso.» azzardò Sora.
«Oh sì invece, voi non avete idea di che genere di poteri
sia dotato il Signore dei vampiri.»
«Ok, ma questo è uno nuovo, no? Allora non sarà tanto
forte.» disse Rinoa.
«Secondo te è sempre stato fermo aspettando che il paparino
morisse per poi prendere il titolo ed essere un incapace? è da quando è nato che Vlakus viene
preparato ad essere Signore dei vampiri, per cui sarà un osso duro anche di
giorno, ma l’importante è che non possa usare la Bram Stoker…»
«Ma se la prenderà domani a mezzanotte? Noi attaccheremo
prima.» intervenne Squall.
«Non capite, il passaggio è un simbolo, lui la possiede fin
da quando è morto il padre e quella spada ha dei poteri straordinari, che però,
fortunatamente, di giorno non sono utilizzabili.»
«Sarebbero?» chiese Squall interessato.
«La sua tecnica finale: il Messaggero della Notte. Credetemi,
voi non volete affrontare Lord Vlakus.»
«Se lo dice lei…» rispose Squall.
«Ora andate.»
«Sì signore!» tutti i SeeD salutarono ed uscirono.
«Chissà che potrà essere di tanto pericoloso… Secondo me
esagera!» disse sicuro Irvine.
«Non credo, mi fido di Cid, ha molta più esperienza di noi
per cui se dice che è pericoloso, è meglio non sottovalutare questo Vlakus,
intesi?» rispose Squall.
«D’accordo.» risposero tutti.
«Allora, che si fa ora?» chiese Yuna a Squall.
Il lato del comandante aveva preso il controllo della mente
del ragazzo, per cui anche parlando con Yuna era tranquillo.
«Oggi riposatevi e preparatevi. Faremo un piano d’attacco
durante il volo. Tanto da qui al Gagazet con la Ragnarock è un paio d’ore, per
cui se partiamo all’alba, arriveremo lì verso le sette. Sul Gagazet fa buio
intorno alle 16:30. Tra che arriviamo e siamo pronti a partire ci vorrà
un’oretta, mettete anche un’altra ora per organizzare bene il piano d’attacco
(ma naturalmente lo faremo anche durante il volo), abbiamo tempo a sufficienza
per far saltare il castello prima del tramonto.»
«D’accordo.» dissero tutti.
«Ora fate quello che vi pare, ci vediamo dopo, io vado in
biblioteca.» disse Squall.
«A che fare?» domandò Sora.
«Devo controllare una cosa…» non disse altro e si diresse
verso la biblioteca.
«Mi scusi, avete per caso dei libri che parlano dei sogni?»
chiese Squall alla bibliotecaria.
«Sì, laggiù nella sezione D.»
«Grazie.»
Squall raggiunse la sezione D e lesse i titoli dei libri,
sperando di trovare qualcosa che gli potesse spiegare qualcosa. Cosa sono i sogni, I sogni premonitori, I sogni erotici di Kira.
‹Interessante…›
I sogni e la loro interpretazione.
‹Questo può andare.›
Squall cominciò a leggere, ma il libro non era ciò che aveva
sperato, infatti parlava di cosa significassero i sogni, non cosa volesse dire
quando sognavi una spada che ti trafiggeva e che ti svegliavi con il dolore
della ferita. Senza contare il fatto che non dicesse niente riguardo a sogni in
rosso e nero pieni di risate diaboliche e sangue che si ripetevano per un mese
di fila.
«Dannazione! Questo libro non dice un cazzo!» imprecò
chiudendo il libro con violenza.
Mentre lo stava rimettendo a posto, Squall fu attratto da un
enorme libro nero che si trovava in fondo alla sala. Senza neanche rendersene
conto, come fosse spinto da una forza invisibile, il ragazzo vi si diresse,
entrando nella sezione F della biblioteca. Vide una targa che, appunto,
raffigurava una F ed il nome della sezione era “Angeli e Demoni”. Squall prese
l’enorme volume e guardò il titolo: Il Mostro Nero. Aprì il libro e, leggendo, venne a sapere che
esattamente 150 anni prima era comparso questo “Mostro Nero”. Gli era stato
affibbiato questo nome dalla poche persone che sopravvivevano alle sue stragi,
poiché era completamente vestito di nero con una maglietta senza maniche,
pantaloni lunghi e stivali. In più aveva anche delle grandi ali nere piumate.
Solo la sua spada non era completamente nera, infatti l’elsa lo era, ma la lama
era di colore rosso rubino.
‹Come la spada del mio sogno… e ali nere piumate… Non ne
sono sicuro perché tutte le immagini erano sfocate, ma mi pare che ci fossero
anche delle ali così nel mio sogno…›
Squall era interessatissimo, neanche lui se ne spiegava il
motivo, a tutta la storia di questo così detto “Mostro Nero”, però non aveva
tempo a sufficienza per leggere tutti il mattone che aveva in mano, così,
nuovamente spinto dalla misteriosa forza di prima, andò all’ultima pagina e
lesse:
Il Mostro Nero scomparve (alcuni dicono sia morto, altri
che stia solo aspettando il momento giusto per tornare e distruggere il mondo)
il 23 agosto 2099.
«Il 23 agosto di 117 anni fa… Ma…il 23 agosto è il mio
compleanno…»
Squall, sempre più confuso, rimise a posto il libro ed uscì
dalla biblioteca in direzione della mensa per il pranzo, poiché, senza
accorgersene, era stato a leggere la storia del Mostro Nero per due ore.
«Bravo Rey. Non credevo che l’avrei mai detto, però è stata
una buona idea quella di attirare Squall verso il libro della storia del Mostro
Nero.»
«Grazie Markus. Hai visto come leggeva avidamente e com’era
interessato? Pare che al nostro fratellino interessi il suo passato…»
«Allora Squall? Com’è stato?» domandò Sora non appena il
comandante fu entrato nella mensa.
La Squadra Kermes e la Squadra Bianca stavano già mangiando
a due tavolini vicini.
«Di che diavolo stai parlando?» Squall alzò un sopracciglio.
«Beh, com’è stato entrare in biblioteca?» lo derise ancora
Heartilly.
«Ma sta zitto, non sono mica Zell…»
Entrambe le squadre risero a parte il diretto interessato
che alzò lo sguardo dal suo panino, guardò tutti e:
«Che? Che c’è da ridere? Perché mi guardate tutti?»
Gli altri risero ancora più forte.
«Che palle la fila…» mormorò Squall che stava morendo di
fame e c’erano circa venti persone prima di lui.
«Beh, se tu fossi arrivato un po’ prima… Perché ci hai messo
tanto? Trovato niente di interessante?» chiese Shuyin.
«Beh, ad essere sinceri non ne sono sicuro… Stavo cercando
un libro che parlasse dell’interpretazione dei sogni, sapete, voglio capire
cosa mi stia succedendo,– la Squadra Kermes annuì –ma non ho
trovato niente. Ma proprio quando mi sono arreso ed ho riposto il libro che mi
pareva il più adatto alla mia ricerca, sono stato attratto da un volume enorme
che si trovava in un’altra sezione. Ancora non capisco come ciò sia stato
possibile, visto che era molto lontano da me. Era come se una forza invisibile
mi avesse voltato la testa nella direzione di quel libro e come se la stessa
forza mi avesse spinto.»
Intanto Squall era avanzato un pochino e si stava
avvicinando al bancone.
«Ma di che parlava questo libro?» continuò Sora.
Forse questi era quello che capiva meglio la situazione
dell’amico e che se ne preoccupava di più. Gli altri pensavano fossero dei
normali incubi, anche se erano ugualmente preoccupati nel vedere il loro
comandante così strano e sconvolto dai suoi sogni.
«Della leggenda del Mostro Nero…»
«Di che?» chiesero tutti, tutti tranne Yuna.
«Ne ho sentito parlare.»
«Ah sì?» stavolta era Squall ad essere interessato.
«Sì, da mia madre. è
una storia della sua famiglia.»
Squall era avanzato ancora di più nella fila, per cui era
costretto ad urlare per comunicare con i suoi amici, pertanto decisero di
rimandare la conversazione a quando non avesse preso il pranzo e non li avesse
raggiunti al tavolo.
Tutti e dodici i ragazzi erano ignari del fatto che due
persone, invisibili a tutti, li stavano osservando ed ascoltando e stavano
sorridendo alle parole di Yuna.
«Molto bene. Allora, stavamo dicendo Yuna?»
Squall era appena arrivato al tavolo ed aveva portato cibo
per un esercito: un piatto di spaghetti al pomodoro che valeva per tre, due
ciabatte enormi, un dolce al cioccolato ripieno di caramello per dessert e due
brocche d’acqua. Tutto abilmente portato grazie all’aiuto della magia Levita.
«Come al solito fai razzia al bancone…» commentò Irvine.
«Naturale, stavamo dicendo Yuna?»
Ma la ragazza era troppo scioccata dalla vista del pranzo di
Squall per parlare.
«Ti mangi tutto questo…?»
«Sì, perché?»
«Lascia perdere Yuna, mangia come un porco, lo sappiamo. è sempre stato così, fin da piccolo.
Eppure non è mai ingrassato il bastardo…» disse Rinoa.
«Noto un po’ d’invidia nella tua voce sorellina…?– la
ragazza gli fece una linguaccia –Per la terza ed ultima volta: stavamo
dicendo Yuna?»
«Eh…? Ah sì. Dicevo che la leggenda del Mostro Nero è una
storia della famiglia di mia madre. Pare che una sua antenata fosse una ragazza
meravigliosa (il suo nome era Yuna, fui chiamata così in suo ricordo, fu mia
madre a deciderlo) e che questo Mostro Nero se ne innamorò, dopodichè
scomparve.»
«Tutto qui?» chiese Squall deluso.
«Sì, mi dispiace, non la so molto bene. Dovresti chiederla a
mia madre, lei te la saprà raccontare bene.»
«Pare che la storia si ripeta, non credi anche tu Markus?»
«Assolutamente sì. Aspetta che lo capisca anche lui, poi
vedremo. Ancora pochi giorno, due o tre al massimo, e riavremo il nostro caro
fratello Blank.»
Erano le nove di sera e le due squadre avevano appena finito
di cenare.
«Bene ragazzi, a nanna adesso.» ordinò Squall battendo le
mani.
«Cosa?!» la Squadra Kermes lo guardò male.
«Mi avete sentito, a dormire. Ci dobbiamo svegliare alle
quattro e abbiamo bisogno di sonno, tocca essere perfettamente riposati.
Avanti, mancano solo sette ore alla sveglia, per cui andate a dormire! Squadra
Bianca, non ho il diritto di darvi ordini, ma poiché siamo nella stessa
missione, vi consiglierei di andare a letto.»
«Sì, Squall ha ragione. Ragazze, a letto» concordò Yuna e la
sua squadra andò a letto senza lamentele.
‹Fortunata…› la invidiò l’altro comandante.
«IN CHE LINGUA DEVO DIRVELO?! Albhed?! ANDATE A DORMIRE SENZA DISCUSSIONI! E QUESTO è UN ORDINE!!»
A quel punto, tra mille vaffanculi, la Squadra Kermes andò
nella propria stanza per dormire.
Non erano neanche le dieci, che tutti, sotto l’influsso del
Morfeo di Squall, dormivano.
Squall si svegliò nuovamente tutto sudato. Guardò
l’orologio.
‹03:57. Beh, almeno per una volta questi dannati sogni si
sono rivelati utili.›
«Avanti ragazzi! Sveglia!» il comandante iniziò a battere le
mani.
L’unica risposta che ricevette fu di Zell:
«Zzzzzzz…!»
«Ma che ti aspettavi?– si disse Leonheart
–Thunder!» e fulminò tutti i compagni con la magia del tuono di primo
livello.
«Che accidenti…?» cominciò a dire Sora.
«Te lo spiego subito:– gli sussurrò con voce mielosa
il comandante all’orecchio –ALZATI IMMEDIATAMENTE!»
Sora fece un salto per la sorpresa.
«Hey! Mi sfondi un timpano!»
«Non importa, tanto ne hai due. Sono quasi le quattro, per
cui muovetevi ad alzarvi, lavarvi e vestirvi. Si parte tra un’ora.» ordinò
Squall a tutta la squadra che ormai era completamente sveglia.
«E per mangiare?» domandò Zell.
«Il preside ha rifornito la Ragnarock anche di ciambelle e
cornetti, oltre che di armi ed esplosivi. E adesso muovetevi!»
«Ricevuto!» stranamente, tutti si alzarono immediatamente
dal letto ed andarono nel bagno a lavarsi.
Squall uscì dalla stanza ed andò a quella della Squadra
Bianca. Bussò alla porta e si sentì rispondere da Yuna.
«Sì? Chi è?»
«Squall, volevo controllare se eravate sveglie.»
«Sì, grazie. Siamo anche quasi pronte, le ragazze si sono
alzate subito.»
‹Che invidia…›
«Ah sì, certo, anche noi… Allora, non appena siete
completamente pronte, andate alla Ragnarock numero 4, ci vediamo lì.»
«D’accordo, a dopo.»
Il ragazzo ritornò nella sua stanza a prepararsi.
Alle 04:30 entrambe le squadre erano a bordo della Ragnarock
e Zell la stava mettendo in moto.
«Hey, passatemi una ciambella.» chiese Zell mentre pilotava.
Erano le 05:00 ed i ragazzi avevano finito la colazione.
«Mi spiace Zell, ma sono finite.» lo informò Sora.
«Cosa?! Chi è il bastardo che se l’è mangiate tutte?!»
«Io.» sorrise Squall guardandolo con aria di sfida.
«Hem, volevo dire: chi è che se le è finite senza che io
gliele potessi offrire?»
«Ah! Mi era parso di capire qualcos’altro…»
«No no, ho detto così!» disse in fretta Zell rigirandosi a
guardare dritto davanti a sé e facendo finta di niente.»
«Siamo arrivati a destinazione, gente!» informò Zell in
procinto di atterrare.
Erano proprio sopra alla Piana della Bonaccia. Da lì
avrebbero continuato con delle automobili su per il Gagazet, fino a quando
fosse stato possibile.
«Ok, indossate i cappotti ed attrezzatevi. Oltre alle vostre
armi solite, munitevi anche di pistole e mitragliette con proiettili d’argento.
Faranno comodo sia con i vampiri che con i licantropi.»
«Ci sono anche licantropi?!» chiese Rinoa.
«Non so quanti siano, ma so per certo che ce n’è almeno uno:
Viktor, il servo di Vlakus. è
molto potente, tanto che non ha neanche bisogno della luna piena per
trasformarsi, può anche durante una notte senza luna o durante il giorno. Anche
se con la luna piena è molto più forte.»
«Ah che bello…» mormorò ironicamente Cloud.
«Appunto, ora andiamo.» ordinò Squall e le due squadre
entrarono in un’automobile ciascuna, alla guida Zell e Selphie.
Ringraziamenti di Angelus:
1)
rikku93. Grazie (sono triste oggi, ma non per la tua
recensione ovviamente! J)
2)
Rika Malfoy. Mi avvalgo della facoltà di non rispondere…
Ringraziamenti di Squall:
1)
rikku93. Ti ringrazio molto, sono felice che ci sia anche
qualcun altro che apprezzi questa coppia
(all’inizio anche Angelus non ne era convinto).
2)
Rika Malfoy. Ma sei fuori?! Le partite erano stupende! Specie
quella a Zanarkand sul filmato iniziale! La musica poi…Nobuo è proprio un
genio, non c’è che dire… Comunque immaginavo che il capitolo avrebbe annoiati i
lettori ed è proprio per questo che ho aggiunto il pezzo finale.
ANTICIPAZIONI: CAPITOLO 4-VLAKUS E VIKTOR
L’incontro con il fatidico Signore dei vampiri ed il suo
servo…