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Autore: RoriStark    16/02/2012    3 recensioni
salve a tutti! questa Fiction si basa un pò su tutto il tratto della storia di bleach, pertanto potrebbe contenere spoiler :) dato che la vita di Aizen all'accademia non è stata specificata, ma è stato solo detto che era molto "solo" ho voluto fare un esperimento con un "what if" . Ovvero, se qualcuno fosse riuscito a comprenderlo,cosa sarebbe successo?
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sosuke Aizen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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ecco le immagini guida di Kobato e Sosuke! In questo capitono sono cresciuti (ovviamente Sosuke era più o meno simile dato che era già grandicello) buona lettura e grazie mille per l'attenzione!

Kobato: 

Sosuke:




Gli anni all’accademia scorrevano come i granelli in una clessidra, lentamente, giorno per giorno, il  tempo scorreva silente ed inesorabile. Ormai per Kobato i giorni fuori dall’accademia erano un ricordo lontano. E con il passare del tempo la giovane Kobato era cresciuta. I capelli e l’altezza non erano cambiati di molto,o forse era perché anche Sosuke era cresciuto e la giovane non notava la differenza. Ma il viso era cambiato, non sembrava più il viso di una ragazzina mentre il suo corpo cominciava a guadagnare qualche curva femminile,soprattutto ora che poteva indossare il suo shiakusho. La cosa entusiasmava la ragazza che continuava a rigirarsi davanti allo specchio saltellando. Quando qualcuno bussò alla porta diverse volte
“dobato!hai intenzione di stare a canticchiare per  un'altra mezz’ora?”
La giovane aprì la porta facendola scorrere con un piede
“entra, ho quasi fatto”
“ma sei pazza?? Io devo usare il bagno!”
“usalo!”
“…non..non con te dentro!”
“perché che devi fare?”
Sosuke esasperato la prese di forza e  se la caricò sulle spalle. Il giovane era diventato davvero forzuto, pensò la giovane shinigami mentre si aggrappava al suo shihakusho. Sentiva i muscoli di lui contrarsi per reggerla, anche se non faceva per nulla sforzo. Quando si chinò per posarla la giovane si raggomitolò preparandosi ad una caduta rovinosa, che però non avvenne. Aizen posò Kobato piano a terra e le diede un buffetto
“sei cresciuta Kobato, non serve che ti guardi sempre allo specchio”
Disse poi voltandosi ed entrando in bagno. La ragazza arrossì vistosamente e corse in camera sua a preparare la borsa. I due si erano trasferiti dal dormitorio e ora condividevano una stanza nella quinta compagnia che li aveva accolti a braccia aperte.Il giorno che erano stati assegnati alla stessa casata decisero che comunque non si sarebbero persi di vista,erano loro due,contro il mondo intero. Anche se ultimamente lo stare con Sosuke le dava una sensazione strana, di solito non arrossiva così frequentemente. Ora bastava uno sguardo di lui o un sorriso per farla arrossire, ogni volta che scherzava con lei prendendola in braccio poi era la fine.
*no!no!Kobato smettila di pensare a queste cose,non fanno bene alla salute, assolutamente.”
Pensò alzandosi di scatto, talmente veloce che andò ad urtare con il muro
“eih!ma sei proprio svampita ora”
Ok.Non era per nulla il muro.
“Sosuke!s..scusami!io….mi è venuto un crampo!”
“e sei scattata in piedi.”
Disse perplesso osservandola
“eh sì!mi è venuto qui al braccio”
Aizen inarcò un sopracciglio e le prese il braccio piano per osservare questo fantomatico crampo
“fa vedere…fa male?”
Disse massaggiandole il braccio piano,poi la sua espressione si fece ancora più perplessa
“perché sei tutta rossa? Hai la febbre?se vuoi resta pure a casa. Vado io a fare il tuo turno”
“no!!no sto benone! Devo…devo andare!”
Disse prendendo la sua zanpakuto. Aizen fece lo stesso seguendola preoccupato per il suo comportamento bizzarro. I due raggiunsero l’abitazione del capitano,Aizen si avvicinò ed aprì piano la porta scorrevole. Ma la stanza sembrava vuota
“oh…come al solito è uscito per conto suo..”
Ad un tratto un uomo sbucò alle spalle di Kobato facendola gridare dallo spavento. Di risposta Aizen afferrò la giovane portandosela dietro di se e con una mano era pronto a caricare un attacco, ma poi si bloccò vedendo il sorriso inumano del capitano Shinji. Aizen sospirò abbassando la mano mentre il capitano ridacchiava
“calmo Sosuke, volevo solo fare uno scherzo! Come al solito ti scaldi quando si tratta della  tua bella in pericolo”
Disse ridendo appena
“dovete andare con Urahara oggi,vi porterà un po’ in ricognizione fuori dal seiretei. Sono stati individuati diversi hollow”
Aizen annuì serio, poi si voltò verso Kobato che annuì a sua volta. I due fecero un leggero inchino al capitano e dopo averlo salutato si diressero verso la dodicesima compagnia. La compagnia delle grandi menti. Kobato non riusciva a capire perché Sosuke non fosse stato scelto da Urahara dato che più volte all’accademia aveva dimostrato un grande talento per la scienza e letecnologie del gotei.  Urahara era davanti alla compagnia ad aspettarli mentre accanto a lui c’era il suo luogotenente. Una ragazzina bionda dall’aspetto scimmiesco. Non era brutta ma aveva un non so che di selvaggio che le donavano un aspetto più mascolino che femminile. Urahara sorrise mentre la ragazzina sbuffò
“Hiyori, sii educata”
“tsz..bastavo solo io,perché porti questi due?”
“perché loro devono ancora imparare bene ad usare le loro zanpakuto”
Disse allegro Urahara dando una palla ad Aizen che annuì sospirando. Aveva preso ormai il vizio di sfruttare per lo più il kido, non era un gran che con la katana, anche perché non era riuscito ancora a controllare bene il suo shikai. Perciò non voleva mai usarlo in battaglia e nessuno sapeva com’era fatto, compresa Kobato. La ragazza invece aveva già usato più volte il suo shikai anche se non era ancora ben allenata ad usarlo a dovere.
“bene, seguiteci ragazzi!”
Disse Urahara voltandosi per uscire dal seiretei. Aizen si affiancò a Kobato sospirando, si voltò verso la ragazza e le avvolse le spalle con un braccio avvicinandola a sé
“eih Dobato, non essere tesa.Altrimenti non riesci nemmeno questa volta a parlare con la tua zanpakuto”
“o..ok..”
Sussurrò imbarazzata guardando a terra. Lui si allontanò appena, ma Kobato si avvicinò di nuovo a lui poggiando il fianco contro di lui
“ho paura..”
Lui sorrise tirandole amichevolmente un orecchio
“non dovevi diventare capitano della quinta compagnia?allora se ti ritiri, diventerò io capitano”
“eih!!non vale! È il mio sogno! Trovane uno tuo!”
Lui guardò in alto con fare pensante, dopo aver mugugnato un po’ alzò l’indice soddisfatto dell’idea che aveva elaborato in quell’istante
“allora, il mio desiderio per il momento è..diventare capitano della quinta compagnia”
Kobato sbuffò guardandolo storto, gli diede una leggera spinta ma rischiò lei di finire a terra
“ma è il mio sogno!”
“lo so, ma io voglio diventare capitano, poi forse…potrei..”
“potresti?”
Lui sobbalzò un attimo, come se si fosse svegliato all’improvviso da uno stato di trans. Si voltò verso Kobato sorridendo
“no, nulla…”
“dai Sosuke!dimmelo!è una bella cosa??”
“…Kobato..tu..ti fidi di me?”
Kobato si bloccò di scatto preoccupata,lo fissò confusa mentre lui si voltò vedendo Urahara e la ragazzina che li aspettavano
“perhè mi chiedi questo?..”
Aizen si voltò attento che i due non li stessero ascoltando. Sospirò rumorosamente massaggiandosi la nuca con la mano
“ecco..io..”
“Sosuke!!!”
La ragazza si gettò addosso allo shinigami che cadde a terra, lo shinigami strinse le braccia pronto a stringere la ragazza, ma lei non era più lì. Un hollow li aveva attaccati alle spalle, e la giovane era stata presa in pieno. Ora era a terra, supina, mentre il prato sotto di lei si macchiava di rosso. Come i suoi capelli. Il mondo si  bloccò all’improvviso.
“Kobato!!!”
Gridò lui estraendo la sua katana e tagliando a metà l’hollow che stava per sferrare alla ragazza il colpo di grazia. La giovane voltò appena il capo tendendo una mano verso Sosuke che si inginocchiò accanto a lei
“Kobato!non mollare!non osare morire qui!”
Gridò lui prendendola in braccio.Urahara e Hiyori li raggiunsero di corsa sfoderando le katane. In un attimo il gruppo venne accerchiato da uno sciame di Hollow . Per fortuna Urahara e Hiyori ne tenevano alla larga una buona parte. Aizen si alzò in piedi adirato, guardò gli hollow con uno sguardo che mai aveva avuto. Posò a terra Kobato e posò la fronte sulla sua.
“eih…eih Dobato..”
Sussurrò sorridendo forzatamente,si vedeva che in realtà voleva distruggere qualsiasi cosa entrava nella sua traiettoria
“S..Sosuke..”
“aspettami qui  ok? Devi restare con me ok?sei forte no?”
Kobato sorrise appena annuendo
“scusami..sono inutile”
“no.Non sei inutule, è colpa mia, non dovevo distrarmi”
Sussurrò lui accarezzandole i capelli mentre prese dalla sacca un pezzo di stoffa per coprirle la ferita.Appena Sosuke fece pressione Kobato scattò dal dolore, ma lui a fece adagiare di nuovo a terra
“S..Sosuke..a..attento..potrebbero..”
“non stancarti,è tutto ok”
Disse mentre su di loro si attivavano miriadi di danku, Sosuke riusciva ad evocarli senza nemmeno usare la formula. Era davvero un ragazzo portentoso. Sorrise un ultima volta a Kobato per poi alzarsi e scattare in aria , mentre Urahara e Hiyori coprivano un campo, Aizen aveva appena attivato lo shikai, gli hollow attorno a lui sembravano confusi più che mai, come se fossero sotto una specie di ipnosi, tanto che si colpivano a vicenda. Mentre Aizen dava loro il colpo di grazia con una freddezza inumana.Dopo pochi minuti, degli hollow non era rimasto altro che cenere. Aizen scese subito a raccogliere di nuovo Kobato,aveva perso troppo sangue e andava portata urgentemente da Unohana. Il capitano della quarta compagnia era bravissima con le cure, non per nulla era la compagnia medica. Kobato sorrise appena aggrappandosi allo Shihakusho Di Aizen che la osservò serio.
“va tutto bene.Guarirai..”
Sussurrò lui stringendola a sé mentre con Urahara si diressero di nuovo verso la soul society. Stavolta grazie allo shumpo riuscirono ad arrivare più in fretta davanti alla quarta compagnia. Subito il luogotenente uscì dall’edificio e fece entrare Kobato. Aizen la adagiò su uno dei lettini dell’infermieria. Unohana si avvicinò preoccupata
“cosa le è capitato?”
Sosuke portò una mano sulla fronte tirando indietro una parte dei capelli che gli coprivano la fronte.Respirava affannato
“è colpa mia…mi sono distratto, lei mi ha salvato..ma…”
Unohana sorrise dolcemente posando una mano sulla spalla di Aizen,osservò la ragazza poi di nuovo lui. Aveva un fare davvero delicato,molto materno. Anche se spesso la donna inquietava i suoi sottoposti con i suoi ordini.
“tutti commettiamo errori giovane shinigami,ora penserò io a lei, potete tornare a casa”
Sosuke scosse la testa innervosito
“no!io resto qui”
“..ho detto..potete tornare a casa”
Ripetè lei continuando a sorridere dolcemente. Dietro di Aizen Urahara rabbrividì insieme alla sua luogotenente, e subito dopo erano già spariti
“allora?non vai con loro?”
“…ho capito.”
Aizen si voltò allontanandosi mentre Unohana tornava al suo lavoro. Kobato aprì piano gli occhi mentre vide che le mani di Unohana emanavano una luce verdastra. Quella luce sembrava attenuare il dolore al ventre,il sangue smise di uscire e lentamente la ferita si stava rimarginando.Ad un tratto,oltre alla figura di Unohana,la giovane vide accanto a lei una figura familiare.Quando Unohana si voltò verso gli altri pazienti,la figura le prese la mano
“So..”
Il giovane  posò un dito sulle labbra per non farla parlare. Sorrise avvicinando il viso al suo per osservarla, sospirò sollevato nel vederla salva. Le acarezzò i capelli mentre Kobato diventava  rossa come al solito.
“non dire nulla, ho usato Kyoka Suigetsu per creare un illusione, in realtà Unohana non può vedermi ne sentirmi…aspetta un secondo..”
Sussurrò ciudendo gli occhi. Quando li riaprì sorrise di nuovo
“ora puoi parlare..”
“S..Sosuke, che ci fai qui?”
“sono venuto a trovarti no?”
“ma il capitano avrà bisogno di te..”
“tu hai più bisogno di me”
“con me c’è Unohana,sto bene”
Aizen scosse la testa, le posò la mano sulla fronte. Scottava,doveva avere la febbre. Ma era una cosa normale dopo la brutta ferita che aveva. Posò le labbra sulla fronte di lei per assicurarsi che fosse calda e sospirò
“hai la febbre..”
“Sosuke..perchè stai rischiando così tanto?..”
“una sciocca aspirante shinigami un giorno mi disse…nessuno merita di stare solo”
“ma..”
“e io non ti lascerò sola nemmeno un istante ok?”
“ok..”
“ok..”
Ripetè lui accarezzandole i capelli. Kobato sorrise appena. Era normale no? Erano amici, e gli amici sono qui per quello, è normale che Sosuke si comporti così, si era sempre comportato in modo dolce con lei quando era triste. E non era nulla di nuovo alla fine. Presto quando si sarebbe rimessa,lui avrebbe continuato a prenderla amichevolmente in giro chiamandola Dobato, e lei avrebbe continuato a rispondergli a tono fino a risolverla in una battaglia a colpi di solletico.
“Sosuke…io e te..siamo amici vero?..”
“perché me lo chiedi?..”
*allora meriti davvero il nome Dobato..*
Pensò lei entrando nel panico più totale, evidentemente era la febbre che la faceva delirare,la febbre le faceva fare certi pensieri e soprattutto la febbre, le faceva battere il cuore all’impazzata.
“no, nulla…scusami..”
“riposa ora...io starò qui”
“vai a casa scemo..”
“sì sono scemo...per questo starò qui”
Kobato sospirò sorridendo , cercava di tenere gli occhi aperti, ma era più forte di lei,era stremata. Aizen notò la cosa e le diede un buffetto ridendo appena
“dormi dai...sei stanca…”
La ragazza annuì appena voltandosi di lato verso di lui .Aizen si chinò appena per poggiare la fronte sulla sua, le sussurrò qualcosa, ma la ragazza non capì bene cosa le aveva detto in quel momento…magari il giorno dopo lo avrebbe scoperto
  
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