Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Hotrod    24/09/2006    1 recensioni
Mi chiamo Ronald Louis, 25 anni. Sono un appassionato di videogiochi del passato e lavoro come impiegato in un'azienda dove il capo è un razzista tremendo con tutti. Ma un giorno incontrai vidi una ragazza sull'autobus e.... Leggete e recensite.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Unhappy Angel

Unhappy Angel

Capitolo 1 INTRO

 

Ero ormai stipato all’interno dell’autobus. Saranno state le 7:45 di mattina e sembrava che lì dentro ci fosse il mondo. Tutta gente che andava al lavoro. Gente che aveva finito le vacanze e tornava alla sua triste routine. Come me.

Ronald Louis, 25 anni, impiegato della GR Trading Inc. Un grande e famoso gruppo di public relations che ha clienti in tutto il mondo. Nel tempo libero (cosa che purtroppo è abbastanza rara per gli impiegati dell’azienda e fra poco vi spiegherò perché) mi piace giocare con le mie vecchie console di videogiochi a casa: ho un Saturn, un Mega Drive e un Super Nintendo con tutti i giochi e tutti in ottimo stato. Inoltre in ufficio tengo anche un emulatore del Saturn sul PC per i momenti in cui, ad esempio finisco di lavorare. Ho un paio di giochi del Saturn in ufficio: li tengo in un doppio fondo del cassetto vicino alla scrivania. Lo so cosa state pensando: sono uno scansafatiche. Non è assolutamente vero. Solo questo: odio il mio lavoro ed ecco il perché. Il capo della filiale dell’azienda per cui lavoro è uno stronzo nel senso più ampio del termine, e tratta male la maggior parte degli impiegati per delle motivazioni insignificanti: io siccome ero l’impiegato più giovane, venivo caricato di lavoro, deriso e sbeffeggiato. Se solo avessi il coraggio di avvertire i piani alti se la prenderebbe sonoramente nel culo perché il numero di clienti diminuirebbe vertiginosamente: infatti, chi mai vorrebbe avere a che fare con un individuo del genere? Purtroppo tutti, perché è un ottimo attore e riesce a nascondere tutto quanto sparando stronzate del tipo “lavoro di squadra” oppure “la nostra azienda è come una famiglia”. Mi piacerebbe che qualcuno gli rovinasse la vita per sempre in qualche modo. Io pensavo di non riuscirci. Avevo un temperamento troppo docile; certo, mantenevo la calma ma la cosa mi faceva incazzare dentro. Mi trattenevo. Mi avrebbero detto che ero un angelo. Sì un ANGELO ARRABBIATO.

Potete chiamarmi come volete, ma più o meno quello è il soprannome che mi si addiceva di più.

Si profilava un’altra giornata di merda.

La numero 2138.

Avevo due pratiche da finire assegnatemi dal capo, che non avendo un cazzo da fare era venuto a rompere le scatole a me. A quanto pare per i dipendenti non nutriva molta simpatia, anzi non ne nutriva affatto. Dipendesse da me lo avrei mandato a fare in culo già da tempo. E non mi sarebbe dispiaciuto affatto vederlo per strada come un fottuto barbone mentre chiede l’elemosina. Penso che ci avrei goduto alla grande.

Piano piano, l’autobus si inoltrava nel centro cittadino e imbocca la strada che porta all’ufficio. Avevo tenuto lo sguardo fisso al pavimento per tutto il tempo, ma proprio in quell’istante lo alzai e vidi che davanti a me era seduta una ragazza. I miei occhi incrociarono il suo viso che in quel momento guardava altrove. Era davvero carina: aveva dei bei capelli castani lunghi e dei dolci occhi neri e indossava un impermeabile celeste. In quel momento si girò verso di me e mi guardò. Fui preso da un misto di paura e di imbarazzo. Di scatto presi il giornale e me lo misi davanti alla faccia a mo’ di muro: ero diventato rosso come un peperone. Non avevo il coraggio di farmi vedere in faccia, ero imbarazzatissimo. Abbassai un lembo per guardarla di nuovo e mi accorsi che mi guardò di nuovo e mi sorrise. Nello stesso istante, sentivo il cuore che batteva sempre più forte.

Cazzo, possibile che solo perché una ragazza mi ha guardato sorridendo debba quasi scoppiare?!

Però tutto sommato allo stesso momento mi piaceva che fosse successo tutto quello. Mi sentivo “diverso”. Più sveglio, un po’ più felice... Sarà forse, che per la prima volta in due anni stavo riuscendo ad andare al lavoro di buonumore?

 

Ecco il primo capitolo. Spero che vi piaccia. Ci sto lavorando su in modo da scriverne una decina. Allora, volevo giusto dire grazie a BigFut, Xbass e a tutti coloro che recensiranno questa storia. Infine dicevo che SEGA, i marchi delle console, dei giochi e dei personaggi sono tutti di proprietà dei rispettivi proprietari. Alla prossima puntata J

 

Scleroticamente vostro,

Hotrod.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Hotrod