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Autore: Letty Cullen    17/02/2012    1 recensioni
Isabella è una ragazza 17 enne che si appresta a partire per le vacanze estive insieme ai suoi genitori. Passera' tre divertenti settimane, fara' nuove conoscenze e forse trovera' anche l'amore...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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11^ capitolo

Il dopo cena

Bella

Giocammo a dama per tutta la notte.
Edward mantenne la promessa: il mio re visse e visse a lungo e felice e contento con la sua regina come succedera' tra me ed Edward!
Ok no scusate questo era un mio appunto!
Vabbè, tornando a noi... si giocammo e giocammo ancora.
Alice era nera di rabbia per non essere riuscita a vincere nemmeno una partita... certo con LUI non c'era gioco, era troppo forte!
Ci divertimmo tanto, sgranocchiando pop corn e bevendo qualche birra, si senza esagerare.

Il mattino dopo (martedi)

Dovevo essermi addormentata, anzi dovevamo esserci addormentati.
Aprii gli occhi lentamente e cio' che vidi mi piacque molto. Sorrisi.
Ero semi sdraiata sul divano e Edward si era accoccolato al mio grembo, un braccio attorno al mio fianco. Respirava regolarmente, tranquillo, sembrava un bimbo mentre sogna con quell'espressione in viso che aveva. I capelli arruffati lo rendevano cosi buffo. Non volevo andarmene da li, non volevo che si svegliasse e mi trovasse imbambolata a guardarlo, non volevo... ecco troppo tardi! Non feci in tempo a pensarlo che mi ritrovai due gemme verdi semi chiuse che mi scrutavano stupite.
"Sogno o son desto?" mi disse Edward sorridendo e mettendosi a sedere senza togliere il braccio dal mio fianco.
"Sei desto!" dissi mostrandogli un grande sorriso, compiaciuta da quella domanda.
"Beh se fosse stato un sogno sarebbe stato sicuramente meno bello!"
Arrossii a quel dire e lui ne fu contento. Sapeva sempre cosa dire o fare per stupirmi.
Si accorse della sua posizione solo in quel momento e svelto tolse il braccio e si sposto' da me. Imbarazzato come mai prese a guardare di qua e di la' passando una mano nei capelli piu' e piu volte.
Che buffo.
"Non mi dispiace.."
"Come scusa?" mi domando' lui voltandosi a guardarmi.
"Non mi dispiace essermi svegliata.. tra le tue braccia stamattina.. è stato un risveglio dolcissimo."
Le sue labbra si aprirono in un grande sorriso e il suo sguardo si fece piu' intenso.
Non capivo il suo atteggiamento. Non capivo fino a quando lo vidi avvicinarsi a me impercettibilmente.
Lentamente, dolcemente, si avvicino' fino a pochi centimetri da me.
Stava accadendo ancora. E io lo volevo, eccome se lo volevo e anche lui.
Si avvicio' ancora. Il mio respiro aumentava, i polmoni necessitavano piu' aria, aria che lui mi rubava come aveva rubato il mio cuore. Tutto di lui mi attraeva. Non potevo farne a meno.
Ridusse di nuovo le distanze tra di noi e si fermo' ad osservarmi. Gli occhi fissi nei miei, le labbra chiuse, il respiro irregolare.
Il tempo sembrava essersi fermato.
Improvviso mi bacio' e in un attimo fummo soli.
Appoggio' le sue labbra alle mie. Sembro' un bacio uguale a quello della sera precedente ma quello fu solo l'inizio.
Aveva ancora quel sapore di fragola che mi fece girare la testa, di nuovo. Se fossi stata in piedi avrebbe dovuto sostenermi per evitare di cadere a terra. Dovevo controllarmi, non potevo permettermi di rovinare tutto.
Mi sfiorava, mi mordeva dolcemente e questo mi feceva rabbrividire.
Sorridevo sulle sue labbra. Ero completamente abbandonata sotto di lui. La schiena contro il bracciolo del divano e lui di fronte a me.
Mi accarezzava le labbra con le sue e il bacio divenne piu' profondo.
Mi passo' le mani nei capelli e sciolse il ciuffo rimuovendo le forcine staccandosi appena dalle mie labbra. Si fermo' a guardarmi e tenendomi il viso con le mani mi sussurro': "Santo cielo come sei bella!" mi sorrise.
Quanta tenerezza c'era nelle sue parole, quanta dolcezza nel suo sguardo e nei suoi movimenti. Sembrava stesse per compiere un gesto talmente delicato.
Riprese a baciarmi le labbra con piu' decisione e passione di prima accarezzandomi il viso, il collo, le braccia con le sue calde mani.
Rispondevo al suo bacio seguendo e anticipando le sue movenze. Incrociai le braccia al collo e lo attirai a me.
Non avevo mai pensato che un bacio avrebbe potuto farmi quell'effetto e rendermi cosi dipendente da quelle sensazioni: non avrei potuto farne a meno cosi facilmente.
Tutto si svolse come una scena al rallentatore, fu ancora piu' bello del primo.
Si stacco' da me, sempre occhi negli occhi, sempre coccolandomi il viso e si sistemo' al mio fianco.
Appena in tempo, prima di udire uno sbadiglio provenire dalle nostre spalle.
Era Emmett che si era svegliato. E con lui Rosalie.
"Buongiorno ragazzi" disse Emmett tra uno stiracchiamento e uno sbadiglio
"Ciao Em, Rosalie"
"Ciao Bella! Edward!"
"Buongiorno a voi!" dissi io
"Ci siamo addormentati e non ce ne siamo nemmeno resi conto!"
"Si. Qualcuno sa che ore sono? Stamattina abbiamo l'incontro per iscriverci alle attivita' e non vorrei fare tardi"
"Si giusto. Sono le 8. Abbiamo ancora un ora per prepararci e fare colazione, Bella."
"Ah grazie Emmett. Corro a cambiarmi. Ci troviamo in sala colazioni tra una mezz'ora ok?"
"Certo. Ti aspettiamo per entrare." mi disse Edward sorridendomi.
Alice e Jasper stavano ancora dormendo.
"Ehi dormiglioni, sveglia!! Non siamo al mare per poltrire!! Sveglia sveglia sveglia!" inizio' a urlare Emmett saltando e battendo le mani.
"Emmett accidenti a te!" strillo' Alice alzandosi di scatto dal divano. "Il solito scemo! Me la paghi questa!"
Anche Jasper si mise a sedere e trucido' Emmett.
Noi quattro scoppiammo a ridere.
Quando voleva fare un dispetto, Emmett era divertentissimo.
"Beh ragazzi io vado altrimenti non faccio in tempo. A dopo." li salutai e mi avviai alla mia suite.

   
 
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