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Autore: Daistiny    18/02/2012    1 recensioni
Si racconta fin dai secoli bui del re dinasta Raithwall, il prescelto degli dei, grazie alla spada dei Re e alla magilite donatagli dagli dei unificò sotto un unico regno, i popoli di Ivalice...
Nessuno sapeva che una parte della sua storia era stata nascosta e dimentica... alle genti d'Ivalice.
La storia racconta dell'ultimo compito che gli dei affidarono al re dinasta e a tutti i sui discendenti... di proteggere il Bagliore Bianco, nei secoli avvenire.. fino alla sua nascita.
Note: I GENERI che verranno trattati SONO- Avventura, Azione, Drammatico,Generale, Malinconico, Romantico, Guerra, Sentimentale, Lemon/(Lime a seconda del caso), Erotico.
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ashe, Basch, Gabranth, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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*PRESENTE Palazzo Imperiale -Archades 706 Alto Valendiano*


 L'Amira si alzò in volo dal porto di Balfoheim mentre si posizionava verso nord in direzione di Archades dalla quale proveniva. Reddas sapeva bene che tipo di impegni chiamavano quella ragazza, ma non diceva nulla se avesse potuto parlare avrebbe detto il suo dissenso per quella decisione presa.
L'aereonave di Chantal sfrecciò via nei cieli d'Ivalice senza lasciare straccia alcuna dietro di se, per la giovane cacciatrice di taglie era fondamentale raggiungere la capitale dell'impero nel minor tempo possibile.  L'Amira era un'aereonave imbattibile in qualunque campo, persino la Strhal di Balthier non poteva reggervi confronto.
Chantal si augurava di non arrivare in ritado all'appuntamento con il Giudice Magister Gabranth, spinse oltre i limiti di velocità la nave, era una cosa inaudibile eppure con grande maestria Chantal riusciva a maneggiare con mano ferma quella scheggia della sua aereonave.
Giunse prima del previsto. Chantal si preparò subito a scendere mentre alcuni soldati imperiali l'accolsero, la ragazza fece un breve inchino ma non perse tempo, subito affrettò i passi dirigendosi verso l'armeria dove avrebbe incontrato il giudice.
La giovane donna si sentiva un po' agitata per la corsa folle che aveva appena fatto, era ormai giunta d'avanti all'imponente porta dell'armeria, stava quasi per varcarne la soglia quando si trovò d'inanzi il giudice Gabranth.
Il Giudice Magister sentendo dei passi avvicinarsi verso la stanza si girò lentamente, in modo da poter osservare con tutta calma chi sarebbe entrato. La figura del giudice si mosse quasi meccanicamente come se dentro quell'armatura vi fosse un qualche strano marcchingenio meccanico a muoverla.
Chantal fissò la possente figura del giudice prima di entrare  nella stanza, fece un piccolo inchino appena accennato scusandosi per il ritardo, Gabranth non disse nulla.

-Vogliate scusare  il mio ritardo Giudice Gabranth non..- Chantal stava quasi per finire la frase quando il giudice la interruppe alzando la mano, poi continuando ad osservarla gli rispose di risparmiare i soliti convenevoli. Il giudice Gabranth era un giudice molto atipico rispetto a tutti i suoi colleghi, era molto silenzioso e distante con tutti, non lasciava mai intravedere quello che provava o cosa pensasse. Era altamente professionale e molto più competete rispetto ai suoi colleghi.  

-Niente convenevoli o cerimonie...Chantal! Con me non servono... - disse l'uomo rivolgendosi alla ragazza, con tono duro e severo.

-Scusate...- si limitò a dire la ragazza guardando il giudice.

-Più tosto preparatevi fra alcuni minuti inizieremo ad allenarci... spero siate pronta- il giudice le ricordo di prepararsi per la lezione di scherma, nel quale si sarebbe dovuta misurare col lui.

Era da quasi due anni che Gabranth impartiva lezioni di scherma a Chantal, prendendo a cuore a sua formazione come futuro giudice. Gabranth aveva preso Chantal sotto la sua protezione facendola diventare il suo braccio destro.
L'iniziò tra la ragazza e il giudice non era stato dei migliori, e quella collaborazione non era stata tutta rosa e fiori, aveva avuto parecchi attriti ciò  nonosatante tutto continuavano ad esserci.
Gabranth si era dovuto ricredere sulle capacita della sua assistente, man mano che aveva conosciuto Chantal si era convinto che la ragazza avesse dell'ottimo potenziale come giudice, da qui aveva deciso di prenderla con se ed insegnarle ogni cosa che sapeva.
Per Chantal la figura del Giudice Gabranth era molto importante per lei, per lei costituiva un esempio da seguire rispetto a tutti gli altri giudici che non poteva definirli con tali.
Mentre il giudice le parlava, Chantal osservò in lui un certo nervosismo appena accennato mascherato dalla sua solita calma apparente. Chantal conosceva abbastanza bene l'animo del giudice per il quale alle volte si preoccupava, ma sapeva bene che il giudice era molto restio nel mostrare le sue emozioni e nel farsi avvicinare.
La ragazza comprendeva molto bene quell'uomo, lo trovava molto simile a lei per alcuni aspetti.
Chantal seguì attentamente il giudice, intuendo che ci fosse qualcosa di strano, lo trovava molto diverso dal solito. Gabranth era troppo irrequieto e nervoso, erano state poche le volte in cui Chantal aveva visto così adirato ed infastidito.

- Non siete nelle condizioni di lottare Gabranth! Il vostro animo è troppo nervoso dovreste carcarvi calmarvi.-azzardò coraggiosamente Chantal rivolgendosi direttamente a Gabranth.

-Come dovrei calmarmi secondo voi?- le rispose aspramente il giudice.

Alla domanda del giudice la ragazza non rispose, non sapeva cosa rispondere, ma dopo un breve momento di silenzio Chantal gli rispose -... Avverto che siete più tosto sconvolto, e riguarda qualcosa cosa di doloroso. Qualcosa che se ci pensate vi fa ancora male adesso- disse con voce abbastanza preoccu
pata.

L'huma si chiese come facesse a sentire cosa provava, non sapeva darsi una risposta, quella ragazza sfuggiva alla sua logica. Quando era ormai convinto di averla capita ecco che lei riusciva di nuovo a sorprenderlo, lei  sapeva come assecondarlo e anticiparlo, il giudice si chiedeva come Chantal ci riuscisse.

-Basta così Chantal... certe questini è meglio non prenderle.- disse Gabranth senza scomporsi girandosi di spalle.

-La vostra scelta è sbagliata.. - sottolineò la ragazza con voce abbastanza rigida, mentre abbassò lo sguardo spostandolo altrove come se quello che aveva percepito nel giudice l'avesse in qualche maniera influenzata.

Gabrenth la osservò silenziosamente, non sapeva cosa risponderle mentre un'altra parte di lui non voleva dare nessuna spiegazione. Il giudice non voleva prendere il mano nessun ricordo doloroso, ma il solo pensarci gli faceva lo stesso male, egli sapeva che la strada che aveva scelto era sbagliata eppure non gli rimaneva nulla se non l'odio e la disperazione che erano da tempo ora mai sue compagne di vita.
Il Giudice Magister face alcuni passi verso Chantal superandola di poco, girò appena il capo verso lei quando bastava per intravederne la sagoma, suggieredole di non darsi troppa pena per lui.

-Non preoccupatevi.  Sono incubi del passato che ho già affrontato e sconfitto una volta.  L'allenamento è rinviato a domani. Siate puntuale.-

Gabranth sembrava essere più calmo e meno irrequieto rispetto a prima, ma Chantal lo vedeva sempre più distante, più freddo e chiuso dentro di se. La ragazza sapeva bene che il giudice non amava farsi avvicinare.
Era inutile che Gabranth cercasse di nascondere il suo malessere, che nascondeva attraverso l'odio che prova per l'impero, il giudice era diventato il prigioniero di un ruolo che non gli piaceva e che egli stesso stranamente portava avanti, ma a quale prezzo?

   
 
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