Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Kiya_    18/02/2012    1 recensioni
Lluvia e Lily: gli artefici di un piano.
Gazille e Levy: le inconsapevoli vittime.
Il "Vaso di Pandora": il pretesto.
Mischiate tutto ciò con una buona dose di umorismo, romanticismo, azione e mistero e otterrete la suddetta fanfic. :)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lluvia, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Levy, seduta sul lettone di una stanza d’albergo piccola ma graziosa, stava leggendo l’ennesimo libro mentre Lluvia sistemava gli indumenti sparpagliatisi nella valigia.
«Chissà cosa sta facendo ora Gray-sama» sospirò come tra sé e sé ma consapevole di andare a parare in un argomento ben preciso.
«Sei proprio presa da lui, eh?» commentò l’altra distogliendo lo sguardo dalle tanto amate pagine.
«Lui e così…speciale» disse sinceramente trasognata per poi tornare al suo “piano” con tono malizioso «E tu, non hai qualcuno di speciale?».
Levy esitò. «Beh, Lucy è una persona stupen…»
«Lluvia intendeva qualcosa di diverso; pensava a qualcuno come Jet, Droy…Gazille» precisò sottolineando l’ultimo nome.
«L-loro sono…Amici! Quindi sono speciali anche loro» rispose la ragazza visibilmente imbarazzata.
Sorridendo a Levy come a una bimba ingenua, Lluvia lasciò cadere il discorso. Era meglio evitare di metterle la pulce nell’orecchio e lasciare che il loro piano desse più discretamente la giusta spinta a una relazione che probabilmente era iniziata già da sola.

«È una fortuna che Levy ci dia una mano, vero?» chiese Lily con finta spontaneità come se quel pensiero non l’avesse già preparato ore prima.
Gazille, uscendo dalla doccia, si limitò a un mugugno di approvazione.
«Ma cosa ci faceva Levy in biblioteca?».
«E che ne so io».
«Beh, a dire il vero non lo trovo una cosa strana».
«Già, tra quelle pile di libri si trova a suo agio. Diventa quasi potente» si lasciò sfuggire Gazille distrattamente per poi pentirsene.
«Potente?» chiese Lily con un sorrisetto e incuriosito da quella strana confessione.
«Intendevo dire che…»
«È come se fosse in grado di respingere un attacco?» lo incalzò il gatto alludendo a qualcosa di specifico.
«Non so» borbottò il dragon slayer nella speranza che l’amico, deluso da una risposta vaga, lasciasse perdere il discorso.
E così fu ma solo perché questi non voleva rischiare di rivelare che lui e Lluvia li avevano spiati.




Levy fu svegliata dal tepore di un raggio che le illuminava la guancia.
Lentamente si sollevò e guardò l’ora: era presto ma non aveva più sonno. Non era mai stata una dormigliona.
Lluvia dormiva ancora. I lineamenti seri si addolcivano quando riposava. Levy pensò banalmente che stesse sognando di Gray e sorrise intenerita.
Si lavò e si vestì. Quindi scese a fare colazione: la giornata sarebbe stata lunga e intensa; era meglio mettersi in forze.
Il salone, graziosamente elegante e luminoso, era invaso da un dolce profumo di cornetti chela mise di buon umore. Poche persone sedevano consumando silenziosamente quasi a non voler svegliare gli altri ospiti. Tra queste il più silenzioso era una figura nera che spiccava dal chiarore della tappezzeria.
Messo in un tavolo all’angolo più remoto della stanza c’era Gazille che si rigirava tra le mani una brioches quasi annoiato.
«Non sembri molto convinto di quel cornetto» osservò Levy sedendosi di fronte a lui dopo aver preso una tazza di caffelatte e dei biscotti.
Gazille sollevò lo sguardo sorpreso e poi tornò a guardare la sua poco gradita pietanza.
«Non mi sono mai piaciute queste cose…soffici» borbottò.
«Scommetto che avresti preferito una manciata di bulloni» disse ironica la ragazza.
«Poco ma sicuro».
Levy prese una penna dalla tracolla appesa alla sedia e scrisse in grassetto la parola “ferro” e quella magicamente si materializzò, grigia e lucida, di fronte a lei.
Entrambi sorrisero ripensando all’esame di livello S dove questa magia si era già rivelata molto utile.
Gazille l’afferrò e la mangiò con gusto.
«Ti va di fare un giro?» chiese Levy indicando il bel giardino aldilà della vetrata.
«Ma sì» si lasciò convincere il ragazzo.
La maga finì l’ultimo sorso della sua colazione e si alzarono in piedi.

Gazille camminava a fianco a Levy con le mani in tasca. Forse non si era rivelata una grande idea quella della passeggiata: un silenzio imbarazzante era calato su di loro mettendoli a disagio.
«Sediamoci lì» disse la ragazza indicando una panchina a lato del vialetto.
Il silenzio rimase lì, immobile come loro.
Levy estrasse un libro dalla tracolla; piuttosto che starsene lì zitta preferiva sfruttare quell’ambiente tranquillo per immergersi nella lettura.
Gazille, solo nella sua mente, sussultò. Si stava trasformando nell’invincibile mostro dei libri.
«Ma cosa ci trovi in quelle pagine scritte di così speciale?» non trattenne dal chiedere.
Levy parse stupita e forse un po’ stizzita da quella domanda, ma non ne era certo. Comunque si pentì di quello che aveva detto. Aveva osato sfidare il mostro dei libri!
«Leggere un libro per me è come leggere mille storie. Prima di cominciarne uno leggo i nomi dei protagonisti e inizio a immaginare una storia, poi leggo una frase e ce ne costruisco un’altra, poi un altro nome, un’altra frase e così via finché non decido di leggere la storia vera». Sfogliò il libro e si fermò a una pagina casuale. Indicando una frase la mostrò a Gazille. «”Serrò i pugni tanto che le nocche sbiancarono del tutto”. Tu cosa ci vedi in questa frase?».
Il drago si pentì sempre più della sua domanda ma rispose con spontaneità.
«Beh, vedo una persona pronta a sferrare un pugno; magari è l’inizio di una bella lotta».
«Prevedibile per te» disse sorridendo la ragazza.
Gazille si offese: «Perché tu che ci vedresti?».
«Una ragazza che a testa bassa stringe i pugni per sopportare un dolore».
Il mago non parlò subito ma la sua mente tornò istantaneamente a svariati mesi prima.
«Magari è un’esile ragazzina che ripensa a come un ceffo violento l’ha aggredita umiliando lei e i suoi amici senza farsi troppe remore» disse piano infine.
«No» sussurrò lei. Tirò su lo sguardo e lo posò sul suo profilo con dolcezza e delusione allo stesso tempo. «Gazille io ti ho perdonato, Fairy Tail ti ha perdonato e perfino Jet e Droy lo hanno fatto. Quando lo farai anche tu?».
Il dragon slayer sobbalzò e la guardò andare via, diretta all’ingresso dell’albergo col suo passo leggero come l’aria.










*********************************************************************
Per farmi perdonare il ritardo della volta scorsa ho aggiornato presto. Tra l'altro ho tagliato un po' di cose inutili per evitare di rendere il capitolo troppo lungo e pesante. Questa volta mi sono dedicata più ai sentimenti che alla storia vera e propria ma al prossimo aggiornamento vedremo qualcosa di più concreto su questo benedetto Vaso. Beh, che dire? Al solito spero che il capitolo vi piaccia e ringrazio gli adorati recensori e tutti coloro che stanno leggendo la mia fanfic! ♥

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Kiya_