Ecco il capitolo, buona lettura. Ringrazio come sempre tutti che hanno seguito e letto la mia storia fino a ora.
Un’enorme
valle di erba e rose dai petali bianchi, sotto un cielo perennemente
nero, si
stagliava per molte miglia all’orizzonte creando
un’atmosfera magica e
malinconica. Non c’era anima viva, tutto taceva, un silenzio
irreale agghiacciante.
Si alzò un vento leggero e fresco che mosse i fuscelli di
erba e trasportò
nell’aria i petali delle rose. Essi seguivano una direzione
ben precisa. Un
suono di tacchi risuonava nella valle, rompendo la monotonia del luogo,
Sebastian avanzava compostamente e serioso. I suoi occhi erano vuoti,
segno di
una malinconia e di una depressione mai vista.
Il
nero maggiordomo si trovò di fronte a un trono ambrato di
blu.
-Mi
avete chiamato my lord?- Iniziò il demone servitore con un
inchino.
Sul trono vi era un giovane di diciassette anni dai capelli lunghi e leggermente spettinati e che non aveva mai perso la sua eleganza.
Ciel dopo 5 anni.-Sono
passati cinque anni da quando scrissi quella missiva, vero?- Il conte
stringeva
tra le mani un bastone con il pomo d’argento e un fregio
inglese.
-Sì,
my lord. Mi avevate dettato la lettera poiché lei sa leggere
ma non scrivere.-
Sebastian ricordava con la sua memoria di perfetto maggiordomo il
giorno e
l’ora. Si lasciò scappare anche un risolino.
-Inezie,
ricordi anche le parole che ti dettai?- Ciel non rideva, ma il suo viso
era
contratto in una smorfia infastidita.
-Certamente.-
Sebastian iniziò a ripetere parola per parola la lettera.
“Carissima
Cassandra, Il signor Michaelis ha scritto
questa lettera sotto mia dettatura per comunicarvi la mia
disponibilità a
recarmi in visita nella vostra scuola di cui non faccio nome per
evitare
inutili informazioni. Inoltre i suoi amici shinigami si sono trasferiti
nel
loro paese d’origine (secondo quando comunicato da Greil
Suitcliffe) quindi non
so dire molto sui loro scopi e altro. Mi potrebbe comunicare
cortesemente il
giorno e l’ora per incontrarci? Non vi nascondo di essere
emozionato di
conoscere una simile scuola e il vostro fidanzato. Concludo la lettera
con una
foto che ritrae i vostri amici giudici e vi mando i miei più
sentiti
ringraziamenti.
P.s.
Se
nella vostra scuola dovesse venire un vampiro, vi prego di non turbarvi
ma vi
sarà spiegato al nostro incontro.”.
-Esatto
Sebastian.- Ciel sospirò.
-C’è
qualcosa che non va? Signorino?- Sebastian si rese conto che il suo
padroncino
era sommerso di pensieri e non lo considerava.
-Sebastian,
andiamo a trovarla.- Detto ciò si alzò dal trono
e fece qualche passo.
Sebastian
osservò il conte mentre avanzava, ma poi lui si
bloccò.
-Sebastian,
sai come arrivarci? Alla scuola di Cassandra?- Ciel gli rivolse uno
sguardo
dubbioso.
-Lasci
fare a me.- Il diavolo più vecchio aveva più
esperienza di Ciel.
Un
paio di ore più tardi al cancello dell’accademia
Yokai passò una limousine nera
con il cofano lo stemma dei Phantomhive.
-Signorino,
è veramente sicuro di volere così? Non ci faremo
notare troppo?- Sebastian scrutava
in giro, molti giovani e professori guardavano la macchina lussuosa e
bisbigliavano
tra loro.
-Niente
commenti superflui e apri la portiera!- Ordinò con tono
autoritario il demone
conte.
Il
maggiordomo fece come ordinato e segui il conte all’interno
della struttura
scolaresca.
Anche
all’interno la situazione era identica, numerose ragazze gli
rivolgevano
sorrisi ambigui e per il maggiordomo era uguale solo che anche le
professoresse
lo mangiavano con gli occhi.
-Ehm…
signorino? Mi sento a disagio.- Sebastian, anche se non muoveva la
testa,
poteva capire di essere un oggetto molto ambizioso e il rischio di
essere
violentato sul posto era molto elevato.
-Sebastian,
calma e sangue freddo, ne abbiamo affrontate tante. Non sarà
qualche ragazza a
fermarci.- Ciel diceva così ma anche lui si sentiva come il
suo “collega”
demone.
Per
fortuna venne in loro aiuto la direttrice dell’accademia.
-Benvenuti
all’accademia! Seguitemi.- La signorina, dai modi gentili e
garbati, condusse i
due demoni nel suo ufficio.
Li
fece accomodare di fronte a una scrivania di legno raffinato e si
sedette sulla
poltrona di pelle.
-Dunque,
lei è il padre di questo meraviglioso ragazzo? Vuole
iscriverlo all’accademia,
giusto?- Iniziò prendendo il modulo d’iscrizione.
-No
signorina, noi siamo qui per cercare una certa Cassandra.-
Spiegò velocemente
il mero maggiordomo.
-Ah,
infatti mi pareva strano, un giovane cosi aitante già padre
di un ragazzo di
quindici anni.- Esclamò con stupore la direttrice osservando
Sebastian.
-Diciotto!
Ho diciotto anni!!- Ciel era molto infastidito dal fatto di non essere
cresciuto molto di statura.
La
reazione fece spaventare molto la direttrice che
indietreggiò con il busto e
alzò le braccia come per difendersi.
-Mi
scusi, ma lei…- La direttrice cercò di
giustificarsi.
-Lasci
perdere, voglio la signorina Cassandra, voglio sapere
dov’è!- Ciel era seccato
dalle perdite di tempo.
Sebastian
non lo biasimò e quindi restava in un rispettoso silenzio.
-Aspetti,
vado a prendere il registro della scuola.- La direttrice senza chiedere
altro
uscì dalla stanza.
-Non
avrete forse esagerato?- Sebastian notò che Ciel andava di
fretta ed era più
nervoso del solito, e non era per colpa di essere un demone.
-Figuriamoci!
Non mi sono ancora arrabbiato! Sebastian, non mi contraddire per quello
che
faccio come un bimbo di cinque anni!- Ciel gli rivolse
un’espressione rabbiosa
e dura.
Pochi
minuti dopo tornò la direttrice con un grosso librone, con
la rilegatura di
rosso, che posò sulla scrivania e iniziò a
consultarlo sotto gli occhi del
conte.
-Mmm…
Cassandra… Non mi risulta.- Annunciò con tono
dispiaciuto.
-Cosa!?
Non è possibile!- Ciel si alzò di scatto dalla
sedia facendola cadere
all’indietro.
-Non
esiste nessuna Cassandra.- Ripeté la direttrice chiudendo il
libro.
-Siete
sicura? È una vampira dai capelli verdi e gli occhi rossi.-
S’intromise il
maggiordomo.
-Non
c’è nessuna vampira dai capelli verdi e gli occhi
rossi.- Ripeté ancora una
volta la direttrice.
-È
inutile perdere ancora tempo Sebastian. Andiamocene.-
Il
demone, senza nemmeno salutare, uscì anche sbattendo la
porta e facendo tremare
i vetri. Sperava di rivedere la sua amica mentre ora si trovava
sperduto in
quel luogo che è l’accademia.
-Ehi!
Psss.. Fiiiss (Soffio che fanno i gatti.)- Qualcuna, nascosta
all’angolo del
corridoio, cercava di richiamare l’attenzione del demone.
-Un
gatto!!- Sebastian, come suo solito, si fiondò
all’angolo con gli occhi
adoranti e inteneriti.
-Uffa,
razza di gattofilo…- Ciel seguì il maggiordomo
pronto a rimproverarlo per
l’ennesima volta.
-Dov’è,
dov’è?- Sebastian si guardava in giro cercando il
gatto, ma vide che era solo
una signora dagli occhi socchiusi e gli occhiali rossi, con i capelli
nocciola
chiaro e i tratti vagamente felini.
-Chi
siete?- Ciel con un’elegante bastonata in testa fece calmare
il gattofilo e ora
tutta l’attenzione era rivolta alla signora.
-Chi siete voi piuttosto! Perché cercate Cassy?- La signorina da un’espressione ingenua passò a quella aggressiva.
-Quant’è
tenera, mui mui… (il richiamo per i gatti.)- Sebastian non
era spaventato, anzi
giocava con la signorina accarezzandole i capelli e solleticandole le
orecchie.
-Purrr…-
Lei si calmò subito e faceva le fusa.
A
Ciel gli scivolò un gocciolone sulla fronte, la scena era
molto indecente,
anche gli studenti si fermavano e osservavano.
-Ehi!
Questo non è uno spettacolo pubblico! Sciò,
sciò!- Ciel allontanò le altre
persone con il suo bastone.
-Sebastian…-
A Ciel gli vennero gli occhi rossi, tipici dei demoni, chiaro segno di
perdita
della pazienza.
La
professoressa e il demone ripresero la loro compostezza.
-Vi
prego di scusarmi, dalla descrizione di Cassy voi siete Ciel e
Sebastian, dico
bene?- Lei fece un piccolo inchino di saluto.
-Conoscete
Cassandra?- Ciel voleva delle risposte e subito!
-Sì,
era una delle allieve migliori del suo corso. Mi chiamo Shizuka
Nekonome.-
-Vuoi
essere mia moglie?- Sebastian si inchinò alla professoressa.
-Non
gli badi, continui!- Ciel gli diede un’altra bastonata ancora
più forte.
-Eh…
ehm, dunque lei ha superato gli esami e si è trasferita.-
Continuò Shizuka.
-Come
mai la direttrice non ha detto questo?- Ciel sentiva che qualcosa non
andava.
-Eh,
ve lo spiego. Lei si è iscritta sotto falso nome per questo
non era nel libro.-
Spiegò la prof.
-Come
sapete questo?- Interrogò il conte.
-Io
e lei, siamo diventate amiche per la pelle, l’ho protetta per
tutto il tempo.-
-Capisco,
mi potete portare da lei? È urgente.- Terminò il
conte.
-Sì!-
La prof era felice di accontentarlo.
-Okay,
Sebastian! Andiamo!- Ciel si rivolse al maggiordomo.
-Ancora
non si è ripreso…- La prof sorrise nel vedere il
maggiordomo con due bozzi
sulla fronte.
-Quisquilie.
- Ciel gettò un secchio di acqua fredda per risvegliarlo.
Sebastian
si riprese e come nulla fosse tornò al suo atteggiamento
perfetto.
Mentre
uscivano dalla scuola, un giovane dai capelli bianchi e la sua ragazza
dai
capelli mori, superò il conte.
-Ciao,
Ciel.- Si fermò a pochi centimetri dal suo nemico, di spalle.
-Ciao,
Khopins.- Anche Ciel si fermò.
-Non
mi chiamo più così. Sono Zero.- Si
voltò leggermente.
-Ti
ho dato una chance, non buttarla.- Con voce sottile, Ciel lo mise in
guardia.
-Non
vi ringrazierò mai abbastanza.- Detto ciò si
allontanò.
-Alla
prossima.- Ciel si allontanò alla direzione opposta.
-Che
succede, signorino?- Sebastian si accorse solo dopo un po’
che Ciel non era con
loro ma era rimasto indietro.
-Nulla,
andiamo.- Ciel seguì il maggiordomo e giunse a una quercia
del giardino della
scuola.
Ciel
vide che, appoggiata sul tronco, c’era una chioma di capelli
verdi, molto
familiari.
-Lei
è lì! Ti sta aspettando da cinque anni e non si
è mai mossa.- Esclamò la prof.
-È
il
suo turno, signorino.- Sebastian rivolse un sorriso
d’incoraggiamento per il
conte.
Ciel
iniziò ad avvicinarsi alla ragazza che prima di tutti lo
aveva trattato come un
semplice bambino e non come un conte.
-Cassandra?-
La voce era rotta d’emozione e le labbra erano tremanti.
Lei
si voltò leggermente, mostrando l’orecchio e la
guancia. Le labbra di Ciel s’incresparono
in un sorriso.
FINE.
E con il cuore colmo d'emozione che pongo la parola fine, ho deciso di terminare qui la mia storia, lasciando qualche piccolo interrogativo che ognuno di voi può porsi e risolverlo con la propria fantasia. Questa è stata una delle storie che ho curato con maggior interesse. Ringrazio:
Blacknote20.
Julia_Phantomhive.
Pika_Pi95.
Recorded Butterflies.
Kiry95.
E
ringrazio anche coloro che hanno messo nelle
preferite/seguite/ricordate la mia storia. Un ringraziamento speciale
va anche a te, lettore che sei arrivato fin qui, e quindi aggiungo:
lascia una bella recensione.
Alla prossima!