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Autore: Miss Padfoot    21/02/2012    1 recensioni
Siamo due autrici. Una scrive per Sam,l'altra per Helie. E' una storia che parla di due ragazze diverse. Due amori diversi. Due punti di vista diversi. Per chi non l'ha capito "verschieden" vuol dire "diverse" in tedesco
- Chissà quante sono le stelle - disse Sam guardando il cielo
- Sono infinite, come i tuoi occhi - disse Frd guardandola
- M-ma i miei occhi sono due -
- Di numero, ma la loro bellezza è infinita -

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Si era nascosta dietro a un muro per anni,evitando di essere sè stessa per evitare di affezionarsi alle persone,ed ora si era accorta che poteva evitarlo. Poteva essere una ragazza normale,poteva avere per amico chi voleva,poteva avere anche Draco,se voleva,e mai prima di allora aveva voluto così tanto qualcuno.
Draco.
E uno strano calore sciolse la lastra di ghiaccio che aveva al posto del cuore,facendolo ricominciare a battere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Verschieden.
La Caccabomba.

Samantha Rayn doveva frequentare il quinto anno ad Hogwarts, anche se quel giorno era un pò triste. Dopo tutto, perchè fare il muso lungo? Certo, quattro anni fa le erano morti i genitori, ma aveva sua sorella maggiore Eleanor con suo marito Jeff che le facevano da genitori. Poi aveva una sorellina Hèlie, minore di lei di un anno, che la tranquillizzava e, anche se di Serpeverde, ci parlava come un' amica fidata.

Sam quel dì si guardò allo specchio prima di andare a colazione. Come sempre aveva i suoi occhi dorati che le brillano sul viso, i capelli corti, rossi e spettinati come quelli di una volpe. Si mise un paglio di jeans e una maglietta di Jeff con su scritto " Beatles ". Fece le scale di fretta, così velocemente che inciampò. Mangiò due fette di bacon e fece per entrare in " automobile ", come la chiamano i babbani, quando Eleanor si avvicinò.

- Quante volte devo dirti di pettinarti i capelli? E di mangiare di più a colazione? - disse.

Sam non aveva voglia di fare la solita discussione ogni mattina, perciò si limitò di stare zitta. Eleanor le diede un bacio sulla guancia e la salutò. A quel punto Sam entrò in macchina e aspettò Jeff e Helie.

Nessuno le chiese come mai tutta quella fretta, ma di sicuro l'avevano notata.
Samantha, non avendo ancora un gufo, non era riuscita a contattare la sua migliore amica Katie Bell. Hèlie aprì lo sportello della macchina e buttò tra le braccia di Samantha un felino nero e rotondo.
Era Zorba, il gatto nero di Sam che dormiva e mangiava sempre. Arrivati alla fermata nove e tre quarti, la prima cosa che notò lei, furono le brillanti lacrima che rigarono il viso di Jeff.

- Strano - pensò - mai visto Jeff piangere -
 Sam entrò nel treno insieme a Hèlie e passò la maggior parte del tempo a guardare il cielo e a trasformare le nuvole in strane forme diverse come quella di un gufo alato che volava nel cielo.
Ad un certo punto udì delle voci dietro la porta dello scompartimento.

- Ron, Harry, penso che questa sia libera - disse una voce femminile.
Sam scattò in piedi pensando fosse Katie. Le persone che borbottavano dietro la porta entrarono.

Erano due ragazzi ed una ragazza. La ragazza aveva i capelli marroni e ricci, portava anche un grande libro tra le braccia. Un ragazzo aveva i capelli neri, gli occhi verdi eaveva anche una strana cicatrice in fronte. Il secondo ragazzo sembrò stranamente familiare a Samantha. Era rosso e con gli occhi azzurri.

In quel momento Hèlie se ne andò, scoccando un'occhiata di puro odio verso i nuovi arrivati eraggiunse il suo amico Blaise Zabini.

- Ehi, tu con i capelli rossi. Come ti chiami? - chiese lei

- Io sono Ron Weasley, perchè? -

A Sam quel nome sembrò familiare.

- Io sono Sam Rayn. Mi ricordi vagamente qualcuno, Ron -
Poi capì. Era Ronald, il suo amico d' infanzia.
Lei spalancò la bocca mostrando tutti i denti.

- Ronald! - urlò.

- Sammy - fece lui stringendola tra le braccia  - Pensavo fossi dai tuoi nonni -

- No, sono qui da cinque anni, buffo che non ti ho mai visto - disse Sam.

- Oh, che maleducato. Sam questi sono Hermione Granger e Harry Potter. Harry, Hermione, lei è Samantha Rayn - disse Ron presentando gli amici.
Sam tese la mano, ma solo Hermione la strinse sorridendo. Harry la scrutava come se le avesse fatto un torto.
- Allora, Ron, che anno farai tra...molte ore? - chiese Sam felice.

- Io faccio il quarto anno. Spero che quest' anno Piton non ci riprenda di mira, vero Harry? - chiese il rosso all'amico.
Harry fece cenno di sì con la testa.
- Beh, Piton è proprio un osso duro - commentò Sam.
Lei e Ron parlarono su tutto ciò che avevano fatto da quando non si erano visti. Ad un certo punto

Zorba miagolò. Si era appena svegliato e saltò subito sulle sue gambe.
- Zorba! - disse Sam con spavento.

- Quant'è carino! - fecero in coro Ron e Hermione

- E che bei occhioni - finì quest' ultima

- Se sapessi quanto pesa non ti interesserebbe di quento è carino - disse Sam accarezzandolo.
Zorba la fissò con i suoi teneri occhi verdi come un prato in fiori. Dopo mezz' ora pranzarono. Sam e Ron continuarono a parlare. Anche Hermione dialogò con loro. Posò anche il suo librone, per sbaglio,su Zorba e risero tutti. Tutti tranne Harry.
Arrivati ad Hogwarts, andarono tutti nella Sala Grande. Ron le fece cenno a Sam di sedersi con lui e lei, trascinandosi Katie, si avvicinò al posto.
Lei notò che vicino all'amico, oltre a Harry e Hermione, c'erano molte testoline rosse.
- Oh, si mangia - urlò mentre Silente finì il suo solito discorsetto.
- Ssshhh - fece Hermione per farla tacere - Non urlare -
- Non possiamo ancora mangiare. Dobbiamo aspettare lo Smistamento - rispose a bassa voce Ron.
Sam iniziò a borbottare come un troll che non mangiava da anni.
Finito lo smistamento, dal tavolo dei Grifondoro si sentì urla di gioia.
- Finalmente. Abbiamo dovuto aspettare secoli, perchè quel Pitchard Graham, o come si chiama, era cascato ventimila volte e non riusciva a mettersi il cappello perchè gli erano caduti gli occhiali - brontolò Sam. Ad un tratto le passò vicino il bambino.

- Comprati un nuovo paglio di occhiali! - urlò. Il bambino arrosì e scappò via.

- Oh. Ginny, Fred, George, lei è Sam. Ricordate? - disse Ron presentandola come una duchessa.

- Scommetto che è nostra parente - disse Fred.

- Perchè? Per i miei capelli rossi? -

- No, perchè sei carina - disse lui facendole l'occhiolino.
Lei arrossì come Pitchard. Non l'aveva mai fatto prima d'ora e di certo non era il primo complimento che riceveva. Sam si limitò a fargli un sorriso per ringraziarlo.

- Oh, il solito leccapiedi - si lamentò il gemello George.

- Solo perchè sono più bravo di te con le donne, non devi farmi una colpa -
 Fred le tese la mano

- lui è George e io sono Fred l'affascinante -
 Sam gli strinse la mano e la strinse anche a tutti gli altri Weasley seduti lì.

- L'affascinate? Non pensi di esagerare? - disse Sam.
George rise.

- Ben ti sta - fece al gemello.

- Se sono affascinante perchè esagerare? - disse lui.

- Forse perchè non è così? - rispose a tono lei. Fred le sorrise.

- E' da cinque minuti che mi conosci e già mi insulti? - disse Fred sempre con il suo sorriso in faccia.

- Scusa. Non era mia intenzione -

- No, è colpa mia. Dopotuttuo sono stato io ad esagerare quando ti ho detto che eri carina - disse lui mentre addentò una coscia di pollo. Sam rise. Fred la guardò immaginando un "Ma come ti permetti!" o "Io sono bellissima" ma non successe nulla di tutto ciò.

- Però, Rayn, sei in gamba - disse.

- Non riuscivi a non farmi un complimento, eh? - disse lei e cominciò a parlare con la sua amica Katie non curandosi di Fred che la stava guardando.
- Sei la prima ragazza che mi risponde a tono - disse fregando una manciata di patatine dal piatto di Ron.
- E' vero. Di solito rimangono mute, si pietrificano perfino se incontrano i nostri sguardi. Hanno tutte paura che facciamo degli scherzi alle prime che guardiamo nelle pupille - disse George fregando delle ali di pollo dal piatto di Ginny mentre era distratta.
- Hai voglia di fa'e sche'zi insieme a noi? >> chiese Fred masticando delle patatine.

- Dai, Rayn. Ci divertiremo - gli fece eco il gemello.
- Però devo sottoporti ad una prova. Se riesci, veni con noi. Se non riesci, devi darmi un bacio sulla guancia -
Fred a quel punto le tese la mano.
- Ma vengo comunque con voi? - chiese disgustata Sam.

- Certo, solo che non mi dovrai baciare, e io so che farai di tutto per perdere-

- Basta che ci credi - rispose lei mentre stringeva la mano di Fred.
Finirono di cenare, ma rimasero un pò lì a decidere la prova. Da ciò che aveva capito, doveva bombardare con le caccabombe lo studio di Piton la mattina seguente, prima di fare colazione. Sam andò nel dormitorio femminile e raccontò a Katie ciò che doveva fare.

- Mmmh - fece Katie

- "Mmmh" ? In che senso " Mmmh" ? - chiese Sam che, dormendo sul letto sopra, stava a testa in giù

- Non mi convincono quei due gemelli. Sembrano malefici. -

- Malefici? Solo perchè fanno degli scherzetti? Io li ho sempre fatti e tu non mi hai detto nulla. Ti ricordi quando abbiamo dato a Neville Paciock quella pozione non riuscitami? -

Katie iniziò a ridere a crepapelle.

- Per la barba di Merlino, come posso scordarmi? Ha sganciato tanto di quei peti che non era rimasta neanche una briciola d'ossigeno - rispose Bell ridacchiando.

- Fammi andare a dormire, buffona. Altrimenti ti risveglio a scoreggie -

- Perchè scoreggi la notte? - chiese Sam che aveva la faccio tutta rossa per il sangue che gli era salito al cervello.

- Ma che dici? Dormi che è meglio -

Ma Sam non riuscì a dormire. Aveva in mente Neville che, quel giorno, scoreggiava come un bue.
Il giorno dopo si svegliò tranquillamente. Si mise la divisa, la sua sciarpa e filò di corsa nella Sala Comune. Dopo un pò sbucarono da dietro la porta del dormitorio maschile i due gemelli, mezzi addormentati, con le bombe in mano

- Io non posso riuscire a continuare, signori. Senza il mio amato porridge non vado da nessuna parte - disse George lasciando la Sala.

- Bene, tu hai fame, Rayn? Ieri a cena sembravi un gigante che non vedeva cibo da vent'anni - disse Fred con un ghigno ricordandosi della sera precedente. Lei fece sì con la testa. Sam non era capace di abbandonare il suo amato porridge, ma non aveva intenzione di farla franca a Fred.
Così scesero le scale e andarono nei sotteranei. Sam aveva tra le mani le caccabombe e stavano davanti all'ufficio di Piton. Fred aprì la porta e iniziarono a tirarle a destra e a manca.

- Che dici, Sam, le vuoi fare le prossime verifiche di pozioni? - chiese lui con un registro in mano

- Ma scherzi? Io ci tengo ai miei vot... - Sam si interruppe per leggere

- Dannazione, non ho studiato per la verifica. Ero impegnata a scrivere scempiaggini su un testo per la Cooman. Fred, scatenati pure -
 
In poco tempo l' ufficio di Piton puzzava come un branco di porci.
All'improvviso, Sam sentì una voce fredda alle sue spalle.

- Come mai quest'improvvisa vena artistica signori? - Era Piton.  - Un' altro dei suoi tiri mancini, Weasley? - Piton guardò Fred come un suo acerrimo nemico. Poi si voltò verso Sam.

- Signorina Rayn, era una così brava alunna. Non riesco a capire pechè i giovani se non infrangono qualche regola non sono contenti - Piton guardò inorridito il suo ufficio.
- Perchè non mette questo entusiasmo anche quando svolge i compiti, Weasley? - chiese inorridito.
- Ovviame'te 'on saremo nè io nè il Signor Gazza a pulire questo porcile - disse Piton con il naso tappato.

- Alle cinque vi voglio vedere nel mio ufficio con grembiule e spugna per pulire questo casino -

- Grembiule? - chiese Fred

- Preferisce ce'to punti i' me'o a Grifo'doro? - fece Piton

- Vada per il grembiule -
Piton se ne andò sbattendo la porta. Fred e Sam si guardarono in faccia. Sam rise a crepapelle.

- Hai sentito come parlava mentre si attappava il naso? Era tipo " Zono il Professor Piton bla bla bla" - disse lei mentre iniziò a imitarlo.
Fred rise. Sam e Fred uscirono dal porcile e si avviarono verso la Sala grande.

Sam aveva lo stomaco che ululava come un lupo che ulula alla luna. Sperava soltanto di poter trovare almeno un cucchiaino di porridge.

  
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