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Autore: Carotina91    23/02/2012    1 recensioni
"Sai Tom credo che tu mi piaccia, ma non posso innamorarmi di te, come hai detto tu sei famoso e non vuoi una relazione duratura, rispetto la tua decisione, saremo buoni amici lo prometto. Il mio cuore è già stato spezzato troppe volte i cocci sono piccoli frammenti impossibili da rimettere insieme, non sono pronta per un'altra delusione per questo non voglio concedermi a te. Ti voglio bene, è tutto ciò che posso dirti.”
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tom Und Hanna: Molto più che amici'
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Zia: Allora hai conosciuto Tom giusto?
Hanna: Si, è uno stano tipo…(Dico vaga).
Zia: Strano come te? (Ride) A me sembra normalissimo!
Hanna: Ha qualcosa di strano, ma non so cosa.
Zia: Continui a dire che è strano, non sarai tu invece ad essere strana?!

Gabrielle si alza leccando il cucchiaio sporco di gelato e si avvicina al lavandino per posarci dentro la tazza sporca, io la guardo alzando un sopracciglio come per dire –ma che cavolo dici?- ride e si pulisce le labbra incrociando le braccia al petto.

Zia: Dai non fare quella faccia, non ho detto chissà che…
Hanna: Io non sono strana…A proposito lui che tipo è?
Zia: Perché ti interessa?
Hanna: No, è solo per sapere, mi ha fatto delle domande…
Zia: Del tipo?

Hanna: Beh quando siamo arrivate avevo detto di voler andare a fare un giro, e mi sono fermata davanti a quella villetta di fronte casa tua. Avevo sentito delle voci e mi sono messa a guardare da un buco nel muro poi dopo un po’ mi sento toccare la spalla, vedo lui che dice cose…

Zia: Aspetta forse pensava che tu volessi fotografarli?!
Hanna: Esatto! Ma non capisco perché, non so nemmeno chi è…
Zia: E si è messo a parlare con te…mh chissà se forse…
Hanna: Cosa?! Sputa il rospo!
Zia: Oh, niente cara, (Guarda l’orologio sulla parete) è l’ora della nanna, forza di sopra.
Hanna: Non ho sonno, e poi mi devi ancora dire tante cose.
Zia: Non credo, e poi se vuoi imparerai a conoscerlo bene tu, penso che resteranno un po’ prima di ripartire.

Hanna: Chi riparte? Gabry, sei troppo strana anche tu!
Zia: Fila di sopra puffa blu! (Ride di gusto).
Hanna: Solo perché sono stanca per il viaggio!
Zia: Vedi di rigare dritto signorina!

Prima di salire le scale le mostro il dito medio, Gabrielle fa una smorfia di dissenso e mi chiudo in camera. È abbastanza spaziosa, ho scelto la mansarda amo le case che ne hanno una. Disfo un po’ le valigie cominciando a mettere qualcosa nell’armadio e nei cassetti ma giusto l’indispensabile il resto lo faccio domani. Mi affaccio al balcone è piccolo ma pieno di vasi e fiori di ogni tipo o quasi, immagino Gabrielle a fare giardinaggio. Lei è un tipino un po’ particolare e eccentrico, ma è questo che ci differenzia altrimenti saremmo tutti uguali e sarebbe un enorme noia. In lontananza vedo una luce rossa, guardo meglio ma avrei bisogno di un binocolo scendo in corridoio e ne trovo uno in un cassetto, torno in camera e sbircio. Non si vede quasi niente è come se la notte si fosse nutrita di tutto ciò intorno a sé, rientro e mi stendo sul letto chiudendo le tende del baldacchino. Sto per chiudere gli occhi quando mi arriva una chiamata, guardo il display –numero privato- non rispondo, penso che chi si nasconde dietro qualcun altro o qualcosa o numero che sia è una persona di cui non ci si possa fidare. Mi spoglio dopo una doccia veloce e mi infilo sotto le calde coperte, prendo subito sonno.

02:30

Qualcosa disturba il mio sonno da un po’, non ho voglia di svegliarmi con tutte le forze che ho cerco di continuare a dormire ma l’incessante vibrazione mi costringe ad aprire gli occhi. Mi siedo coprendomi il corpo, afferro il cellulare dal comodino e noto dieci messaggi. Accidenti penso poi guardo l’ora 2 e mezza del mattino, chi non dorme a quest’ora? Beh ora sono sveglia mi metto a leggerli, quattro sono di Andrea, due del babbo, uno di Gabrielle, e gli altri tre?! Non c’è nome…un bip, apro e leggo.

-Scusami per questi messaggi così improvvisi, spero davvero di non averti svegliata. Quello scemo voleva solo scherzare mi scuso per lui, mi piacerebbe conoscerti a domani e torna a dormire se stai leggendo.-

Hanna: Oh, e chi è questo?!

Forse Gabrielle ha dato il mio numero a qualcuno?! Bah domani glielo chiederò, ora voglio solo tornare a dormire, rimetto il cell sul comodino e avvolgendomi nelle coperte lascio che Morfeo mi ripreda a sé.

Zia: Ehy buon giorno!
Hanna: ‘Giorno!

Sbadigliando entro in cucina sedendomi svogliatamente sulla sedia, oggi è domenica accendo la tv, ma non capisco molto parlano tutti troppo velocemente non ci capisco nulla, metto un cartone animato e ascolto Gabrielle che parla.

Zia: Allora Hanna che ne dici di venire al mercato con me oggi?
Hanna: Dove con te?!
Zia: Su pigrona, sarà divertente!
Hanna: Come vuoi vado a vestirmi allora!
Zia: Su, su sbrigati allora!
Hanna: Si, si…

Scendo un ora dopo linda e profumata, con pantaloni aderenti di pelle, maglia grigia con maniche lunghe e scollo a v, giacca nera di pelle, stivaletti bassi grigi e borsa nera. Passo una mano tra i boccoli prendo gli occhiali da sole, e esco aspettando Gabrielle in macchina.

Andrea: Perché non mi hai richiamato?
Hanna: Scusa dormivo!
Andrea: Che sei scema già lo so, ma voglio sapere il motivo.
Hanna: Andrea ti uccido…
Andrea: Sei troppo lontana, e comunque scherzavo!
Hanna: Scemo ero stanca per il viaggio.
Andrea: Ah ecco, beh che mi racconti?
Hanna: Sto andando al mercato con Gabry!
Andrea: Tu?! (Ride a crepapelle) la vorrei proprio vedere questa!
Hanna: Smettila idiota.
Zia: Ciao Andy, lo sai che tua sorella ha conosciuto un ragazzo ieri?

Sento Andrea che urla dall’altro capo, stacco il cell dall’orecchio e metto il vivavoce. Gabrielle ridacchia io la fulmino, lo sa che non mi piace essere presa in giro. Sbuffo sento Andy che smette di ridere.

Hanna: Hai finito scemo?
Andrea: Ma dai appena arrivata e già conosci dei tipi? A proposito chi è?
Zia: Non preoccuparti è apposto, tranquillo.
Hanna: Non m’importa chi è, non mi interessano i ragazzi!
Zia: Siamo arrivati, scusa Andy ti richiamiamo!
Andrea: Ok, a più tardi devo andare anche io.
Hanna: Ciao fratello!
Andrea: Ti voglio bene, Puffa!
Hanna: Idem!

Riattacco. Mi guardo intorno e mi chiedo ma dove sono finita? Gabrielle tutta contenta corre vicino a una bancarella abbracciando una persona forse una sua amica, mi fa segno di avvicinarmi ma io preferisco fare un giro e le faccio segno che ci vediamo dopo. Annuisce e torna a parlottare con la sua amica. Non sono mai stata in un mercatino prima d’ora, c’è tanta gente forse troppa, ripenso a poco fa in macchina. Io non sono interessata a quel tipo, non credo di essere corrisposta per i ragazzi. In realtà una volta mi ero innamorata di un ragazzo bellissimo a parer mio, non fu niente di duraturo la classica cotta estiva. Mi piace stare con i ragazzi mi trattano come una di loro e non come una bambola. Ricordo che Carol diceva sempre che l’amicizia tra uomo e donna non può esserci perché prima o poi entrano in gioco i sentimenti, io invece dico che due persone di sesso opposto possono essere dei perfetti amici e che non devono per forza innamorarsi. Io non vorrei mai innamorarmi del mio migliore amico, non vorrei mai rompere un amicizia per una cotta, farei di tutto perché ciò non accadesse. Quel ragazzo poi mi chiedo chi sia, si chiama Tom e poi? E ripenso alle parole che mi ha detto ieri, le foto? Suo fratello? Che c’entra tutto questo? Forse è una specie di vip o cosa, beh non voglio rimuginarci su ancora sinceramente non mi frega più di tanto chi lui sia. Trovo una panchina e mi siedo, credo che me ne starò qui per un po’ ho appena scansato una signora e delle ragazzine piene di borse e pacchetti. Guardo le persone che chiacchierano e comprano migliaia di oggetti che probabilmente useranno di rado o mai e penso che non sono tanto diversi dai tanti miliardi di abitanti che popolano la terra. Ho sempre pensato che siamo tutti uguali, tedeschi, italiani, russi siamo un miscuglio di razze diverse ma al tempo stesso così maledettamente uguali gli uni con gli altri. Mi madre non è di questo parere, per lei essere tedesca è un onore, nel suo piccolo si sente importante per la comunità o per meglio dire per se stessa. Io invece sono metà tedesca e metà italiana, una mezzo sangue come diceva Carol, mi viene da ridere a questa affermazione.

-Ciao, non credevo di trovarti qui?-
Hanna: Mi piace guardare le persone tutto qui…(Dico vaga).
-Posso?! (Indica la panchina)-
Hanna: Certo, è un luogo pubblico.
-Cosa c’è?!-

Hanna: Chi sei tu in realtà?
-Mi pare che ci siamo già presentati, sono Tom ricordi?-
Hanna: Tom e poi? Gabrielle mi detto delle cose…
Tom: Cose del tipo? (Sorride).
Hanna: Non molto ma questo ti rende un tipo sospettoso!
Tom: Ahaha, ma cosa dici?!
Hanna: Niente lascia stare (Mi alzo).
Tom: Vai già via? E io che pensavo che avremmo chiacchierato un po’.
Hanna: Cosa dovrei dire a uno come te?!
Tom: Beh ci sono tante cose di cui potremmo parlare.
Hanna: Se mi dici dove trovare un buon locale da queste parti forse “parleremo”.

Tom si alza anche lui avvicinandosi a me, mi mette una mano sul fianco stringendomi a lui. Non faccio nulla ma se prova a fare qualcosa lui il mio ginocchio saprà quale direzione prendere.

Tom: Ne conosco uno apre solo di notte, sicura bimba di volerci andare? Sai le bamboline come te dovrebbero stare a nanna.
Hanna: (Lo allontano) Non sono una bambolina, e sono abbastanza adulta da poter frequentare locali notturni.
Tom: Va bene allora a stasera, pensi che tua zia ti lasci uscire dopo le dieci? (Soffoca una risata).

Hanna: Oh contaci, lei non saprà nulla, dimmi solo dov’è!
Tom: Tranquilla bimba ti ci porto io, sai non vorrei che ti perdessi in una città che non conosci.

Hanna: Non mi fido di te, fai troppo il misterioso per i miei gusti e poi…
Zia: Hanna sei qui? E io che ti cercavo da più di mezz’ora…
Hanna: Gabry non farmi la predica, ero qui dove mi hai vista l’ultima volta.
Zia: Questo non esclude che non sapevo dov’eri, sei venuta in Germania per stare sotto la mia ala, devo sapere dove sei l’ho promesso a tua madre.
Hanna: Che palle che siete entrambe, ti credevo diversa sai?
Zia: Signorina tu…
Tom: Ciao Gabrielle, come stai?

La zietta finalmente si gira e nota che non sono sola, sorride ammiccando e porge la mano al moro, oh disgustoso ci manca solo che gli salti addosso. Odio quando si comporta da mammina preoccupata, ne ho già una e mi basta.

Zia: Allora come sta tua madre, tutto apposto a casa? Sai un giorno di questi vengo a trovarla, gliel’ho già promesso da tanto ma il lavoro purtroppo mi impegna e quindi…

Guardo Tom e noto che sorride appena Gabrielle continua a parlare di lavoro, di cucina senza lasciarlo rispondere nemmeno una volta. Mi fa quasi pena conosco Gabrielle e so che quando attacca discorso non la finisce più di parlare. Guardo il cell noto una chiamata persa di Andrea, lo chiamo ma prima di rispondere mi arriva un mess con scritto –credito esaurito- che palle! Ora dove la faccio una ricarica? Mentre Gabrielle è impegnata a parlare mi allontano da loro entrando in una tabaccheria. Esco un paio di minuti più tardi e mi scontro con qualcuno.

Tom: (Ride) Ehy guarda dove vai potresti cadere addosso a qualcuno!
Hanna: Levami le mani di dosso!
Tom: Calmina non ti ho fatto nulla!
Hanna: Beh come ti pare addio (Dico andando via).
Tom: Allora? Per stasera che fai?

Mi fermo e ci penso, sono venuta in Germania perché in Italia facevo troppi casini, qui dovrei fare la brava ma so che non è nel mio dna, ma Gabrielle vorrebbe invece che non combinassi guai. Beh ma io adoro i locali e ballare e quindi è deciso per la discoteca, uscirò di nascosto come facevo in Italia, lei non si accorgerà di nulla.

Hanna: (Mi giro) Passa a prendermi alle 11:00.

Vedo Gabrielle che mi chiama è già in macchina, non perdo tempo e nascondendo le sigarette in borsa vado da lei. Non vuole che bevo o fumo ma a me non importa ho sempre fatto tutto quello che volevo e non sarà certo lei a farmi cambiare idea. Io sono padrona di me stessa e di nessun altro. Scatta il verde al semaforo lei parte e infondo alla strada vedo lui che mi fa l’occhiolino sparendo poi dietro l’angolo e penso, è davvero uno strano tipo.

Zia: Di cosa avete parlato tu e Tom?
Hanna: Di niente di cosa avremmo dovuto parlare?
Zia: Mi sembrate molto in sintonia (Ride)
Hanna: Per niente non sopporto il suo atteggiamento per questo non potremmo mai essere in sintonia noi due.
Zia: Sarà ma a me sembrava il contrario.
Hanna: Tu ti fai troppe fantasie zietta…
Zia: No, è solo che credo che ognuno prima o poi trovi una persona speciale.
Hanna: Mi fai venire il diabete con queste sdolcinatezze.
Zia: Come sei scorbutica Hanna, ma dimmi non c’è nessuno che ti piace?
Hanna: No, io non sono fatta per fidanzarmi.
Zia: Stupidaggini tutti lo siamo.
Hanna: Beh io no, chiuso il discorso.
Zia: Ok, ok non ti arrabbiare (Pensa mentre parcheggia nel vialetto) Allora hai dei programmi stasera? È sabato e le disco sono tutte aperte.
Hanna: Oh allora anche qui c’è vita?!
Zia: (Ride) Spiritosa, certo che ci sono le discoteche, infatti io ci vado con Manuel.
Hanna: E chi sarebbe?!

Entriamo in casa, butto giacca e borsa sul divano e apro il frigo guardando cosa c’è, Gabry mi fa segno di prendere la torta al cioccolato.

Zia: Mah un tipo che ho conosciuto una settimana fa su per giù…
Hanna: Devo preoccuparmi?! (Mi guarda strano) Sai per i tipi che conosci…
Zia: Cos’hanno che non vanno?!
Hanna: Niente, sono solo un po’ eccentrici!
Zia: Come me del resto no? (Ride) Vado a prepararmi.
Hanna: Ok, anche io (Sto per andare di sopra quando…)
Zia: Eh no tu resti a casa stasera!

Mi fermo al primo scalino mi giro guardandola incrocio le braccia e lei rimarca la stessa frase. Va bene non vuoi che io esca? Allora resterò a casa, solo che quando lei uscirà non saprà che stasera ho dei progetti, cara zia tu non mi conosci affatto.

Hanna: perché non posso uscire?!
Zia: Perché ne combinerai una delle tue e io voglio stare tranquilla!
Hanna: Quindi se restassi a casa ti darei meno dispiacere?
Zia: Beh non avrei modo di preoccuparmi su cosa fai o dove sei.
Hanna: Oh, (Ci penso) Buon ragionamento, beh allora per non darti dispiacere se proprio insisti resterò a casa, sarà un sabato noioso però in qualche modo mi divertirò.
Zia: Ohh, (Mi abbraccia) eccola la mia nipotina.
Hanna: Va beh vai a prepararti io vado di sopra mi aspetta una serata film e pizza.
Zia: Quale film ti vedrai?
Hanna: La sirenetta (Mi fissa) non guardarmi così non posso farci nulla se la tua videoteca è scarsa.
Zia: Ok, a domani sai penso che farò tardi.
Hanna: Sarò qui ad aspettarti, notte!
Zia: Fai la brava.

Ride e va di sopra faccio anche io la stessa cosa ma lei non sa che appena varcherà la soglia di casa appena uscirà dal vialetto io farò la mia mossa. Scusa zietta ma non sono venuta in Germania per fare la brava sono qui perché l’ha deciso lei e io non le assomiglierò mai.

----->vestito di Hanna<-----

Buona sera a tutti, mi dispiace per questo enorme ritardo ma ho avuto un pò di problemi e non so mi sono bloccata al secondo cap e non sono più riuscita ad andare avanti. Non l'ho abbandonata, sto cercando di scriverla meglio di correggere eventuali errori spero solo che chi la leggeva prima continui a seguirla e a lasciare qualche commento. Ringrazio chi l'ha messa tra i preferiti, le seguite e le ricordate beh ora vi lascio spero vi piaccia al prossimo cap ciao! :D

GeG: Ciao mi fa piacere che ti piaccia, mi dispiace solo di aver lasciato che passasse troppo tempo continua a seguirmi e certo che leggerò la tua amo le storie sui th, a proposito qual'è il tuo preferito? xD

  
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