Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: herestous    27/02/2012    1 recensioni
“Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Stiamo atterrando.” Aprii gli occhi e fui colpita dalla luce dei raggi solari che mi annunciavano che ci eravamo allontanati del tutto dalle nuvole grigie che caratterizzavano New York. Mi affacciai e, sospirando, vidi in lontananza quella che riconobbi la mia città: Montreal. Allacciai velocemente la cintura di sicurezza mentre, chiudendo gli occhi, ripensavo a tutto quel tempo che avevo passato lontana da quel posto in cui ero cresciuta. Montreal, con quegli alberi, quei parchi, quei laghi, quei palazzi, quei quartieri, quelle scuole…
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Ma voi due non cambiate mai, eh? >> Sorrisi sfiorando i piccoli trofei che i miei due amici avevano vinto in gare di canto. Mi strinsi nel cappotto, quasi spaventata dalla grandezza di quella casa, che però trasmetteva allo stesso tempo un senso di accoglienza tale da scaldarti il cuore. Raggiunsi Kurt e Blaine in cucina, intenti a preparare delle tisane. Kurt si girò sfoderando un sorriso splendente e mi fece cenno di sedermi.
<< Pensavo… Va bene, per questa sera, del cinese a casa? >> Lo guardai confusa, seduta intorno ad un tavolo di vetro enorme. << Beh, pensavamo che invece di stare in chissà quale albergo squallido puoi rimanere qui… con noi. >> Si appoggiò al tavolo, avvicinandosi. Lo fissai sbalordita, per poi alzarmi di scatto.
<< Oh nonono. Non se ne parla! Assolutamente no! Io tornerò in quell’albergo, voi riavrete la vostra vita di sempre, e prima o poi io me ne tornerò a New York! >> Raggiunsi velocemente la sala da pranzo, afferrando la borsa, ma Kurt afferrò il mio polso prima che potessi ritrarmi.
<< Rachel, ascolta. Te lo stiamo chiedendo noi, perché lo vogliamo. Insomma, sparisci per tre anni, poi torni improvvisamente per chissà quale motivo e vuoi anche alloggiare in un albergo? Sei la mia migliore amica, e mi sei mancata così tanto in questi tre anni… Perciò ti prego, resta. Non chiedo altro. >> Lasciò la presa, e in quell’istante pensai che avrei potuto fuggire tranquillamente, ma lo sguardo di Kurt e le sue parole mi avevano in qualche modo paralizzata. Aveva ragione, dannatemente ragione. Mi era mancato da morire, tornare a casa e avere qualcuno con cui parlare. Lo fissai per alcuni istanti, che a me parvero anni in cui vidi flashback della mia adolescenza passata in Canada. Distolsi lo sguardo dall’infinito al di fuori delle enormi finestre e tornai a fissare il mio migliore amico. Annuii, per poi sorridere e lasciare che Kurt mi abbracciasse per quella che a me sembrò un’eternità.
<< Ordino la cena, ok? >> La faccia di Blaine sbucò dalla porta della cucina, sorridente anche lui e con un’aria che poco mi convinceva. Annuimmo entrambi per poi chiedere a Kurt di accompagnarmi velocemente ad annullare la prenotazione all’albergo e recuperare le mie valigie.

---

 
Rientrammo in casa ridendo, dato che avevamo passato la maggior parte del viaggio di andata e ritorno rivangando il passato. La casa era totalmente buia, tranne quella della cucina, dove probabilmente avremmo trovato il tavolo apparecchiato da Blaine. Lasciai le valigie in salone e mi affrettai a raggiungere la cucina, convinta di essere seguita da Kurt. La figura che mi ritrovai davanti però non era quella di Blaine, ma piuttosto quella di una moretta dai tratti ispanici intenta a sistemare nei piatti il cibo cinese.
<< Berry, che fai? Torni a Montreal e non mi avverti? Sei la solito egocentrica. >> Non ebbi il tempo di realizzare chi avevo davanti che mi ritrovai stritolata in un abbraccio che non mi lasciava respirare. Sapevo che quello sguardo che avevo notato prima in Blaine non era niente di buono.
<< Mi pareva strano che in 4 ore passate a Montreal non avessi ricevuto nemmeno un complimento da Santana Lopez! >> Scoppiai a ridere guardando un’altra parte del mio passato. << Per caso qualcuno ha spifferato qualcosa? >> Lanciai un’occhiataccia a Kurt e Blaine che mi guardavano divertiti da quella scena. Mi ero ripromessa di rincontrare meno gente possibile, una volta giunta a Montreal, ma dovevo sapere che una volta incontrati Kurt e Blaine l’intera città avrebbe saputo del mio arrivo.
<< Spiffero qualcosa anche io: non sono sola. >> Fece l’occhiolino e finì di sistemare la tavola, mentre io, ormai incuriosita da quella situazione, mi diressi in salone.
<< Non ci posso credere! Allora non era una balla inventata dai chiacchieroni! >> Quinn Fabray mi venne incontro con la sua lunga chioma bionda, guardandomi con quegli occhi verdi stupendi che solo lei possedeva. Mi sorrise e dopo avermi abbracciato mi sussurrò << Bentornata, Rachel. Ci sei mancata. >> Mi guardai intorno, c’erano tutti, persino Puck. Pensai che tutto sommato quel ritorno a Montreal non era poi stato così tragico. Ma mi sbagliavo. Qualcuno mancava, in quella stanza. Lui non c’era. E non ci sarebbe stato.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: herestous