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Autore: Lady_Zalya    28/02/2012    3 recensioni
Ci sono due regni.
Il regno di Hyrule, e il regno vicino, il regno di Elryu.
Esiste una tradizione riguardo un antico oggetto, una spada potentissima di cui solo un uomo dal cuore puro e dal coraggio incredibile può impugnare. La tradizione consiste che ogni quattro anni, la spada viene custodita a turni dai due regni. Quattro anni uno, e quattro anni l'altro, e così via. E' una tradizione molto antica.
La leggenda narra che un giorno, sarebbero nate due principesse in uno dei regni, e quando queste avrebbero raggiunto i 19 anni d'età, il giorno del loro compleanno, che cadrà proprio quando nel loro regno verrà data la spada, una terribile sciagura cadrà su tutto il mondo, perchè un uomo malvagio le rapirà insieme alla spada, e usando le anime delle due principesse, scatenerà il potere nascosto della spada, diventando più forte di qualsiasi uomo e riuscendola a impugnare anche se non è puro di cuore, e il mondo cadrà in rovina. Si narra però che l'uomo destinato alla spada comparirà e impedirà all'uomo malvagio di attuare i propri malefici piani.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: King of Red Lions/Daphnes Nohansen Hyrule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota dell’autrice:  Fiuuuuuuuu! Pure questo capitolo è lunghetto! Si vede proprio che vengo colpita da momenti di ispirazione acuta! XD Questo capitolo l’avevo già bello pronto, ma ho voluto aspettare un poco prima di postarlo, come sempre mi auguro che questo capitolo vi piacerà, buona lettura!
 
 
 
“… Grazie…”
 
Quella parola uscì debolmente dalla bocca di Yuniya.
Voleva riuscire a ringraziare in un  modo migliore il ragazzo che le aveva salvato la vita, Link. In quel momento però, la sua mente era vuota, non riusciva a pensare ad altro, se non a una cosa sola: Zelda, che era stata rapita da quello strano ragazzino vestito di viola, che aveva assassinato il Re.
Link capì la situazione, si avvicinò a Yuniya, appoggiando una mano su quella spalla così piccola. Non riusciva a credere che una ragazza così esile poteva essere una guardia reale, alla vista sembrava una ragazza normale, senza nessuna difesa. Sorrise, guardandola negli occhi.
 
“Non preoccuparti, è stato un dovere salvarti, non si deve mai lasciare una bella fanciulla in difficoltà, soprattutto se quella ragazza è circondata dalle fiamme.”

“… Ok…”

Yuniya si allontanò, dandogli le spalle. Un semplice sorriso non poteva tirarla su di morale; era in pena, sentiva che la colpa era solo la propria incompetenza, aveva lasciato che la principessa venisse rapita. Non riusciva a darsi pace.
Come se tutto quello non bastasse, arrivò il principe Kalin, accompagnato dalle sue due guardie, procedendo con il suo solito passo deciso e altezzoso. Il principe si fermò al fianco di Link, senza degnarlo nemmeno di uno sguardo, alzando il braccio e indicando Yuniya con un dito.
 
“Tu, guardia! Girati!”

Yuniya sospirò, girandosi verso il principe, guardandolo con uno sguardo completamente assente; non aveva molta voglia di parlare con gli altri, ma purtroppo questa le toccava.
 
“Sì? Che succede, principe?”

“Prima di tutto chiamami altezza!”

“… Che succede, altezza?”
 
Link fece una smorfia scuotendo la testa, notava che nemmeno in un momento così drammatico il principe non abbassava la cresta, comportandosi come se fosse al centro di ogni cosa. Lo guardò lanciandogli un’occhiataccia.
 
“Potrebbe almeno mostrare un po’ di sensibilità nei confronti di una ragazza ferita, non crede, SUA ALTEZZA?”
 
Kalin girò lentamente la testa verso Link, che vedendo il modo in cui veniva guardato dal principe, deglutì.
 
“Zitto, non ti ho interpellato, Link!”
 
“Ok, ok…”

Il principe posò di nuovo lo sguardo verso Yuniya, abbassando il braccio. Si approssimò alla ragazza, guardandola con sguardo severo e arrogante, incrociando le bracccia.
 
“Sono stato informato che sei stata trovata nella stanza della principessa. Da questo deduco che tu sappia dove sia finita, o sbaglio?”

“La sua deduzione… è corretta solo in parte, altezza.”

“Che intendi dire? Parla!”

Yuniya guardò tristemente altrove, voltandosi di nuovo e avvicinandosi alla riva del lago, guardando il proprio riflesso. I presenti la guardavano in silenzio, aspettando di sentir la ragazza pronunciar parola.
 
“Lei… la principessa Zelda… era nella propria camera, quando io entrai in stanza. Dopo aver sentito da un collega che il Re era stato appena ucciso, il mio pensiero si rivolse subito alla principessa, senza dubbio era in pericolo… e avevo ragione.”

“… Continua.”

Kalin sembrava lievemente preoccupato dalle parole che stava dicendo Yuniya, voleva sapere tutto subito, non riusciva ad aspettare troppo a lungo. La ragazza si voltò, guardando tutti.
 
“Non era sola. Un ragazzino vestito di viola la teneva per un braccio, mentre con l’altro teneva lo scrigno con dentro la Spada del Potere. Io… io mi sono lanciata contro di lui per annientarlo, ma l’ho sottovalutato troppo…”

“Che è accaduto?”

“Lasciando cadere lo scrigno mi ha presa per il collo, alzandomi da terra, poco dopo mi ha lanciata via, facendomi sbattere contro un muro. Da quel momento… è tutto buio, fino a che non mi sono svegliata questa mattina.”
 
Il principe rimase per qualche momento in silenzio, abbassando la testa. Quali erano i suoi sentimenti in quel momento? Ancora non si riuscivano a percepire. Tutti lo osservavano, cercando di capir qualcosa, mentre Yuniya stava ferma senza aggiungere altro. Finalmente dopo qualche minuto il principe alzò la testa. Il suo volto era pieno di ira, le iridi dei suoi occhi si erano rimpicciolite; si avvicinò con rabbia verso Yuniya, fermandosi poco distante, indicandola aggressivamente.
 
“E TU SARESTI UNA GUARDIA REALE?! HAI LASCIATO RAPIRE LA PRINCIPESSA! NON MERITI NEMMENO DI ESSERE UNA GUARDIA, SEI UN’INCOMPETENTE, SEI SOLO FECCIA!!! COME PUOI AVER FATTO ACCADERE UNA COSA SIMILE?! E IL RE SI FIDAVA ANCHE DI TE!”

Il principe urlava con tutto il fiato che aveva in corpo, continuando a riempire di insulti la povera ragazza, che subiva gli insulti rimanendo a testa bassa, pensando che se li meritava soltanto. Poi però accadde una cosa che fece zittire il principe. Link si era messo davanti a Yuniya, faccia a faccia con Kalin, guardandolo severamente.
 
“Ora basta.”

Con uno sguardo freddo e distaccato, Link diede uno schiaffo al principe, facendolo rimanere senza parole, tenendosi la guancia colpita e guardando in basso. Le due guardie del principe presero in mano le spade, pronte ad attaccare Link, ma Kalin, tenendo la testa bassa, gli fece cenno di starsene dov’erano. Yuniya era rimasta immobile, sorpresa da tale gesto. Link aveva avuto un bel coraggio a dare uno schiaffo al principe, ma non sembrava per niente preoccupato di quel che gli sarebbe accaduto, anzi, era fiero del gesto che aveva appena fatto; quello schiaffo lo voleva già dare da tempo, a quel principe presuntuoso e viziato. Il principe alzò lo sguardo, fissando Link con sguardo irato, per poi inginocchiarsi poggiando le mani sul terreno erboso.
 
“… Scusami Link, ho esagerato… Io… Zelda…”

Il viso del principe si vedeva a malapena per via dei ciuffi di capelli, siccome era a testa china, gli coprivano il viso, impedendo di far trasparire le proprie emozioni. Dal tono di voce però si udiva la sua afflizione. La sua cara Zelda era stata rapita da un ragazzino, e non si sapeva dove fosse stata portata. Il principe da quando era piccolo, sentiva parlare della principessa, suo padre diceva che sarebbe stata la sua promessa sposa, e crescendo, si innamorava sempre più di lei; e ora che finalmente aveva avuto la fortuna di incontrarla, viene rapita e non si sa dove sia finita. Sentiva il mondo crollargli addosso, pentendosi di tutte le cattiverie fatte in passato, pensando che il rapimento della sua amata, fosse una specie di gioco del destino, che aveva deciso di punirlo. Link capì lo stato d’animo del principe, e si chinò verso di lui, porgendogli una mano volgendogli uno sguardo compassionevole. Sapeva che non era ancora tutto perduto, in qualche modo la principessa sarebbe tornata al regno, costi quel che costi.
“Non si scusi con me, altezza. Da parte sua è normale reagire così, lo sappiamo tutti il suo carattere. Le scuse deve darle a Yuniya.”
Kalin guardò il volto clemente di Link, poi la mano, prendendola facendosi aiutare ad alzarsi da terra. Si diede una scrollata ai vestiti, e poi si avvicinò a Yuniya, facendo un inchino principesco.
 
“Chiedo immensamente perdono per le parole che ti ho proferito, un principe non dovrebbe mai comportarsi così, ma sfortunatamente ho un carattere troppo inquieto, signorina Yuniya.”
 
Link sgranò gli occhi, quel principe cambiava umore un po’ troppo facilmente. Yuniya annuì, poi si mise una mano sul petto, dalla parte del cuore.
 
“Non si preoccupi, altezza… dopotutto quel che ha detto è veritiero. Ed è per questo che ho preso una decisione.”

“Ossia? Quale decisione, se è lecito venirne a conoscenza?”
 
Yuniya guardò lontano, verso le macerie fumanti del castello, poi rivolse lo sguardo verso tutti i presenti.
 
“Andrò a cercare la principessa e la riporterò qui sana e salva.”
 
Tra lo stupore di tutti, Nonna Baba, che finora se n’era stata zitta a osservare la scena dalla porta secondaria che si affaciava dal retro della casa dove stava accadendo la scena, si fece avanti, andata su tutte le furie dalle parole dette dalla nipote.
 
“Santo cielo, Yuniya! Che vai a dire, figlia mia?! Sei per caso impazzita? Ti reggi a malapena in piedi e dici di volere andare a cercare la principessa e riportarla a casa?! Non sai nemmeno dove quel ragazzino l’abbia portata, il mondo è immenso, come speri di trovarli se non sai nemmeno in che direzione sono andati?!”

“Io… io non… non ci avevo pensato…”

Link si fece avanti, mettendosi in mezzo alle due, con lo sguardo di uno che ha avuto un’idea geniale.
 
“Signora Baba, e se qualcuno li avesse visti?”

“In che senso, giovanotto? Spiegati meglio…”

“Beh, a causa del fumo e delle fiamme, tutto il villaggio era in allerta, le persone erano ben sveglie, qualcuno deve aver visto di sicuro quel ragazzino uscire dal castello. Probabilmente è uscito dalla finestra, dato che mentre mi dirigevo verso la camera, non li ho visti. Deve essere volato via, e di certo un ragazzino volante non passa inosservato, no?”
 
“In effetti… E va bene…”

Baba guardò la nipote, sapeva che si sarebbe pentita amaramente di quel che stava per dire, ma ormai non c’era più molta scelta.
 
“Ascoltami bene, figliola… se riuscirai a raccogliere informazioni al cento per cento vere su dove si sia diretto quel bimbetto, ti consentirò ad andare, però dammi retta a me, devi aspettare che le ferite guariscano, altrimenti…”

“Nonna, in questo momento non possiamo aspettare. La principessa è in pericolo, e io sono l’unica guardia reale con ferite non troppo gravi, in questo momento, mentre la gente del villaggio è troppo debole. E’ mio dovere andare a ritrovare la principessa Zelda e riportarla qui, a costo della mia stessa vita. Perciò non ha importanza se sono ancora ferita, io andrò a salvarla, ormai ho fatto la mia scelta, e non potrai fermarmi.”

“Ok… ormai sei grande, e puoi fare quel che vuoi… mph… mi sembra quasi di averla già vissuta questa scena… mi ricordi tuo fratello quando si era messo in testa di viaggiare per il mondo per diventare un potente guerriero… e alla fine che ha fatto? E’ partito di notte mentre dormivamo lasciandoci una lettera dicendo che prima o poi sarebbe ritornato, che ragazzo incosciente. Chissà se è ancora vivo… Yuniya… promettimi… promettimi che almeno tu tornerai presto, mia cara nipotina… Ormai mi rimani solo tu…”

“Nonna…”

Yuniya abbracciò affettuosamente sua nonna Baba, assicurandola sottovoce che sarebbe andato tutto bene, e che sarebbe ritornata il più presto possibile, il principe Kalin scoppiò in lacrime, commosso; mentre Link, esasperato, gli passava un fazzoletto per fargli soffiare il naso, cercando di calmarlo.
 
Yuniya prese un bastone per aiutarsi a camminare senza cadere, e partì a girovagare per il villaggio, chiedendo in giro se qualcuno avesse visto quel ragazzino. Link guardò il principe, che ormai si era calmato e si lamentava con le altre due guardie che aveva fame e voleva far colazione.
 
“Non so cosa voglio, sorprendetemi con qualche specialità locale, su, muovetevi, poltroni!”
 
“Coff coff, altezza?”

“Sì, Link? Che c’è, adesso?”

“Signore, mi devo assentare per un po’, posso avere il suo permesso?”

“Assentarti? E per cosa?”

“Eeeh, è un segreto, lo saprà a tempo debito. Allora, posso o no, altezza?”

Il principe scrutò profondamente Link, con sguardo interrogativo cercando di capire le sue intenzioni, ma il ragazzo era imperscrutabile, non si riusciva a capire che aveva in mente. Link sorrise furbamente, mettendo le mani facendo un gesto di preghiera per avere il permesso dal principe, che sbuffò rumorosamente.
 
“Uff, va bene, va beeene. Togliti dalla mia vista, prima che cambio idea. Su, sparisci!”

Borbottò il principe, agitando una mano facendo segno di andarsene via. Link fece un inchino di ringraziamento e scappò via velocemente, sparendo dalla vista del principe, che ancora si interrogava sui suoi propositi.
 
Yuniya camminava faticosamente, sentendo le ferite bruciare come non mai, ma questo non la fermava, continuava imperterrita a camminare, chiedendo informazioni a chiunque incontrasse. Passò di lì Shu, il bambino a cui Zelda, due giorni prima aveva raccontato la leggenda della Spada del Potere. Shu conosceva bene Yuniya, e vedendola in quelle condizioni si preoccupò, avvicinandosi a lei insieme a degli amici che erano con lui.
 
“Aaaahhhh! Signorina Yuniya! Che ti è successo?! Sei tutta bendata, sembri una mummia!”

Yuniya a quelle parole fece un piccolo sorriso, sedendosi un attimo su una panchina lì vicina, ansimando per la fatica fatta finora.
 
“Anf, fammi riprendere fiato… Anche se sei piccolo, immagino che sai già la situazione.”

Shu annuì tutto triste, sedendosi vicino a Yuniya, mentre i suoi amici lo guardavano preoccupati, sapevano che era molto attaccato alla principessa, la considerava come una sorella maggiore.
 
“Io… sì, signorina Yuniya, so tutto… la principessa Zelda…”

Shu non riuscì a trattenersi e scoppiò silenziosamente in lacrime, tenendo un viso da duro, cercando di nasconderle, non riuscendoci molto bene, però. Yuniya gli accarezzò la testa, per poi asciugargli le lacrime con un fazzolettino, lasciandoglielo per fargli soffiare il naso.
 
“Dai, è tutto ok, Shu. Ci penserò io a riportare la principessa a casa!”

“… sigh… davvero… sob… signorina? Sniff”
 
Disse in lacrime Shu, cercando di darsi un poco di contegno. Yuniya sorrise dolcemente, annuendo.
 
“Ma certo! Sono o no la migliore guardia reale che tu conosci, piccoletto?”

“Umph, non sono un piccoletto, ecco!”

Yuniya rise, guardando l’espressione buffa che aveva assunto Shu alla parola “piccoletto”; era proprio un bimbetto divertente. Il bambino si calmò, e sorrise a Yuniya.
 
“Però ti credo, sono sicuro che la principessa tornerà sana e salva grazie a te, così tornerà a raccontarmi tante belle storie! Però come credi di trovarla?”

“Ebbene, devi sapere che sto cercando in giro delle informazioni. Devi sapere che è stato un ragazzino vestito di viola a rapirla, deve essere volato via da una finestra portando via con sé la principessa e lo scrigno con dentro la spada. Sto cercando di trovare qualcuno che l’abbia visto, per sapere in che direzione si è diretto, così la ricerca sarà più facile.”
 
“Oooohhh? Ma allora il mio babbo non scherzava?”

“Uhm?”

“Mi ha detto di aver visto da lontano qualcuno volare via dal castello, ma pensavo fosse solo una storiella detta per farmi star buono…”

“C-come?! Ma allora tuo padre è la persona che cerco! Ti prego, portami da lui, devo parlargli urgentemente!”

Shu salutò i suoi amici, e accompagnò velocemente Yuniya dal padre, che era il fabbro del villaggio, una volta arrivati lì e spiegato tutto, l’uomo annuì, incrociando le braccia.
 
“Sì, Yuniya. Ho visto qualcosa di vagamente viola e rosa volare via dal castello.”

“Ehm… va… vagamente?”

La ragazza notò che il fabbro portava un paio di occhiali, cominciava a capire il perché di quel “vagamente”, e presto ne avrebbe avuta la conferma. Il fabbro continuò il suo discorso.
 
“Esatto, vagamente. Delle urla in strada mi avevano svegliato, sono uscito di casa di tutta fretta, senza mettermi gli occhiali, e alzando lo sguardo verso il castello, ho visto che era in fiamme, e pochi secondi dopo, ho visto qualcosa volar via dal castello, allontanandosi.”

“Ti prego, dimmi che ti ricordi in che direzione è andata quella cosa, ti prego!”

“Certo che mi ricordo! Si è diretto verso Ovest!”

“Ovest… Ok, ricevuto! Vado a cercare una mappa per avere davanti la situazione, magari riesco a capire dove ha intenzione di andare quel maledetto! Vado!”

Yuniya uscì zoppicando, andando dalla libreria; di sicuro là avrebbe trovato quel che cercava. Chiese alla bibliotecaria la mappa del mondo, e si sedette a un tavolo per non sforzarsi troppo, aprendo la mappa, che prendeva tutto il tavolo.
 
“Vediamo… Ovest, Ovest… Cosa c’è a Ovest del castello di Hyrule?”
 
Osservò la mappa: a Ovest del castello di Hyrule, era segnata una foresta, oltre la foresta, dopo un bassopiano, si ergevano delle vaste colline, e subito dopo una grande montagna, con segnata una caverna, che se attraversata, portava a una città del regno di Elryu. Yuniya cominciò a sentirsi male.
 
“Oh no… non quella città…”
 
Dopo quella grotta c’era Nipul Ordal, una città nota per la mala gente che ci abitava, ladri di piccola o grande fama. Una città fondata dal famosissimo Nipul Ordal III, un ladro che ai suoi tempi, era di fama mondiale. Se quel ragazzino avesse portato lì la principessa insieme alla Spada del Potere, il motivo poteva essere uno solo: i soldi.
Avrebbe chiesto un riscatto al regno per riavere indietro tutto, o peggio, avrebbe venduto la spada a qualche asta del mercato nero, e venduto la principessa come schiava. Yuniya si alzò si scatto dalla sedia, ignorando le ferite che gridavano dal dolore; non poteva più perdere tempo, doveva partire immediatamente a cercare la principessa. Quel ragazzino di certo non poteva volare in eterno, durante la notte deve essersi fermato a riposare. Forse era ancora in tempo per fermarlo. Uscì di corsa dalla biblioteca, e tornò da Nonna Baba, riferendole le informazioni che era riuscita ad ottenere.
 
“Come vedi, sono riuscita ad ottenere le informazioni, nonna! Sono pronta a partire!!”

La nonna cominciò a rimangiarsi le parole dette, era convinta che la nipote non avrebbe trovato informazioni e così si sarebbe arresa, invece era ancora più determinata di prima.
 
“Dannazione figliola, mi metti in difficoltà, ora… no… no no no no, non posso lasciarti andare, no! So che prima ho detto tutt’altro, ma tu ti devi riposare! Le ferite non guariranno mai in questo modo!”

“Ma nonna…!”

“No, e no! Non voglio sentir scuse!!”

Una voce interruppe l’acceso dialogo tra le due.
 
“A quanto pare sono arrivato in tempo!”
 
Le due si girarono, vedendo Link arrivare tutto trafelato pieno di graffi e morsi lievi di animali, con in mano delle strane erbe. Giunse vicino a Nonna Baba e Yuniya, porgendo un po’ di quelle erbe.
 
“Avevo sentito dire in giro che esistevano delle erbe rare nelle immediate vicinanze del villaggio, così sono andato a cercarle e alla fine le ho trovate! Con queste le tue ferite guariranno subito, Yuniya!”
 
Link sorrise un attimo, poi arrossì di colpo notando che Yuniya e Baba lo guardavano strano, allora sventolò goffamente le mani.
 
“Oh, p-però non guardatemi così, eh! N-non le ho mica solo prese per lei! Ne ho prese un po’ per tutti, visto che ce n’è bisogno!!!”

Yuniya e la nonna si misero a ridere.
 
“Sì, sì, avevamo capito. Solo che son rimasta stupita, ti piace proprio aiutare gli altri, eh?”
 
Link si mise una mano dietro la testa, annuendo. Poi spiegò a Baba come usare quelle erbe per guarire le ferite.
 
“Bene, qui allora è tutto a posto, perfetto! Ora vado, c’è ancora tanta gente che ha bisogno d’aiuto. Mi raccomando Yuniya, fino a che tua nonna non avrà preparato le erbe, stai a riposo, vedrai che guarirai in pochissimo! Ciao, alla prossima!”

Link andò via sorridendo, salutando entrambe. Yuniya e Baba lo guardavano mentre andava via, poi Baba rivolse lo sguardo verso la nipote, guardandola furbamente.
 
“Ecco, vedi Yuniya? Quello è proprio un ragazzo con la testa a posto, dovresti sposarti uno come lui, un giorno!”
 
“N-nonna?!”

Videro Link fermarsi di colpo, quando ormai era un bel po’ distante, girò la testa e le guardò salutandole con un sorriso tonto. Yuniya si batté un palmo della mano sulla fronte, con una goccetta di sudore che scendeva dalla fronte.
 
“Mi sa che ti ha sentita…”
 
“Oooops, ah ah ah, che carino con quel sorriso! Chissà quante ragazze gli vanno dietro!”

“Non so, nonna, comunque non sono affari nostri. Avanti, torniamo in casa, vediamo se queste erbe funzionano veramente.”
 
Nonna Baba e sua nipote entrarono in casa, Yuniya si sdraiò sul letto, affaticata per gli sforzi fatti, mentre la nonna si era messa a preparare le erbe per farla guarire, sperando che avrebbero funzionato. Dopotutto Link si era fatto in quattro per trovarle e portarle qui per aiutare la gente a guarire, avrebbero dovuto funzionare per forza, sennò quel povero ragazzo avrebbe fatto tanta fatica per niente.
Baba finì di preparare le erbe, e con l’aiuto delle mani, cominciò a spalmare il tutto sulle ferite della nipote, che emetteva versetti di dolore, perché quel preparato faceva bruciare un po’ le ferite.
Sotto lo stupore di entrambe, le ferite si rimarginavano subito, quasi come per magia, era un vero e proprio miracolo aver trovato quelle erbe.
La nonna ormai si rassegnò, e aiutò Yuniya a prepararsi velocemente per il viaggio.
 
“Ecco fatto, vediamo… vestiti puliti, spazzolino per i denti, il pranzo al sacco, la biancheria pulita… oh, mi raccomando, eh! Non parlare agli sconosciuti!”

“Nonna…”

“Oh oh oh oh! Scherzavo, sciocchina! Ehh, accidenti come crescete tutti così in fretta! Mi mancherai mentre sarai via, rimarrò tutta sola… quasi quasi chiedo a quel Link se mi tiene un po’ di compania, uhuhuh!”

(Oddio, ma che effetto fa alle vecchiette, Link?!)
“Dai nonna, non scherzare! Ah ah ah! Ehm, vado a salutare tutti, ok?!”

“Ok, ok… ci vediamo all’entrata del villaggio, ti aspetto lì. Quando avrai fatto tutto e sarai pronta, vienici. Io nel frattempo preparo il tuo cavallo, ok?”

“Va bene nonna, grazie!”
 
Yuniya uscì di casa, e cominciò a guardarsi intorno, in cerca di Link. Prima di partire voleva salutarlo e ringraziarlo ancora per l’aiuto, ma non riusciva a trovarlo.
Il principe Kalin sbucò quasi dal nulla, mangiando una focaccia aromatica.
 
“Se stai cercando quello scansafatiche di Link, è dalle macerie del castello ad aiutare ad estrarre i sopravvissuti da sotto i detriti.”
 
Yuniya si voltò guardando male Kalin.
 
“E lei… chiama scansafatiche un ragazzo che AIUTA ad estrarre delle persone da delle macerie, mentre lei se ne sta tranquillo a cibarsi?”
 
Il principe stava per mordere di nuovo la focaccia, ma alle parole di Yuniya allontanò la bocca dalla focaccia, chiudendola.
 
“Ancora… quando imparerò?! Maledizione… ora… ora vado ad aiutarli anche io! …”

Kalin guardò la focaccia.
 
“… … … … Magari prima finisco questa, però.”

E se ne andò verso l’entrata del villaggio continuando a mangiarsi la focaccia. Yuniya scosse la testa, esasperata, poi andò verso le macerie del castello. Appena giunse, avvistò Link che effettivamente stava aiutando a tirare fuori i sopravvissuti dai resti del castello insieme a dei volontari, mentre altri preparavano la cura con le erbe rare offerte da lui.
Si avvicinò a lui, che in quel momento era a terra a curare una guardia ferita.
 
“Hey, Link!”

“Uh? Oh, Yuniya! Piacere di rivederti così presto.”

Fece uno dei suoi soliti sorrisi, era un ragazzo che sprizzava positività da tutti i pori, quasi non si riusciva a credere che fosse davvero così. Link si alzò da terra, dicendo a quella guardia di riposarsi un po’, poi girò la testa verso Yuniya.
 
“Immagino che ora partirai per cercare la principessa, vero?”

“Esatto. Grazie ancora per tutto il tuo aiuto, non so cosa sarebbe successo se non ci fossi stato tu, grazie davvero! Io… non conosco altri modi per esprimere la mia gratitudine, ma vedrai che un giorno ci riuscirò!”
 
“Tranquilla, ho detto che non ce n’è bisogno.”
 
A un certo punto si avvicinò un ragazzo tutto bendato, era Connor; Yuniya si era completamente dimenticata di lui,  era troppo occupata a pensare all’amica Zelda rapita. Appena vide Connor tutto bendato, si preoccupò molto avvicinandosi a lui.
 
“Connor!! Oh santa Dea, che ti è successo? Perché con te le erbe non hanno funzionato?!”

“Eh eh eh… con… con le ossa rotte non servono a molto…”

Link vedendo Connor in piedi, quasi prese un colpo.
 
“Hey, hey! Lentiggini! Non puoi stare in piedi nelle condizioni in cui sei!”

Si avvicinò a Connor, direzionandolo piano verso la tenda dei soccorsi.
 
“Avanti, torna a letto, Yuniya verrà con te così vi potrete salutare, va bene? Ma ti prego, torna a letto! Come diavolo fai a stare in piedi con tutte quelle ossa rotte?”
 
Connor sbuffava mentre stava tornando alla tenda insieme a Link e Yuniya, poi si fermò di colpo.
 
“… Un momento! Salutare?! Che cosa… Yuniya, che intenzioni hai? Non ti sarai mica messa in testa di andare a salvare la principessa!”
 
“Ssshhhh! Non urlare, Connor! Anche se fosse?”

“Ma sei impazzita? Non puoi andarci da sola, è troppo pericoloso per una ragazza!”

“Connor, dimentichi forse che sono molto più forte di te?”

Connor stette un momento a fissarla, poi riprese a camminare verso la tenda.
 
“Non… non vuol dire niente, lo sai. Ultimamente i mostri si son fatti più forti del solito, rischi grosso…”

“Tranquillo Connor, ho la pellaccia dura, io!”

Yuniya sorrise, e Connor si sdraiò sul letto, lamentandosi per i dolori. Link passò un bicchiere d’acqua al ragazzo.
 
“Se… se volete vi lascio un attimino soli, eh! Vorrete un po’ di intimità, eh eh eh!”

La ragazza guardò strano a Link, che per quello sguardo si preoccupò un poco. Connor scosse la testa ridendo.
 
“Non ce n’è bisogno, ahahahahaah! Dai Yuniya, vai pure. Se la principessa è stata rapita, devi sbigarti a cercare di raggiungere quel tizio. Il suo destino è nelle tue mani, contiamo tutti su di te, sei la nostra ultima speranza.”
 
“Tranquillo, Connor. Vedrai che tornerò subito, mi prenderò una rivincita contro quel ragazzetto in viola, puoi guirarci!”
 
“Ah, quindi è stato un ragazzetto in viola? Mi sa che allora lo avevo visto alla festa…”
 
“Sì, l’ha visto anche Link, io non l’ho visto per niente, se non quando teneva per un braccio Zelda… comunque ne riparleremo quando tornerò con lei!”

“Va bene… fai attenzione, ti prego…”

Yuniya sorrise a Connor, poi andò via salutandolo, seguita da Link. Andarono all’entrata del villaggio, dove c’erano tutti ad aspettare Yuniya per salutarla. C’erano Nonna Baba, le due guardie personali di Kalin, il principe Kalin, Shu insieme a suo padre, e altra gente che conosceva Yuniya.
 
“Eccoti, figliola, Oleg è pronto per partire!”
 
Oleg era il cavallo di Yuniya, era un cavallo molto possente, con un mantello marrone scuro e una riga bianca che attraversava la schiena e una riga sul muso. La criniera e la coda erano molto lunghe, di un colore marrone molto più chiaro del mantello. A un orecchio aveva un orecchino color oro con una piuma che scendeva, gli occhi erano marroni. Era uno dei cavalli più belli di tutto il regno. Yuniya abbracciò sua nonna.
 
“Ciao nonna, tornerò presto, vedrai!”
 
“Ok… non farmi stare troppo in pensiero, eh…”
 
Baba lacrimava, non riusciva a credere che anche la sua nipotina stava andando via, ma era certa che sarebbe tornata molto presto, la vedeva molto determinata. La ragazza si avvicinò a Kalin, facendo un piccolo inchino.
 
“Arrividerci Altezza, le assicuro che riporterò qui la principessa!”

“Sì, sì, brava. Ma sbrigati! Il tempo è prezioso.”

Yuniya fece una smorfia indispettita poi si avvicinò e accarezzò il muso a Oleg, per poi salirgli in groppa; voltò lo sguardo verso le persone presenti, salutandole con la mano e sorridendo, per poi sistemarsi per bene sulla sella del proprio cavallo e partire via, lontana dal villaggio di Hyrule, verso Ovest.
 
Il principe Kalin osservava Yuniya andar via, poi però notò che Link aveva uno sguardo lievemente preoccupato, mentre guardava la ragazza andar via; allora si avvicinò, per capire che aveva.
 
“Hey, Link, che ti prende? Raramente ti vedo con quello sguardo.”
 
“… hmm…”

Link guardò Kalin, sospirando.
 
“Io… non ho niente, davvero.”

“ Sicuro? Sembri preoccupato per qualcosa.”

“… sì, non mi piace l'idea che una ragazza viaggi da sola tra mille pericoli, anche se è una guardia reale… sembra così indifesa…”
 
Kalin diede uno spintone a Link, con aria indifferente.
 
“Dai, vai pure. Hai il mio permesso.”
 
“Eh? C-come?! Come ha…”

“Mph, ormai ti conosco, l’ho capito che vuoi andare con lei a cercare la principessa. Sbrigati, prima che si allontani troppo, su su!”

Link era stupito che il principe aveva capito tutto, ma non perse tempo, corse subito dal proprio cavallo.
 
Il cavallo di Link, era un cavallo femmina, di nome Epona. Aveva un mantello marrone rossastro chiaro, con la criniera e la coda bianchi, gli occhi erano azzurri, come quelli di Link. Il ragazzo si affrettò a salirgli in groppa, per poi partire subito verso Yuniya, tra lo stupore degli altri che non avevano sentito il discorso tra lui e Kalin. Nonna Baba agitò un fazzoletto salutando Link.
 
“Mi raccomando, se vi vorrete sposare venite qui! Voglio assistere al matrimonio di mia nipote!”

Tutti i presenti batterono i palmi delle loro mani contro le proprie fronti.
 
Link raggiunse Yuniya, che ormai si era allontanata parecchio dal villaggio, superandola e mettendosi davanti a lei e Oleg, facendoli fermare. Yuniya guardò indietro al villaggio, poi guardò Link con aria interrogativa.
 
 
 
“Ehm… ho dimenticato qualcosa?”
 

Link sorrise.
 
 
 
 
 
 
 
“Sì… me!”
 
 
Continua…
   
 
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