-Pronto?-
-Oh, Minho, meno male che hai risposto!-
In sottofondo, Jong potè percepire il disappunto di Taemin, che chiamava il suo oppa con aria scocciata.
Non si vedevano da tempo, ma la 2Min, a differenza della JongKey, era rimasta intatta, e per questo la prima coppia era sempre stata invidiata da Jonghyun.
–Ehi, Jong, ci sei?-
-Ehm… sì, sì! Ci sono… Minho, non sono sicuro di voler fare questa follia…-
-Jong, stai tranquillo, andrà tutto bene. Stasera conoscerai molta gente, ti divertirai e… mettiamola così: se non altro, passerai una sera diversa dal solito!-
-Oh, beh, questo è innegabile! Sarà sicuramente una serata particolare!-
-Bene, va’ e conquistali tutti, Dino!-
-GnèGnè, sai che odio quel soprannome!... Comunque, grazie di tutto, Minho.-
-Figurati! Ora vado, Minnie reclama la mia presenza! Buona fortuna!-
Così Jong chiuse la chiamata, intenzionato a passare una bella serata e, chissà, magari anche una notte focosa.
Appena entrato venne avvolto da un insistente profumo di colonia maschile, musica techno ad altissimo volume e luci al neon esclusivamente rosa.
Passarono alcuni secondi prima che riuscisse ad abituarsi all’ ambiente, dopodiché decise di recarsi al bancone dei drink per chiedere informazioni e, magari, prendere qualcosa da bere. Il barista era un aitante ragazzo scuro, probabilmente originario del sud Africa. Indossava una maglia bianca, attillata e quasi trasparente, che faceva risaltare i muscoli del petto e lasciava molto poco spazio all’ immaginazione. Aveva un’ aria cortese e disponibile, e offrì a Jong un cocktail, ovviamente di colore rosa, accompagnando la bibita alcolica con uno smagliante sorriso bonario e brillante.
Dopo aver preso un lungo sorso, Jong gli chiese quale fosse il luogo in cui si tenevano gli speed date ed il barista lo accompagnò in una grande stanza semi-buia, illuminata solamente dalla luce emessa debolmente dalle lampade, ognuna appoggiata su un tavolo per due. La musica ora era diventata solo un lieve sottofondo, sovrastato dal ronzio provocato dalle animate conversazioni dei partecipanti. L’aitante africano accompagnò Jong ad un tavolo e si liquidò con un frettoloso ma sincero –Spero che tu riesca a trovare l’anima gemella.-
Jong non ne era tanto sicuro, tuttavia si sedette e diede una rapida occhiata all’orologio: le 21.30.
Ne era certo, quella sarebbe stata una lunga serata.