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Autore: Cromatic Angel    01/03/2012    1 recensioni
Tre colpi.
Non aspettò nemmeno il permesso. Quello bastava per sapere che stava entrando, e poi era noto che quello fosse il suo modo per far capire che era lei che stava facendo la sua trionfale entrata.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Zuccherava il suo caffè come fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto nella sua vita.
<< Cioè ti sei bloccata così? Sembravi un leone e sei diventata un agnellino >> Mise il cucchiaino sul piattino e portò la tazzina alle labbra.
<< Ellen non è stato così semplice, gli ho detto di Bryce...poi mi è scoppiato in lacrime...non ho potuto insistere per sapere cosa lo avesse portato a tacere nei miei confronti...>> Addentò con foga la ciambella.
<< Sei un lupo stamattina! >> Evidenziò sbalordita l'amica << Comunque io ti consiglierei di capire qualcosa, non chiedendogli direttamente la motivazione, ma cerca di provocarlo...che so....boh!>> vagò in aria con lo sguardo << Idea! >> Sbattè un pugno sul tavolo facendo vibrare la tazzina e spaventando Alex che deglutì velocemente il pezzo di ciambella << Ma sei impazzita??? Mi hai fatto spaventare! >>.
<< Ehhhh! Che sarà mai! Comunque taci! >> Socchiuse gli occhi e si concentrò << Portatelo dietro dai tuoi! >> Disse come fosse una cosa scontata.
<< Ma sei fuori? Se mio padre lo vedesse ora come ora lo fucilerebbe! Non è possibile. >> Scosse la testa.
<< Io dico che devi! Secondo me è un modo per avvicinarvi di nuovo e sarebbe un modo per farlo parlare. A Jared serve un po' di relax, deve estraniarsi dal mondo esterno è troppo pieno di ansie e tormenti inutili. Poi casa tua è speciale, quel giardino fa venir voglia di entrare nel mondo dei sogni! Dico che è una soluzione plausibile! >> Annuì con il capo sorridendo.
<< Non lo so...me la devo pensare... >> Guardò fuori dalla vetrata della pasticceria. Davanti agli occhi le passò una coppia sposata, felice, che tenendosi per mano visionava le vetrine dei negozi. Quanto avrebbe voluto anche lei poterlo fare...aveva fallito una volta, ma non era detto che tutto era finito. Nemmeno lei voleva crederci fino in fondo.
Che Ellen avesse ragione?






<< Hey Tomo >> Chiuse la porta della sua stanza dell'hotel facendo accomodare l'amico su una delle poltrone della scrivania << Come mai da queste parti? >> Si sedette di fronte l'amico << Thè? >> Gli indicò la brocca in metallo posta sul tavolino che li divideva.
<< No, grazie. Sono qui per parlarti della festa. Allora io ho terminato tutto quello che serviva. Mi devi solo dare il numero preciso degli invitati >> Accavallò una gamba sorreggendola con una mano dalla caviglia.
<< Sto ultimando la lista. Alla fine quella è la minor spesa. Voglio solo che sia speciale. >> Fece spallucce e si versò un po' di thè nella tazza, nello stesso istante in cui bussarono alla porta. << Scusami un attimo >> Si alzò e si diresse alla porta. Aprì senza chiedere chi fosse << Shannon?! >> Sbalordito rimase a fissare la figura ben piazzata del suo fratello maggiore che da dietro le lenti scure dei suoi occhiali da sole lo fissava sorridendo << Sorpresa! >>.



Lo shopping compulsivo di Ellen l'aveva stremata ed in più quella bambina ronzante non ci voleva : sbadatamente le aveva rovesciato la sua coppetta al cioccolato sulla sua camicetta bianca. E se non l'avesse lavata subito l'avrebbe potuta gettare, fortuna che l'indomani ci avrebbe pensato sua madre, sempre se non fosse stato troppo tardi.
Gettò l'indumento oltraggiato sul letto e si armò di un asciugamano bagnato e iniziò a tamponare la parte lesa della camicia. << Dai, dai! Collabora! >> Sfregava con forza, ma sapeva che senza un detersivo adatto non avrebbe risolto nulla.
<< Un secondo arrivo!! >> urlò in risposta al bussare compulsivo alla porta. Si alzò e si diresse di corsa alla porta aprendola di scatto.
<< Buonase...CCCazzo Alex! E' così che hai conquistato Jay??Ma...M- Mio fratello non sa quanto sta perdendo?? O forse si!>> Shannon la osservava sbalordito grattandosi il pizzetto ed evitando che l'inquilino dei piani bassi facesse la sua comparsa.
<< Smettila di fissarmi le tette Shan! E che cosa ci fai qui???>> Lasciò l'uomo sulla porta e ritorno al suo indumento perso.
<< Mi ha chiamato Ellen e sono venuto... anche se adesso guardandoti sto per venire davvero >> Pronunciò quelle ultime parole sottovoce, per evitare che Alex lo buttase fuori dalla stanza a calci, cosa che avrebbe destato l'attenzione del fratello minore, che sicuramente avrebbe chiesto spiegazioni e da lì si sarebbe giocato le sue parti intime a vita. Perciò si limito a chiusdere la porta e raggiunse Alex sul letto << Ma che stai facendo? Giri un porno? >> Si distese su di un lato sorreggendo la testa con una mano.
<< Sei un pervertito! Sto solo cercando di salvare la camicia! Una bambina ha deciso di gettarci su il suo gelato al cioccolato! >> Si irritò di più al pensiero.
<< Sai che senza un detersivo puoi anche gettarla?! >> Sghignazzò.
<< Sei venuto qui per sfottermi? >> Chiese acida, continuando a sfregare sul tessuto con l'asciugamano.
<< No, anche se come secondo fine non è male >> Continuò a ridere, ma lo sguardo truce della donna lo fece tacere e si ritrovò a tossire per bloccare la risata << No, sapevo che c'eri anche tu e sono venuto a salutarti...inoltre sono qui per dirti che stasera ceniamo tutti insieme. Diciamo che tra un'ora dovresti farti trovare quanto meno vestita >> Si alzò dal letto.
<< Stronzo!>> Scosse la testa e si alzò anche lei gettando nel cestino la camicia << Esci che devo farmi una doccia! >> Lo spinse per le spalle fuori dalla stanza.
<< Se vuoi ti lavo la schiena! >> Rise malizioso, mentre forzato dalla donna stava varcando la soglia della camera.
<< Va a lavarla a Jared! >> Chiuse la porta sentendo un 'che schifo!' da parte di Shannon.
Si diresse ridendo verso la doccia, sperando che un'ora le bastasse per ristrutturarsi e coprirsi le occhiaie.



Un tubino a fascia color champagne le fasciava il corpo, i capelli morbidi le cadevano sulle spalle, il lieve trucco le dava una lucentezza naturale, come se la giornata fosse appena iniziata. Nonostante fosse in piedi dalla mattina non dava a vedere la stanchezza, nemmeno su un paio di decoltè , anch'esse champagne, tacco 15. Si sentiva in ritardo, anche se lo era solo di venti minuti. Ma era sicura che Jared l'avrebbe battuta nel ritardo. Questo bastava per confortarla.
Le porte dell'ascensore si aprirono e la hall era vuota. Percorse un po' il corridoio e superata la colonna di marmo posta al lato della reception notò che nel salotto c'erano un po' di visi conoscenti. << Una delle due diveh è qui! >> Tomo si alzò dal divano andando incontro ad Alex.
<< Hey!>> La donna lo strinse forte. Era da un po' che non vedeva in girò il barbuto. << Come stai?? >> Lo allontanò un po' per guardarlo bene in viso << Non sei per nulla cambiato! Vicky? >> Sorrise nel fargli quelle domande.
<< Oh, lei sta bene. Ci prepariamo per il matrimonio... >> Sorrise emozionato, cosa assurda pensando all'impassibilità di Tomo.
<< Davvero?? >> Lo strinse di nuovo, più forte di prima << Ohhh!! Sono troppo contenta! Auguri !! >> Sorrise sentendosi emozionata anche lei, erano decenni che quei due stavano insieme, quasi più di lei e Jared. Ma i suoi pensieri vennero allontanati quando intravide una tizia seduta di fronte a lei e accanto a Shannon << Ellen!>> Si allontanò da Tomo andando verso il divanetto << Che ci fai qui? >> Arricciò le labbra mettendo un mano su di un fianco, lasciando che l'altra facesse ciondolare la sua borsa dorata. << Ehm...Ciao Jared!! >> Ellen scansò Alex evitando di rispondere alla domanda e si diresse a passo veloce verso il nuovo arrivato, che ricambiò il sorriso della ragazza mora. Per una volta grata della puntualità dell'uomo di ghiaccio.
<< Puoi spiegarmi qualcosa tu? >> Disse a denti stretti a Shannon che l'affiancò godendosi la scena davanti a sé << Io non ho nulla da dire... >> Alzò le mani in segno di innocenza << ...forse il tuo caro maritino si...ma intanto andiamo a cena su. >> Le porse il braccio per accompagnarla al ristorante dell'hotel. << Non finisce qui, ti torturerò fin quando non saprò tutto >> Assottigliò gli occhi con fare minaccioso, espressione che fece sorridere Shannon.
Per Alex c'era qualcosa che non andava...era troppo strano.
Erano tutti lì.
Tutto in quei giorni.
Troppe coincidenze.
Si diresse con tutti quei dubbi verso la sala, rimanendo con un'enorme magone per tutto il tragitto.



Il telefono di casa squillò un paio di volte.
Il suono rimbombava per tutto l'immenso corridoio.
Dei passi affrettati ciabattavano sul tappeto che ornava l'ingresso sontuoso e una mano curata sollevò la cornetta con fare trapelato.
<< Si? Pronto? >> La voce affannata di una donna rispose.
<< Avalon, Scusa se ti disturbo a quest'ora. >> Dall'altro lato un'altra voce femminile rispose.
<< Tranquilla, pensavo fosse mia figlia. >> Scosse la testa cacciando via pensieri.
<< E' proprio di lei che devo parlarti. >> Il tono di voce si fece serio.
<< Che succede? >> Si allarmò la donna.
<< Ho bisogno che tu mi faccia un favore... >> La sua voce era speranzosa, come se sapesse di poter contare sull'aiuto della donna.
<< Dimmi >> Si mise sull'attenti.
<< Ho bisogno che domani tu scenda in città. >> Disse secca.
<< Costance non posso. Domani arriva mia figlia. >> Si leccò le labbra.
<< Avalon, non verrà. Jared le sta preparando una sorpresa. Vorrei che ci fossi anche tu, per me...per lui è molto importante. Per favore vieni in città. >> La stava supplicando, cosa che non aveva mai fatto. Ma in questa circostanza ne era costretta.
<< Ci sarò, a che ora? >> Chiese rassegnata.
<< A mezzogiorno da 'Ted' , buona serata Avalon. >> Disse con tenerezza.
<< Buona serata anche a te Costance. >> Chiuse la chiamata , facendosi investire da un moto di tristezza. L'ennesimo colpo di grazia inflitto ad Alex, avrebbe raccolto anche questa volta sua figlia con un cucchiaino.
<< Chi era ? >> Suo marito comparve dietro le sue spalle.
<< Era Costance. Domani devo andare in città, Mike. >> Si diresse mogia al piano di sopra.
<< Sai come la penso Avalon. Sarà un ritornare di nuovo nel baratro, se non ora...a breve. Non scordare ciò che ha passato Alex in quest'ultimo anno, non posso scordare il suo viso angosciato e spento. Lui non la merita e lo abbiamo sempre saputo. >> Disse retorico il marito.
<< So bene cosa è accaduto in quest'anno, non sono cieca e non dimentico. E' anche mia figlia, la consiglierò... è ovvio che lo farò, ma....ma sarà lei a decidere. Non noi... quindi non c'è bisogno che tu venga. Non voglio che ti possa affaticare. La porterò comunque qui a casa, così la potrai vedere come ti ha promesso. >> Continuò la sua salita << Buona notte Mike >> La sua voce era flebile.
L'uomo guardò la foto della figlia vicino il telefono, quante sofferenze patite e ancora quante da vivere. Con il dolore nel cuore si diresse nel salone per un drink.
Dimenticare era impossibile, attutire il dolore era una delle soluzioni da considerare.



  
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