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Autore: Ariel92    02/03/2012    5 recensioni
Raccolta di drabble/flashfic (insomma piccoli racconti XD) sulla mia coppia preferita in assoluto e sulla loro vita insieme, fin dall'inizio :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: Bè, era arrivata l'ora di una piccola note tutta mia xD Grazie! Grazie infinite per i vostri commenti e le vostre recensioni, sono il mio stimolo per continuare a scrivere questa ff! Spero solo vi continui a piacere sempre più! Grazie, grazie, grazie!



 

Capitolo 3 - "Ehi terrestre! Lasciala"

<< Non è difficile. Devi cercare gli scaffali dove ci sono gli Yogurt alla fragola e il latte, prendere due confezioni di ciascuno >>. La ragazza ed il Sayian erano ormai nel supermercato, e Vegeta non era molto a suo agio in quel luogo labirintico e affollato di persone e cianfrusaglie varie.
<< E poi posso andarmene? >>
<< No! Bisogna pagare. Quando avrai finito cercami, sarò dalle parti della macelleria, capito? >>
<< Certo, per chi mi hai preso? >> fece per girarsi ed iniziare la sua “missione”, ma Bulma lo prese per un braccio.

 

<< Mi raccomando, tu qui sei una persona normale, non un Sayian. Niente comportamenti strani, niente volo, niente sfere di energia … >>
<< Ho capito, dovrò confondermi con voi essere inferiori >> e sparì fra la folla.
“Speriamo vada tutto bene…”
 
Erano ormai quindici minuti che Bulma non vedeva tornare Vegeta, mentre lei aveva già mezzo carrello pieno. “Spero solo non abbia combinato una delle sue … anche se fino ad ora non ho sentito urla o rumori strani”.
<< Ehi, Bulma! >>  “Forse è lui!”, la ragazza si girò, ma in effetti no … non era Vegeta. “Già, non mi avrebbe mai chiamata per nome” .
<< Ciao Yamcha >> finse un sorriso.
<< Che ci fai qui? >>
Che domande … “ << Ehm … >> mostrò il carrello.
<< Oh si, ehm, giusto! Anche io! >> e anche lui mostrò il suo, di carrello. << Allora, come va? Di solito non è tua madre a fare la spesa?  >>
<< Già. Solo che i miei genitori sono partiti per una conferenza e quindi …  >>
<< Oh, quindi sei sola a casa? >>,  “Ma che sorride a fare? Lo sa bene che non c’è più niente! Bah …”
<< No, c’è Vegeta con me >>, l’espressione del ragazzo mutò.
<< Ah, già. Io non mi fiderei molto di lui, sai … è un Sayian! >> “Ma davvero?”
<< Sì, lo so >>
Yamcha si avvicinò ancora a Bulma << E ti fidi a star sola con lui? Potrei venire io a farti compagnia … >>
<< Non ce n’è bisogno. Non è pericoloso e poi … >> ma non riuscì a terminare la frase.
<< Non è pericoloso?! >> il ragazzo aveva una faccia quasi shockata , sebbene stesse bisbigliando per non farsi sentire << Ti ricordo che sono morto a causa sua! Sei diventata matta? >> le prese il polso.
<< Lo so bene! E comunque non sono matta, dico solo che è cambiato >>
<< Cambiato?! Le persone … anzi, gli esseri come lui non cambiano! >>
<< Yamcha, mi stai facendo male >>  ma lui non lasciò la presa
<< Ti stai affezionando a lui, non è così? >>
<< Avanti, Yamcha, non dire sciocchezze! Mi lasci il polso? >> ma lui non la sentì nemmeno. Era molto meno forte di Vegeta, ma era comunque forte per Bulma, che tentava inutilmente di divincolarsi.
<< Come puoi pensarla così? E come puoi non pensare più a me?! >>
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<< Ehi, terrestre! >> Yamcha si girò e vide Vegeta a pochi passi da lui << Lasciala >>
<< Lui è qui?! >> gli occhi di Yamcha sembravano ardere.
In poco più di due secondi, Vegeta si avvicinò, mise nel carrello ciò che Bulma gli aveva chiesto e si rivolse di nuovo al ragazzo.  << Sei sordo, forse? Ho detto lasciala, subito >>
Yamcha obbedì, ma a parlare fu Bulma << Vegeta, non c’è bisogno di … >>
<< Sta’ zitta >>
<< Da quando ti importa di lei, eh? >>
<< Non sono affari tuoi, questi. E comunque, più tu la trattieni, più i miei allenamenti ritardano, e questo mi fa innervosire! >>
<< Yamcha, è meglio se te ne vai >> fu Bulma a parlare. “In fondo, non voglio che Vegeta gli faccia del male”
<< Già, è meglio se scappi >> ridacchiò il principe.
<< Tu non me la racconti giusta. E tu, Bulma, sei davvero strana, quasi non ti riconosco più! Addio >>
Ma sapevano entrambi, Bulma e Yamcha, che quello non era un vero e proprio addio. A Vegeta invece, non importava nulla. << Grazie, Vegeta  >>
<< Andiamo, ho fame >>
 
<< Ti piacerà. Ci metterò un po’ per preparare tutto, ma sarà un buon pranzo vedrai!  >> e mantenne la parola. Bulma stette per un’oretta ai fornelli, mentre Vegeta aspettava seduto al tavolo. Gli preparò due primi e due tipi di carne diverse. “Conoscendolo, divorerà tutto”
Quando terminò, portò i piatti a tavola e augurandogli buon appetito, si voltò per andare nella sua stanza.
<< Ehi, donna! Non mangi? >>
<< Oh, no. Non ho fame, puoi finire tutto tu >> gli sorrise, scomparendo per le scale.
 
“Quella donna è strana. Mi ha portato a fare la spesa con lei, mi ha fatto cercare quelle robe, ha cucinato per tutto quel tempo, e poi? Neanche mangia! Che stupida”. Continuava a pensarla, Vegeta, mentre si allenava e distruggeva i robot creati apposta per lui dal padre di Bulma. Era insolito. Il principe mentre si allenava non pensava molto. O meglio, pensava a quanto doveva migliorare e a quanto non vedeva l’ora di superare e battere Kakaroth, ma non ad altro. “Ma in fondo che m’importa? Se avesse avuto fame, avrebbe mangiato!” e con questo pensiero distrusse un altro robot.
 
Anche Bulma, sul letto della sua stanza pensava, senza trattenere le lacrime. Yamcha non era più al suo fianco, né avrebbe voluto averlo. O forse si? “No! È un bambino. Non siamo fatti per stare insieme. Oggi solo perché ha avuto paura che io potessi finire fra le braccia di Vegeta si è ricordato di me! … Già, Vegeta. Neanche a lui importa niente di me, lo ha detto lui stesso. Cos’ho che non va? Perché non riesco più a farmi volere bene? Forse ha ragione Yamcha … Sono cambiata. Ma ho bisogno di qualcuno, di qualcuno che mi abbracci, che mi dica che va tutto bene … ne ho davvero bisogno.”
 
“E se fosse per quell’umano? E’ per questo che sta così? Oh, ma che m’importa!”. Vegeta era fuori di sé dalla rabbia. Perché continuava a pensare a quell’umana? Doveva pensare solo a Kakaroth! E invece non riusciva a togliersi dalla testa quella ragazza dai capelli turchini. “E va bene, vado solo un secondo e poi torno ad allenarmi!”. Uscito dalla Gravity Room, Vegeta si diresse verso la porta della camera di Bulma.
<< Ehi donna! >> tentò di aprire, ma era chiusa a chiave.
“Oh, no. Che vorrà ora?”
<< Perché sei sul letto? >> Bulma sobbalzò. Vegeta era poco lontano da lei, era entrato dalla finestra.
<< Ehm, sono stanca. Ehi! Ma non usi bussare tu? >>
<< La porta era chiusa! >>
<< E hai pensato bene di entrare dalla finestra! >>
<< Esatto >>
Bulma sbuffò, cercando di asciugarsi le lacrime.
<< Perché non hai mangiato prima? >>
La ragazza fu sorpresa dalla domanda << Non avevo fame >>
<< Ma perché? Dopo aver cucinato tutto quel tempo, non avevi fame?! >>
<< Esattamente. Ho cucinato per te >>
Stavolta fu Vegeta a rimare sorpreso, ma tentò di non darlo a vedere << E perché piangi ?>>
<< Non sono affari tuoi >>
<< Hai un livido >>
Bulma tentò di nascondere il livido sul polso causato da Yamcha. Vegeta provò rabbia “Ma perché?!”
<< Passerà >>
<< Ascolta, non mi prendi in giro. Tu stai piangendo per quel terrestre! >>
<< Cosa? >>
<< Bè, ti posso solo dire che tu meriteresti qualcuno molto migliore di quello lì! >> lo urlò quasi, prima di uscire di nuovo dalla finestra.
Bulma non credeva alle sue orecchie. Si mise una mano sul cuore.  << Grazie, Vegeta >> sussurò.
Il principe, rimasto fuori, la sentì lo stesso e con un lieve sorriso tornò ad allenarsi. 

  
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