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Autore: CharlieJo    02/03/2012    4 recensioni
"Maledetta me e quando avevo deciso di accontentare mia madre e iscivermi a quel progetto di accoglienza. Per un anno sarei dovuta stare lontana da casa, da mia madre, dalla mia sorellina e dalla mia migliore amica.
Dai, su milioni di persone non prenderanno mica me. Ti pare? Appunto.
Mi ritrovavo all'aereoporto di LAX senza sapere in quale famiglia sarei stata accolta."
Cosa capiterà alla nostra amica? Come prenderà la notizia della sua nuova famiglia? Non mancheranno di certo litigi, amori e tanta tenerezza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"-Sai Kev, tu mi ricordi il mio pupazzo preferito. Si chiama Ninni, è un orsetto.-
Kevin mi si parò davanti, con calma mi si avvicinò e mi guardò le labbra. OH MY GOD. Cosa sta succedendo? Possibile che..."
 
Il maggiore si leccò le labbra, alzò una mano verso la mia spalla... la allungò oltre e presee un mestolo da cucina e mi guardò con l'aria di chi la sa lunga. Maledetto. Mi ha fatto prendere un infarto. Poi mi guardò solenne e mi porse il mestolo.
-Kevin, sei per caso impazzito?- Sbottai io.
-No,- rispose tranquillo lui. -Devi proclamarmi tuo Pupazzo, alias Ninni, a vita!- O mio dio di nuovo, sono finita in una gabbia di matti.
-Sai che poi potrei scordarmi il tuo nome e chiamarti Ninni?.- Gli reggerò il gioco, poi il mio adorato orsacchiotto mi manca e lui me lo ricorda.
-E' quello che mi aspettavo.- Il suo volto si aprì in un sorriso.
-Coccolini amorosi du du da da da!? Vogliamo mangiare?- Ci riprese Nick. Il mio stomaco gorgogliò facendo un rumore pazzesco. Ho passato 18 ore in aereo senza toccare cibo. -Ah, è da quando sono partita che non mangio. Se mi dite dove sono le cose cucino qualcosa. Voi nel frattempo continuate a poltrire.- Gli strizzai l'occhio.
-E se invece di far cucinare l'ospite.- Disse Joe mettendomi le mani sulle spalle e trascinandomi verso la poltrona, facendomi sedere. -Guardate qui! Ho un telefono e posso comporre il numero della pizzeria.- Mi guardò. -Pizza? Per te va bene?- Una luce di speranza si affacciò negli occhi del ragazzo...
-Veramente, la pizza non mi piace.- I tre ragazzi spalancarono la bocca e mi guardarono come se fossi appena scesa da Marte. -Ahahah.- Risi di gusto. -Non mi guardate così. Volevo vedere le vostre facce. La pizza è il mio piatto preferito.-
Si calmarono e sospirarono insieme, Fiuuu.
-Ma la smettete di fare così?- Dissi io spazientita. Mi guardarono confusi, insieme. Ancora
-Cosa?- Scossi la testa e risi. -Fate le stesse facce buffe, dite le stesse cose nello stesso momento. Potrei pensare che siete la stessa persona.-
 
 
Kevin Pov
 Spaparanzato sul divano mi tenevo la pancia. Ah, quando abbiamo mangiato. Questa ragazza deve stare un anno qui con noi. E se devo dirla tutta mi aspettavo una snob, o una troppo acida. Invece già adoro questa ragazza. E' simpatica, arrossisce per i complimenti, è gentile, generosa... Ma il suo sguardo sembra triste. Chissà cosa nasconde.
-Allora, noi dobbiamo conoscerci bene.- Disse lei facendo un sorriso sadico. -Giochiamo a verità o penitenza!?-
Wow, piena di riserve. Acconsentimmo tutti e ci mettemmo a cerchio. -Inizia tu Giulia, però per conoscerci meglio uno porge la domanda e gli altri in maggioranza scelgono se rispondere o subire. Ci state?- Proposi io.
Di nuovo acconsentimmo tutti. -Beh, io direi di iniziare dalle cose primarie. Quanti anni avete?- Chiese lei.
-Diciassette, quasi diciotto!-
-Ventuno.-
-Eh, io sono vecchietto. Ne ho quasi ventitrè.- Esclamai io. Ora è il mio turno. -Devi lasciarmi fare due domande. La prima è quanti anni hai te. Poi vorrei sapere perchè hai partecipato a quel progetto di scambio.-
-Ehi, Kevin. Anzi, Ninni! Ma queste sono tutte domande per me. Comunque ho anche io quasi diciotto anni. Non volevo partecipare al progetto, ma mia madre ci teneva e la sapevo contenta se avrei accettato. Tanto continuavo a ripetermi 'non prenderanno mica me'.- Disse l'ultima cosa scimmiottandosi.
-Scusate. Cambiamo un po' il gioco, ok? Uno di noi tre porge a testa una domanda alla donzella qui presente.- E le sorride. -E lei invece porgerà una domanda a noi tre. No? Poi ovviamente chi non vuole rispondere...PENITENZA!.- Concluse Nick contento come un bambino a Natale.
-Allora,- Joe assunse la posa 'sto pensando' - Hai fratelli o sorelle?-
-Si, una sorellina più piccola. Erika,ha 10 anni.- E le scappò un sorriso nostalgico.
-Come ti aspettavi la famiglia che ti avrebbe accolta?-
Giulia rise, poi arrossì. -La classica famiglia aristocratica. Lui con i baffi e sempre in viaggio e lei sempre a spettegolare in tailleur. Allora... Per tutti e tre: come vi aspettavate la persona che dovevate accogliere?-
-Una snob,- risposi io. Joe con poco tatto rispose : -io mi aspettavo un uomo.- Giulia calò lo sguardo e io lanciai un occhiataccia a mio fratello, che mi guardò come per dire 'cos'ho detto!?'. Poi si corresse. -Ma sono contento che sia venuta tu.-
-Tu, Nick?- -Io...Non lo sò. Ma speravo una ragazza bella come poi è!- La nostra nuova coinquilina arrossì bruscamente e abbassò il volto nascondendosi con i capelli.
-Ragazzi,- chiese lei, timida. -Cosa significano quei tre anelli che portate alla mano destra?- Poi sembrò pentirsi di questa domanda.
-Rispondo io per tutti?- Chiese Nick, sa essere il più diplomatico. Io e Joe annuimmo. L'uno vale l'altro. Tranne Joe, lui non ha tatto. -Nostro padre, Paul era un prete e quindi noi siamo molto credenti. Questo anello è per ricordarci della promessa che abbiamo fatto. Ovvero di rimanere casti fino al matrimonio.-
-E'...è notevole. Davvero. Ci vuole forza di volontà e fede.- Disse lei. -Io non sono credente.- Ammise infine.
-Un'altra. Qual'è la vostra canzone preferita? Delle vostre dico. Voglio sentirle prima di dormire.-
-La mia,- disse Nick - è A Little Bit Longer. Io sono diabetico e quella canzone mi ha aiutato molto.-
-La mia è Hold On. Mi emoziona cantarla sul palco.- Ammisi io.
Joe rispose subito, senza pensarci. -Quella che preferisco tra tutte è When you look me in the eyes. E' una vera e propria dichiarazione d'amore.-
-Wow, non ti facevo romanticone.-
-Tutti i Jonas sono romantici.- Dicemmo insieme. E lei scoppiò a ridere.
-Non ti mancheranno i tuoi genitori?- Le chiese Joe. Gli occhi di Giulia si velarono si tristezza. -Mia madre mi mancherà ogni giorno. Ma ci sentiremo spesso.- Strano, non aveva nominato il padre. Forse avevano avuto na grande discussione o forse non avevano un bel rapporto. Mi dispiace, è triste.
-Non hai buoni rapporti con tuo padre?- Le chiesi curioso io.
-Scusate, è tardi e io sono stanca. Buonanotte.- Si alzò, diede un bacio per uno sulla guancia e salì veloce, chiudendosi la porta alle spalle.
 
 
Giulia Pov
Mi spogliai velocemente, più per togliere quella sensazione di malessere che per bisogno di una doccia. L'acqua calda della doccia mi coccolò, come solo nelle braccia di mia madre mi sentivo. E come mi sentivo nella braccia forti e muscolose di Papà.
 
 
"Qualcuno bussò alla porta. Avevo solamente 13 anni. -Ciao piccola Giuli, la mamma è in casa?- Mi chiese un uomo con una divisa bianca e blu. Lo riconobbi come il Capitano della Marina Militare Italiana. -Cos'è successo al mio papà? Perchè è venuto lei, Capitano e non lui?- Mio padre mia aveva insegnato il giusto rispetto e educazione da tenere con un militare. E lui era il capo di papà, anzi il capo dei capi.
-Il tuo papà sta bene, ma fammi parlare con la Mamma, Giulia. Per favore.- disse quasi come un ordine.
-Certo, mi segua.- Lo portai in cucina, dove mamma stava preparando il pranzo per me ed Erika.
-Signora Rossini.- La salutò lui. -Oh, Capitano Corvetti. Cosa succede a Paolo? Perchè ancora non è tornato?.-
Il capitano abbassò lo sguardo. Io e la mamma capimmo subito. Il mio papà, il mio supereroe, l'uomo che prometteva di sposarmi quando facevo la gelosa di mamma, l'unico uomo della mia vita era morto!
Mamma Roberta lasciò cadere la brocca dell'acqua che teneva in mano. Ma nessuno si preoccupò del casino a terra. Si inginocchiò con gli occhi vitrei. Non riuscivo a farmi guardare e così impaurita dalla vita scappai. Passai la notte nel capanno degli attrezzi di un amico di famiglia, solo la figlia sapeva che io ero li. E non disse nulla, perchè lei era la mia migliore amica. La mattina dopo tornai a casa e la mamma era distrutta. Gli occhi gonfi e rossi erano i testimoni della notte passata a piangere. Entrai nella sua stanza, mi sorrise ma fallì l'intento di far apparire tutto normale. Mi abbracciò e non mi sgridò per essere scappata. -Mi hai fatto preoccupare.- disse solo. Non piansi, avevo finito le lacrime la notte prima. -Mamma, lui vorrebbe che noi fossimo felici. Lui è qui. Sempre. Me lo ha promesso prima di partire.- E poggiai una mano sul mio cuore ed una sul suo. Papà mi aveva promesso che sarebbe stato sempre nel mio cuore, qualsiasi cosa fosse successa.
 
Nel letto non feci altro che girarmi e rigirarmi. Non riuscii a dormire. Guardai la sveglia. Le due e mezza. Mi alzai e in punta dei piedi sgattaiolai dalla mia stanza. Sentii il suono di una chitarra, bussai alla porta.
-Posso?-
Due occhi verdi mi guardarono. Kevin sorrise, un sorriso triste. Si sdraiò sul letto e disse semplicemente -Mi dispiace, non so perchè ma quella domanda deve essere inopportuna..- Scrollai le spalle, come se questo potesse buttar via il dolore. -Mio padre è morto, Kev.-
No parlò, mi prese una mano e la strinse.
-Kevin.. io... io... volevo chiederti... cioè... se vuoi...io- Come potevo chiederglielo? Cavolo, doveva farmi forza. Non sarei riuscita a dormire altrimenti. -Certo, vieni qui.- Mi aveva capita. Alzò la coperta e mi invitò ad infilarmi nel letto. -Sicuro che posso dormire con te?- chiesi speranzosa.
-Certo. Come mai non riesci a dormire?. Mi chiese curioso. -Ho paura a dormire sola, per di più in una stanza che non conosco.-
-Dai, c'è scritto anche sul pigiama. Vedi?mBe Happy!- Restammo in silenzio e non capii se si fosse addormentato.
-Kev?-
-Dimmi Piccola.-
-Grazie. Non so perchè lo fate. Io mi sarei già rispedita in Italia. Posso abbracciarti?- Non rispose ma mi abbracciò, io posai la mia testa nell'incavo del collo e mi addormentai respirando quel profumo di buono e di calore.




Ringrazio ancora Miki_Lovegood che, a quanto pare, è l'unica a leggere.
Scusa per l'attesa, ma non riuscivo a connettermi. Spero che il capitolo si faccia perdonare l'attesa.
:)
  
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