Unhappy Angel
Capitolo 2 – MY FRIENDS
Ormai erano le 13:56. Solo altri quattro minuti e
sarà il momento della tanto attesa pausa pranzo.
Un attimo per staccare mi ci voleva proprio: ero solo a metà della mia giornata e mi sentivo stanco morto. Non vedevo l’ora di
finire il lavoro. Anche perché non vedevo l’utilità
della relazione sulla crescita dei profitti. Me l’avrà data per farmi sgobbare di più... come al solito... Io spero solo che quel figlio di puttana abbia
una morte lenta e dolorosa.
Sembra un professore “vecchio stile” che si diverte a torturare
gli studenti. Che carogna.
Ma non mi interessava in quel momento.
Stavo ancora pensando alla ragazza che ho visto sull’autobus: era
troppo carina. Il solo pensiero mi faceva abbozzare un sorriso. Ero sicuro che aveva una voce dolce almeno quanto il suo viso; chissà se l’avrei mai sentita...
Purtroppo non avevo proprio la forza di rivolgerle la parola e mi
sono messo il giornale davanti al viso come un coglione.
Io odio essere timido. Ma purtroppo questa era una delle mie
caratteristiche principali....
Ed è soprattutto
per questa ragione che sentivo che era meglio chiedere consiglio ai miei amici.
Dato che si tratta di persone speciali, tanto vale che ve li
presento.
Il primo si chiama Jacques d’Alembert e l’avete già conosciuto in precedenza. Jacques è originario di
Quebec, in Canada, ed è un grande appassionato di musica
rock. Ama molto fare scherzi e ridere in compagnia, tanto che lo si potrebbe definire il mio totale opposto, in quanto è molto estroverso e aperto agli altri. Come me, anche lui era
purtroppo vittima dei “divertimenti” del nostro capo. Infatti, viene continuamente soprannominato “escargot” perché il capo (stranamente) odia i francesi a morte e crede che Jacques
lo sia. Ditemi se uno può avere più merda nel cervello di questo qui!? Non conosce il Canada!! Ma che cazzo di cartine geografiche compra?! Quelle dei Coco
Pops!?
Comunque, per farla breve, Jacques potrei
definirlo il mio miglior amico qui in ufficio. Ma non
voglio trascurare gli altri due ch ho: Ibrahim Jones e Hirohito Kagata.
Ibrahim è afroamericano e molta gente lo
scambia per un giocatore di basket: ha un fisico atletico e
in effetti quando giochiamo a basket fra di noi se la cava bene. Anche
lui è oggetto dei divertimenti del capo: “cioccolata”, “orso marrone”e “marron glacè” sono solo alcuni dei tanti soprannomi appioppati. La cosa lo fa
incazzare da matti, ma si tratteneva per il semplice
motivo che questo lavoro gli dava i soldi per pagare l’afitto del suo
appartamento.
Hirohito è originario di Tokyo e purtroppo
basta guardare il suo cognome per capire come mai il capo lo piglia per il culo. Il primo giorno che arrivò, il capo gli rise in faccia e gli disse: “Con un nome così saresti più adatto a sturare i cessi!”. Da
quel giorno viene sempre umiliato a morte, nonché conosciuto anche con il “pittoresco” soprannome “uomo-cacca”.
Tutti noi avevamo il comune obiettivo di escogitare qualcosa per distruggere
completamente il nostro capo e fargliela pagare per tutto.
Ormai erano le 14:00. Pausa pranzo.
Ed eccoci al terzo capitolo! J Come sempre, ringrazio BigFut,
Xbass e tutti coloro che vorranno recensire la mia
storia!
Appuntamento al prossimo capitolo! Ciao!
Scleroticamente vostro,
Hotrod