Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: Titinina    05/03/2012    4 recensioni
Tadàn eccomi tornata. Allora come spiegare "la vacanza dello sweeper", cominciamo da principio. Questo racconto nasceva come one-shot, solo che, come ben credo che capiate, ryo & co. avevano una marea di cose da dirsi e io li ho seguiti e mi sono trovata sommersa in pagine e pagine di word! "La vacanza dello sweeper" non avrà niente a livello di azione. Mi sono domandata cosa sarebbe potuto succedere tra i nostri eroi dopo il matrimonio di Umi e Miki, allora ho deciso di spedirli in vacanza... e questo è risultato: romantico da stare male, miele a go-go! Giusto un anticipazione... ci sarà un seguito e poi capirete il perché! Ora vi lascio alla lettura e spero che questo mio nuovo esperimento non vi annoi e vi faccia sorridere ed emozionare!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Questa mattina mi sono svegliato presto, presto per modo di dire erano le 11 passate, ma ho sentito un rumore di tazza rotta ed infine un tonfo, mi sono fiondato immediatamente in cucina con in mano la mia fedele Python, sono arrivato di fronte alla porta e fortunatamente nessun nemico ci aveva attaccato. C'era lei, gambe all'aria, gambe bellissime all'aria avvolti in pantaloncini troppo corti, scalza e in canottiera con della farina per terra e la sua tazza preferita in cui prende il caffè rotta, Kaori, accidenti, non ti rendi conto che un giorno di questi mi farai prendere un infarto e non perché ti è successo qualcosa, no, perché anche in questo momento sei talmente bella che ti farei qualunque cosa sul pavimento della nostra cucina avvolti dalla farina.


- Allora hai intenzione di darmi una mano oppure di rimanere imbambolato così per molto?!

- Si si arrivo.


Ti sollevo, ti metto una mano sotto la schiena e un'altra sotto le gambe, lo faccio perché per terra ci sono dei cocci, non voglio che ti tagli. No, lo faccio perché è un occasione in più per tenerti più vicino a me. Ti porto in salotto e non vorrei lasciarti ma ti poso sul divano. Ci guardiamo per una frazione di secondo e c'è una scintilla nell'aria, non sappiamo come affrontarla.


- Kaori, si può sapere cos'hai combinato? Mi hai svegliato dal mio dolce sogno in cui finalmente Saeko mi pagava i suoi debiti!

- Tsè mi spiace averti svegliato.


Mi scagli contro uno dei tuoi martelli “Torna a dormire per sempre”, ci finisco irrimediabilmente sotto, si un giorno di questi ci lascerò le penne sotto uno dei tuoi martelli, mi prenderanno in giro a vita: “City Hunter muore sotto la furia di un martello della sua socia” tutto sommato è sempre meglio morire così che sotto qualche colpo di pallottola nel cuore, nel tuo cuore, perché sai che ti appartiene. Basta Ryo! Basta con ste stronzate.


- Fammi vedere, ti esce sangue dal ginocchio. Aspetta prendo il disinfettante e un cerotto.

- Grazie


I tuoi occhi mi sorridono nel momento in cui mi prendo cura di te. Passo il cotone imbevuto di acqua ossigenata e tu fai una lievissima smorfia

- Brucia?

- Un pochino ma è sopportabile.

- Ma si può sapere cos'hai combinato?

- Avevo il caffè in mano stavo cercando di prendere la farina nel mobile con l'altra, sono salita sulla sieda, mi sono sbilanciata e poi mi hai trovato col sedere per terra.

- Sei talmente sbadata


La tua risata scoppia fragorosa al pensiero di come ti ho ritrovata, non sei una di quelle donne che si vergognano a ridere o che fanno una specie di squittio e si coprono la bocca, no, tu ridi di cuore e ti tieni la pancia, ridi talmente tanto che ti lacrimano gli occhi, la tua è una risata contagiosa, mi entra nelle orecchie, non posso far altro che ridere con te. Si oggi è proprio cominciata bene questa giornata. Ti metto il cerotto sulla sbucciatura del ginocchio, non me ne accorgo e poso lievemente le mie labbra sul tuo ginocchio. Mi scosto subito, tu sei irrimediabilmente rossa, io ti volto le spalle perché sono timido anche se non lo dimostro.


- Ormai sono sveglio, pensi di farmi la colazione?

- Sono le 11 passate ormai è praticamente ora di pranzo. Falco e Miki ci aspettano al locale per le 12, prenditi un caffé e poi andiamo via.

- Facciamo sempre come vuoi tu.

- Sta zitto.


Torniamo in cucina tu cominci ad armarti di scopa e paletta e raccogli i cocci della tua tazza preferita e la farina, ti vedo un po' dispiaciuta per la tua tazza, l'hai comprata nel periodo in cui ti sei trasferita da me, una per te e una per me. Azzurra e rosa, con i nostri nomi sopra. Ho sempre fatto finta di non accorgermi di questo tuo gesto di affetto, era la prima volta che qualcuno mi faceva un regalo del genere, un tocco di calore in casa. Decisamente non so dire grazie.


- Va bene, vado a cambiarmi. Ryo esci con me o ci vediamo lì?

- Dove vai prima?

- Vado alla stazione a vedere se c'è qualche incarico.

- No, no, ci vediamo al bar da Miki.

- Sei il solito sfaticato!

Mi fai una linguaccia e vai verso la tua camera, ti sento canticchiare. Starai scegliendo qualche vestito leggero a causa di questo caldo. Ti immagino mentre ti spogli, no Ryo, calma. Meglio farsi una doccia fredda e uscire di casa. Avanzo verso il bagno proprio di fronte alla tua camera, continui a canticchiare uno di questi tormentoni estivi. Meglio che vada a farmi la doccia prima che tu mi scopra davanti alla tua porta.

L'acqua fredda decisamente mi rigenera e mi fa tornare più lucido. Esco dalla doccia e avvolgo l'asciugamano attorno alla vita. Mi fermo davanti allo specchio per passare le mani tra i miei capelli bagnati, niente da dire ho il mio fascino, mi complimento da solo, non a caso mi chiamano lo stallone di Shinjuku.


- Ryo hai finito in bagno?

- Si sto uscendo, con calma.


Esco e ti ritrovo di fronte. Hai indossato ancora dei pantaloncini corti neri che ti arrivano sopra il ginocchio, una maglia a maniche corte rossa e scollata, troppo scollata per i miei gusti. Ehi ragazzina dove hai intenzione di andare così?!


- Ryo ma tu la parola accappatoio non la conosci?


Ti guardo sei rossa come la tua maglietta.


- Perché? fa caldo, eppoi non vedo cosa c'è da scaldarsi tanto

- Sei un cafone, non ti vergogni davanti ad una donna a farti vedere così?

- Se avessi davanti una donna di certo non mi presenterei così ma tutto nudo, non vedendo donne qui davanti a me non c'è niente di cui scandalizzarsi.


Ecco, di nuovo ti prendo in giro, è più forte di me, non riesco a non farlo. Mi piace stuzzicarti, mi piace la tua aggressività, lo so, il martellone della mia punizione sta arrivando. Come diavolo fai a conficcarmi dentro al muro in questo modo con quelle braccine?! Esci lasciandomi incastrato lì nel muro, ricordandomi dell'appuntamento dai nostri amici, no bella mia, mica ti lascio uscire da sola vestita così. Corro a vestirmi ed esco anche io cercando le tue tracce, lo faccio per la tua sicurezza, se qualcuno volesse aggredirti? Saltarti addosso e farti la festa? Da come mi hai lasciato dentro al muro credo che tu ti sappia difendere da sola. Ma non mi va comunque, in parole povere non voglio che qualche uomo ti faccia qualche avance.


Sono fuori casa, dio che caldo. E' insopportabile. Chissà dove sei. Svoltò nella strada principale del nostro quartiere. Ahhh... il bello di questa stagione e che le donne più giovani sono tutte svestite, tanti sederini messi in stretti pantaloncini e gonne corte tutti da guardare! Devo avere la mia solita espressione da maniaco, ma non ci posso fare niente, amo le donne, amo i loro corpi, credo che se esiste qualcuno lassù abbia creato le donne a dimostrazione che c'è qualcosa di meraviglioso in questa terra. Il mio istinto da amatore di donne è più che attivo, le guardo e le rimiro, ma non mi azzardo più a toccarle se non c'è lei con me. Il mio mokkori power ne risente, ma tanto non ci provo più gusto come prima. Devo sentire che tu me lo vieti, è un modo come un altro per mandare avanti il nostro rapporto. Mi piace la tua gelosia. Però quel sederino laggiù non è niente male. Ancheggia che è un piacere, quasi quasi mi avvicino per vederlo meglio, bel sederino a chi appartieni?! Mi avvicino di più e un profumo che conosco solletica le mie narici, sei tu. Non posso sbagliarmi. Riconosco il tuo odore, il tuo profumo, detto così sembro un cane da tartufo però fa parte dei miei istinti e poi l'odore della tua pelle mi piace. Ti sei fermata d'improvviso, ti sei accorta di me? No ti sei solo chinata a dare una carezza ad un gattino randagio. Continui nella tua passeggiata, la fornaia all'angolo ti saluta calorosamente, è una vecchina simpatica, mi rimprovera sempre dicendomi che devo farti una donna onesta. In questo quartiere io conosco tutti i delinquenti, tu invece hai conosciuto le persone buone che ci abitano, come questa vecchina o come il signore che ogni giorno all'edicola ti da il giornale o il solito barbone all'angolo a cui tu porti una tazza di caffè quando fa freddo, ti fai voler bene, ti cercano ogni giorno e tu dispensi sorrisi. Non puoi farne a meno.

Siamo alla stazione, dalla tua faccia direi che non c'è nessun incarico, dai è estate anche per i criminali, saranno a riposo.

E' cambiato qualcosa nell'aria, sento una certa tensione, un rumore di pistola mi giunge all'orecchio, vedo un uomo che ti si è avvicinato, ti sta puntando una pistola. Sto correndo verso di te. E poi ti vedo, hai tirato un calcio nei gioielli di famiglia di quell'uomo e lo hai fatto accasciare, ti sento dirgli “Come pensi di batterti con City Hunter se ti ho steso in un lampo, sparisci e non farti più vedere” giri i tacchi e te stai per andartene, lui ti ripunta la pistola. Sono su di lui, tu, dove sei ora? Ti vedo, non hai abbassato la guardia, anzi eri già sulla difensiva per non farti colpire, ricompari dietro la colonna, hai la pistola in mano e sbuchi dietro di lui e dietro di me.


- Allora non hai ancora capito che devi sparire da questa città.

- Hai capito cosa ti ha detto? Sparisci.


L'uomo si è ritrovato due pistole puntate. E se l'è squagliata.


- Ryo che ci fai qui?

- Niente facevo un giro a cercare sederini estivi e poi ti ho visto nei guai, come al solito.

- Me la sono cavata benissimo. Anche senza il tuo aiuto.


Ti allontani guardandomi con sufficienza.


- Allora ti sbrighi che se no arriviamo in ritardo dagli altri?


Non sembri più arrabbiata con me, forse non lo sei mai stata. Ci avviamo insieme al Cat's Eye.

Apri la porta e saluti tutti con il tuo sorriso.


- Ciao!

- Kaori, Ryo, forza entrate!

- Miki mia Venere!!!


Mi lancio su Miki, come al mio solito, è il mio modo di salutarla! Mi sento strattonato. Chi diavolo è?


- Hai finito di fare il tuo spettacolo?


E' Falco che mi trattiene


- Lasciami scimmione devo liberare la mia Venere dalle tue grinfie.

- Non ho alcun bisogno di essere salvata Saeba. Mio marito è il meglio che potevo chiedere. Kaori vieni al tavolino che ti devo parlare.


Falco è tutto rosso dall'imbarazzo per la frase detta da sua moglie, niente da fare, nonostante l'abbia sposata è sempre un timidone. Intanto vedo te e Miki confabulare, chissà che diavolo state dicendo di così segreto. Falco mi mette una tazza davanti con del caffé. Sentiamo la porta del locale aprirsi.


- Hello Guys! Vi sono mancato?


E' arrivato Mick Angel, uno dei miei più cari amici, ha le mani fasciate, ha da poco subito un operazione per ricostruire la pelle delle mani e fa della riabilitazione aiutato dalla sua compagna Kazue, solo che è partita per un paio di settimane per gli States con Doc per partecipare ad un seminario. Mick è rimasto qui per il lavoro. Non sembra ma è cambiato. Si fa come al solito il maniaco ma lo stare insieme a Kazue lo ha fatto rinascere, nonostante tutto quello che gli è succeso. Si sta avvicinando a te e a Miki.


- Oh dolci visioni, Miki, Kaori fortunatamente ci siete voi in questo luogo desolato e triste con quei due qui e rendete tutto più solare. Specialmente tu piccola Kaori, fatti vedere, fammi vedere le tue gambe.


Si è avvicinato oltremodo a te, giuro che ora gli sparo se continua così a cercare di toccare le tue gambe. Ma tu sei reattiva, hai tirato fuori uno dei tuoi martelli e glielo hai picchiato sulla testa.


- Mick, guarda che Kazue mi chiederà rapporto per il tuo comportamento. Perciò finiscila se non vuoi vedertela poi con lei.

- Kaori mia dea... ma non fare così! Lo faccio per dimostrarti il mio affetto, a proposito che hai fatto al ginocchio? E' stato quel buzzurro a farti male? Ora lo concio per le feste...

- Buzzurro a chi? Senti biondino dei miei stivali, pensa per te, io non ho fatto nulla.

- Ehi tu come ti permetti di denigrare il mio fascino, ti faccio vedere io!


Io e Mick cominciamo una delle nostre scazzottate, ma facciamo solo casino come i bambini, non possiamo farne a meno. Rotoliamo per il locale ma Falco ci ha puntato il suo bazooka.


- Ho pulito e sistemato questo posto da poco, smettetela.

- Va bene capo.


Gli rispondiamo in coro. Ci accomodiamo in tavola. Tu e Miki portate il pranzo freddo. Ci siamo quasi tutti e mangiamo allegramente. Siamo orfani, tutti quanti, eravamo soli e ci siamo trovati. Un filo sottile ci ha unito e insieme siamo riusciti a creare una famiglia. E' una bella sensazione far parte di una famiglia. Falco sembra più disteso anche se per fargli dire qualche parola bisogna cavargliela con lo stura lavandini, Miki è più bella, si è ripresa subito dalle ferite al suo matrimonio, anzi dice che è stato più divertente, ti sei sentita in colpa, ma lei ti ha tranquillizzato. Però negli ultimi mesi è, come dire, radiosa. Poi ci sei tu. Che ridi, sembri felice di questa nostra strana famiglia. Il giorno del matrimonio dei nostri amici ti ho detto che ti amo a modo mio, da lì non mi hai chiesto niente, mi aspetti, aspetti pazientemente che io faccia qualcosa, ma sai come sono, faccio fatica ad esternare le mie emozioni,ti accontenti di detti e non detti, di piccoli gesti, come quello di questa mattina. Ti sto fissando lo so, te ne sei accorta e mi sorridi, poi continui a parlare con Miki.


- Ryo Saeba abbiamo un XYZ! Io e Miki abbiamo bisogno di vacanze!

- Falco, tesoro non farti pregare. Dai Kaori aiutami tu!

- Allora questo è l'incarico, Miki ha le chiavi di una villa di un suo cliente, il signore in questione gli ha detto di disporne quando vuole, tanto è sempre via. Pensavamo insomma ad una settimana di sole, spiaggia, buon cibo e riposo!

- Darling, con te verrei ovunque! Ryo che ne pensi?

- Mmm.. non so.. che vacanza sarebbe se vi ho attorno?!

- Sei il solito maleducato Ryo!


Mi ammonisci anche con lo sguardo, lo vedo, hai proprio voglia di andare al mare. Ecco cosa confabulavate voi due. Se mi guardi così non riesco a dirti di no.


- Va bene, mi consolerò che sulla spiaggia potrò vedere un sacco di donne con costumi molto ridotti!

- Oh yeah Ryo, tu si che sai cosa vuol dire vacanza, poi pensare che potrò vedere Kaori in costume da bagno...


Vero, anche tu sarai in costume da bagno. Accidenti. Questa vacanza sarà estenuante, chissà se è ancora una buona idea.


- Siete i soliti due maniaci. E comunque, Ryo tu c'è l'hai il costume?

- Si forse nell'armadio. A proposito tu POLIPONE sei contento di porter tornare al tuo luogo di origine?

- Smettila di chiamarmi così o ti faccio assaggiare il mio bazooka.

- Dai polipone del mio cuore, non vedo l'ora di vederti in costume!

- Ragazzi non iniziate a litigare! Kaori pensi che c'è la facciamo a partire domani mattina?

- Si Miki preparo le borse e possiamo partire, va bene per le 6?

- Si ci incontriamo sotto casa vostra, credo dovremmo partire con due auto.

- Bene allora è fatta! Domani si parte!


Il pranzo finisce ma ci tratteniamo ancora con i nostri amici, si fa pomeriggio inoltrato e ci dirigiamo verso casa insieme a Mick. Sei proprio contenta di questa vacanza, si c'è la meritiamo. Chiederemo ai cattivi di tornare tra una settimana a bussare alla nostra porta.


- Mick puoi accompagnare Kaori a casa? Devo fare un giro dei miei informatori prima di partire.

- Dove devi andare?! Non vorrai farmi preparare anche le tue valigie?!

- Ehi, sei o no la mia assistente?

- Appunto non la tua domestica!

- Honey ti do una mano io a fare le valigie così potrò stare nella tua camera da letto senza quello lì!

- Allora ti fermi a cena da noi Mick?! Dai non vorrai stare solo!

- Accetto, Ryo visto che sei in giro procurati anche qualcosa da bere ed un buon sigaro. Ciao belloooooo!


Mick ti prende per un braccio e ti trascina via letteralmente, non posso replicare. Ma è meglio così devo correre da una parte e tu non devi esserci.



Rientro in casa, per tutto il soggiorno sento odore di cibo, sembra carne. Per molti è normale sentire quest'odore nelle proprie case, per me invece è sempre una piacevole sorpresa. Non avevo mai provato, prima del tuo arrivo nella mia vita, questa sensazione. Questo per me era solo un rifugio dove potermi nascondere dai miei nemici o mettere al sicuro le mie armi, niente di più. Ora è CASA, perché c'è tutto quello di cui ho bisogno, un pasto caldo, il calore al rientro delle mie scorribande notturne, una tazza di caffé al mattino, lenzuola candide e pulite dove stendermi, la mia terrazza dove riflettere, tu che mi accogli con un sorriso. Tu per me sei casa.

Sento te e il biondo che ridete. Mi affaccio sulla porta della cucina. Sei lì che cucini raccontando chissà che cosa. E poi ti volti verso di me.

- Alla buon ora!

- E' pronta la cena? Sono affamato!

- Sei il solito ingordo Ryo!

- Piccola Kaori, non stare con questo qui, vieni da me. Io si che sono civile e soprattutto affascinante.

- Mick non sapevo che avessi cambiato gusti, che ti interessassero gli uomini, devo stare attento prima che tu voglia anche me! E io sono prezioso per tutte le donne del mondo!

- Ma cosa dici, buzzurro, questa creatura è una donna divina.


Mentre Mick lo dice cerca di sfiorarti le gambe con faccia da maniaco. Non fa in tempo, la tua furia di martelli si sta per accendere. Prima prendi me, sul martello per me c'è solo “MALEDUCATO” scritto a caratteri cubitali, su quello di Mick “RICORDA CHE HAI UNA FIDANZATA”.


- Ora fannulloni apparecchiate la tavola.



Il tuo tono autoritario ci fa riprendere e apparecchiamo la tavola. Mangiamo insieme mentre battibecchiamo. La serata passa tranquilla. Intanto io e Mick ci spostiamo in soggiorno mentre tu sistemi la cucina. Ti allontani dicendo che finisci di preparare le borse per il viaggio di domani. Intanto io e Mick andiamo in terrazza a goderci un bicchiere di whisky e un buon sigaro che sono riuscito a procurare. Comincio a spedire il mio amico su dicendo che devo fare un salto in bagno, in verità mi fiondo in cucina e poso una tazza, si sono andato a ricomprarti una tazza uguale a quella che si è rotta stamattina con su scritto “Kaori”, mi spiaceva vederti un po' triste. La lascio lì e raggiungo il mio amico in terrazza.


Io e Mick ci godiamo la frescura serale sorseggiando il whisky, lo spettacolo è magnifico. Mi piace questo posto, mi da pace. Mick ha una certa premura, continua a fissare il suo cellulare.


- Si può sapere cosa stai facendo con quel coso?

- Guardo che prenda la linea!

- E chi ti deve chiamare di così importante, Angel?!

- Fatti gli affari tuoi. Anzi quando ti deciderai a confessare tutto a Kaori?

* Di che parli?

- Come di che parlo?! Sei geloso marcio, ogni volta che mi avvicino vorresti sbranarmi.

- Non dire stupidaggini

- Gelosone, gelosone, povero stallone di Shinjuku domato e senza speranza.

- Mick Angel sto per conficcarti una pallottola in mezzo agli occhi

- Provaci! Vediamo se la gelosia non ti ha fatto rincitrullire del tutto!


Intanto si sente squillare il telefono, Mick si illumina, sicuramente è Kazue che telefona, si allontana e mi ignora completamente. Io domato?! Guardati tu dongiovanni ridotto a fare smancerie al telefono.


Mentre penso al mio amico ti sei avvicinata a noi. Mick sbaciucchia il suo telefono e noi lo guardiamo stralunati.


- E' proprio cotto, vero Ryo?

- Si direi proprio di si

- Va bene sono venuta per augurarvi buonanotte.

- Kaori, vuoi che ti rimbocchi le coperte?

- Mick richiamo Kazue e le dico che ti stai comportando malissimo. Ora buonanotte.

- Buonanotte Kaori.

- L'ultimo caffè l'ho preso pochi minuti fa nella mia nuova tazza, speriamo di riuscire a dormire


Ti giri, mi sorridi e ti allontani. Si hai visto il mio regalo, è stato un modo come un altro di ringraziarmi per avertela ricomprata. Non siamo di tante parole, ci capiamo al volo. Ti dirigi verso la tua stanza da letto. Io e Mick brindiamo ancora una volta prima di separarci. Il nostro brindisi è alle donne o precisamente come dice lui a chi ci ha accalappiato.
   
 
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