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Autore: NeverMe    05/03/2012    2 recensioni
Ambientata dopo l'ultima puntata, il cui finale mi ha lasciato con l'amaro in bocca... aspettando con ansia la prossima serie cerco di immaginare cosa possa succedere... tanto per dirne una Claudia e Gabriel li voglio insieme.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Forse aveva fatto male ad andarsene via così, in fondo lui non aveva colpe se nei suoi sogni l'aveva lasciata. Ma lui aveva colpa delle sue paure, delle sue angosce. Se soltanto le avesse dato qualche certezza in più. Lei le cercava ogni volta nei suoi occhi e ogni volta le sembrava di averle, le sembrava di vedere il suo amore incondizionato, ma non le trovava mai nelle sue parole, mai, mai che le desse una conferma, un cenno di assenso. Si limitava ad avvicinarsi, ad arrischiarsi a baciarla e ad allontanarsi come se non fosse successo niente. Come se fosse stato sbagliato. E così se n'era andata, non aveva più voglia di starlo ad ascoltare, non voleva più saperne dei suoi discorsi sulla cosa giusta da fare. L'aveva lasciato lì ad urlare il suo nome e un "dannazione" che tra le sue labbra faceva quasi ridere. La strada era finita. C'era solo il mare adesso di fronte a lei, non sapeva dove andare. Forse era meglio tornare indietro, sì sarebbe stato decisamente meglio, anche perchè l'alternativa era farsi una nuotata e come ipotesi non era proprio il massimo.
Le parve di vedere un ombra là in fondo, ma non ci fece caso e la figura sorride sapendosi insospettata.

***

"Dannazione" era l'ultima cosa che aveva detto vedendola andare via. Ma che cosa le era preso? Fino a pochi secondi prima andava tutto bene e adesso era tutto sbagliato. Si chiedeva cosa potesse aver fatto o detto ma non trovava risposta. E' vero quella mattina non era stato molto carino con lei, ma l'aveva fatto perchè si sentiva in colpa e chissà come mai quando l'ultima cosa che desideri al mondo è ferire una persona il risultato che ottieni è proprio quello. Aveva imparato in fretta che valeva anche e sopratutto quando ami... ami, già lui l'amava. Ma non gliel'aveva ancora detto, non come si deve. E sopratutto non gliel'aveva dimostrato. Era stato un vero idiota. Ecco, la sentenza. Epigrammatica, quasi lapidaria. Lui era stato un vero idiota. Cosa aveva sbagliato? Tutto! Era così semplice la risposta! Tutto! Doveva prendere una decisione e doveva farlo alla svelta. Non poteva lasciarla sul filo di un rasoio cercando di capire da ogni suo gesto se ci fosse o meno nel futuro una possibilità per loro.
"Padre Antinori..." ecco la vecchina corrergli incontro. Li aveva seguiti per tutto il tempo? "Senta, vorrei parlare con lei..."
Nonostante fosse ancora sovrappensiero trovò la forza per concentrarsi e risponderle "Sì, mi dica...".
"Io voglio che lei sappia che sento di potermi fidare di lei... qualcosa non va?".
Anche Claudia si fidava di lui. Glielo aveva detto un secondo prima che lui la baciasse, lo aveva fatto sciogliere, gli aveva reso impossibile controllarsi.
Perchè le persone si fidavano di lui, lui non valeva niente, era un uomo come tutti, non era degno della fiducia di nessuno. Proprio di nessuno. "No, va tutto bene" Fece finta di crederci. Gabriel lo capì vedendola fare le spallucce da sotto il poncio in lana, troppo pesante per quella calda giornata estiva.
"Non ho mai celebrato un funerale per il mio Antonio. Io... non volevo capacitarmi della sua morte, capisce?" incominciò a singhiozzare sommersamente "Un funerale avrebbe reso tutto più vero e io sono stata egoista, non volevo soffrire, non gli ho mai detto addio. Ma... ma forse è il caso che io mi liberi da questi fantasmi, è il caso che gli dia il saluto che si merita... potrebbe celebrare il suo funerale per me? La prego..."

***

"Oggi siamo qui per dare l'estremo saluto al nostro fratello Antonio, il signore l'ha accolto tra le sue braccia..." si sentiva strano, si sentiva male, l'ultimo funerale che aveva celebrato era stato quello di Pietro. Rivedeva davanti agli occhi le immagini di quel giorno e si sentiva sprofondare, il dolore, il senso di colpa, la rabbia, gli occhi di Giulia, così simili nel dolore nonostante l'età a quelli della vecchina. L'odore della salsedine gli inondava i polmoni, la moglie dell'anziano signore aveva deciso di celebrare il suo funerale nel luogo che più amava.
La signora quando Gabriel ebbe finito il proprio discorso fece naufragare tra le onde un mazzo di girasoli dicendo "Spero che tu li riceva, amore mio" e poi era successo... I girasoli si erano improvvisamente innalzati retti da una mano incolore e tutt'intorno il mare era piatto e d'innanzi alla donna c'era lui. Ogni goccia d'acqua scivolando e tornando al suo posto formava il suo viso e su quel viso un sorriso e su quel volto bagnato nuove gocce a scendere giù per le guance come lacrime. E quelle mani le accarezzarono il volto e quel sorriso la baciò piano sulla bocca e sembrò dirle con la voce del mare "Ti amerò per sempre". Poi scomparve e la vecchietta prese a ridere e a piangere e domandare se non fosse un allucinazione o se fosse per caso un miracolo...


Non ci credo! Sono riuscita a scrivere un capitolo di una lunghezza decente! Hip Hip Urrà! Ok, adesso vado a studiare ç.ç
  
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