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Autore: pinkstone    08/10/2006    4 recensioni
Ciao a tutti!! Non potevo starmene senza far niente, non dopo aver scoperto che... cambiare le favole Disney è il mio forte!! Perciò, se siete già abituati alle mie mostruosità, o volete vedere cosa il mio cervello fabbrica... legget questa fic, che ha lo scopo di essere dolce dolce e intenerire anche il cuore più duro!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ginny e il Bidibi Bodibi Bù 1

Tampo Cachi!

*appoggia la mano sul Grande Libro delle Fan Fictions* Sono un’autrice di parola, e mantengo sempre le promesse, parola di Giovane Marmotta! Ed ecco perché ho postato il primo capitolo di Ginny e il Bidibi Bodibi Bù, poiché ho così tante persone che credono in me e a cui voglio taaanto bene *strapazza orsetto di pezza* e sarebbe stato ESTREMAMENTE meschino deluderli.

Ringrazio per quella che deve essere la 100.00 volta tutte le persone che hanno recensito o commentato l’ultimo capitolo e non solo di BiancaHarry!!

Sono commossa! °°

 

Questo capitolo lo dedico ad una persona molto dolce, attenta e gentile, che oggi – 8 Ottobre – compie 17 anni… se ho fatto bene i miei conti (altrimenti mi postro ai suoi piedi):

 

TANTI AUGURI ]ANGEL[!!

 

Sei fantastica tesoro, ti adoro! Kiss!

 

Per il resto, buona lettura a tutti voi! (e fate un favore… ciccate quella scritta in blu così carina! ^____^)

 

Pinkstone

 

 

Ginny e il Bidibi Bodibi Bù

The Fable Of…

 

 

Once upon a time…

 

Ginny Weasley si massaggiò i piedi doloranti  sedendosi sul divano: non ne poteva più di andare su e giù, destra e sinistra, seguendo gli ordini del Generale Fleur Delacour – quasi Weasley – da ormai una settimana. Quel pomeriggio ci sarebbe stato il matrimonio, ma ora voleva cinque minuti tutti suoi per rilassarsi.

 

Si distese sul sofà, poggiando la testa su un cuscino, assaporando quella morbidezza che lo distingueva da sempre; ma quel giorno, guarda caso risultava piuttosto scomodo. Sbuffando scocciata mise una mano sotto alla stoffa, e tirò fuori un libro… Cenerella.

 

Lo guardò con tant’occhi: non vedeva quel libricino di favole da quando aveva sette anni e sua mamma glielo leggeva per farla addormentare.

Prese a sfogliarlo distrattamente, mentre riaffioravano i ricordi di quella storia che da bambina l’aveva tanto affascinata: una povera ragazza, con dei parenti cattivi, che incontra il principe azzurro…

 

Sembrava uno scherzo del destino che proprio lei, che aveva assaporato la felicità delle favole, ne avesse trovata una che finiva con l’immancabile frase: ‘e vissero per sempre felici e contenti’.

 

Sorrise triste, e messasi comoda, scivolò nelle dolci braccia di Morfeo.

 

.:*:..:*:..:*:..:*:.

 

« Jinnì! Jinnì! Vieni subito qui! »

« Si, madre. »

La ragazza cercò inutilmente di rassettarsi la lurida gonna e di sistemarsi i capelli, prima di entrare nel salottino privato della matrigna.

 

Fleur Delacour Weasley sedeva nobilmente sulla sua poltrona vittoriana preferita, accarezzando di quando in quando Draco, il perfido gatto bianco e nero di casa.

« Mamma, guardala! Non potrebbe vestirsi più decentemente? » si lamentò Gabrielle, sua sorella minore.

« O almeno darsi una lavata di quando in quando » aggiunse austera Romilda, la maggiore, alzando brevemente gli occhi dal suo libro.

« Stavo pulendo il camino del salone » si giustificò pacatamente Ginny, attendendo gli ordini che di lì a poco sarebbero giunti, tanti e gravosi.

« Quando avrai finito, c’è da stirare gli abiti e lavare quelli lì. » indicò con un cenno la pila di indumenti sporchi in un angolo « Poi, striglia i cavalli e dai da mangiare a Draco. » il gatto miagolò scontento. La padrona sorrise furba « Anzi, lo farai adesso. Così ti resterà del tempo per lavare le scale. »

 

Ginny non disse niente, raccolse la manciata di abiti e aspettò pazientemente che il gatto uscisse dalla stanza, per poi richiudersi la porta alle spalle.

 

Ginny Weasley era l’unica figlia di Lord Arthur e Lady Molly. Quando la signora era morta in seguito al parto, Ginny non aveva altri che il suo papà e i domestici.

Il Lord sapeva però che alla sua bambina serviva una figura femminile, e si era risposato con la Contessa Fleur Delacour, che aveva due figlie: Romilda e Gabrielle.

Sfortunatamente il buon uomo era morto l’anno seguente, e la Lady aveva avuto così campo libero per se stessa e le sue figliole.

I domestici, indignati da tale comportamento, se ne erano andati, lasciando pur a malincuore Ginny alla mercé di quella donna: ora era la piccola che puliva la casa, lavava, stirava, rifaceva i letti, tutte le mansioni che comunemente svolgevano le persone meno agiate. Ma Ginny non si lamentava: era convinta che prima o poi tutti pagano per le proprie colpe, e perciò sopportava le cattiverie delle sue parenti acquisite con il cuore leggero.

 

« Allora Draco… hai fame? » chiese al gatto intento a strusciarsi sui suoi polpacci. Quest’ultimo la guardò malignamente, graffiandole poi le gambe.

 

« Draco! » si lamentò lei coprendo i tagli con un fazzoletto; il gatto saltellò tutto tranquillo verso le scale diretto al cortile. Ginny resistette alla tentazione di dargli un calcio che lo avrebbe spedito dall’altro lato del corridoio: l’avrebbero punita duramente.

Così, sospirando, seguì il felino nel giardino interno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

To be Continued…

 

 

 

 

  
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