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Autore: Flaviuz    06/03/2012    5 recensioni
Il regno di Svervegia aveva bisogno di un erede al trono, e per questo il re decise di indire un torneo d'armi il cui vincitore sarebbe diventato il nuovo sovrano.
Una storia divisa in cinque capitoli, vagamente ispirata al film "Il destino di un cavaliere".
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver regnato per oltre cinquantadue anni sul regno di Svervegia, re Pasqualino VI detto “il modesto" decise di abdicare, in seguito al peggioramento del suo stato di salute, che l’avrebbe sicuramente consumato in poco tempo. Al suo capezzale, oltre al medico e al suo consigliere c’era anche la principessa Jenna, strizzatissima in un vestito di pelle nera, e concentrata a fare i palloncini col chewingum. La principessa non aveva ancora trovato marito, e non avendo fratelli o sorelle, l’uomo che l’avrebbe sposata sarebbe salito al trono di Svervegia. Proprio per questo, prima di esalare l’ultimo respiro, re Pasqualino VI decise di indire un torneo, il cui vincitore avrebbe ottenuto il diritto di prendere in sposa la principessa Jenna, diventando di diritto il nuovo re.
Principi e feudatari accorsero da ogni dove per poter partecipare al torneo, e avere la possibilità non solo di sedere sul trono di fianco alla principessa, ma soprattutto di poter dormire nel suo stesso letto. Jenna era infatti famosa in tutta la penisola per motivi noti a tutti tranne che al re.
Alla notizia di quest’affluenza di iscritti, il re non riuscì a credere che un regno con difficoltà economiche come il suo riuscisse a spingere tutte quelle persone a partecipare al torneo. Era entusiasta all’idea che decine di personalità di prestigio e ricchi possedenti terrieri, fossero accorsi per un regno così piccolo. Il re si voltò verso sua figlia, che nel frattempo sbucciava una banana, strizzatissima in un top due taglie più piccolo e senza porsi troppe domande, si fece portare la lista dei partecipanti.
Tra di essi vi erano Guglielmo “il simpatico”, Alfredo “il bello”, Oreste “l’intelligente, ma non si applica” e tanti altri ottimi candidati al trono di Svervegia. Il re era felicissimo, tanto che decise di presenziare ai giochi del torneo, contro il parere dei suoi medici.
I giochi si svolsero come nella migliore tradizione, con la giostra medievale e i duelli con la spada. Il pubblico riempiva l’arena con cori e striscioni, e il re e la principessa erano seduti in tribuna VIP. Tutto andò liscio fino a quando non fece il suo ingresso nell’arena un giovane sconosciuto e dai tratti ispanici, facendosi presentare come Tito José Francisco Carriba Ernesto Coco Pops Edoardo Salta Cavalla de la Santisima Trinidàd Me Gusta Tu, erede al trono del regno di Qualunque.
La principessa fu subito colpita dal suo portamento latino, dalla sua folta chioma, dalla sua mascella potente, dalle sue spalle larghe e dai suoi pantaloni un po’ troppo attillati.
Quel giorno si sarebbe scontrato contro sir Ciro “il magnifico”, proprietario di una catena di pizzerie. Sir Ciro era famoso per essere uno dei migliori combattenti dell’epoca, e Tito José Franciscoblablabla se ne accorse dopo meno di un minuto, quando si ritrovò steso sulla schiena, con la spada di sir Ciro che gli accarezzava la gola.
Osservando quella scena, la principessa Jenna non riuscì a rimanere impassibile e si alzò di scatto, rendendo ancora più ampia la spaccatura della sua gonna, e mostrando a tutti la farfallina (non quella tatuata). Distratto da quello spettacolo, sir Ciro rimase imbambolato, e Tito riuscì a capovolgere la situazione, mettendo al tappeto il suo avversario e vincendo lo scontro.
La folla si fece sentire con un boato fragoroso. Nessuno ci poteva credere: la principessa Jenna non portava le mutandine.
I giochi poi si conclusero, e i vincitori furono mandati a riposare nei loro alloggi, in attesa del secondo turno.
Quella notte il palazzo fu animato da forti discussioni.
<Si può sapere cos’è questo regno Qualunque?> disse il re, tossendo dalla rabbia.
<Sire, non lo so, non ne ho mai sentito parlare> rispose Manolo, il fedele consigliere del sovrano.
<Non lo conosco neanch’io, eppure nei miei viaggi ho girato il mondo> disse Groucho, il dottore personale del re.
<Cercamelo su Wikipedia> continuò il re.
<Wikicosa?>
<Aaaaah… Lascia perdere… oh, Manolo fedele amico mio. Da quanti anni ci conosciamo?>
<Da sempre mio re>
<E tu Groucho, hai sempre badato alla mia salute>
<È stato un onore vostra maestà>
<Mia figlia sta crescendo… Presto troverà l’uomo che la renderà una vera donna. Chi avrebbe mai pensato che sarebbe giunto questo giorno. Una ragazza così candida e pura. Tu l’avresti mai detto, Manolo?>
<Ehm… uhm… eh… chi avrebbe mai detto che la principessa Jenna sarebbe diventata una signorina… ehm> rispose lui, evitando di guardare il re negli occhi.
<E tu, Groucho, l’avresti mai detto?>
<Io? Beh… che dire… Oh, sento che qualcuno mi sta chiamando, potrebbe essere un’emergenza, devo andare, sire> disse Groucho, scappando via dalla stanza.
<Sì, vai pure. Piuttosto, voglio informazioni sul regno Qualunque. Manolo, manda i miei esploratori in cerca di informazioni> disse il re, prima di addormentarsi.
Nel frattempo a palazzo qualcuno stava facendo tutt’altro che dormire. Dalle stanze della principessa Jenna si sentiva distintamente il rumore di un cigolio, come se qualcuno stesse saltando sul letto.
Il giorno dopo, la domestica trovò nella stanza della principessa un fazzoletto con le iniziali T.J.F.C.E.C.P.E.S.C.d.l.S.T.M.G.T., e lo portò subito a Manolo, il quale decise di nasconderlo al re, per non aggravare la sua già precaria condizione di salute.
<Dannazione, non sapremo mai chi è. Con queste iniziali potrebbe essere di chiunque> disse Manolo.
Nel frattempo, gli esploratori si preparavano per intraprendere il viaggio in cerca di notizie sul regno di Qualunque. Tra questi vi era anche Matusa, considerato il miglior esploratore del regno, e diventato celebre grazie alle sue ricerche che avevano portato alla stesura di carte geografiche, carte dei venti, e guide dei migliori ristoranti. Era anche uno dei più importanti scrittori al mondo, portato al successo dal best seller “Come riuscire a leccarsi i gomiti”.
Prima di mettersi in viaggio verso il regno di Qualunque, Matusa, come ogni buon esploratore, si informò quanto più possibile sul percorso più breve, cercando su libri di storia, antiche carte geografiche e Google Maps.
   
 
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