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Autore: Angelus e Squall    08/10/2006    2 recensioni
Trattasi di un crossover di FF con personaggi da FFVII, da FFVIII, da FFIX, da FFX e anche da KH, senza contare alcuni nuovi. Il protagonista è Squall e all'inizio si trova nel Garden che però non è di Balamb ma di Zanarkand. Nuove coppie e famiglie un po' intrecciate, per non parlare delle armi che sono un pochino modificate (ad esempio Yuna usa l'arco, Zell la falce, ma quella lunga, mentre Rikku usa quelle della bandita del X-2). Il pianeta si chiama Gaya ed è diviso in regioni, come Spira, Lindblum, Galbadia e Arcadia. In sintesi, dimenticate quasi tutto quello che conoscete dei videogiochi Final Fantasy e tuffatevi in questo fantastico (almeno secondo noi) mix. Per il resto, leggete e, soprattutto, commentate! PS: per il significato del titolo, aspettate l'ultimo capitolo. PPS: sarebbe un rifacimento di "Dreams" di Angelus, inizialmente scritta in collaborazione con me (Squall). Poiché non l'ha continuata, abbiamo deciso di rimetterci in collaborazione e rifarla daccapo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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4-VLAKUS E VIKTOR

4-VLAKUS E VIKTOR

Le due automobili stavano risalendo il sentiero del Monte Gagazet dirette alla sua cima, luogo in cui sorgeva il Castello di Ghiaccio. Qualche mostro si era stupidamente messo in mezzo ai SeeD che però non avevano tempo da perdere, per cui li eliminarono con le mitragliatrici montate sui veicoli. A sparare c’era, ovviamente, Irvine per la Squadra Kermes e Rinoa per la Squadra Bianca.

«Secondo gli ordini che ci ha dato Cid, dovremo lasciare le automobili allo spiazzo che troveremo proprio dietro questa curva, per poi proseguire a piedi. Tanto siamo quasi arrivati.» Squall informò Zell.

«Ricevuto.»

Erano arrivati ad uno spiazzo che si trovava proprio sull’orlo di un burrone e vi si accedeva da due sentieri, il primo portava all’ingresso del Gagazet ed era da lì che erano venuti i SeeD, il secondo portava invece verso la cima ed era troppo stretto per passarci con le automobili (sarebbe dove si combatte con Seymour Beta. Nd autori).

Zell si fermò, per cui Selphie che seguiva lo imitò.

«Che succede?» chiese Yuna scendendo dalla sua macchina.

«Ci fermiamo qui.» le rispose Squall.

«Come mai?»

«Perché sono questi gli ordini. Cominciamo a preparare un piano. Allora, Squadra Bianca, tu dovrai tornare indietro con entrambe le automobili fino al primo villaggio che incontrerete, dopodichè vi dividerete in due gruppi, uno per ogni macchina. Il primo resterà al suddetto villaggio, mentre il secondo continuerà fino a quello successivo. Le squadre sono: Yuna, Tifa e Rikku per il primo villaggio; Rinoa, Selphie e Kairi per il secondo. Venendo su ho notato che gli ultimi due villaggi vicino ai quali siamo passati, cioè quelli dove dovete andare, sono posizionati in modo tale che da quello di Rinoa si vede quello di Yuna e non viceversa, in più il primo è perfettamente nella traiettoria del secondo, per cui, se necessario, fai quello che devi fare sorellina e vediamo se sei degna del nostro Irvine, che, anche se è un idiota totale, con il fucile ci sa fare.»

«Hey!» protestò l’idiota.

«D’accordo Squall.» sorrise Rinoa tranquillizzando il suo ragazzo con una carezza.

Un muscolo facciale di Squall si mosse in modo poco rassicurante.

«Ora dobbiamo scaricare la roba che ci serve. Muniamoci di pistole e mitragliette e le cariche vanno negli zainetti, ne porteremo uno ciascuno.»

La Squadra Kermes cominciò a togliere le munizioni, le armi da fuoco e gli esplosivi necessari alla missione dalle automobili. Quando quest’operazione ebbe termine, Squall salutò le ragazze.

«Yuna.» la richiamò Leonheart mentre la ragazza stava entrando in un’automobile al posto di guida.

«Sì Squall?»

«Prendi questo. Se mai dovessimo fallire la missione, cioè se dovessimo morire, si accenderà una luce.» il ragazzo le diede una specie di ricevitore.

«Ma…» cominciò a dir Yuna ma fu interrotta.

«Se si dovesse accendere, fate evacuare tutti gli abitanti e mettetevi in salvo voi stesse, non fate le eroine, intesi?»

Il tono di Squall non ammetteva repliche.

«Sì.» rispose Yuna con gli occhi lucidi: non ci aveva pensato fino a quel momento, ma il pensiero adesso cominciò ad attanagliarle la mente: e se Squall fosse morto?

Cominciò a star male, ma non lo diede a vedere e, con un sorriso, salutò Squall schioccandogli un bacio sulla guancia.

«Vedi di non morire…»

«Ci proverò… Bene, Squadra Bianca, andate. Ci vediamo al tramonto.»

Le ragazze partirono.

«Speriamo…» si disse Squall mentre le fanciulle si avviavano.

«Adesso tocca preparare il nostro di piano.» informò Squall.

Nessuno neanche pensò di scherzare sul fatto che Yuna aveva dato un bacio (anche se su una guancia) a Squall, poiché quando erano in missione, i ragazzi della Squadra Kermes erano impeccabili e cominciarono subito a progettare un piano d’attacco.

«Ora sono le otto, per cui abbiamo circa otto ore e mezzo per raggiungere il castello, piazzare le bombe ed andarcene prima che faccia buio, poiché qui tramonta intorno alle 16:30.»

«Ricevuto.» dissero tutti.

«Anche noi ci divideremo in due gruppi, Sora e Zell con me. Noi piazzeremo le bombe, voi copriteci e fate da esca nel caso venissimo scoperti.»

«Perché dovremmo fare da esca, scusa?» domandò Cloud.

«Perché sì. Ho formato i gruppi in maniera logica, che credi? Sora, grazie al suo Bagliore Dorato (sarebbe il KeyBlade Ultima Weapon. Nd autori), può volare utilizzandolo come skate board, per cui può levitare fino al tetto del castello e piazzare anche lì le bombe. Nella squadra di copertura ho messo Irvine perché con il suo Exeter può colpire eventuali vampiri che cerchino di attaccare Sora mentre è in volo, momento in cui noi non lo potremmo coprire.»

«Che credi?– lo interruppe Sora offeso–Che con il Cuor di Leone non mi sappia difendere?»

«Non ho detto questo e mai mi sognerò di dirlo, ma se fossero, che so, venti vampiri ad attaccarti contemporaneamente e hai una mano occupata a tenere una carica?»

«Meglio se mi coprite…»

«Appunto. E ho messo te e Shuyin nella squadra di copertura perché, dopo di me ovviamente, siete i migliori guerrieri della Squadra Kermes, chiaro?»

«Chiaro.» rispose Cloud.

«Bene, allora muoviamoci.»

La Squadra Kermes cominciò a dirigersi verso il Castello di Ghiaccio quando arrivò una Fiera Bianca ad intralciarli, ma Squall se ne liberò subito con un potente colpo del suo gunblade. Altri mostri disturbarono i SeeD nella loro scalata del Monte Gagazet, tra cui degli Occhi volanti che piombarono sui ragazzi dal cielo, ma furono fatti fuori dalle fucilate di Irvine e da quelle del Revolver di Squall.

 

I ragazzi erano ormai vicino alla scarpata che portava alle terme quando si cominciò a sentire uno strano odore nell’aria.

«Ma che è questa puzza?!» Zell era nauseato ma non era l’unico.

Lo erano infatti tutti, tutti eccetto il comandante.

«Questo è odore di cadavere, qualche vampiro deve essersi divertito ieri notte.»

«Pensate cosa succederebbe se fallissimo…» iniziò col dire Shuyin.

«Niente, perché noi non falliremo.» rispose sicuro Cloud.

‹Beato te che riesci ad essere così ottimista…›

I SeeD entrarono nella grotta ma furono immediatamente attaccati da due Bikeros che li caricarono, il primo diretto verso Cloud, il secondo verso Sora. Strife impugnò subito il suo Buster Blade e colpì il mostro che fece un volo all’indietro, mentre Sora evitò il suo avversario facendo comparire nella sinistra il Bagliore Dorato e mettendoselo sotto i piedi a mo’ di skate board, dopodichè si alzò in volo ed il Bikeros gli passò sotto, andando ad incornare Zell che andò a schiantarsi contro una parete della grotta. Sora, dall’alto, impugnò il Cuor di Leone stretto nella destra e colpì il mostro proprio sulla nuca, uccidendolo sul colpo.

«Zell, come stai?» si preoccupò Heartilly.

«Bene, grazie.» rispose l’interessato impugnando la sua falce e preparandosi alla battaglia.

Il Bikeros rimasto era ora accerchiato da tutti i SeeD, per cui, sentendosi minacciato, attaccò con il suo respiro infuocato, ma Squall caricò il caricatore del suo Gunblade con un proiettile glaciale e neutralizzò il colpo del nemico. A quel punto Shuyin e Zell colpirono e fecero il mostro a pezzi.

«Che accidenti era quello?» chiese Cloud a Squall mentre avevano ripreso il cammino.

«Cosa?»

«Quel proiettile.»

«Ah, sì. è una mia invenzione, è un proiettile carico di energia magica ed ha lo stesso effetto degli incantesimi di quinto livello.»

«Cavolo!» esclamò Sora.

«Sì, l’ho preparati apposta per questa missione, così da risparmiare energia per essere al massimo se mai dovessimo combattere con i vampiri, o peggio con Vlakus…»

«Buona idea.» si congratulò Dale.

«Grazie Shuyin.»

«AHH!» Cloud, mezzo bruciacchiato sulla schiena, cadde a terra inerme.

«CLOUD!» urlarono tutti.

Squall guardò nella direzione dalla quale era venuto il Firaga e vice un gigantesco Budino Nero.

«Bastardo…»

«Hey Squall, hai qualche proiettile speciale anche per quello?» chiese Irvine.

«Sfortunatamente sono tutti colpi elementali e quel mostro ne è immune.»

«Non è immune a Flare però…» disse Sora intento a schivare un raggio glaciale.

«Sì, ma non ho nessun proiettile di Flare, né di Oscurità, né di Luce. Poi tanto assorbe l’oscurità.»

«Merda, senza contare che è immune agli attacchi fisici.» mormorò Cloud alzandosi.

«Qui c’è solo una cosa da fare.» disse Sora impugnando entrambi i suoi KeyBlade.

«No, ci penso io.– disse Squall mettendosi davanti a Sora, il Revolver stretto nella sinistra –Renzokuken!»

La lama del Gunblade si caricò di energia, divenne il triplo più  lunga e grossa e tutta celeste.

«E ora: Colpo Imperiale!»

Squall colpì il terreno con la lama che creò un solco fino al Budino dentro cui passò un raggio di energia celeste che tagliò il mostro in due.

«Non è un attacco fisico e consuma meno energia di una magia di Flare o di Luce.»

«Bravo Squall, sei sempre il migliore.» si complimentò Sora.

«Energira.» disse Cloud curandosi.

«Stai bene?» gli chiesero i compagni.

«Adesso benissimo, grazie. Sarà meglio muoversi adesso.»

 

La Squadra Kermes arrivò all’uscita della grotta, raggiungendo infine la cima del Gagazet (dove si combatte con il Custode Divino o come accidenti si chiama, il mostro mandato da Yunalesca insomma. Nd autori.). Apparve alla vista dei ragazzi il Castello di Ghiaccio in tutta la sua imponenza. Era gigantesco, tanto che copriva quasi tutto lo spiazzo su cui sorgeva ed esso era grande più o meno come la Piana della Bonaccia, per non parlare della sua altezza, duecento metri come minimo.

«Ecco il castello…» mormorò Squall.

«Mamma mia, è enorme! Riusciremo a buttarlo tutto giù?» chiese Zell.

«La forza esplosiva delle nostre cariche riuscirebbe a far crollare mezza Zanarkand. Ci riusciremo.» lo rassicurò Irvine.

«Ma prima le dobbiamo piazzare. Ora ci dividiamo, muoversi! Cloud, prendi questa trasmittente.» ordinò il comandante ed i SeeD ubbidirono.

Squall, seguito da Sora e Zell, andò avanti mentre gli altri, pronti ad intervenire, li aspettavano nascosti, Cloud con la destra sull’impugnatura del suo Buster Blade e la sinistra che teneva una pistola; Shuyin con la sinistra sull’elsa della sua spada e le destra che reggeva una mitraglietta; Irvine che teneva il gruppo di Squall (ed al contempo l’entrata principale del castello e tutte le finestre  che poteva vedere da dove stava) sotto tiro con il suo Exeter.

«Irvine, non appena vedi un vampiro, fallo fuori.» disse Cloud.

«Naturale. Ho Squall e gli altri sotto tiro, così che li tengo sempre d’occhio e anche il portone e le finestre.»

«Perché le finestre?»

«Perché sono vampiri, per cui potrebbero volarci fuori.»

«Idiota!» Cloud diede uno scappellotto al tiratore che smise di tenere sotto tiro gli altri tre SeeD e guardò male Cloud.

«Hey!»

«è giorno, per cui sono privi di  poteri, quindi potranno uscire solo dalla porta!»

«Ah già, giusto…» si imbarazzò Irvine.

«Hey, sarà meglio che continui a tener d’occhio la porta perché vedo qualcuno uscire.»

«Come?!»

Irvine si rimise subito in posizione e vide dal  mirino del fucile che in effetti sei vampiri stavano uscendo dal cancello.

«Squall, avete compagnia. Ce la fate o dobbiamo intervenire?» Cloud chiamò il comandante.

«No, ce la facciamo, grazie.» rispose questi.

 

«Ragazzi, abbiamo visite.» li informò Leonheart.

«Come? Ah, finalmente qualche battaglia divertente.» sorrise Zell impugnando la falce.

«Per ucciderli dovete sparar loro con i proiettili d’argento oppure tagliar loro la testa o il busto.»

«Lo sappiamo, grazie.»

I vampiri  morirono in pochi secondi.

«Dicevi Zell? Ci saremmo divertiti?» chiese Sora.

«Beh, forse mi sono sbagliato.» ammise Dintch.

«Dai, andiamo a piazzare la prima bomba.»

 

«Hm, i nostri ospiti sono più forti di quello che pensassi…»

«Sì padrone, sono solo tre però.»

«No Viktor, sono sei.»

«E dove sarebbero gli altri tre, padrone?»

«Laggiù, all’entrata della grotta.»

«Li vado a eliminare padrone?»

«No Viktor, non ancora, aspettiamo ancora un po’.»

«Cosa credete che vogliano fare?»

«Dall’aspetto di quelle cariche, penso di poter affermare abbastanza certamente che vogliono far saltare il castello.»

«Che cosa?! Bisogna fermarli subito allora!»

«No Viktor, non c’è fretta. Prima che possano sistemare gli esplosivi su tutto il perimetro, ci vorrà un po’, intanto mandiamo a far loro compagnia altri vampiri. Ma più di sei, voglio costringere gli altri tre ad intervenire, voglio vedere cosa sanno fare.»

«Sì padrone, vado a dare l’ordine?»

«Sì, venti vampiri»

«Come ordinate, padrone.»

«Bene, bene…vediamo un po’ quanto valgono questi “SeeD”…»

 

«E questa è fatta.» affermò Squall dopo aver sistemato la prima bomba.

«Già. Una è andata, altre cento da piazzare.» sorrise per finta Sora.

«Già, hai ragione, sarà meglio sbrigarsi.» concordò il comandante.

«Hem, ragazzi…» li chiamò Zell.

«Ancora?» si stufò Sora impugnando il Cuor di Leone.

I primi due vampiri furono eliminati dalle fucilate del Gunblade, mentre i seguenti quattro persero la testa. Un altro  lanciò  un Thundara  a Squall, ma il ragazzo lo rinviò al mittente che fece un volo di due metri. Zell con una pallottola d’argento lo finì, così fuori sette. I restanti vennero sterminati in poco tempo.

 

«Sono più forti di quanto pensassi… Viktor!»

«Sì padrone?»

«Mandane cento.»

«Come volete padrone.»

 

«Squall, ne arrivano altri, saranno un centinaio.» Cloud informò il comandante.

 

«Grazie Cloud. Penso che avremo bisogno di voi stavolta.»

«Morite! Sancta!» esclamò Sora scagliando verso i  nemici l’incantesimo di  luce di primo livello.

Perirono nel colpo tre vampiri. Un altro attaccò Zell che gli tagliò a metà la testa, ma nel colpirlo si distrasse e sarebbe stato una facile vittima di una altro vampiro che lo attaccò alle spalle se un proiettile che viaggiava a 10000 km/h proveniente dall’Exeter non avesse polverizzato la creatura della notte. Arrivarono in aiuto Cloud, Shuyin ed Irvine che cominciarono a mietere vittime, una dopo l’altra.

In una decina di minuti tutti i vampiri erano stati sterminati.

 

«Sono forti padrone.»

«Sì Viktor, l’ho notato. Sono molto forti. Specie quello lì con il Gunblade che pare essere il capo…»

«Sì padrone, sono d’accordo, è molto forte.»

«Anche troppo…»

«Troppo?»

«Sì, troppo per essere un umano… L’hai guardato bene? Il modo in cui si muove mentre combatte, raramente gli capita di parare gli attacchi, li ha quasi sempre evitati e pure con estrema facilità, come se prevedesse i colpi, come se li vedesse al rallentatore… Basta anche che guardi come stanno i ragazzi. Guardali bene, li vedi?»

«Sì padrone, ma non capisco cosa vogliate che guardi.»

«Gli altri sono tutti stanchi e sudati, hanno subito anche degli attacchi, anche se stanno benissimo. Mentre lui è perfetto. Non è minimamente stanco, anzi è fresco come una rosa, e non è mai stato colpito, nessuno dei vampiri è riuscito nemmeno a sfiorarlo. Mi ricorda qualcuno…»

«Chi padrone?»

«Qualcuno che conobbi cinquecentocinquanta anni fa, qualcuno a cui giurai eterna fedeltà… Ma forse mi sbaglio, dovremo controllare noi stessi. Preparati a combattere.»

«Ora padrone?»

«No Viktor, entreremo in gioco poco prima del tramonto, intanto manda sempre più vampiri ed anche i mostri addomesticati. Dobbiamo prendere tempo, impedire che riescano a piazzare tutte le bombe.

«Come desiderate padrone.»

Il servitore si inchinò ad uscì dalla sala, lasciando il Principe Vlakus a meditare su Squall.

 

«Manca poco ormai, solo una decina di cariche.» osservò Irvine

«Bene, piazziamole e andiamocene.» ordinò il comandante.

«Behemoth in arrivo!» informò Sora impugnando il suo Key Blade argentato.

Tutti i SeeD si scansarono, evitando così di essere schiacciati dal colosso. Irvine cambiò immediatamente caricatore al suo fucile, togliendo i proiettili d’argento e sostituendoli con proiettili esplosivi e Squall fece la stessa cosa al suo Revolver.

«Altri vampiri in arrivo!» disse Cloud.

«Cloud, con me contro il Behemoth! Gli altri si occupino dei vampiri!» ordinò Squall.

«Potevate arrivare un po’ prima? Almeno non cambiavo caricatore!» si lamentò Irvine facendo saltare la testa ad un vampiro.

Alla fine dello scontro, i SeeD erano ancora più stanchi, tranne Squall stava giusto cominciando a sentire la stanchezza, dopo tutto avevano appena eliminato trecento vampiri ed un Behemoth adulto (il King Behemoth di FFX. Nd autori), certamente uno dei mostri più potenti di tutta Gaya.

Erano ora le 14:00.

 

«Manca poco più di due ore al tramonto, dopodichè ve la vedrete con noi…» sorrise Lord Vlakus.

 

«Bene, le cariche sono tutte piazzate.» sorrise soddisfatto Zell.

«Sì. Ora andiamocene, dobbiamo allontanarci da qui prima di farlo saltare con il comando a distanza.» ordinò Squall e tutti lo seguirono verso la grotta.

«Come? Già ve ne andate? Proprio ora che eravamo arrivati noi! Speravamo di poterci divertire un po’ pure noi!»

I SeeD si voltarono tutti all’unisono. Davanti a loro c’erano due uomini, il primo alto all’incirca 1,85 m, con i capelli lunghi fino alle spalle e completamente bianchi, gli occhi di ghiaccio. Aveva un lungo abito nero ed attaccata alla cintura, sul fianco destro, una spada, una sciabola, completamente nera anch’essa. Il secondo personaggio era alto più di due metri, aveva i capelli castani quasi rasati ed una gigantesca mazza tenuta a tracolla, l’impugnatura spuntava sopra la spalla destra.

«Chi siete voi?»

«No, chi sei tu?» chiese il più basso dei due.

«Io? Sono Squall Leonheart, comandante della Squadra Kermes, ora, dimmi, chi sei tu?»

«Leonheart…Leonheart…ah sì! è una famiglia nobiliare, giusto?»

«Sì, perché ti interessa?»

«E i tuoi genitori sono entrambi umani?»

«Ma che domande! Certo!»

«Per cui lo sei anche tu…» disse, forse più a se stesso che agli altri presenti, l’uomo dai capelli bianchi.

«è naturale!»

«Che delusione, a vederti combattere mi sembravi una persona che conoscevo…»

«Di che diavolo stai parlando?!»

«Neanche immagini quanto sia azzeccata l’espressione da te utilizzata… Comunque sia, io sono Lord Vlakus, Signore dei Vampiri, e tra poche ore lo sarò legittimamente, poiché porterò il nome di Conte…»

«Dunque sei tu… Beh, non ti illudere! Perché non arriverai a mezzanotte!» esclamò Squall impugnando il Gunblade.

è pure mancino…un’altra cosa in comune… Vabbè, vedrò durante lo scontro…› pensò Vlakus.

«Viktor, tu occupati degli altri e lascia a me Leonheart.»

«Sì padrone.»

Il servitore di lanciò subito contro i SeeD e Squall che era il più vicino ai nemici, pensando che il bestione gli stesse andando addosso,  strinse ancora più saldamente il suo Revolver. Ma Viktor gli passò oltre, diretto verso il resto del gruppo.

«Ma cosa…?!»

«Tu sei mio, Leonheart.» disse Vlakus impugnando la sua sciabola nera.

«Quella è la Bram Stoker?» chiese Squall.

«Sì e tra non molto ne assaggerai la piena potenza!»

All’inizio Squall non capì, ma poi, guardando il cielo, comprese: già iniziava a tingersi di rosso.

‹Cavolo, devo riuscire ad eliminarlo prima del tramonto…›

«In guardia!»

Squall alzò il Gunblade appena in tempo per pararsi dal poderoso colpo di Vlakus che però non demorse e colpì nuovamente a velocità sorprendente e questa volta Squall venne ferito all’addome. Vlakus caricò nuovamente e Squall riuscì ad evitare l’attacco spostandosi di lato e colpendo l’avversario al braccio sinistro, facendogli perdere la presa sulla Bram Stoker. Vlakus però, con una potente Antimaga (magia oscura di terzo livello) spazzò via il comandante SeeD. L’avambraccio ferito del vampiro si rigenerò ed egli impugnò nuovamente la sua spada, pronto a continuare il duello.

Intanto Viktor se la stava vedendo con il resto dei SeeD e, a suon di mazzate, stava tenendo loro testa benissimo, finché essi non decisero di lanciarglisi addosso tutti all’unisono. Per un momento riuscirono a tenerlo giù, ma in neanche due secondi, furono tutti scagliati parecchi metri indietro. Dove prima c’era Viktor, adesso c’era un enorme licantropo che sorrideva sadicamente e che stringeva la poderosa mazza. Squall cercò di andare in aiuto dei suoi amici ma facendolo commise un grave errore: diede le spalle a Vlakus.

«Non ti distrarre!» un’Antimada lo colpì in piena schiena facendolo schiantare con la faccia al suolo.

Squall si rialzò pulendosi il viso dalla polvere e guardando Vlakus in un modo che lo fece trasalire.

‹Ho già visto quello sguardo…›

Leonheart si scagliò contro il suo avversario con in impeto incredibile ma proprio quando lo stava per colpire, lo vide sorridere e puntargli contro la spada. Squall si sentì sollevare come da una forza invisibile e comprese: erano calate completamente le tenebre.

«Ora sarai testimone della potenza incontrastabile della Bram Stoker!» disse il Principe schiantando Leonheart al suolo.

Gli altri SeeD, preoccupati per il loro comandante, smisero di combattere e lo guardarono, Viktor riassunse le sue sembianze umane e con un sorriso guardò anche lui la scena.

Vlakus si scompose in uno stormo di pipistrelli che volarono in alto e si riunirono in una grande sfera nera, dalla quale uscì il Signore, solo che aveva un aspetto diverso, infatti era ora un misto tra un uomo ed un pipistrello. Nella mano sinistra era stretta la Bram Stoker.

«Preparati! Messaggero della Notte!»

La sfera nera di energia dalla quale era uscito si trovava ora sulla punta della sua spada e con l’ausilio di essa, scagliò l’onda verso Squall che alzò il suo Gunblade per pararsi. Il contatto dell’onda con il ragazzo generò un’enorme esplosione.

Quando il fumo nato dall’esplosione si fu diradato, però, tutti i presenti videro Squall inerme che impugnava ancora il suo Gunblade, steso immobile al centro dell’enorme cratere creato dal colpo del Signore dei vampiri. L’arma era però rotta, infatti la lama era spezzata in due.

«Sei finito Leonheart.» sorrise Vlakus.

Ma il SeeD mosse, anche se lievemente, la mano.

«Cosa?!» Vlakus era esterrefatto.

Con immensa fatica, Squall cominciò a rialzarsi aiutandosi con il suo Revolver rotto.

«Non può essere…» cominciò a mormorare Vlakus.

Viktor,  per finire l’opera del suo padrone, caricò Squall facendolo finire nel dirupo alle sue spalle.

«Fermati Viktor!» tentò di dire Vlakus, ma era ormai troppo tardi.

«Perché padrone?»

«Perché è inutile. Se il mio colpo ha fallito, cadere nel precipizio non gli farà niente.

«Già! Squall è tosto! Il tuo infallibile colpo ha fallito, eh!» disse Zell.

«No, non ha fallito. Nessun umano può sopravvivere al Messaggero della Notte.»

«Invece pare proprio che si può!» continuò Zell.

«Non ho detto che nessuno può sopravvivere, ho detto che nessun umano può. Viktor, andiamocene.»

«Perché padrone? Li posso eliminare facilmente!»

«Ho detto che ce ne andiamo. Non c’è bisogno che mi fate saltare il castello, SeeD, vi do la mia parola d’onore che non attaccherò i villaggi, ora recuperate il vostro comandante e andatevene dalle mie terre.»

 

«Ah…» Squall dolorante, si guardò intorno.

Era in mezzo alla neve in fondo ad una scarpata.

«Cavoli che botta…» si rialzò a fatica, stringendo ancora l’elsa del suo Revolver alla quale era attaccata metà della lama.

Lo ripose nel fodero.

Cercando una strada che lo avrebbe condotto a valle, Squall inciampò in una roccia coperta di neve e cadde a terra. Ma nel momento in cui cadde, si voltò indietro e vide ciò in cui aveva sbattuto: non era un masso, ma un rubino.

«Che accidenti è questo?»

Lo prese in mano e nel momento in cui lo fece, l’interno della gemma si illuminò di un gran fuoco e apparve una grande ala nera ed una grossa testa con tre corna dello stesso colore. La figura pareva un poderoso drago che guardò il ragazzo e ruggì. La pietra schizzò fuori dalla mano di Squall ed, in un gran bagliore, entrò nel petto del ragazzo.

«Che diamine…?»

«Squall? Mi ricevi? Squall?»

«Sì Cloud, ti sento.»

«Stai bene?»

«Sì, ma venitemi a prendere.»

«D’accordo, sei in fondo al burrone?»

«Sì. Che è successo con Vlakus e Viktor?»

«è difficile da spiegare, ne parliamo dopo, ora ti veniamo a prendere.»

 

 

Ringraziamenti:

 

Angelus:

1)    Topomouse. Come puoi ben vedere siamo molto acculturati in letteratura…J La prossima volta faremo una simpatica allusione al Manzoni…MWAHAHAHAHA!!! (Come sono perfido…io lo sono sempre…ma dove le tiro fuori…?!)

2)    giodan. Beh, sono contento che ti piaccia la coppia perché a me fa letteralmente pena (infatti l’ha scelta quell’altro, per ogni evenienza prenditela con lui…). Comunque hai centrato in pieno ma non ti dico quali delle due cose è, perché sennò non c’è gusto.

 

Squall:

1)    Topomouse. è Angelus che mi ha detto di Bram Stoker, onestamente non sapevo neanche chi fosse… Mi fa piacere che ora ti piaccia la storia, spero che non ti abbiamo deluso con questo capitolo e che ti troveremo nuovamente nella lista dei recensori.

2)    giodan. Chi si rivede! Sono lieto di ritrovarti come recensore di una mia storia! Ricordi? “L’alleanza vincente: Harry & Squall”. Comunque sono particolarmente felice che tu ci sia perché non sono in molti quelli che apprezzano una Squall/Yuna. Vabbè, com’è che si dice? Pochi ma buoni! PS: ancora una volta fai dei pronostici della storia, ma questa volta ci hai preso (almeno su una delle due affermazioni), mentre nel commento del capitolo 9 della mia prima storia avevi sbagliato di grosso.

 

 

ANTICIPAIZONI: CAPITOLO 5-SPIRITI D’INVOCAZIONE

 

 

  
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