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Autore: ciaomils    08/03/2012    5 recensioni
Holly è la tipica cattiva ragazza. Nessun amico. Nessun legame. Nessun sentimento. Le importa solo di se stessa. Forse un giorno ci saranno nuovi amici. Nuovi amori. Nuovi sentimenti.
Tra indagini, parole non dette e baci non dati, riuscirà a scoprire la vera se stessa?
ATTENZIONE: i ragazzi non sono famosi e sono americani.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. Sono le 6 di un giorno di metà ottobre. Mi alzo dal letto e vado a fare colazione: barretta energetica. La mamma è sotto la doccia. Scelgo i vestiti. E’ il mio primo giorno di scuola, in un’altra città, di un altro stato. Mi sono trasferita in America, Los Angeles da Sidney. La mamma è stata trasferita, fa la dottoressa e fa parte di una progetto per la ricerca della cura contro il cancro. Vivo con lei, niente fratelli e quel bastardo di mio padre mi ha abbandonata quando avevo cinque anni e non si è fatto più sentire. Mia madre la notte piangeva. Per lei c’ero solo io ormai. Così mi sono fatta forte, e ho affrontato il mondo ma ero già adulta. A 14 anni ho anche iniziato a fumare. Non ho amici, mai avuti, non ne ho bisogno. Il mio primo bacio l’ho dato a 11 anni. Sono autonoma. Mi considerano una dura, ma dentro sono ancora quella bimba di cinque anni. Sono fragile me lo nascondo anche a me stessa. La mia apparenza inganna, soprattutto per il mio modo di vestire. Opto per dei jeans aderenti, stivaletti neri, tacco 9 e giacchetta di pelle e maglia dell’ Hard Rock Cafe. Nel frattempo mamma è già uscita dalla doccia e mi viene a salutare con accappatoio e asciugamano. M:Ciao tesoro. Io: Ciao ma’. Mi faccio una doccia e mi vesto in fretta. Mi lavo i denti. Matita, mascara e eyeliner. I miei capelli castano-rossi lunghi e sciolti. Prendo la borsa ed esco di casa. Io: Ciao mamma, io vado. M:Ciao tesoro, buon primo giorno di scuola. Durante il tragitto mi fermo a comprare le sigarette. La scuola dista poco da casa. Ho quasi costretto mamma a iscrivermi in una scuola senza uniforme scolastica. Arrivo un po’ prima. Mi fermo in segreteria, dove mi danno l’orario scolastico e la mappa della scuola. Mi consegnano anche la chiave del mio armadietto. Lo raggiungo e poggio i miei libri. La campanella suona e la gente inizia a spargersi. Seguo la mappa: la prima lezione è quella di Matematica. Odio la matematica. La mappa non è molto facile da leggere così in pochi minuti mi perdo. X:Hai bisogno di aiuto? Un ragazzo, castano mi rivolge la parola. Ha degli occhi verdi. Io: Me la cavo benissimo da sola. X:Oh…Be’ io sono Louis. Mi porge la mano. La ignoro. Io: Scusa ma ora non ho tempo. E lo supero, sbattendo la mia spalla sul suo braccio. Raggiungo la classe. Entro e mi siedo al mio banco. Il professore i guarda. P:Lei dev’essere la nuova studentessa…mmm Holly Carter giusto? Io: Presente. P:Bene allora le do il benvenuto nella scuola. Io: Grazie. Noia. Tanta tanta noia. Le ore seguenti le trascorro ad ascoltare l’iPod con le cuffiette. Poi l’ora di chimica. Assisto solo, visto che sono una nuova arrivata. Alla pausa pranzo prendo un hamburger e una coca-cola e vado in giardino. Butto la borsa per terra e mi siedo, sotto un albero. Mangio con calma. Poi mi alzo e accendo una sigaretta. Dopo qualche tiro, un ragazzo con i capelli castani e ricci mi si avvicina. X:Tu sei Holly giusto? Io: Sì, tu chi sei? Chiedo indifferente. X:Sono Harry, Harry Styles. Stiamo nella classe di chimica insieme. Io: ah, sì mi ricordo di te. Dico, con poco entusiasmo, tra un tiro e l’altro. Harry: Mi chiedevo se volevi unirti al tavolo con noi E indica un tavolo vicino, i suoi amici continuano a parlare. Faccio l’ultimo tiro della sigaretta e il fumo mi entra in un occhio. Io: Cazzo, il fumo nell’occhio, cazzo cazzo cazzo! Harry: Come scusa? Io: Niente, ora devo andare. E corro verso il bagno delle femmine. L’occhio mi lacrimava e la matita era sbavata. Poi dal gabinetto esce una ragazza, alta mora vestita con dei jeans nei e una t-shirt larga. X:Hai il trucco sbavato, vuoi la mia matita? Mi chiede. L’accetto ringraziando e l’applico all’interno dell’occhio. X:Io sono Debora, tu sei la nuova arrivata…Holly vero? Io: Sì, sono io Sono già così famosa? Cavolo che palle. Usciamo dal bagno e inizia a parlare. Non l’ascolto: per il corridoio passano delle cheerleader bionde e alte. Le classiche stronze da telefilm. Vengono verso di me, no, mi superano. La più bassa, quella al centro, va verso il tipo castano, quel Louis e inizia flirtare. Cazzo che palle! La gente mi fissa. Lascio Debora e vado verso lo sgabuzzino del bidello. Chiudo la porta alle mie spalle. A volte è difficile sembrare un’altra, ma non posso smettere, è troppo tardi. Prendo il pennarello indelebile nero, e ricaccio le lacrime indietro. ‘è facile andarsene, lasciando tutto sulle spalle della mamma. Sai che nello stesso momento in cui mi hai abbandonata con la mamma, hai deciso cosa ne è del mio futuro?’ scrivo. Scrivere sui muri mi aiuta a sfogarmi. Un po’ come un diario segreto, ma quello è da bambine. Sono cresciuta in fretta. Nella mia vecchia casa di Sidney, sotto i poster, sono ammucchiate frasi. Sembrano senza senso, ma hanno una storia da raccontare…
  
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