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Autore: Le Streghe    09/03/2012    5 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destino Inevitabile - Intrecci
Capitolo 48
 Cambiamenti

Le prime luci del mattino giunsero tardive, almeno per chi come Doumeki aveva faticato nel prendere sonno. Le troppe emozioni vissute in un solo giorno: la gioia di sapere Watanuki finalmente libero dall'influenza di Fei Wong era solo uno dei motivi per cui era rimasto a vegliare sul sonno del più piccolo, lasciando che la propria mente rivivesse più e più volte quanto accaduto in quelle ultime ore.

Fu il suono della sveglia a riscuoterlo dai propri pensieri, spingendolo ad alzarsi per precedere Watanuki, evitando di presenziare al suo risveglio, ancora incerto su come affrontarlo.
In quell'atmosfera ovattata e carica di dubbi avevano infine mangiato, sforzandosi di parlare del più e del meno, preparandosi per la scuola ed uscendo da casa con un improvviso senso di sollievo, destinato però ad infrangersi qualche istante più tardi.

Appoggiata al cancello del tempio Yuuko stava osservandoli con aria divertita, giocando con la lunga coda che quel mattino aveva deciso di abbinare all'abbigliamento sportivo scelto per l'occasione.
«Buon giorno…» Esordì, muovendo qualche passo verso di loro e squadrandoli dalla testa ai piedi prima di abbozzare un sorrisetto ironico e decisamente pericoloso.
«Yu-Yuuko-san..?» Esclamò Watanuki alla vista della donna.
«Sono venuta a vedere come andava e… a chiarirvi quanto detto ieri sera.»
A quelle parole Watanuki si fece più interessato. «Sta parlando della puni… del suo pagamento?» Domandò, guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'arciere.
«Proprio quello» Confermò la strega. «Ho deciso che, data la tua lunga permanenza qui al tempio, sarà meglio lasciare libero l'appartamento dove hai vissuto in questi anni.» Concluse poi con la naturalezza con cui avrebbe potuto stilare una lista della spesa.
«Co.. Cosa?!» Esclamò un Watanuki sempre più confuso.
Vivere al tempio? Lasciare l'appartamento?
«Che significa?» Continuò con un tono di voce sempre più stridulo.
«Esattamente ciò che ho detto… Watanuki.» Ribadì la donna, affatto colpita dalla reazione dell'altro.
«Ma..»
«Niente ma…» Continuò la strega. «Ho già informato la proprietaria del condominio. Prendi le tue cose e preparati alla tua nuova vita.» Affermò con un tono che non ammetteva repliche e che a Watanuki sembrò voler sottolineare qualcosa di molto più drastico.
Incapace di risponderle, il ragazzo si limitò ad osservarla mentre si allontanava, ridestandosi dall'improvviso torpore solo quando Doumeki si decise a dire la sua.
«Faremo tardi a scuola…»
«Eh? Cosa?» Sobbalzò il più piccolo, guardandolo come fosse la prima volta che lo vedeva. «Che hai detto?» Continuò, scoprendosi ad arrossire sotto quello sguardo che tante volte lo aveva irritato.
«Che faremo tardi…» Ripeté l'arciere, sollevando la cartella per rendere più incisivo il messaggio. «Dopo ti aiuterò a portar qui le tue cose.» Aggiunse poi incamminandosi.
Seppur confuso da quanto appena provato Watanuki si decise a seguirlo, restando qualche passo più indietro. Sapeva già di amarlo, non c'erano dubbi, ma da quella mattina tante cose sembravano essere cambiate dentro di lui. Si sentiva diverso e sopratutto… percepiva emozioni diverse al cospetto di Doumeki.
Certo, quanto accaduto il giorno prima poteva aver influenzato le loro vite eppure… Eppure sentiva che c'era qualcosa di più, qualcosa che probabilmente avrebbe dovuto discutere con Yuuko-san.

xXx

«Così Shizuka è riuscito a liberarti da quei fili, eh?» Commentò Giku, sistemando gli ultimi libri dentro ad una scatola.
«Hey, parla piano!» Lo ammonì Watanuki, sorridendo allo sguardo divertito di Himawari. «Grazie per l'aiuto che mi state dando.» Aggiunse poi nella speranza di cambiare discorso.
«È un piacere per noi!» Lo rassicurò la ragazza, raggiungendo l'arciere per porgergli del nastro adesivo.
«E dimmi…» Sussurrò Giku con fare divertito «Adesso nei sei finalmente consapevole, no? Della cosa tra te e lui..» Precisò indicando prima Watanuki e poi l'arciere.
«He..Hei! Non indicarlo! Non dire simili cose!» Sbottò il più piccolo, attirandosi gli sguardi degli altri due. «Quindi…» Riprese in tono più basso quando li vide tornare ad occuparsi delle varie scatole, «era… tanto ovvio, eh?»
A quella domanda Giku sorrise con aria complice. «Abbastanza, sì.»
Watanuki abbassò le spalle con aria rassegnata, arrossendo visibilmente ed alterandosi nel sentire le proprie guance scaldarsi. «Dannazione… è tutta colpa sua! Perchè devo arrossire così? E perchè deve essere sempre così.. così…» Distolse lo sguardo dall'arciere per tornare ad incrociare gli occhi di Giku. «Sono patetico, vero..?»
«Solo un po'…» Replicò questi poggiandouna mano sulla sua spalla. «E comunque… non credo che a Doumeki-kun la cosa darebbe fastidio…» Ammise, interrompendosi di colpo quando gli altri due si mossero per raggiungerli.

Qualche minuto più tardi stavano percorrendo la strada che li avrebbe condotti al tempio.
«Ichinose-san è stata gentile nel concederti una settimana di tempo per il trasloco.» Dichiarò Himawari con la sua solita allegria.
«Sì, lo è stata…» Replicò un Watanuki piuttosto malinconico.
«Vedrai che al tempio starai benissimo!» Continuò la ragazza nel tentativo di consolarlo.
«Sì… immagino di sì.» Replicò il ragazzo sforzandosi di sorriderle.
«Già, pensa alla cucina di Doumeki-kun, lì sì che potrai preparare piatti di ogni tipo!» Rincarò Giku, sorridendo ad un imbarazzatissima Himawari.
La conversazione proseguì su toni abbastanza allegri, accompagnandoli fino al tempio dove l'arciere li anticipò per aprir loro il cancello, facendogli strada verso la stanza che aveva riservato a Watanuki.
«Eviterai di arrivare in ritardo!» Continuò Himawari, sempre più decisa a sollevare il morale dell'amico.
«Hei!» Replicò questi con fare piccato, seppur consapevole della verità appena enunciata dalla ragazza.
Per tutta risposta Himawari gli rivolse un sorriso sincero salvo fermarsi subito dopo, il volto improvvisamente pallido.
«Cosa…»
Una serie di immagini dimenticate da tempo iniziarono a rincorrersi nella sua mente, tanto rapide da far male.
Il tonfo della scatola che cadeva per terra attirò l'attenzione dei presenti.
«Hime-chan!» Esclamò Giku, andandole incontro. «Che ti succede?»
La ragazza non replicò, iniziando a tremare. Davanti a lei immagini sbiadite iniziavano a prendere forma propria, rivelandole quanto aveva cercato di dimenticare per anni: Un monaco che proprio in quel tempio aveva cercato di aiutarla, il ricordo di Doumeki che le diceva che suo nonno era morto in seguito ad un esorcismo, sua nonna che parlava di lei e di una maledizione. «L'ho ucciso io…» Mormorò un attimo prima di cadere sulle proprie ginocchia, l'aria affranta.
Quel gesto spinse anche l'arciere ad andarle vicino. «Oi… Hai visto qualcosa che ti ha spaventata?» Domandò seppur poco convinto. Accanto a lui Watanuki si guardò intorno in cerca di eventuali spiriti. «Eppure, non ci sono fantasmi…» Mormorò quasi a sé stesso, trasalendo nell'udire una voce fin troppo familiare.
«Non esistono solo i fantasmi, sai?» Esclamò infatti Yuuko-san, avvicinandosi loro. «Non come li intendi tu, almeno.»
«Yuuko-san? Da dove arriva?» Esclamò il ragazzo, guardandola come fosse la prima volta che la vedeva.
«È così importante?» Replicò la strega senza attendere una risposta, avvicinandosi ad Himawari. «Entriamo dentro, vuoi?» Le domandò gentilmente.
La ragazza si limitò ad annuire, alzandosi per poi seguire la strega, seguita a sua volta dai tre ragazzi, sempre più confusi.
Una volta al riparo Giku si decise a prendere la parola. «Si può sapere cosa sta accadendo?» Domandò sempre più preoccupato.
«È semplice.» Spiegò la donna. «Da ieri alcune… macchinazioni di Fei Wong sono state cancellate…»
«Per via della mia richiesta?» Si intromise Doumeki.
«Non solo…» Replicò la strega, tornando ad osservare Himawari che, un po' più calma, si decise finalmente a parlare.
«Prima… quello che ho visto è… vero?» Domandò la ragazza in un soffio, gli occhi ancora pieni di lacrime.
La strega annuì. «Quello è il tuo passato Himawari-chan. Tuo e… di Haruka-san.»

xXx

Rieccoci dopo una lunghissima assenza dovuta a svariati motivi.
Che dire se non gomeeeeeen?
Beh, speriamo che la ripresa della storia ed il nuovo arco narrativo bastino a farci perdonare. ^^"
Come avrete notato i cambiamenti sono davvero tanti e vi farà piacere sapere che siamo appena all'inizio. Con i prossimi capitoli arriveranno nuovi personaggi (alcuni clampicamente noti, altri meno) che scateneranno diverse situazioni con le quali i nostri amati personaggi dovranno imparare a confrontarsi. E poi si… c'è sempre quello yaoi che, lo giuriamo, non è una chimera e ci sarà davvero.
Purtroppo per come le CLAMP hanno strutturato sti personaggi (Watanuki, è tutta colpa tua! -_-) farli arrivare al dunque senza spersonalizzarli è stata una vera impresa! XD

   
 
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