Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Luna Avae    10/03/2012    0 recensioni
Nella città di Faber, mi dissero,le persone portano sulle spalle il peso della menzogna.
Nella città di Faber la scuola è giardinaggio.
Nella città di Faber l'appetito delle Buone Forchette è sano e costante.
Così mi dissero, della città di Faber.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C'è una città alla soglia del sogno, a metà tra la veglia svogliata e le domande che ci poniamo solo la notte.
é una citta come tante altre ce ne stanno al mondo, case, alberi, persone, strade e segreti.
Hanno le loro usanze, i loro piatti tipici e il loro modo di vivere e accolgono di buon grando alcune visite dal mondo di qua.
Da qualcuna delle nostre città che per loro stanno alle porte tra i loro sogni e la loro veglia.
Alcuni la chiamano "la- città -al -di -là- dello- specchio"  altri più informati la conoscono come Faber.
Per attraversare i loro cancelli a forma di punto interrogativo, opera bizzarra di un'artista post-moderno, bisogna porsi molte domande, bisogna dormire sodo
e non bisogna mangiare pesante prima di chiudere gli occhi, nè parlare nel sonno.
A chi parla nel sonno è severamente proibito l'ingresso, per qualche ragione che forse ci spiegheranno.
Potremmo ritrovarci per caso ad essere turisti involontari, impudenti  e irrimediabilmente ignoranti, solo perchè
una notte pensiamo a quattro calcoli in più invece dei soliti tre e mezzo.
Capita di rado che qualcuno accetti di rivelare le cose viste laggiù,pensando erroneamente che siano solo frutto di sogni strambi
che rivelerebbero forse troppo della loro psiche.
in realà c'è poco da rivelare sulla loro mente, non più di quanto potrebbe dirci il modo in cui stringono il cuscino.
O se non lo stringono affatto.
                                                                                                                      *


Nella città di Faber, mi dissero, le persone portano sulle spalle il peso della menzogna.
Così come noi portiamo a spasso i cani e  le  borsette.
Nessuno pensi, astenetevi dal pensare e tendete l'orecchio verso l'eco lontano della notizia.
Cè un negozio a Faber, una specie di strana farmacia,dove in un angolo se ne sta una bilancia viola tutta consunta, tutta piegata.
Ogni fine settimana le trecentotrentatrè anime del luogo fanno la fila, bambini compresi, e via di pesaggio, pesamento e pesantezza.
La povera bilancia li accoglie gemendo e non sicuramente di piacere.
Si piega, borbotta e sputa fuori un fogliettino con scritte quantità in grammi e lettere.
E fino a qui, potremmo pensare alla salute e tante grazie.
Ma poi succede che ognuno che peschi questo responso gemente va alla cassa e ritira un bambolotto, una bambola,una testa di barbie.
Piccola, media, grande, enorme, moltiplicata per due o divisa per tre braccia.
E se ne va legandosela sulla schiena, la colonna vertebrale che ulula e l'espressione rassegnata.
Sono bambolacce come manichini, senza faccia e dai capelli stinti.
Sette grammi di bambolotto o mezza libbra di braccia di barbie, molta varietà, molto assortimento.
Un giorno una ragazza chiese al vecchio:
"Che strana usanza è questa che, caricati come muli, portate a spasso bambole di plastica?"
era una ragazza assai diretta, indisponente. Forse una che per poco, pochissimo non parlava nel sonno.
Il vecchio con la pipa, sbuffò fumo a mò di treno, e sulle rotaie ardenti gli offrì una deragliante spiegazione.
"Fumo,favole,balle,panzane,salamelecchi e affini, Comprendi?Strane storie, scuse fragranti e flagranti, racconti e bugie luminose.Il mondo è pieno di invenzioni
ma le più belle sono queste e qui, ogni settimana, ritiriamo il premio.Plastica pura al 100 per cento, capelli finemente stinti in lavatrice, ogni due grammi di menzogna
accumulata sono braccia e gambe da manichino, c'è chi è davvero gourmande e ne prende più che un pizzico."
"...quindi sono premi per avere mentito? E tutti sanno chi mente e chi no?"
irritante, l'ignoranza è peggio della dermatite tra le dita delle mani, non passa neanche se ci spalmi sopra una pomata.
" Sono il peso, sciocca.Che sia premio o vanità.Non vedi come sono tutti giù piegati? è la misura, ovviamente.Bisogna porre freno
a questa naturale attività delle meningi, sopraffina gioia della mente svelta.O si finisce schiacciati dalla plastica.Vedi quella donna? Non riesce ad
abbracciare nessuno, ha gambe veloci e non può correre.
è la scelta. Sciegli se abbracciare la carne o la plastica.La misura, ti dico, la misura."
Nella città di Faber , mi dissero, danno molto peso alla misura.
Ogni due grammi di menzogna.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Luna Avae