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Autore: Alison_95    10/03/2012    9 recensioni
Dimenticate per un secondo il Regno della Luna, tutte le Sailor e i loro poteri. Insomma dimenticate la loro storia.
Ricordatevi solo dei loro caratteri e delle persone splendide che sono sempre state. Prendete Bunny, Ami e Marta e seguitele in questa nuova avventura.
Tre ragazze normali che si trasferiscono in Giappone, insieme al loro "capo", Marzio. Incontri che possono cambiare la vita, missioni e obiettivi da raggiungere.
Leggerete di tre ragazze normali.... o quasi.
Buona lettura^^
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Minako/Marta, Seiya, Usagi/Bunny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo XIV: The beginning in the end
 
 
Tredici anni dopo.
 
Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri. Quegli alberi di ciliegio in fiore che ornano il viale. Le villette a entrambi i lati della strada, i bambini che giocano e urlano, sorridendo. Ricordo il profumo della tranquillità, della serenità. Marta che guida la macchina e piano piano accosta, Ami che inizia a fare disquisizioni sul cemento utilizzato per costruire la strada e Marzio che prende le valigie, mentre io respiro ancora per qualche istante il profumo di aria nuova.
Eravamo arrivati in Giappone.
Ricordo l’emozione. Ricordo quel giorno perché mi ha cambiato la vita.
 

- “Quindi.. questa è la storia di come hai conosciuto papà?” Gli occhi lucidi della bambina davanti a me, aprono in me una voragine.
- “Si.. tesoro. Ma ricorda che lui ti guarda da lassù..”
- “Mamma… perché io non ho potuto conoscerlo? E perché hai aspettato così tanti anni per dirmi la verità?”
- “La vita a volte è ingiusta, ti strappa le persone che ami… non volevo far sì che il peso che portavo sulle mie spalle divenisse anche il tuo. Ho provato ad amare di nuovo, ma l’unica persona che abbia mai amato dopo di lui sei stata tu… il frutto del nostro amore.”
- “Mamma… ti voglio bene.”
- “Anche io, amore. Ora vai a fare la nanna.”
 
Guardo ancora una volta il viso della mia bambina. Ormai è grande. Gli assomiglia tanto.
Una lacrima solitaria scende.
Avrebbe dovuto sapere la verità prima.
Sono stata egoista. So di averlo fatto per il mio bene.
Ogni volta che il ricordo si addentra mi spezza il cuore.
Mi allontano.
Non ho molto sonno. Continuerò la mia storia, devo scrivere il finale.
Ma come faccio a scrivere qualcosa a cui non credo neanche io?
La parola fine mi ha devastato, ucciso per tutti questi anni. Non ho mai davvero creduto ai miei occhi. Mi aveva lasciato per sempre.
Le dita battono sulla tastiera. Sono mesi che battono inesorabilmente. Voglio che la mia storia venga ricordata.
 
Quello che vi serve sapere? Non date niente per scontato, la nostra vita non è quella che si vede in televisione.
 
Ricordo il Giappone. Ricordo il giorno in cui io, Bunny, nome in codice Violet, misi piede in quella favolosa terra con le mie amiche e la persona di cui ero innamorata. Ricordo la nostra missione, ricordo come mi sentivo orgogliosa di essere una spia, non una comune, ma una speciale. Ricordo ancora quel giorno, il giorno che mi cambiò per sempre la vita.

 
Mi aveva cambiato la vita.
Avevo conosciuto l’amore. L’avevo perso. Avevo avuto una dolcissima bambina che ormai era diventata un’adolescente e il padre non l’aveva vista crescere.
Ogni volta che fisso lo schermo devono trascorrere minuti interi prima che riesca a scrivere qualcosa. Devo trovare le parole giuste. Non voglio che la banalità infetti l’amore che provavo per lui.
 
Dopo quel giorno decisi di andarmene via.
Quella città era ricca di troppi ricordi.
Mi trasferii a Parigi, una città che mi aveva sempre affascinato.
L’Organizzazione? Si sciolse. Il Presidente era morto.
Si scoprì che tutti i suoi dipendenti venivano ricattati da lui e per questo continuavano a prestare servizio.
Quel viscido verme aveva ottenuto ciò che si meritava, dopotutto.
Aveva causato la morte di migliaia di persone e tra queste c’era anche Lui. Seiya. Come dimenticare quegli occhi azzurri, quel sorriso intrigante, quel modo da sbruffone e presuntuoso che nascondeva l’animo più dolce del mondo.
 
Marzio? L’ho sentito per telefono qualche anno fa. Sta bene. E’ sposato con una dottoressa, di nome Sydia. E’ felice.
 
Ami e Marta? Non le ho mai più riviste. Ho scritto due mail qualche tempo fa, ma non hanno risposto.
Sì, mi sono comportata male e lo so. Ma non potevo sopportare di vederle felici con Taiki e Yaten che mi avrebbero per sempre ricordato la perdita del mio unico amore.
Forse, un giorno ci rincontreremo. Parleremo dei nostri figli, delle nostre avventure, dei loro matrimoni, di tutti questi anni.
Ma so che in realtà è un’utopia.
Mi mancano terribilmente, ma non rimpiango per nulla ciò che ho fatto.
Dovevo andarmene.
Dovevo smettere di essere una spia.
E oggi, esistono spie?
Non lo so. Probabilmente esisteranno per sempre.
Nel mio cuore ci sarà per l’eternità inciso il nome di Violet e delle sue avventure. Non rinnego chi sono stata.
Ma ho dovuto rimuovere le emozioni provate in quei mesi.
 
Bevo una tazza di caffè. Sono davvero molto stanca.
Il lavoro di giornalista mi tiene molto impegnata e spesso devo scrivere testi davvero complicati. Ma faccio del mio meglio.
Ho trasformato l’amore verso Seiya nella passione verso il lavoro e nell’affetto verso mia figlia, nostra figlia.
Un giorno gli ho addirittura inviato una e-mail nella speranza che rispondesse. Non l’ha fatto.
 
Concludo dicendo che l’ho amato e lo amerò per sempre.
Non lo dimenticherò mai.
Lo amo da quattordici anni. Vorrei soltanto che lui lo sapesse.
So che lui è stata la persona più importante della mia vita.
Amo sognare. Nei miei sogni stiamo ancora insieme ed è bellissimo.
Amo aspettare. E’ facile. Ciò che è difficile è sapere che non tornerà mai.
 
La verità è che sono rimasta lì, ferma in quel momento.
Sono morta quel giorno.
Ormai vivo solo per mia figlia.
 
Avrei voluto invecchiare con lui.
Dire a nostra figlia che il mio primo amore sarebbe stato anche l’ultimo.
Capisco che l’amore porta spesso a sofferenza e dolore.
Ma preferisco aver amato e aver sofferto, piuttosto che aver vissuto indifferente.
Niente dura per sempre, neanche la pioggia di novembre.
Viviamo in un mondo dove la parola sofferenza è diventata la ripetizione nelle nostre giornate e dove dolore, amore, rabbia costellano la mente. E’ un mondo di anafore e allitterazioni.
Lo amo ancora. Lo amerò per sempre.
E auguro a ogni persona, per quanto io abbia sofferto, di amare così.
Perché significa essere maturi, essere consapevoli di ciò che si prova, significa affidare la felicità nelle mani di un’altra persona.
Questa è la mia storia, la storia di un amore, la storia di una spia, la storia di un’avventura.
Questa è la mia storia. E lui ne ha fatto parte. E ne fa ancora parte, nei ricordi.
E ogni tanto sento ancora l’odore degli alberi di pesco e ricordo quel giorno.
Ricordo quel giorno perché mi ha cambiato la vita.
 
Epilogo
 
Mi infilo sotto le calde coperte.
Sento il cellulare vibrare. Troppo stanca per rispondere, ci penserò domani.
 
La sveglia suona, accendo il telefono.
“E’ passato tanto tempo… sarebbe il caso di fare due chiacchiere. Spero questo sia ancora il tuo numero. Ho saputo che ti sei trasferita a Parigi. Domani alle “Galeries Lafayette”. Ore 8. Marta”
 
Il mio cervello non fa in tempo a connettere.
7.30
Vengo pervasa da una voglia enorme di vederla. Non so perché, ma sento che deve parlarmi.
Dopo tredici anni la tua ex migliore amica si presenta con un messaggio stile bigliettino da visita. Eppure era a Parigi. Per me.
Infilo i primi vestiti che trovo. Prendo un taxi.
8 05.
Attraverso la strada. Le porte si aprono.
 
-“Solita ritardataria, non sei cambiata di una virgola. Scusa, avrei dovuto rispondere alla tua mail anni fa, ma non potevo. Ci stavano ancora cercando, ma adesso è finita. Non potevo metterti in pericolo.”
 
Porto le mani alla bocca. Comincio a piangere.
 
Nella fine della storia che vi ho raccontato, c’è un inizio.
Non avrei mai pensato di concludere la storia, svegliarmi il giorno dopo e capire che non potevo mettere la parola fine.
Era un inizio.
 
-“Ti prego, dimmi qualcosa. Sei sempre bellissima e ho una voglia matta di baciarti.”
 
Continuo a piangere, sorrido, vorrei urlare e sussurro “Ho tante cose da dirti.”
 
-      “So do I, dumpling.”


Angolo dell'autrice: questa storia, che è stata un vero e proprio parto, è finalmente terminata! Vedete alla fine, l'ho fatta finire bene! In realtà non sappiamo cosa succederà adesso, lascio un finale aperto in modo che tutte le lettrici possano creare il loro seguito. Contente? Il nostro Seiya doveva scappare...ma adesso è tornato! E hanno una figlia! E Bunny ha scritto una storia!
Ringrazio davvero tantissimo tutte coloro che mi hanno seguito!
Un bacio^^
Alison_95

 
  
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