...erano pieni di lacrime e in mano stringeva una foto nostra insieme a notro padre. Appena mi vide sgranò gli occhi e urlando mi spinse fuori e mi sbattè la porta in faccia.Rimasi davanti alla sua porta per un bel po aspettando qualche segno di vita.La mattina dopo non la vidi. QUELLA SERA << Senti Bea mi dispiace per ieri sera ma non puoi capire come mi sento. >>mi disse Giulia. Non mi fece nemmeno dire niente, scappò come al solito fuori con le sue amiche. Io ero di nuovo a casa da sola così mi collegai a Twitter per vedere se c'era qualcuno, niente nemmeno lì, mi sentico sola e in quel momento la mia casa mi sembrò enorme. Accesi la TV giusto per scacciare la noia e mi misi a guardare i Cesaroni e guardando quelle persone che mi avevano accompagnato per tutti i pomeriggi quando ero piccola mi addormentai. La mattina dopo ero ancora sul divano e nessuno si era scomodato di svegliarmi o di spostarmi di sopra. Il fatto di avere una famiglia unita era diventata una speranza inutile per me ma vivevo una vita felice lontano da casa. Mi alzai per andare in cucina e fare colazione, latte e cereali come al solito, quando vidi mia sorella stesa sul pavimento della dispensa con una bottiglia di birra rotta di fianco. Spaventata cercai di rianimarla senza successo quindi corsi a chiamare un'ambulanza che portò Giulia all ospedale.