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Autore: yeahbuddie    11/03/2012    6 recensioni
Ok, questa è la mia seconda fan fiction (la prima è stata su Harry Potter, ma dopo aver pubblicato il primo capitolo ho scordato la password, lol), e non so, spero la leggiate in tanti anche se in alcune parti sarà un po' noiosa. Poco più di un mese fa quei cinque cretini mi hanno rubato il cuore, letteralmente, perciò ho pensato di fare ciò che amo, cioè scrivere, per qualcuno che amo, cioè i One Direction. Come si suol dire, due piccioni con una fava. E vabè, non voglio annoiarvi quindi mi dileguo qui. Spero solo leggiate questa fan fiction in tanti, che recensiate e non so, leggete e basta!
Quindi: peace, love and One Direction.(L)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Scegli: “Ricatto d’Amore” o “Nothing Hill”?»
«Dai, Amy, non possiamo vedere che so, un horror? Non mi piacciono i film strappalacrime.» Mi lamentai per la millesima volta nell’arco di cinque minuti.
«Alex, hai mai visto “Ricatto d’Amore”? Non credo.» Cominciò Amy, decisa. «E’ un film spettacolare, e fa anche piuttosto ridere, mentre “Nothing Hill” è per persone inguaribilmente romantiche, perciò hai ragione, non credo sia un film per te.» Disse sorridendo, facendo la finta smorfiosa.
«Stai dicendo che non sono romantica?» Chiesi con tono falsamente offeso, incrociando le braccia sul petto mentre lei infilava il dvd nel lettore.
«No, sto solo dicendo che quel film è per persone davvero ma davvero romantiche, magari poi tu sei una persona romantica e basta.»
Alzai le sopracciglia, ridendo. «Romantica “e basta”?»
«Hai capito.» Rispose con una scrollata di spalle la bionda, la quale si era appena accoccolata sul divano, posizionandosi esattamente di fronte alla tv.
Avevo accettato l’invito di Amy quella mattina, e dopo aver pranzato da Nando’s, ci eravamo dirette a casa sua come deciso, dopo essere passate al supermercato a comprare schifezze varie, quali marshmallow e tavolette di cioccolata varia: al latte, fondente, bianca, ripiena alla fragola e infine, con le nocciole. Ce n’era davvero di mille tipi, e ci avevamo messo un po’ a sceglierne, anche se io mi ero buttata principalmente sulle caramelle, lasciando la scelta della cioccolata ad Amy, che essendo più che indecisa ne aveva presa tutta e di più.
Quel giorno la mia ‘giornata scolastica’ era trascorsa in fretta, e non appena era suonata la campanella dell’ultima ora, fui costretta a salutare Louis e Niall da lontano, in quanto Amy mi si era attaccata ad un braccio per trascinarmi via da lì il più velocemente possibile.
Non avevo incontrato – né scontrato – Liam, ma non l’avevo neanche cercato, il  che mi dispiacque un po’ dato che mi andava decisamente a genio.
«Allora? Ti siedi o no? Tra poco iniziano i titoli di coda!» Esclamò Amy, fissando lo schermo con gli occhi spalancati, nel momento in cui tra i trailer contenuti nel dvd passò quello del suo film preferito: Titanic.
Sapevo che era il suo preferito perché mi aveva supplicata di vederlo pochi minuti prima, alla quale richiesta io avevo rifiutato all’istante, disprezzando quanto più possibile quello stupido film. Ed era stupido davvero, voglio dire, quale persona sana di mente resta su una nave che sta affondando, quando può benissimo andarsene insieme alla persona che ama? Odiavo quel film e quella stupida trama, così avevo pregato e supplicato a più non posso Amy per far sì che accettasse di vedere un film horror, o almeno una commedia. Lei però aveva rifiutato, ed io mi arresi, in quanto fossi sua ospite ed oltretutto fosse la prima volta che visitavo casa sua. Non volevo essere un’ospite fastidioso né tantomeno maleducato, così accettai mal volentieri di vedere uno di quei due film che tanto le piacevano, optando per il film “spettacolare”.
Mi sedetti accanto a lei, afferrando la ciotola stracolma di marshmallow e caramelle varie – ovviamente Haribo – e buttandomici dentro con foga, afferrandone quante più mi fosse possibile. Di solito non mangiavo dolci, ma se si trattava di Haribo, le avrei divorate tutte in un battibaleno.
Il film cominciò, e trovando finalmente una posizione comoda, sistemai la schiena sullo schienale del divano, poggiando la testa sul cuscino nel frattempo che il film partì.
 
«Lo so che ti è piaciuto, tanto.» Affermò Amy alla fine del film, mentre pian piano ripulivamo il piccolo tavolinetto in vetro davanti al divano, sul quale c’erano ciotole e bevande varie che avevamo divorato durante le quasi due ore del film, che devo ammettere che mi era piaciuto parecchio. Forse il fatto che il protagonista maschile era quel figo di Ryan Reynolds aiutava non poco, ma anche la trama del film era stata abbastanza divertente, e poi amavo Sandra Bullock.
Alla quasi provocazione della bionda non risposi, e quando guardai il grande orologio appeso nella cucina, tirai fuori in fretta il cellulare dalla tasca, digitando frettolosamente il numero di mia madre.
Amy mi aveva invitata a restare a dormire da lei, per conoscerci meglio e per divertirci, dato che i genitori non sarebbero rientrati quella notte e lei non voleva restare sola, ed io avevo accettato senza ripensamenti, ma erano quasi le 20,00 e il che significava che mia madre sarebbe tornata a casa di lì a poco.
Rispose dopo tre squilli, molto probabilmente senza guardare il numero sul display, in quanto era solita rispondere con un tono formale quando la chiamavano sconosciuti.
«Mamma, sono Alex.» Risposi sospirando, cosa che fece anche lei dall’altra parte della cornetta.
«Ciao tesoro, dove sei?»
«Ti ho mandato un messaggio prima, chiedendoti se potevo restare da Amy, ma a quanto pare eri troppo impegnata per trovare due secondi per me.» Dissi scocciata, sfregando la mano sul tavolo della cucina.
Ero davvero scocciata, mi mancava parlare con lei e nell’ultimo periodo non l’avevamo fatto granché, oltretutto la sera prima avevamo “discusso” per via di quella gatta morta di Madison.
«Sai benissimo che devo tenere il cellulare..» la interruppi non appena cominciò, non avevo voglia di discutere per telefono.
«Sì, okay, senti, resto a dormire da Amy stasera. I suoi genitori sono fuori città, non torneranno prima di domattina e non voglio lasciarla sola.» Non le stavo esattamente chiedendo il permesso, ma lei non replicò né si arrabbiò.
«Va bene, a domani.» E detto questo riattaccò, lasciandomi come un’imbecille col cellulare all’orecchio, ascoltando i “tu, tu, tu” che provenivano dall’altra parte.
La mandai a quel paese mentalmente, e poi tornai ad Amy, che stava lavando le ciotole in cui poco prima c’erano le schifezze che avevamo ingurgitato. Le diedi una mano, e non appena finimmo salimmo in camera sua – che era molto.. rosa – saltando la cena, dato che avevamo già mangiato abbastanza per quella sera.
«Stai scherzando? Non ti farò spaccare la schiena, e poi il mio letto è per due, forse anche per tre.» Protestò Amy non appena le dissi che avrei tranquillamente dormito in un sacco a pelo sul pavimento, come facevano nei film.
Alla fine però accettai la proposta del letto caldo e comodo, ringraziando Dio per non dovermi davvero spaccare la schiena sul pavimento di legno.
Ci sedemmo sul letto, accendendo il portatile di Amy per mettere su qualche canzone del momento, perdendoci in chiacchiere.
«Allora.. tu e Niall?» Le chiesi d’un tratto, interrompendo il suo monologo su quanto fosse affascinante Ryan Reynolds. Ero più che d’accordo con lei su ciò, ma in quel momento c’erano degli scoop succulenti che mi aspettavano.
«Io e Niall cosa?» Chiese spensierata, spalancando un poco gli occhi verdi.
«Non fare la finta tonta, ho visto come lo guardi.» Risposi sorridendole, poggiando i gomiti sul letto e reggendomi su di essi. «Ed ho anche visto come lui guarda te.»
Amy finse di stare a gingillare con il portatile, ma non appena dissi quella frase si voltò di scatto, sbarrando completamente gli occhi. Scoppiai a ridere per la sua reazione, ma lei continuò a guardarmi allo stesso modo.
«Perché? Come mi guarda?!» Chiese impaziente, mordendosi un labbro.
«Ecco, hai appena ammesso che ti piace.» Le risposi sorridendo a trentadue denti. In realtà non sapevo come Niall la guardasse, voglio dire, non mi era sembrato che la guardasse in qualche modo specifico, ma se a lei lui piaceva, avrei fatto di tutto per far sì che venisse ricambiata.
Avevo sempre fatto così con Nora quando le piaceva un ragazzo, l’aiutavo a farsi avanti e quando veniva rifiutata, dopo averle offerto fazzoletti e cioccolata a volontà e averla consolata per almeno quarantotto ore, andavo dritta dal tipo minacciandolo di morte istantanea se si fosse fatto vedere in giro da Nora. Sapevo bene com’era fatta, e con il carattere che aveva sapevo che sarebbe stata male ogni qual volta avesse rivisto quel ragazzo dopo il rifiuto. Per cui il minacciare era l’unica cosa che mi era venuta in mente di fare, anche se ovviamente non avrei mai ucciso nessuno. Magari picchiato sì, ma ucciso no.
Dato che Amy non rispose e abbassò il viso con le guance ormai in fiamme, continuai io, cercando di essere il più gentile possibile, cosa che non mi riusciva spesso. «Da quanto vi conoscete?» Le chiesi.
«Millesettantuno giorni.» Disse tutto d’un fiato, riabbassando lo sguardo sul portatile, forse troppo in imbarazzo.
Beh, wow, contava anche i giorni. Tentai di fare il calcolo degli anni, sfruttando la mia bravura in matematica.
«Tre anni e trenta giorni?» Chiesi sconcertata, per la mia velocità nel fare il calcolo e per la sua ‘mania’ del contare i giorni. «Come mai li hai contati?»
Okay, forse non erano affari miei, ma mi sarebbe davvero piaciuto aiutarla con il biondino, ma per farlo avrei dovuto conoscere almeno una parte della storia, no?
«Non lo so.. » cominciò indecisa, torturandosi le mani. «So solo che da quando è entrato a far parte della mia vita, questa è migliorata.» Continuò, sempre tenendo il viso basso, sulle mani. «Tre anni e trenta giorni fa, era il mio primo giorno alle superiori, e quando lo vidi entrare a scuola, il mio cuore ha iniziato a battere come non mai, e lo sentivo palpitare fin nel cervello, mentre tentava da uscirmi dal petto.» Alzò lo sguardo verso di me, fermando la tortura delle sue mani, fissando i suoi occhi verdi nei miei. «Hai mai provato questo sentimento? Sai cosa si prova?»
L’avevo mai provato? No, certo che no.
Non lo avrei mai fatto, ero troppo stronza e scorbutica per piacere davvero a qualcuno, ed ero troppo menefreghista per riuscire a provare certe cose. Almeno così mi avevano detto.
Scossi la testa, un po’ in imbarazzo.
«Beh, lo proverai, e quando succederà saprai cosa si prova, ma credimi se ti dico che è la sensazione più bella del mondo.» Sospirò, portandosi le mani sul cuore, e poi allungando una mano per prendere la mia.
«Senti?» Chiese, quando accompagnò la mia mano sul suo cuore, che sentivo battere piuttosto frequentemente.
Quindi, l’amore è questo? Battiti accelerati, guance rosse e felicità?
«Sì.» Dissi, togliendo poi la mano.
«Beh,» continuai poi. «Direi che qui qualcuno si è preso una bella cotta.» Sorrisi, insieme ad Amy le cui guance erano passate dal roseo al bordeaux.
«Sì ma ti prego, ti prego, ti prego, non dirlo a nessuno. Specialmente a Niall.»
Ovvio che avrei tenuto la cosa per me, era una delle tante cose che faceva di me una buona amica.
«Non preoccuparti, terrò la bocca chiusa, davvero.» La rassicurai sorridendole.
«Grazie. Sapevo che non eri antipatica come sembravi.» Ammise poi, sorridendo mentre faceva una smorfia. Le diedi una leggera botta su un braccio, fingendomi offesa.
«Pensavi fossi antipatica?» Lei annuì, stringendosi nelle spalle sempre sorridente. «E non so, posso avere l’onore di sapere il motivo?»
Non che m’interessasse più di tanto, però in un certo senso le volevo già bene, e anche se mi avevano sempre detto tutti che sembravo stronza e antipatica – soprattutto la prima – non avevo mai chiesto a nessuno il perché lo sembrassi. Forse perché sapevo di esserlo, sapevo di essere piuttosto sgarbata e a volte anche lunatica, ma non m’importava quel che pensava la gente. Avevo Nora e la mia famiglia, e mi bastavano loro. Fino ad ora.
«Non so, è che sembri una di quelle ragazze senza peli sulla lingua e combinano sempre casini, tutto qui. Non sembri proprio “antipatica”, ma comunque mi sono ricreduta alla prima parola che ci siamo scambiate.» Ammise sorridendo.
«Va bene, allora in futuro mi spiegherai come mai ti sei ricreduta così in fretta.» Dissi scendendo dal letto, tirando giù la coperta dal mio lato per poi sedermi di nuovo, tirando su le coperte. «Ora possiamo dormire? Ho un sonno che sembrano due.»
Amy rise, spegnendo il portatile. «Non vedevo l’ora che me lo dicessi! Un altro po’ e sarei potuta morire qui.»
Si infilò anche lei sotto le coperte, spegnendo l’abajour e posando gli occhiali sul comodino accanto al letto. La fioca luce della luna che entrava dalla finestra le illuminava il volto, e faceva sembrare i suoi occhi verdi di un colore innaturale e meraviglioso. Avrei pagato oro per avere degli occhi come suoi in quel momento. O anche sempre.
«Buonanotte, Alex.»
«’Notte Amy.»
 
Il giorno seguente, per mia sfortuna avevo solo due ore in comune con Amy e i ragazzi, mentre la maggior parte delle altre dovevo passarle in classe con Nicole, Madison, Harry Styles e Zayn, ma passarono in fretta, per cui non arrivai all’ultima ora dando di matto.
Avevo letteratura, ed ero in classe con Liam ed Amy, mentre Niall e Louis dovevano affrontare una faticosa ora di educazione fisica, e come i due giorni precedenti, ci sedemmo agli ultimi banchi, che ormai erano diventati come di nostra proprietà, dato che né Madison né nessun’altro aveva fatto qualche obbiezione.
Entrammo in classe che la Flack era poggiata sulla cattedra, e dopo averci sgridati per il ritardo – ci eravamo fermati a guardare Niall giocare a calcio durante l’intervallo del pranzo – ci aveva assegnato, insieme al resto della classe, una relazione su un film che avremmo dovuto vedere, “Il pianista”.
Aveva diviso la classe in vari gruppi, ed essendo dispari, il mio era formato da sole tre persone: io, Amy e Liam, mentre tutti gli altri erano da quattro persone.
Noi tre ci eravamo già messi d’accordo su quando, dove e come vedere il film e fare la relazione, ma quando Zayn entrò in classe quasi a fine lezione, dovemmo cambiare i nostri piani in quanto la professoressa l’aveva infilato nel nostro gruppo, che a parer mio era perfetto prima del suo arrivo, dato che aveva scombussolato tutto. Non che m’importasse qualcosa se Zayn ci fosse o meno, ma non mi era sembrato il tipico studente modello, e per come si comportava a scuola, non ci avrebbe di certo dato una mano a prendere un bel voto.
«Vi ho già detto che non posso, ho da fare.» Aveva ripetuto lui quando Liam l’aveva praticamente supplicato di vederci quel sabato per il compito.
«Zayn, è un compito importante, varrà metà del tuo voto finale.» Amy aveva cercato di aiutare Liam, senza ovviamente successo.
Io non mi azzardai a parlare, non mi importava più di tanto che Zayn ci fosse o no, per me potevamo anche svolgere noi il compito e dare poi il merito anche a lui. L’importante era che lo svolgessimo, prendendo un buon voto.
Erano ormai dieci minuti che cercavano di trovare un accordo, senza riuscirci.
«Andiamo, cos’hai da fare di più importante? Non dirmi che esci con quella!»
Liam aveva quasi urlato, nonostante non fosse arrabbiato, ma ci eravamo guadagnati così le occhiatacce di vari compagni in quanto la Flack ci aveva lasciati organizzare i nostri “incontri di lavoro” durante la fine dell’ora.
Una ragazza bionda e con delle tette più che finte, fissava insistentemente Zayn e Liam, e se la mia memoria non aveva cominciato a fare cilecca, doveva essere una delle amiche bionde e stupide di Nicole e Madison. Sì, lo era per forza, altrimenti non si sarebbe interessata così tanto.
Le lanciai un’occhiataccia, e quando finalmente si degnò di guardarmi, le dissi nel tono più duro possibile: «Hai finito la radiografia? Guarda che così li sciupi, e oltretutto non c’è bisogno che li guardi in quel modo, le orecchie puoi usarle anche da girata per ascoltare i cazzi nostri e raccontarli alla tua amichetta.»
Avevo le braccia conserte e un’aria piuttosto annoiata, eppure dovevo averla spaventata dato che si era ritratta con la sedia e aveva assunto un’espressione quasi shockata.
Per sua fortuna, si limitò a fare una smorfia e a girarsi verso il suo gruppo, mentre io sentivo addosso gli sguardi dei miei “compagni di studio”.
«Che c’è?» Sbuffai guardandoli. «Decidete questo cazzo di giorno così poi ce ne andiamo.»
«A me va bene tutto, ma c’è qualcuno qui che pretende che stiamo ai suoi comodi.» Rispose Amy, sbuffando anche lei e guadagnandosi un’occhiata torva da parte di Zayn.
Liam continuava a guardare me, senza dire niente, ma lo ignorai e tentai di convincere Zayn a trovare un benedetto giorno in cui fare quel diavolo di compito.
«Zayn.» Dissi sospirando, poggiando le mani sul banco e fissandolo negli occhi, il che mi richiedeva uno sforzo enorme. «Non me ne frega niente se domani devi uscire con quella sgualdrina, o se devi guardarti un porno con Styles o non so, se devi guardarti allo specchio, ma se non svolgi quel cazzo di compito insieme a noi verrai bocciato in letteratura dato che la tua frequentazione alle lezioni è limitata a dieci minuti, perciò se non vuoi che Mike s’incazzi, datti da fare e trova un cazzo di giorno libero.»
Lui sorrise, e se non avesse avuto un sorriso mozzafiato che faceva sciogliere qualsiasi ragazza compresa me, lo avrei preso a pizze. «Per me va bene oggi.» Disse poi con una scrollata di spalle.
E ci voleva tanto?
Mi misi le mani sulla faccia, esasperata, mentre Liam, dopo aver smesso di fissarmi, guardò l’amico come se stesse per prenderlo a capocciate.
Amy parlò per noi, evitando ad entrambi di mettere le mani intorno al collo di Zayn. «Va bene, allora facciamo direttamente dopo scuola?»
Annuii, e non appena la campanella suonò ci alzammo quasi di corsa per uscire finalmente da quel carcere.
«Io devo fare una cosa, ci vediamo a casa.» Annunciò Zayn allontanandosi, senza lasciare a nessuno di noi il tempo di ribattere o di prenderlo per la maglietta e portare il suo bel culo fino a casa.
Sbuffai per l’ennesima volta in quella giornata, e accompagnata da Amy e Liam, raggiungemmo Niall e Louis all’uscita.
«Andiamo ad ordinare un film, vi unite?» Chiese Liam a loro due, che annuirono subito.
Ci dirigemmo verso la videoteca più vicina, fermandoci anche in un supermercato per comprare dei popcorn da guardare durante il film, nonostante fosse per un compito scolastico.
«Hai visto Liam?» Mi chiese d’un tratto Amy.
«No, cos’ha?»
«Ma no, intendo prima. In classe.»
Forse mi ero persa qualcosa, perché non avevo la minima idea di cosa stesse parlando. Scossi la testa.
«Ti stava guardando!»
«E quindi?» Domandai confusa. Che voleva dire? Anche Louis “mi stava guardando” quando lo avevamo visto al cancello della scuola, e lo stesso aveva fatto Zayn in classe poco prima. Non c’era nulla di male nel guardare una persona.
«Certo che sei tonta eh.» Si lamentò Amy, scuotendo la testa in segno di disapprovazione. «Ti stava guardando in quel modo.» Concluse sorridendo, indicando Liam poco più avanti. I tre ragazzi erano davanti a noi di qualche passo, ma non avrebbero potuto ascoltare me ed Amy parlare a meno che non avessero un super udito, cosa che per fortuna non era tra le loro doti.
«In quale modo?» Mi stava guardando, certo, ma non lo faceva in nessun modo particolare.
«Nel modo in cui si guarda una persona che ti piace, o che almeno ti attrae.»
Beh, allora non mi aveva proprio guardata in nessun modo particolare, perché aveva lo stesso sguardo che aveva sempre con me.
Con me.Ecco, lo aveva con me, non con gli altri, quindi forse Amy aveva ragione. E se così fosse stato, allora ne sarei stata più che felice.
Interessavo – forse – ad un ragazzo che era tutto il contrario di quelli con cui ero stata, ma soprattutto interessavo a qualcuno che interessava a me. Più o meno.
Liam era bello, davvero bello, ed era gentile. Era un bravo ragazzo ma forse non era il mio tipo. Anzi, io non ce l’avevo nemmeno un tipo, ero sempre uscita con ragazzi belli fuori e di coccio dentro, nel senso di stupidità. Ci ero stata più o meno solo per divertimento, ma dietro a ciò c’era un motivo, che mi riportava al discorso della sera prima con Amy.
Io non avevo mai provato il sentimento che provava lei anche solo parlando di Niall, non l’avevo mai provato e forse non sarebbe mai successo. Non ero semplicemente il tipo, e se Amy aveva ragione ed io piacevo a Liam, non avrei voluto farlo soffrire per il mio carattere estremamente di merda.
Parlando del diavolo, Liam si voltò verso di noi, sorridendo divertito.
Non mi pareva che lui, Louis e Niall fossero proprio amici il primo giorno che li avevo conosciuti, ma nei momenti che passavamo tutti insieme andavano molto d’accordo.
«Di che parlate, dolcezze?»
«Di come..» Rispose pronta Amy, che interruppi subito prima di farmi fare una figuraccia.
«Ci vestiremo al ballo di Halloween.» Sorrisi falsamente, ma nessuno dei tre ragazzi se ne accorse, al contrario, sembrò accendersi una lampadina a tutti e tre.
«Oh, già.» Disse Liam, affiancandomi. «Dobbiamo ancora scegliere il costume adatto.»
Vero. Mancavano pochi giorni alla festa, ed anche se avevo sempre scelto come vestirmi all’ultimo minuto, quest’anno volevo e dovevo avere il costume perfetto.
Non sarei andata a girovagare per le strade spaventando i bambini vestendomi da uno dei killer dei più famosi film horror, come facevo di solito con Nora. Quest’anno sarei avrei dovuto partecipare a quel che era stato chiamato “ballo” nonostante fosse una festa, perciò dovevo essere impeccabile. Perfetta.
«Possiamo andare a cercarne domani, se non avete altri piani.» Proposi, ricevendo subito sorrisi e cenni di assenso.
Sorrisi mentalmente, pensando al bel vestito che avrei potuto comprare, e dopo poco eravamo arrivati davanti scuola, dove Louis doveva riprendere la macchina per tornare a casa. Lo salutammo, e dopo aver lasciato Niall al lavoro, da Jimmy’s, andammo a casa mia.
«Fate come foste a casa vostra, ovviamente.» Dissi non appena entrammo, affrettandomi verso la cucina per prendere tre lattine di quella che doveva essere una Coca-Cola da due soldi, comprata molto probabilmente in un discount. Beh, erano sempre meglio di niente però.
Salii le scale, facendo cenno ad Amy e Liam di seguirmi, e dopo esserci seduti sul pavimento, presi il portatile e lo accesi.
«Che fai?» Mi chiese Amy, alzando un sopracciglio.
«Metto quel dannato dvd, ovviamente.»
Zayn non era a casa, non si era ancora fatto vivo e non aveva nemmeno lasciato un dannatissimo messaggio in segreteria, o più semplicemente al cellulare. Aveva preso un impegno – anche se tecnicamente era stato costretto – e non lo stava mantenendo. Mi costava una certa fatica accendere il portatile anziché scaraventarlo fuori dalla finestra, ma resistetti all’impulso di farlo e presi nota mentalmente di mettere ben presto le mie mani intorno al collo di Zayn.
«Non possiamo farlo senza Zayn, non voglio che si prenda il merito di qualcosa che non ha fatto. E’ ora che impari a venire a scuola per studiare invece che per muovere quel suo bel culo per i corridoi facendo il superiore.»
Wow. Non avrei mai detto che Amy avesse le cosiddette palle per dire una cosa del genere. Voglio dire, non sembrava il tipo.
La guardai di sottecchi, mentre Liam rise, sfoggiando la sua bellissima e profonda risata.
Un momento.. bellissima? Da quando in qua trovavo la risata di Liam bellissima? Certo, lui era davvero bello, e gentile ed aveva quel sorriso che avrebbe sciolto anche l’iceberg più duro ma.. non potevo starmene lì a pensare quelle cose. Non quando avevo Liam a pochi centimetri, e soprattutto non quando a me non piaceva, perché non mi piaceva. Vero?
No, assolutamente no. E il discorso di poco prima con Amy ne era la prova. Io non l’avrei mai fatto soffrire, ma soprattutto la mia non era una cotta, né un’infatuazione né robacce simili. Liam era bello, punto.
«Io sono d’accordo con Amy» ammise lui guardandomi negli occhi. Io spostai subito lo sguardo altrove, troppo imbarazzata per aver pensato quelle cose neanche un minuto prima, così mi alzai con tutto il computer, richiudendolo e poggiandolo sulla scrivania.
Sbuffai, e guardandomi intorno notai un pezzo di stoffa dietro una pila di libri, e allungandomi a prenderlo mi accorsi che invece era il groviglio di quel che sembrava lana, di pochi giorni prima. O meglio, il cappello a forma di panda che avevo trovato al mio arrivo.
Lo guardai un attimo e poi lo infilai, sentendomi un po’ ridicola.
«Magari mi vesto da panda, alla festa.» Sorrisi voltandomi, sistemando le orecchie che erano rimaste nell’interno del cappello.
«Ammetto che ti dona, ma non ti ci vedo ad ingozzarti di miele.» Rise Liam, sfoderando di nuovo quel suo sorriso dolce e quella sua risata profonda.
Okay, dovevo seriamente darmi una calmata. Conoscevo Liam solo da pochi giorni, cos’era quell’improvviso interessamento nei suoi confronti? Non poteva piacermi, non poteva neanche solo interessarmi fisicamente. Era out, caput, assolutamente no.
Scossi la testa, di nuovo in imbarazzo, ma per fortuna fui salvata da Amy.
«Non erano gli orsi quelli ghiotti di miele? I panda si nutrono di bambù!» Rispose a Liam, scuotendo la testa come se lei fosse la maestra e Liam il bambino stupido.
«Beh fanno comunque parte della famiglia degli orsi, quindi per me sono tutti uguali..»
Io ed Amy scoppiammo a ridere, se per la stupidità appena uscita dalla bocca di Liam o se per la sua espressione, non sapevo dirlo.
«“Famiglia degli orsi”?» Gli fece da eco Amy, mentre lui si alzò dirigendosi verso di me, facendo per togliermi il cappello. Io opposi resistenza, poggiando le mani sulla testa e premendo affinché lui non riuscisse a sfilarmelo, e all’improvviso la porta della camera si aprì, facendo entrare una Nicole un po’ disorientata.
«Fareste meno..» cominciò guardandosi intorno, bloccandosi poi di colpo non appena il suo sguardo si fermò su di me, cambiandole radicalmente espressione.
Non sapevo cosa avesse e nemmeno m’importava granché, ma sembrava stesse per avere una qualche crisi di panico, o come si chiamano.
All’improvviso cacciò un urlo, che mi fece rabbrividire e non poco, e mi distrasse abbastanza da non vederla quando mi si catapultò addosso, afferrandomi quasi con le unghie.
Non sapevo che diavolo avesse, ma era senza dubbio fuori di testa, e se non mi avesse lasciata subito l’avrei presa a calci nei punti sensibili.
Urlò di nuovo, questa volta iniziando a piangere e tirandomi per la maglietta, ma prima che potessi alzare anche solo un dito, apparve uno Zayn piuttosto affannato e sconcertato sulla soglia della camera, che corse subito verso la sorella, prendendola per le braccia e cercando di allontanarla da me, mentre Liam mi si posizionò davanti.
Ma che cazzo le era preso?
«Il cappello!» Urlò Zayn, mentre Nicole si dimenava tra le lacrime, allungando le braccia – per quel che le braccia possenti di Zayn le permettevano – cercando di avvicinarsi a me.
«Togli il cappello!» Urlò di nuovo Zayn, mentre io ed Amy – che nel frattempo si era messa accanto a me – guardavamo Nicole sconcertate.
Non l’avrei mai detto, ma quella ragazza aveva dei seri problemi.
Tolsi il cappello, lanciandolo a Nicole che però non poteva prenderlo a causa delle braccia tenute ferme da Zayn. Quest’ultimo, intento a cercare di non farmi sbranare da Nicole, non riuscì a prenderlo in quanto aveva le mani occupate, così il cappello finì a terra, ma nessuno mosse un dito per raccoglierlo.
Nicole, ancora in lacrime, continuava a dimenarsi guardandomi come un leone incazzato guarda la sua preda – ovviamente umana – mentre Zayn tentò con parecchi sforzi di trascinarla fuori dalla mia camera, riuscendoci.
Non me ne ero resa conto, ma il cuore aveva iniziato a battermi più velocemente, ed ero più che sicura che se avessi controllato, mi avrebbero tremato mani e piedi, ma feci finta di niente, sospirando quando Liam si spostò da davanti a me.
Era stato gentile, come un cavaliere, solo che invece della strega cattiva, nella mia storia c’era una sorella psicopatica e un fratello imbecille. Non che li considerassi davvero dei parenti, dato lo stato di sangue completamente diverso, ma avrei preferito esser dovuta salvare da una strega pazzoide che da una sorella acquisita in preda a tempeste ormonali.
Liam si guardò intorno preoccupato, mentre Amy mi fissava con quei suoi occhi verdi che in quel momento non ero in grado di affrontare.
Incrociai le braccia sul petto, per evitare di tenere in mostra le mie mani tremolanti, ma neanche un secondo dopo vidi Nicole di nuovo di fronte a me, ma non feci in tempo a far nulla se non coprirmi la faccia con le mani, sperando che non volesse davvero infilare quelle sue unghiacce nelle mie guance, o qualche dito in un occhio, tanto meglio.
Non sentii nulla però, se non uno schiocco, seguito poi da un grugnito da parte di Nicole e lo sforzo di Zayn nel portarla via di nuovo.
Amy chiuse la porta, e Liam.. Liam era davanti a me.
Mi si era parato davanti come se stavamo affrontando Lord Voldemort, ma anche se in realtà era solo quella stupida di Nicole, il suo gesto mi fece molto più che piacere.
Se non fossi spaventata e stizzita, in quel momento avrei pianto dalla gioia, o forse sarei corsa per la stanza saltellando di tanto in tanto.
Avevo capito subito che Liam non era come gli altri ragazzi, idioti e superficiali, ma affrontare una ragazza incazzata e in piena crisi per difenderne una che se ne stava con le mani in mano, e che oltretutto non conosceva, era davvero un bel gesto.
Gli misi una mano su una spalla, e quando si voltò notai un segno rosso lasciato molto probabilmente dalla mano di quella malata di Nicole.
Me l’avrebbe pagata, Liam non c’entrava nulla, e se non ci fosse stato lui e avesse preso me, le avrei già rovinato quel suo bel faccino.
Il ragazzo davanti a me mi guardò preoccupato, non sapendo che quel che mi stava frullando in testa in quel momento riguardava lui, come molti degli altri pensieri di quella giornata. Guardai la sua guancia rossa, e istintivamente allungai una mano verso di essa, come se per magia un mio solo tocco potesse far sparire quel rossore che sarebbe diventato presto un bel graffio, se non un “rigonfiamento”.
Guardai la mia mano per aria, che non smetteva di tremare, e quando vidi Liam allungare un braccio verso di me, l’abbassai frettolosamente.
«E’ meglio se andate, cominceremo domani.» Dissi poi, voltandomi e avvicinandomi verso la finestra in modo che nessuno dei due potesse vedermi.
Stavo iniziando a sentirmi debole, ed odiavo quella sensazione perché debole voleva dire impotente.
Nonostante non lo dessi a vedere – almeno così credevo – la scenata con Nicole mi aveva scossa e non poco, ma non volevo farmi vedere in quel modo.. Qualunque fosse.
Mi avvicinai di più alla finestra, guardando fuori aspettando che Liam ed Amy si decidessero ad uscire. Avrei voluto pregargli di andarsene, ma sentii dei passi leggeri avvicinarsi e poi Amy sussurrare un “è meglio lasciarla sola”, ricevendo in risposta quel che doveva essere il solito sguardo preoccupato di Liam seguito da un cenno di assenso.
Aspettai cinque minuti buoni prima di voltarmi, e quando lo feci, mi buttai praticamente sul letto, guardando le mie mani ancora tremolanti. Mi girai su un fianco, raggomitolandomi, e non appena chiusi gli occhi, feci quel che facevo raramente: piansi.
 
 
 
Myspace”: okay, scusate se trovate qualche errore, ma non ho dormito tutta la notte scorsa per via di una mia amica molto birichina (ciao bri AHAHAHAHA) per cui sto crepando di sonno, veramente. chiedo scusa però se ci ho messo così tanto a postare, ma davvero non ho avuto tempo çç prometto però che mi farò perdonare, forse pubblicando il prossimo capitolo domani o dopodomani uu non ne ho idea, spero solo che questo capitolo non faccia schifo come penso, perché l’ho messo solo a causa della mia ritardarietà (?) nel postare, per cui, come si suol dire ‘o la va o la spacca’. (?) ad ogni modo, ho pubblicato una nuova fan fiction che cercherò di aggiornare frequentemente (in quanto ha già due capitoli più il prologo uu) e due one shot, da cui vorrei davvero che passaste. okay, so che i banner fanno cagare ma non so fare di meglio AHAHAHAHAHAH però comunque cliccateci sopra e vi porterà alla fan fiction/one shot uu comunque se vi aspettate la festa di halloween nel prossimo capitolo mi spiace deludervi, ma davvero non mancherà ancora molto a quel capitolo uu intanto vi informo che dal prossimo succederà qualcosa, anche se avevo detto la stessa cosa in quello precedente (perdonatemi D:) ma non voglio far accadere tutto in fretta, anche perché non sapevo di dover fare una scaletta (?) come fanno solitamente le persone che scrivono fan fiction AHAHAHAHAH quindi sì, sono una ritardata ma vabè. mi organizzerò uu
ps: una delle one shot è sì, su harry ed alex, i personaggi i questa fan fiction anche se qui harry non è un personaggio così importante, almeno non ora uu pps: se volete essere aggiornate quando posterò chissà cosa, fatemi sapere su twitter, sono @69withpayne <3






- grazie infinite a jas per l’ultimo banner  -

   
 
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