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Autore: remvsg    12/03/2012    2 recensioni
poche parole, piccole storie.
Sempre John. Sempre Sherlock.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia a seguire è uno spin-off missing moment di I'm walking down the line that divides me somewhere in my mind, titolo bello per una one-shot splendida e particolare di Mikaeru.
Adesso, io potrei anche dirvi le cose essenziali che servono per comprendere la mia fic, ma vi consiglio caldamente di recuperare la one-shot madre, che è tanto bella e Mika ha un potere non indifferente di creare metafore perfette, sopratutto per i capelli di Sherlock.
 
In ogni caso, vi basta sapere che il sopracitato boccoluto e John hanno finalmente dato sfogo ai loro reciproci sentimenti, e il giorno dopo decidono di fare le analisi per le malattie veneree così da non spendere in preservativi i soldi dell'affitto. Anche se evidentemente potevano tornare utili per non rimanere incinta.
 
(questo è solo l'inizio della storia di Mika gente, non vi ho spoilerato nulla)
 

Enjoy.

 




A rational thing


 
Non si tratta più di istinto, o attrazione o intemperanza.
Non è più l'idea di perderlo a causa di un folle o una bomba o...è una cosa razionale. Quantomeno lo è quello che stanno facendo.
L'amore diventa razionale.
 
E per una volta la colpa non è da attribuire a Sherlock.

 
Sono seduti uno accanto all'altro, le ginocchia che si sfiorano appena, di nuovo in ospedale dopo neanche una settimana, rigidi su quelle sedie di plastica dura che tutto ispirano tranne comodità.
 
 
Bianchi i pavimenti e l'attesa, 
 
bianchi i fogli dell'accetazione e le pareti,
 
bianche le luci e il viso di John.
 
Ma non si vergogna di essere lì. Oramai ha superato la cosa: quella ridicola sensazione di un desiderio sbagliato, di provare qualcosa che in realtà non voleva. Ma la morte aveva fatto il solletico a entrambi quel giorno in piscina, e i suoi freni erano sembrati così ignorabili che niente gli avrebbe fatto desistere dal passare il resto della sua vita con l'uomo al suo fianco, e nel modo più completo possibile. E vuole farlo nel modo più corretto. Più sano.
 
Adesso non c'è più ieri, col sangue che ruggisce nelle vene e le medicazioni che bruciano sotto i baci.
 
C'è solo oggi nella tensione di John, con i suoi fogli, col cellulare di Sherlock pronto a chiedere favori al laboratorio, con la voglia di uscire da quel maledetto posto, stringerlo di nuovo e amarlo come si era sempre impedito. E magari scoprire da dove cazzo aveva tirato fuori i preservativi, Sherlock, la sera prima.
Probabilmente aveva già capito tutto mesi in anticipo. Anzi, conoscendolo lo sapeva già da prima che si conoscessero quel figlio di buona donna.
 
E John tira a Sherlock una ginocchiata, come per vendicarsi della sua deduzione esatta, del suo esser stato accorto, dell'aver aspettato così tanto a non dirgli che lo amava, per aver lasciato a lui la parte imbarazzante.
 
"Ehi", e si girò.
E John, che forse vuole ancora dirgli qualcosa, che non ha condensato in quel gesto tutto quello che pensava, si limita a sorridere compiaciuto notando un filo di nervosismo e impazienza non nociva sul viso di Sherlock.
 
"Mica avrai paura degl'aghi alla tua età"
 
Mfp. "Sta zitto John"
E anche Sherlock sorride, poi si sente chiamare.
 
"Holmes, Sherlock Holmes"
 
Si alza indossando il solito abito spavaldo-mondo-vali-solamente-se-hai-qualcosa-di-interessante-da-sottopormi, stretto in quella occasione e sempre di più, mentre si avvicina alla porta. John ride più forte dentro di sé, catturando con gli occhi quell'istante come prova tangibile del suo essere vivo ed amato, da Sherlock, ovviamente.
 
Il consultive detective si ferma un attimo prima di scomparire dentro la stanza.
 
"Vedi di esserci appena avrò finito"
 
"Non scappo"
 
John Watson promette a se stesso che mai dimenticherà quel momento. Mai.







Voglio spendere due parole sul perché è nata questa flash.
In realtà il motivo è piuttosto semplice.
Più dell'intera trama originale e del colpo di scena finale, ho trovato particolarmente spiazzante il piccolo dettaglio di " Abbiamo usato i preservativi, e poi siamo andati a fare le analisi".
Lo so, sono strana, però va riconosciuta all'autrice una particolare originalità. Io sono fedele sostenitrice dello Sherlock asessuato, ma non nego la mia debolezza di flirtare talvolta i rating più osé se le autrici detengono la mia fiducia o il mio rispetto. Molte volte mi ritrovo davanti agl'impeti ormonali dei due coinquilini di Baker Street, mossi da qualcosa che all'occorrenza sanno nascondere e celare. Mika ha trasformato tutto questo in una azione ragionata, sensata. Noi ci facciamo le analisi perché sappiamo che faremo ancora sesso. Lo desideriamo e non ci vergognamo di questo.
Ammetto che subito, fin dalla primissima lettura sono stata colpita da questo concetto e l'idea di scrivere proprio su quel momento mi ha stuzzicata per molto tempo prima di trovare forma.
Grazie al cielol'ispirazione è arrivata in tempo per il 1k FEST organizzato dallo SFI sotto idea di Roxe.
(a Cesare quel che è di Cesare)
 
Baci.
 
Remmmmmm#
 
   
 
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