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Autore: RemBlack    12/03/2012    7 recensioni
Per presentarvi questa mia storia mi servirò dell'aiuto di alcuni personaggi di nostra conoscenza:
Autrice: - Chi di voi sa chi è Arabella Figg? -
Hermione: - Arabella Figg è una Maganò residente in Magnolia Crescent, Little Whinging. Soccorre Harry Potter e il cugino Dudley Dursley dopo l’attacco dei Dissennatori! -
Autrice: - Brava! Dieci punti a Grifondoro! E chi conosce il suo più profondo segreto, come è arrivata a salvare quei due? -
*i ragazzi bisbigliano e si guardano confusi. Si alza una mano*
Autrice: -Sì, signor Malfoy?-
Draco: - È qualcosa che la sua mente malata ha partorito tra un’uscita e l’altra invece di studiare? -
Autrice: - Dannata serpe! Sembri mia madre...Signori e signore, ecco a voi Arabella Figg e le sue mirabolanti avventure con Harry Potter! -
Ron: - Miseriaccia, se suona male detto così! -
Autrice: - Zitto, Weasley! È tutto perfettamente canon! Argh! Odio fare le presentazioni! -
***
Non badate alla presentazione farlocca, è una storia seria!
E su un personaggio fantastico spesso dimenticato, Arabella Figg!
BUONA LETTURA!
[La storia si è classificata seconda al “Fobie Contest” di PotionFang]
Genere: Avventura, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, II guerra magica/Libri 5-7
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Io ti salverò 2

Salve! Eccomi tornata ad allietarvi(?) il pomeriggio con la seconda e ultima parte, il vero e proprio missing moment della storia! Buona lettura!
Note sulla parte 2: I gatti di Arabella sono Kneazle e lei ha la capacità di dialogare con loro, come disse la Rowling. Le parti in corsivo sono proprio le frasi pronunciate da Mr.Tibbles.

 

Seconda Parte

2 Agosto 1995

***

Arabella Figg è seduta sulla sua sedia a dondolo, che scricchiola scandendo il tempo.
Ascolta, preoccupata, il ticchettio dell’orologio.
Non ha mai amato i giorni di piena estate, Arabella, con il caldo  troppo afoso e Settembre ancora troppo lontano.
Quello però è un giorno speciale, ma lei ancora non lo sa.
Si alza stancamente dalla sua sedia e si dirige verso la cucina. Ha appena cominciato a cercare la scatolette di cibo per gatti da dare alle sue adorate bestiole, quando Mr. Tibbles, con un movimento elegante, entra da una fessura della finestra, miagolando.
- Mr. Tibbles, che ci fai qui? Dovevi far la guardia a Mudungus, sai che non mi fido di quell’uomo! -
Mr. Tibbles, in tutta risposta, miagola preoccupato. Arabella lo guarda sconvolta.
- COSA? È sparito?...Con un crack? -
Il gatto annuisce.
- Io...io...quel Mundungus Fletcher! Lo sapevo che non c’era da fidarsi! L’avevo detto, io! Quel verme! Abbandonare la sua postazione per...per una partita di calderoni!! Ah, ma quando lo saprà Silente! Giuro che...che! -
La signora Figg gira in tondo alla cucina, con le mani tormenta un cencio di stoffa, è furiosa.
Mr. Tibbles si avvicina a lei, passando attorno alle sue gambe e miagolando per cercare di calmarla.
Arabella, disperata, si abbandona infine su una poltrona e comincia a dire:
- Che cosa devo fare? Cosa? Non posso smaterializzarmi, non posso nemmeno usare una passaporta...niente! Santo Cielo! Come faccio ad avvertire Silente in tempo? Come? Oh, se dovesse accadere qualcosa ad Harry...non oso nemmeno immaginare! -
Il gatto si ferma davanti la poltrona, fissa la signora Figg negli occhi.
- Oh, non guardarmi in quel modo, tu! Sono troppo vecchia per farmi fregare ancora dai tuoi occhi! Non attacca! -
In tutta risposta, Mr. Tibbles continua a guardarla imperterrito.
- No. Non posso. Lo sai. Ci dev’essere un altro modo, una soluzione! -
Turbata, Arabella guarda l’orologio. Ogni secondo che passa pesa come un macigno.
Sa che c’è solo una cosa da fare.
Uscire.
Aprire la porta e andare alla ricerca di Harry.
Ma non riesce ad alzarsi, Arabella. Si sente come se le avessero scagliato addosso un incantesimo pietrificante.
Il gatto, con un balzo, si siede sul tavolo della cucina, accanto alla sua padrona. Deve convincerla a tutti i costi, ha percepito delle gelide presenze poco rassicuranti a Little Whinging.
Harry potrebbe essere in pericolo...
- Lui è un mago, ha una bacchetta! Io cos’ho? Se esco, mi uccideranno di sicuro! Non è una “semplice” passeggiata! -
Non ti verrà torto neanche un capello, devi solo controllare...
- Controllare? Controllare cosa? Non ho vissuto la mia esistenza fino ad ora per concluderla dietro qualche orrido cespuglio di Little Whinging! -
Preferisci concluderla da sola, dentro una casa polverosa, con la colpa di aver lasciato che il mondo magico fosse distrutto?Harry è l’unica speranza, Silente lo ripete sempre...
- Ah! Silente! Non parlarmi di lui, Mr. Tibbles! Se mi avesse ascoltato a quest’ora non sarei in questa situazione! Fidarsi di Mundungus Fletcher...quel vecchio mercenario intriso d’alcool... -
Arabella, ti prego. Non c’è altro modo. Ti seguirò...
- ...è tutta colpa di Silente! È solo colpa sua! L’età deve proprio averlo rimbecillito! Perché mi ha dato il compito di sorvegliarlo? Lui sa del mio segreto, è l’unico a sapere! Piazzare a protezione del Prescelto un’agorafobica Maganò e un delinquente alcolizzato! Che coppia, Santo Cielo! -
Il volto di Arabella è rigato dalle lacrime, si sente completamente impotente, in balìa degli eventi.
Silente sa più cose di quanto tu immagini, Arabella.
- Silente è un uomo. E ogni uomo sbaglia. -
Non è come gli altri umani. Sa quello che fa.
Arabella scoppia in una risata amara.
Conosce il tuo valore e il tuo coraggio...
- Coraggio? Io? Mr. Tibbles, l’età non fa bene neanche a te... -
Il gatto, piuttosto risentito, soffia verso la sua padrona.
- Che fai, soffi? Ah, voi Kneazle vi vantate tanto, ma siete tali e quali ai comuni gatti! Sempre così orgogliosi e testardi! -
Voi umani ci somigliate più di quanto immagini...
Dopo queste parole, il gatto esce dalla cucina, lasciando la signora Figg da sola con i suoi pensieri.
Arabella sente la testa pesante, nella sua mente rimbombano le frasi di Silente e di Mr. Tibbles.
- Noi umani...che sciocchezze! -
Riflette. All’improvviso realizza che una bestiola è riuscita a comprenderla meglio di chiunque abbia incontrato negli ultimi dieci anni della sua vita.
Harry Potter è solo un ragazzino. Dovrebbe essere più o meno al quinto anno di scuola, da quello che ricorda. Ha un’intera vita davanti a sé, a prescindere dal fatto di essere il Prescelto. Non è giusto che finisca tutto così. Senza contare tutto quello che gli altri hanno sempre fatto per lui, primi fra tutti Lily e James...
Lily e James.
Ancora la signora Figg ricorda i loro sguardi innamorati, la gioia e felicità che portavano sempre ogni volta che entravano nella sua casa. Ricorda tutto di loro: l’allegria di James, il carattere risoluto di Lily, la loro passione per i suoi biscotti allo zenzero e cannella.
Glielo deve, Arabella. Deve andare a controllare il ragazzo.
Dopotutto, molto probabilmente l’avrebbe trovato addormentato nel prato dei Dursley o a litigare con Dudley, ripete tra sé.
Dopotutto, lei è già piuttosto vecchia, sarebbe una fine onorevole, ripete tra sé.
Chissà, magari si sarebbe scomodato per lei perfino il grande Voldemort, colui che ha ucciso maghi potentissimi e streghe eccelse. Ironico il destino.
La signora Figg si stringe nella sua vestaglia rosa e si alza dalla poltrona.
Una nuova forza e una nuova consapevolezza sembra pervadere il suo corpo. Si guarda allo specchio e aggiusta la sua retina per i capelli, come se fosse il cappello di un comandante. A grandi passi va verso la porta principale, sotto lo sguardo ammirato di Mr. Tibbles, che sembra dire “te l’avevo detto”.
Poggia la mano sul pomello, Arabella. Apre la porta.
La brezza estiva serale, calda e profumata di gelsomino, si infrange sul suo volto. Sente delle voci lontane e confuse. Sente delle risate, dei bambini che giocano.
Il cuore comincia a battere. Sempre più forte.
La vista comincia ad appannarsi.
Un brivido antico e conosciuto comincia a risalire lungo la schiena.
- NON QUESTA VOLTA! - urla, nel vento, Arabella.
Poggia con decisione un piede sul portico della sua casa. Non ricorda nemmeno l’ultima volta che è stata lì. Scuote la testa, non si farà bloccare dalla paura, Arabella.  Non oggi.
Oggi è un nuovo giorno.
- Dimenticavo...-
La signora Figg torna indietro, riapre la porta e prende una borsa piena zeppa di scatolette di cibo per gatti. Un micetto si avvicina miagolando in segno di protesta.
- Non guardarmi così, Snowy! Riavrai la tua pappa. Mi serve un’arma, adesso! Un’arma pesante! -
Richiude con forza la porta. Con uno sguardo fiero, si dirige furiosamente verso la casa dei Dursley.
Ad ogni passo ripete fra sé, stringendo la borsa tra le mani:
- Oh, io lo uccido quel Mundungus Fletcher! - *

* frase presa dal 5° libro, capitolo 2.
Come scritto nel libro, Mundungus verrà sonoramente picchiato da Arabella con la borsa di cibo per gatti. Cercate di comprenderla, l’ha lasciata da sola con la sua fobia, per di più mettendo in pericolo Harry!

 

 

 ...e questa storia finisce qui!
Anzi, idealmente dovrebbe continuare con il resto del quinto libro... xD
Pur sapendo che molto probabilmente verrò bersagliata da pomodori di ogni tipo e colore, spero comunque che vi abbia strappato un sorriso o per lo meno che non vi abbia tediato molto! Fatemi sapere che ne pensate se potete!
Volevo ringraziare tantissimo, oltre alla giudicia PotionFang, LoveMarauder91 e Miabolleblu che mi seguono sempre e hanno recensito la prima parte; xFlamPauls7 e sweetheart30 per averla inserita tra le preferite; leoale, lulu97 e LoveMarauder91 per averla inserita tra le seguite e infine tutti i coraggiosi che l’hanno letta fino alla fine!
Grazie di cuore e a presto!
  
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