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Autore: Bake di Cera    13/03/2012    2 recensioni
Marina ha venti anni, frequenta l'università e coltiva il sogno di diventare una cantante di musical; i suoi amici l'accompagnano sempre ai provini, facendo il tifo per lei. Laura, compagna di studi di Marina, è innamorata di Daniele, nonostante Ludovico cerchi di farle capire che per lui non è altro che un'amica.
Un pomeriggio, l'ennesimo provino. Una svolta? Sicuramente porterà alla conoscenza di nuove persone: la dolce inglese Eleanor, l'apparentemente ingenua Angelica e quell'uomo dall'aspetto così rude...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ una favola, è solo fantasia

Ricordo quel giorno, quando tutto iniziò

- Dovremmo essere arrivati, il posto è questo, - dichiarò Luca fermandosi davanti a un grosso cancello di ferro.

Marina si guardò intorno, agitata. – Come mai non c’è nessuno?

- E io che ne so? - rispose svogliatamente Laura.

Osservato da lontano, quel gruppetto appostato in una strada appena fuori dal Gran Raccordo Anulare non sarebbe potuto apparire più curioso: Daniele, il più giovane del gruppo nonostante la barba e i lunghi capelli che gli ricadevano davanti al viso, sfogliava distrattamente una rivista scientifica comprata per coprire uno strappo nella zona meno opportuna dei jeans; Ludovico aveva gli occhi azzurri nascosti da un paio di occhiali da sole e si divertiva ad accrescere l’agitazione in Marina dicendole che, probabilmente, ad esaminarla sarebbe stato Vittorio Matteucci; Laura tentava di sbirciare la rivista di Daniele, lanciando ogni tanto occhiate in fondo alla strada per cercare un qualche segno di vita; Luca controllava sul suo cellulare ipertecnologico se la via fosse quella giusta, mentre Marina, la sua ragazza, tremava da capo a piedi, visibilmente desiderosa che quella giornata finisse presto.

- Marina, tesoro, - esclamò Luca, rimettendo il cellulare nella tasca dei jeans, – la via è quella giusta e il numero civico anche: se non ci aprono significa che non sono ancora arrivati. Sta’ calma! – aggiunse poi, notando le gocce di sudore sulla sua fronte. – Finisci per mettere in agitazione anche me.

- Ah, il signor “Sono-il-miglior-cantante-del-mondo” ha paura di non essere preso? - scherzò Laura, girando una pagina della rivista di Daniele per leggere un articolo sulle illusioni ottiche.

Ludovico diede una pacca sulla schiena di Marina. – Su! Non è il primo provino che fai: sei abituata ormai a sentirti dare un rifiuto!

- Bell’incoraggiamento, - commentò Daniele, gettando un’occhiata alla strada. I suoi amici seguirono il suo sguardo verso una ragazza vestita sportiva, che correva reggendo una borsa a tracolla: intuirono immediatamente che doveva essere lì anche lei per il provino. Daniele alzò leggermente il sopracciglio, interessato.

- Scusa… uff… scusate, - esordì la ragazza, tenendosi le mani sulle ginocchia. – Uff… E’ qui… uff… il provino del… uff… musical?

- Credo di sì, - rispose Daniele chiudendo di scatto la rivista, con gran disappunto di Laura, e tendendole una mano. – Mi chiamo Daniele, sto accompagnando due di loro.

- Angelica. Chi di voi…?

- Io. Mi chiamo Luca, sono qui per la parte di Peter; lei è Marina, prova per Wendy.

- Ah, anch’io! - esclamò Angelica sorridente.

L’unica cosa che Marina riuscì a pensare fu che quella era probabilmente la prima delle tante rivali che avrebbe dovuto affrontare quel giorno; ricambiò forzatamente il sorriso.

- Ehi, il cancello si sta aprendo! – li avvisò Laura.

Era vero: videro il cancello di ferro scorrere lentamente davanti a loro, rivelando un piccolo angolo di parcheggio e un edificio; immediatamente sentirono il rumore di un auto e si voltarono per scoprire chi avesse azionato il cancello automatico. La macchina entrò nel cortile, muovendosi tranquillamente come se fosse abituata a fare quel tragitto, e infine si fermò davanti a loro. Un uomo sui trent’anni scese dal posto del guidatore, fumando: aveva lunghi e ricci capelli scuri raccolti in una coda e un giacchetto di pelle aperto che rivelava una maglietta nera. Li squadrò incuriosito, mentre una ragazza più giovane lo seguiva fuori dall’auto.

- Voi dovete essere i cantanti, - constatò, chiudendo la portiera. – Non vedo altra gente, devono essere già arrivati.

- Come hanno fatto ad entrare? - chiese Luca. – Al citofono non ha risposto nessuno.

- Perché è rotto e perché questa non è l’entrata principale, ma il cancelletto nella via parallela, l’indirizzo è identico, - rispose l’uomo. – E ora, se volete seguirmi, vi mostro la sala registrazione.

 

Vediamo… Non devono essere tutti qui per il provino, alcuni sono fin troppo tranquilli, come la ragazza con i capelli corti; anche quello con gli occhiali da sole è rilassato, per non dire il tipo con lo strappo sui jeans. No, decisamente non andrebbe in giro così se dovesse presentarsi a un provino!

Gli altri mi sembrano più agitati: sicuramente la ragazza riccia, da come suda, è qui per Wendy o Trilli; anche quella con i capelli raccolti in una coda dovrebbe essere una cantante, anche se ha l’aspetto di chi si è appena svegliato. Non avrà sentito la sveglia? E l’ultimo? Difficile… Tranquillo, però un po’ troppo sicuro di sé nei modi… Sì, dev’essere qui anche lui per il provino!

Dovrei presentarmi? Chiedere i loro nomi? Mi sembra cortese rimanere in silenzio mentre…

- Eleanor.

La voce dell’uomo al suo fianco riportò Eleanor alla realtà.

- Secondo te dovrei presentarmi, Stefano? – sussurrò.

Stefano trattenne una risata. – Presentarti a loro? E come la metti con le altre decine di cantanti che ci aspettano di sotto?

- Scusa, mi sento così in imbarazzo: è la prima volta che mi porti con te, cuginetto! – rise Eleanor, ravviandosi la lunga chioma bionda.

 

Di cosa staranno parlando?

Marina aggrottò le sopracciglia, cercando di captare qualche parola della conversazione dei due ragazzi che li precedevano, senza ottenere alcun risultato. Lentamente, intimoriti, i cantanti e i loro amici seguirono gli sconosciuti lungo una rampa di scale che scendeva fino ad un’ampia stanza in cui erano stipate circa cinquanta persone.

Marina trattenne il respiro, sempre più terrorizzata, mentre Laura le sussurrava all’orecchio: - E pensare che questa non è l’unica data dei provini!

L’uomo fece loro segno di sedersi ed aspettare. Ludovico, guardandolo, sussurrò un: - E’ lui Vittorio Matteucci? -, facendo incrinare le labbra di Marina in un sorriso nervoso.

Luca si sedette tranquillo su uno dei divanetti rossi indicati dal loro accompagnatore, osservando torvo gli altri partecipanti al provino, che invece giravano per la stanza nervosi e canticchiavano per memorizzare le parole che non riuscivano a tenere in mente.

- Stai cercando di indovinare gli altri aspiranti Peter? - gli chiese Marina, cercando nella borsa l’Ipod per ripassare come gli altri.

Luca annuì. – Non le sai ancora? – esclamò sorpreso. – Le abbiamo cantate per tutto il viaggio!

- Beh, scusa se non sono brava quanto te! - sbottò lei, strattonando le cuffie ed allontanandosi.

Laura trattenne un sorrisetto: non gli era mai stato simpatico quel ragazzo, troppo presuntuoso per i suoi gusti; si chiedeva continuamente come avesse fatto Marina a “cadere nelle sue grinfie”. Con un’alzata di spalle, si rispose che il mondo dei musical aveva tanti misteri e che lei non era assolutamente tentata di scoprirli. Si sedette accanto a Daniele, strappandogli la rivista dalle mani per ricordargli la sua presenza: il ragazzo era sprofondato in una fitta conversazione con Angelica e la sua amica intuì che il suo interesse riguardasse poco la musica e tanto il numero del cellulare della sua interlocutrice. Con una fitta di gelosia, Laura finse di dargli per sbaglio una gomitata sulla testa per spostarsi nel posto ristretto.

- Oh, scusa! - esclamò dispiaciuta, portandosi una mano davanti alla bocca e scivolando anche lei in una conversazione con Ludovico.

 

- Ale.

Il ragazzo chino sul computer, intento a caricare le basi delle canzoni da interpretare nei provini, alzò lo sguardo verso la porta e rivolse un enorme sorriso a Stefano.

- Sei arrivato! – esclamò, correndo ad abbracciarlo. – Temevo di dover iniziare senza di te, non potevo farli aspettare ancora… Quanta gente, eh? Che emozione, e pensare che la prossima settimana ne arriveranno altri! Non posso credere che il mio musical stia finalmente vedendo la luce, è così… Oh, ci conosciamo?

Riprese fiato, stringendo la mano della ragazza che aveva di fronte.

- Sono Eleanor, la cugina di Stefano, - si presentò lei con un enorme sorriso.

- Ah, la famosa cugina inglese! Sì, Stefano mi aveva detto che avresti passato qualche mese qui a Roma. Sono Alessandro, felice di conoscerti. Ehi, parli davvero bene per non essere italiana!

- Tutto merito mio, - si complimentò con se stesso Stefano, appoggiando una mano sulla spalla della cugina. – Siamo praticamente cresciuti insieme, è strano che non vi siate mai incontrati prima: Eleanor viene a trovarmi tutte le estati.

- Il lavoro, la musica… E il tuo amichetto sempre tra i piedi.

Stefano storse le labbra. – Dove si sarà cacciato? Sarebbe dovuto arrivare da parecchio, almeno io avevo la scusa del lavoro…

- Sai com’è fatto, - si limitò a commentare Alessandro, alzando le spalle. – Diamo inizio alle danze?

 

Dopo qualche minuto l’uomo che li aveva scortati dentro l’edificio riapparve dalla sala registrazioni con un altro ragazzo che reggeva un fascio di fogli.

- Allora, - esclamò il primo, guardando tutti i presenti che, improvvisamente, avevano smesso di camminare avanti e indietro per ascoltare; Luca si sporse pomposamente in avanti per farsi vedere. – Credo che possiamo cominciare. Come già sapete, stiamo cercando nuove interpreti per Wendy e Trilli, un secondo interprete per Peter e varie comparse.

- Credo che inizieremo con Peter, se tutti gli altri non hanno impegni di lavoro, - intervenne l’altro, visibilmente emozionato. – Io sono Alessandro: per qualsiasi cosa potete rivolgervi a me o a Stefano. Bene, se siete pronti comincio a chiamarvi… o qualcuno vuole andare avanti per primo?

Luca alzò la mano, guardando negli occhi Alessandro, che lo intercettò presto.

- Tu sei… ?

- Luca Fiorello - rispose il ragazzo.

- Bene, allora segui Stefano, di sotto troverai l’altra addetta al casting… Facciamo fare qualcosa a tua cugina! – sussurrò poi Alessandro a Stefano, divertito.

Mentre Luca si alzava, Ludovico, osservando l’aspetto di Stefano, disse a bassa voce a Marina: - Uncino!

Il loro amico ci mise poco: dopo dieci minuti aveva interpretato due canzoni ed era uscito, sorridendo a Marina. – Credo di essere andato bene - , annunciò. – Sembravano soddisfatti.

- Bravo! - si complimentò la sua ragazza.

- Sei solo il primo, non iniziare a festeggiare - lo prese in giro Daniele.

E aveva ragione: man mano che gli altri aspiranti Peter Pan si facevano avanti, Luca, pur non ascoltandoli, cominciava a farsi prendere dall’agitazione.

- Ho paura di aver sbagliato una nota – annunciò, quando anche il decimo Peter fu andato. – Non riesco a togliermelo dalla testa: non pensavo fosse molto importante, ma basta che qualcuno non sbagli niente per…

- Luca, per favore! - lo sgridò Marina, sempre più pallida.

- Esco un attimo, - annunciò lui alzandosi, seguito da Daniele.

Laura e Ludovico stavano ancora parlando della possibilità che il rude Stefano fosse l’interprete di Uncino, così Marina, per alleviare la tensione, si rivolse ad Angelica.

- E’ il tuo primo provino? - le chiese.

- No, ne ho fatti altri tre quest’estate, ma non sono andati un granché, - rispose Angelica con una smorfia. – Ma ho voluto tentare anche stavolta prima di darmi per vinta.

- Hai fatto bene, è così anche per me. Mi sono anche presentata a Notre Dame de Paris e…

- Davvero? Anch’io!

Marina si accorse presto che era più facile distrarsi parlando di provini ormai conclusi e fu con stupore che sussultò sul divanetto, riportata bruscamente alla realtà, quando Alessandro chiamò il suo nome.

- In bocca al lupo! - le sussurrò Angelica.

Quando la porta si fu richiusa alle spalle di Marina, l’espressione rilassata di Laura mutò rapidamente: la ragazza si precipitò giù per le scale tentando di ascoltare qualcosa dalle fessure della porta della sala registrazione. Quando Luca e Daniele rientrarono nell’edificio, la trovarono rannicchiata sugli scalini con l’orecchio premuto contro il muro per cercare di percepire il minimo suono.

- L’hanno chiamata? - chiese Luca.

- Sì, - rispose Ludovico. – E’ appena entrata.

Laura riuscì a sentire qualche stralcio di canzone, ma niente di più; stava per spostarsi in una posizione più comoda, quando sbatté contro le gambe di qualcuno.

- Fa’ attenzione, la porta potrebbe aprirsi da un momento all’altro, - la avvertì una voce mentre la mano del suo proprietario si poggiava gentilmente sulla sua spalla per invitarla a spostarsi.

Sara sollevò lo sguardo, ma l’uomo entrò nella sala senza che lei potesse scorgere altro che il fisico alto e i capelli castani arruffati.

Dall’altra parte del muro Marina, concentratissima, non si accorse nemmeno dall’arrivo di un’altra persona e continuò a cantare le ultime strofe; alla fine si tolse le cuffie, titubante, e le ripose sul piano di legno di fronte.

- Brava! - si complimentò l’addetta al casting. – Ti faremo sapere.

- Grazie.

Marina si voltò verso l’uscita, ma, preda dell’emozione e con le mani tremanti, faticava ad aprire la pesante porta. Percepì un movimento alle spalle, poi un braccio si stese accanto alla sua testa, spalancando la porta con gesto secco e violento. Alzando gli occhi per capire chi fosse, vide il volto di Stefano.

- E’ dura, a volte, - commentò, facendole segno di uscire.

 

Marina rimase a fissarlo negli occhi per quella che le parve un’eternità, incapace di muoversi; non riusciva a capire perché, ma si sentiva come se stesse guardando Stefano per la prima volta. Era più giovane di quello che aveva pensato all’inizio, non doveva avere più di ventotto anni, notò stupita; e i suoi capelli non erano poi così incolti, c’era un certo ordine in quel caos… Qualcosa di affascinante.

Un colpo di tosse la distolse dai suoi pensieri e si sentì immediatamente  in imbarazzo per quello strano comportamento; fortunatamente, però, l’uomo sembrava averlo attribuito semplicemente alla tensione del momento e non disse niente fino a che Marina non ebbe lasciato la sala registrazioni.

Fu felice di poter giustificare il rossore sulle guance alla paura del provino, perché si rese conto con terrore che non riusciva a mandarlo via.

- Brava! – esclamò Laura, andandole incontro non appena la vide.

- Mi hai sentita? – chiese Marina, cercando di pensare a qualcosa di diverso da quell’ultimo minuto.

- Sì, ero dietro alla porta finché non è passato un tizio che si è messo a blaterare che, se non mi fossi spostata, mi sarei presa una portata in faccia… Ma è successo poco fa, quindi ho ascoltato praticamente tutto! Beh, quasi.

Parlando erano tornate nella stanza in cui erano riuniti tutti gli aspiranti cantanti e Marina avvertì un senso di colpa immotivato quando Luca le si avvicinò, preoccupato, per chiederle come fosse andata.

- Tutto bene, ma non voglio dire altro, - si limitò a rispondere la ragazza, alzando le mani per indicare che considerava momentaneamente chiuso il discorso.

- Angelica Bracale! - chiamò Alessandro.

- Aiuto! - sussurrò Angelica a Marina mentre scendeva le scale. Daniele le diede una pacca d’incoraggiamento sulle spalle.

- La aspettiamo? - chiese poi, speranzoso.

- Ma sì, dai, – gli concesse Marina, lasciandosi cadere sfinita sul divano.

- Bene, allora vado a prendere da bere.

- E dove…?

Daniele si avvicinò alla postazione di Alessandro, che stava lavorando al computer.

- Scusa, posso avere una bottiglietta d’acqua?

Il ragazzo alzò lo sguardo dal monitor come se non avesse capito bene.

- Acqua? - ripetè poi.

- Sì, quella del frigo -. Daniele indicò il frigorifero pieno di bibite dietro Alessandro.

- Veramente sarebbe per gli artisti… Vabbè, prendi.

- Grazie!

Luca scosse la testa, come per dire che non c’era niente da fare con lui.

- Che dice Uncino? - chiese improvvisamente Ludovico.

Il ricordo di quei pochi secondi fece sussultare Marina, ma finse di averlo fatto perché assorta nei propri pensieri.

- Ah, beh, niente. Stava lì, ascoltava…

- Ho capito, - rise Ludovico. – Eri troppo concentrata per renderti conto di chi ti stava davanti!

- In effetti… - rispose sinceramente Marina.

Il suo amico aveva ragione: non si era assolutamente resa conto di Stefano fino alla fine del provino. E ora… Ora cosa?, si disse. Ora niente, avrebbe continuato a comportarsi come sempre, non poteva farsi mettere in agitazione da un…

Ma proprio in quel momento Stefano entrò nella stanza, dirigendosi verso Alessandro.

- Cavoli, quello dev’essere proprio Uncino! - commentò Laura, facendo voltare anche Marina, che arrossì ancora di più. Laura notò la sua espressione ed inarcò le sopracciglia, sospettosa, ma decise di rimandare a più tardi eventuali richieste di spiegazioni.

Fortunatamente nessun altro aveva guardato la ragazza, gli occhi di tutti erano concentrati su Daniele. Il ragazzo, probabilmente convinto che quella bottiglietta d’acqua avesse significato l’inizio di una forte amicizia, si era avvicinato a Stefano e Alessandro, incrociando le braccia sul bancone ed ascoltando interessato la loro conversazione; Stefano smise di parlare all’istante, fulminandolo con lo sguardo, ma dei passi provenienti dalle scale distrassero Daniele, che corse incontro ad una raggiante Angelica.

- Com’è andata? - le chiese.

- Non era così interessato quando avevi finito te, - fece notare Laura a Marina, acida.

- Benissimo! - rispose Angelica con un ampio sorriso. – Mi hanno fatto tutti i complimenti!

Marina sentì lo stomaco contrarsi: si era dimenticata del motivo per cui era lì. Angelica era una sua rivale, in quel contesto, e non poteva lasciarsi distrarre da… da…

Lanciò uno sguardo a Stefano, sperando che le passasse immediatamente qualsiasi pensiero su di lui, ma peggiorò solamente le cose. Con un’alzata di spalle, si disse che tanto era inutile preoccuparsi al momento.

- Andiamo, allora? -. Luca non sembrava affatto contento di dover aspettare ancora per la felicità di Daniele.

- Sì, ho bisogno di mangiare qualcosa, - esclamò Marina, massaggiandosi la pancia. – Non ho toccato niente da stamattina.

- Laura, che stai facendo?

La domanda di Ludovico fece voltare i suoi amici, che videro Laura mettere qualcosa nella borsa.

- Che c’è? - chiese, infastidita. – Stavo controllando il telefono!

Raggiunse gli altri mentre Daniele salutava enfaticamente Alessandro, che alzò la mano in risposta, con un’espressione dubbiosa.

- Possiamo andare al bar qua vicino, - propose Luca quando furono usciti dall’edificio.

- Scusate, ma io devo correre a prendere l’autobus - annunciò Angelica, lanciando uno sguardo all’orologio. – Ce n’è uno fra dieci minuti, ma la fermata non è vicina, altrimenti dovrò aspettare fino alle due per il prossimo.

- Possiamo accompagnarti noi! - esclamò Daniele.

- Siamo già in cinque, - gli fece notare Luca.

- Va bene, allora portate lei, io prendo l’autobus e mi venite a prendere alla sua fermata…

- Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?

- Oh, vabbè, allora le faccio compagnia nell’attesa!

- Non serve, veramente… - cominciò Angelica, ma Laura la interruppe.

- Bene, allora ci vediamo dopo! E’ stato un piacere conoscerti! -. Con un sorriso forzato ed una stretta di mano fin troppo forte salutò la ragazza.

- Teniamoci in contatto, ho lasciato a Daniele il mio numero così potete farmi sapere dell’audizione! - disse Angelica mentre si incamminava.

- Sì, certo, perché Daniele terrà il suo numero solo per darlo a noi - commentò sarcastica Laura.

- Ma la smetti? - la sgridò Marina, divertita: ora che era abbastanza lontana da Stefano si sentiva decisamente meglio; inoltre, anche se l’avessero presa, l’avrebbe rivisto almeno due mesi dopo, quindi sarebbe stato facile dimenticare le strane emozioni di quella mattina.

- Ah, ora che gli altri non ci ascoltano, - esclamò Laura, frugando nella borsa ed estraendo il cellulare. Lanciò un’occhiata a Luca e Ludovico, che stavano ordinando qualcosa al bar, poi aprì la galleria fotografica e mostrò la prima immagine a Marina. – C’è qualcosa che dovresti dirmi?

Marina rimase nuovamente pietrificata contemplando il volto di Stefano.

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Probabilmente qualcuno conosce già questa storia. Ok, va bene, una persona su un migliaio. In ogni caso, l’avevo già pubblicata fino al capitolo undicesimo, più o meno, sul mio account (ah, sono Med!) con il titolo di “Follow”.

Ho intenzione di ripubblicarla unendo i primi capitoli, quelli che avevo già scritto, per poi proseguire con una round robin in collaborazione con DarkAeris e HarryJo; avvertiremo i lettori quando anche loro interverranno, ancora non abbiamo bene in mente come, ma idealmente la prima con le parti su Marina, la seconda con quelle di Eleanor, mentre io mi concentrerò su Laura. Le parti di insieme, però, sono ancora da definire, si vedranno nella fase di scrittura!

Il titolo della storia è una frase de “L’Isola che non c’è” di Bennato, mentre quelli dei capitoli sono tratti dal musical “La Magnolia Bianca”.

Potrebbero esserci cambiamenti di rating!

Spero che questo primo capitolo (unione dei primi tre della storia originale) vi sia piaciuto, le altre entreranno presto in scena!

   
 
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