Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Snafu    14/03/2012    2 recensioni
Uguale o diversa? Sarebbe andata oltre le apparenze? L'avrebbe giudicato una volta saputo cosa era? Sarebbe scappata? Ormai era troppo tardi: lui si era già irrimediabilmente compromesso.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Beauty and the Beast

Capitolo VI
Attenta al lupo!



James Potter rientrò dall’allenamento di Quidditch a cui i suoi amici non avevano presenziato per preparare e sostenere Lupin, che quella sera avrebbe avuto il suo appuntamento con Beauty.
«Allora, come sta andando qui?» domandò, gettandosi esausto sul letto.
«Abbiamo fatto delle prove, ma niente, è molto impacciato» spiegò Sirius.
«Che tipo di prove?» domandò Ramoso spaventato. Lunastorta lo guardò con un’aria del tipo ‘lascia perdere’, ma lui proseguì: «Perché non provi a respirare, Remus?»
«Sei diventato tutto bianco, non vorrei che la tua amica credesse di avere appuntamento con un fantasma...» esordì Minus.
«Ti prego non mettertici anche te, Codaliscia, fino a ora eri sempre stato almeno in silenzio.»
«No, ma voglio dire, è normale che non hai una bella cera: si sta avvicinando quel periodo!»
«Lunastorta c’ha le sue cose...» commentò Ramoso sarcastico.
«Via, è ora.» annunciò Sirius. Nella stanza la temperatura si fece glaciale, neanche vi si fosse introdotto un dissennatore. «Prova alito?»



*



«Guarda quanto sei bella, proprio degna del tuo nome» si complimentò Michelle.
«Devo andare...» rispose l’altra, un po’ nervosa.
«Stai tranquilla, sono sicura che andrà tutto bene.»
«Grazie. A dopo...»
Beauty era in anticipo e ne era cosciente, quindi prima di raggiungere il luogo dell’appuntamento fece una passeggiata per i corridoi. Era un po’ emozionata ed era sicura che anche lui lo fosse. Ne ebbe la dimostrazione quando si soffermò dietro il portico a guardare da lontano quando sarebbe arrivato... e lui era già lì: un nervosissimo Remus si sfregava le mani e guardava in tutte le direzioni, aspettando lei.



*



«Visto che tenera? Lo stava guardando da lontano e stava esitando...» commentò ad alta voce Sirius.
«Felpato, si può sapere che diavolo stai facendo? Li stai seguendo sulla mappa?» strillò James, quasi irritato.
«Beh... se la distanza tra loro due si accorcia e restano fermi in un punto per un po’ significa che si stanno baciando!» dedusse brillantemente il mago.
«Perdi tempo: Remus non la bacerà mai, neanche se lei si presentasse nuda all’appuntamento. Cerca sempre di tenere sotto controllo tutto quello che invece al suo controllo sfugge.»
«Scommettiamo?»
«Non voglio vincere facile.»
«Uh... la sta portando al lago! Ma che tenero
«Se non la smetti di usare quella parola ti taglio la lingua. E... Sirius, dove è Codaliscia? Non l’avrai mica mandato a...»



*




I due ragazzi stavano tranquillamente passeggiando ed erano arrivati fino al lago, parlando del più e del meno.
«...quindi in pratica Michelle ha chiamato il gatto Gateaux perché quando era piccola e diceva ‘gatto’ diceva ‘gatò’? Questa cosa è quasi sconvolgente.»
«Sì, lo so, ma quando convivi con lei non ci fai più caso, è un tipo piuttosto stravagante, ma è ok...»
«Immagino, ne conosco altri ahah» rise Remus, terrorizzato all’idea del suo ritorno nella sala comune, dove avrebbe dovuto rispondere a tutte le domande dei suoi amici curiosi.
Si sedettero su un sasso vicino alla riva e scrutarono la superficie buia e piatta. C’era silenzio, l’atmosfera era molto bella, tutti e due guardavano le stelle. Nessuno dei due voleva rompere la quiete, quindi rimasero a fissarsi, un po’ a distanza. Erano molto diversi e lo sapevano, ma a loro piaceva così. L’aria di contemplazione e venerazione era sovrastata dal cielo scuro, dominante con il suo aspetto severo. Un soffio increspò la tavola del lago.
«Credo che stia per piovere, si sta alzando il vento» commentò Beauty, infastidita dall’odore che il vento stava portando. Non era esattamente quello che si definisce una lieve brezza.
«E se andassimo ai Tre Manici di Scopa?» propose Remus con il sorriso sulle labbra.
«Mi pare una buona idea!»
I due si alzarono in piedi, quando avvertirono un altro soffio molto forte. Era caldo, umido, appiccicoso. Niente che ricordasse una giornata di metà novembre, comunque.
Si voltarono contemporaneamente verso la foresta alle loro spalle e fu in quel momento che videro, a meno di dieci metri da loro, un enorme Graphorn. La ragazza cacciò un grido e cadde all’indietro, sulle sponde del lago, bagnandosi i vestiti. Imprecò qualche cosa di incomprensibile, poi si alzò.
«Resta dietro di me...» ordinò Remus, estraendo la bacchetta da una tasca interna.
-Come no.- pensò Beauty, prendendo anche lei la sua bacchetta.
«Ahah ci siamo dimenticati l’amuleto» rise poi, e il ragazzo fece lo stesso.
Non era proprio il momento di ridere: la fiera si era avvicinata ancora, e loro stavano indietreggiando verso la riva del lago.
«Stupeficio!» gridò impaziente la moretta. Lo schiantesimo si abbatté con forza contro la bestia e ci fu un attimo di suspense in cui parve che stesse per decidere che cosa fare.
«Bella mossa!» commentò Lupin «Suggerirei di allontanarci lentamente per non destare sospetti...»
Mossero un paio di passi, allontanandosi dal campo visivo della creatura e a quel punto la furia della belva si manifestò dapprima con un fragore tremendo, poi con una corsa sfrenata nella loro direzione.
«Corri!»



*




«Ma che si son messi a fare?» domandò il ricciolo, accomodato sul letto a pancia sotto con le gambe per aria.
«SIRIUS!!!» gridò James.
«Ma stanno correndo!» commentò Black. «Che teneri, stanno correndo...»
«Vuoi capirlo che due persone che corrono non sono tenere? Com’è che ti sei fissato con questa parola oggi?»
«Sai che sei tenero quando ti arrabbi?»



*




Remus e Beauty arrivarono trafelati a Hogwarts. Stavano ridendo come due bambini: l’Impedimenta e l’Incarcerus di Lupin non erano valsi a molto con l’avversario in movimento, ma dopo aver lanciato il Locomotor Mortis la bestia era rimasta come incollata al terreno.
Il lupetto accompagnò la sua amica fino alla porta della sala comune. Ci fu un momento di esitazione da parte di entrambi, con un moto di lieve nervosismo.
«Che casino anche oggi» risero, un po’ impacciati.
«Sai, pensavo che magari, dovremmo fare qualcosa di meno pericoloso. Giovedì sera c’è il plenilunio, potremmo andare a guardarlo insieme dalla torre di astronomia...» propose Beauty.
Remus si sentì morire: la verità era quella, lui non avrebbe mai potuto portare la sua ragazza o presunta ragazza o chiunque fosse a vedere la luna piena, una delle cose più romantiche del mondo. Doveva mantenere la calma e rispondere con la solita balla, ma in modo convincente. Cercò di non far tremare la voce.
«Giovedì purtroppo non posso: mia madre non si sente molto bene, devo andare da lei, ho persino il permesso di Silente. Non sai quanto mi dispiace, però possiamo rimediare un’altra sera... sono stato... bene.» ammise, con un notevole sforzo.
«Anche io,» sorrise lei «allora fatti sentire quando tua madre si sente un po’ meglio...»
«Certamente lo farò. Buona notte!»
«Buona notte.»
Beauty rispose all’indovinello posto all’ingresso della sala comune senza troppi problemi. Non fece in tempo a entrare che Michelle era già lì.
«Allora? Devi assolutamente raccontarmi tutto.»

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Snafu