Fanfic su artisti musicali > The Wanted
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Autore: Anna6    15/03/2012    4 recensioni
"Jay McGuinness. Vi dice niente questo nome? Bè dovreste conoscerlo. Faceva parte di una boy-band molto famosa chiamata The Wanted..."
"Ilaria. Ilaria veniva dal Texas ma aveva origini italiane, come denota il suo nome. Era poco più giovane di Jay, qualche anno forse... avrà avuto, diciamo 18 o 19 anni."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Never stay very long anywhere
as the next girl you leave gets smaller
in your rear-view mirror

 


Jay scese velocemente le scale di quel palazzo nella periferia di Londra. Un'altra notte era andata. I sogni di un'altra ragazza erano stati infranti. Ma quel giorno Jay non si sentiva soddisfatto e sicuro di se come al solito, anzi. Aveva una leggera nausea al pensiero di quello che aveva fatto e le parole di Jayne gli rimbombavano nella testa «una pausa... licenziato» e ogni volta si malediceva sempre di più per la sua risposta «niente più figa?» come aveva potuto dire una cosa del genere? Inoltre di fronte ai suoi compagni, quelli che gli erano stati vicini come fratelli per tantissimo tempo! Che avrebbe fatto se davvero lo avessero scacciato? Era sicuro che loro se la sarebbero cavata alla grande... ma lui? Cosa avrebbe fatto lui senza i suoi fratelli, senza i suoi compagni, senza i suoi amici? Senza contare il fatto che metà della popolazione mondiale di sesso femminile lo odiava per il modo in cui l'aveva trattata. Se ci pensava bene non riusciva più a riconoscersi. Perchè era cambiato così tanto? Era completamente diverso, una volta. Smettila di pensare a queste cazzate si disse fra sé e sé. Cercava di fare il duro anche con se stesso, era davvero patetico ma non riusciva a rendersene pienamente conto. Il suo subconscio non riusciva a farsi spazio fra tutti gli strati della sua mente e non venne allo scoperto. In quel momento salì in un taxi. In quel momento la vide.

 

Ilaria era appena salita in un taxi quando si rese conto che un ragazzo aveva fatto lo stesso. Cavolo. Sempre il ragazzo la stava guardando in cagnesco rendendo implicita la sua esigenza che lei scendesse. Ma non aveva proprio voglia di stare là ad aspettare un altro taxi, no signore. Quindi distolse lo sguardo e lo puntò sul tassista che si era voltato e stava chiedendo: «dove vi porto?» probabilmente pensava che loro fossero insieme. E ora che dovevano fare?

 

Mentre Ilaria faceva le sue considerazioni sulla spiacevole faccenda in cui si era andata a cacciare Jay le fece una radiografia completa. Ormai era un esperto. Occhiali da vista. Felpa extra-large e jeans larghi. Questa ragazza proprio non si voleva bene. Ma non sembrava grassa e aveva dei lunghissimi capelli castani, appena mossi, probabilmente perchè lei non si era impegnata a pettinarli. Magari sotto i vestiti si nascondeva una bomba, chissà. Non costava nulla provare. Quindi stette al gioco, dato che ovviamente il tassista pensava che fossero insieme: «non lo so, dove ci deve portare, cara?» si sentì fulminato dalla ragazza e ridacchiò sotto i baffi ma il suo compiacimento durò poco, perchè lei rispose subito sicura: «andiamo a ***, mi stupisco che tu non te lo ricordi più, caro» a che gioco stava giocando? Dal modo di vestire gli sembrava che quella fosse una timidissima e normalissima ragazza. Ma gli aveva risposto a tono. E non era inglese.

 

Ilaria non aveva idea del perchè avesse fatto quello che aveva fatto. Era contro la sua natura. Non sapeva se poteva chiamarlo flirtare perchè non aveva mai flirtato con un ragazzo in tutta la sua vita. Non che non ne avesse mai avuto uno, eh, ma non era mai durata tanto, a causa del lavoro del padre, e sopratutto lei non aveva mai fatto il primo passo e mai scherzato così con un completo sconosciuto. Che cosa le era preso? Londra doveva averle dato alla testa. O forse si era annoiata troppo durante la passeggiata che l'aveva portata in quella parte della città e voleva ritornare in un luogo familiare il prima possibile.

Sobbalzò quando il ragazzo le posò una mano sulla coscia. E si spaventò anche. Dio quello era un pervertito! Si stava avvicinando sempre più all'inguine, spostandosi lentamente e non guardandola in faccia. Ilaria scostò rapidamente la mano e si allontanò il più possibile da lui. «che diavolo stai facendo?» sibilò guardandolo in cagnesco. Lui la guardò con aria da santarellino e sorrise. Aveva una barbetta incolta che lo rendeva tremendamente sexy e contrastava nettamente con gli enormi occhi azzurro zaffiro che sembravano davvero scesi dal cielo. Il suo aspetto era come lui. Contraddittorio. Come se dentro di lui ci fossero due personalità, due diversi James in lotta per la supremazia.

Dopo questo episodio non accadde nient'altro per tutta la durata del viaggio. Jay cercava l'occasione opportuna ma non riusciva a trovarla, dato che la ragazza era molto sulla difensiva e si teneva vicinissima alla portiera, quasi a volersi fondere con lei, e non lo guardava neanche per un secondo.
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la canzone è sempre Outlaw di Selena Gomez
voglio ringraziare Ila e summerheartbeat per la recensione. grazie mille girlz <3
e mi scuso per l'immenso ritardo ma sono sempre piena di pensieri e cose da fare.
x
Anna




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