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Autore: Kira90    16/03/2012    1 recensioni
Questa è una serie di otto drabble, missing moments della mia prima ff Ancora una Conquista, concluse da una one shot, spin off della stessa ff; la serie celebra il pairing secondario Vincent Tiger x Neville Paciock. (Per avere una comprensione completa delle drabble si consiglia di leggere prima la fanfiction cui fanno riferimento ) - SCRITTA PER IL BLUE MOON FESTIVAL (LJ)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Neville Paciock, Vincent Tiger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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FAN 1 MISSING MOMENTS (1-5)


[Vince x Nev Drabble Series – Missing Moment di Ancora una Conquista ]

note autrice : questa è una serie di otto drabble, missing moments della mia prima ff Ancora una Conquista, concluse da una one shot, spin off della stessa ff; la serie celebra il pairing secondario Vincent Tiger x Neville Paciock. Per avere una comprensione completa delle drabble si consiglia di leggere la fanfiction cui fanno riferimento, qui il lik : efp link Ancora una Conquista

avvertimenti : la serie di drabble, dal carattere introspettivo, sarà un 'alternanza di P.O.V. di Neville e Tiger, con rating basso, mentre la one shot finale avrà rating R o al più NC-17. 

Nota secondaria : il mio Tiger è questo qui sotto. Anche se in realtà Josh H. interpreterebbe Goyle, ma oh, andatevi a leggere la descrizione nei libri, Goyle è quello più basso e grassoccio ! u.u Su Neville - Matthew Lewis spero non ci saranno obiezioni di sorta ^^     

Tiger                               Neville


Serie scritta per il Blue Moon Festival, indetto su LJ da lordvoldemort e Duedicoppe. Qui il link :  Blue Moon Festival       


FIORE A OTTO PETALI



primo petalo –


Piangeva serrando i pugni, i pezzi della sua amata Agremilda del deserto giacevano davanti a lui su di un telo bianco avorio. Ne aveva accarezzato piano ogni filamento, mormorando parole di scusa, e le aveva detto addio prima che si spegnesse del tutto. Adesso lasciava che fosse la rabbia, un fiume caldo e impetuoso che gli imporporava le guance e gli faceva divenire lucidi gli occhi, a guidarlo : gli scorreva sotto pelle e aspettava, paziente, il momento giusto per esplodere. Neville strinse la bacchetta, flettendo piano le dita appiccicose di resina, dopo aver chiuso il telo con un nodo e aver riposto l'involto nel suo baule, insieme ai cocci dell'antico vaso. Non poteva riparare nessuna delle cose che amava, era sempre stato così. Gli restava la vendetta, soltanto la vendetta. E anche se dopo non avrebbe smesso di fare male, anche se il dolore avrebbe continuato a pulsare sordo, almeno avrebbe goduto nell'infliggerne a sua volta, almeno un po', su quel grosso scimmione di Tiger. E se ne avesse provato almeno un po', si diceva Neville, forse avrebbe smesso di piantargli sulla nuca quelle pietre dure che aveva per occhi, avrebbe smesso di spuntare da dietro ogni angolo per provocarlo, ferirlo. Anche nei suoi sogni, Vincent forse avrebbe smesso.


secondo petalo -


Lo aveva spinto, insultato, affatturato. Era il principale responsabile di lunghe giornate trascorse in un letto dell'infermeria nel corso degli anni passati. Soprattutto dell'ultimo. Lo aveva ferito, ripetutamente. Perché lo odiava ... Vincent digrignò i denti e assottiglio lo sguardo, fisso su quel corpo accucciato, su quella schiena che a tratti sobbalzava, su quel culo ...

Scosse violentemente la testa. Niente culo. Niente sedere ... non era certo per vederlo chinarsi che aveva gettato a terra il suo prezioso vaso ! Fu quando il grifondoro si sollevò e puntò su di lui lo sguardo, lucido, denso di una furia mai vista prima, che Vincent capì perché lo aveva fatto. Volevo solo che mi guardasse. Che guardasse ME.


terzo petalo -


Uno contro l'altro, in un vero duello, a questo si era dovuti arrivare. Se le erano suonate di santa ragione, davvero. Ed era stato come tornare a respirare dopo mesi di apnea. Neville sorrise, soddisfatto anche se dolorante, perché aveva vendicato finalmente la sua pianta, e il suo orgoglio, e forse si era anche guadagnato il rispetto dell'altro. Un effetto collaterale più che benvenuto. Distese gambe e braccia, ed ebbe un sussulto : la sua pelle aveva incontrato altra pelle. Ormai stava per addormentarsi, aveva esaurito tutte le sue energie e non gli sembrava strano rimanere così, attaccato al corpo del ragazzo che detestava, dormire con lui su quella comoda poltrona. Era ... piacevole. E caldo. E muscoloso. Non era tanto male, davvero. Neville si assopì, stretto in quel morbido abbraccio. No, non era così male, questo Vincent.


quarto petalo -


Non lo vedeva da settimane, se non a lezione. Stavano facendo di tutto per evitarsi : dopo quella mattina, tutto era cambiato. Tiger si passò una mano sul volto arrossato, cercando di calmarsi, cercando di regolarizzare il battito. Si sporse appena un poco oltre l'armatura dietro cui si era nascosto, libro di pozione sotto braccio. Neville era lì, circondato dai suoi amici, occhi luminosi e un bel sorriso, appena cinque metri li separavano, cinque metri e il guscio metallico di una guardia fantasma, e lui non trovava il coraggio di farsi vedere... Maledizione. Nei suoi sogni era molto più semplice ... Lui sarebbe uscito allo scoperto, avrebbe camminato baldanzoso, con eleganza, con un ghigno seducente sul volto, e avrebbe catturato lo sguardo dell'altro godendo del rossore che gli avrebbe incendiato le guance. Gli avrebbe detto qualcosa di fico e poi ... Vince fece una smorfia, fissandosi le scarpe. Seducente, lui ? Lui era ... ''uno con la stazza di un gorilla ma col cervello di un'ameba. Non sei certo il suo tipo, Vince, rassegnati''

La risata leggera di Neville lo raggiunse, facendogli desiderare, per la prima volta in vita sua, di essere affascinante come Draco Malfoy. Subito dopo cacciò quel ridicolo pensiero dalla testa, e, accortosi che il corridoio era nuovamente deserto, si precipitò fuori dal cono d'ombra, diretto alle serre. Due ore di erbologia con i grifondoro. Maledizione.



quinto petalo -


Avevano parlato tutta la notte, e anche quando Ron ed Herm avevano deciso di tornare al dormitorio, alzandosi mano nella mano e guardandolo come se si aspettassero di essere seguiti, lui aveva scosso discretamente il capo ed era rimasto seduto. Era sin troppo meravigliato, incredibilmente meravigliato ! Tutto il dolore, gli affanni, la rabbia degli ultimi mesi ... Pouff ! Erano scomparsi, come neve disciolta al sole di cui non sia rimasto altro ricordo che l'impronta bagnata sull'asfalto. Così era rimasto lì, seduto vicino a Vincent, che come lui sembrava non essere intenzionato a rispettare il coprifuoco. Non avevano lasciato quella vecchia aula in disuso, nemmeno dopo che persino Pansy, Blaise e Nott se ne erano andati, lanciando loro sguardi maliziosi. Spalla contro spalla si erano sussurrati cose, i visi tra loro così vicini da sfiorarsi a ogni timido movimento ; avevano parlato di tutto, si erano detti l'un l'altro cose che mai avrebbero pensato di confidare ad anima viva, fino a che le mani non si erano casualmente, naturalmente intrecciate, e a nessuno dei due era venuto in mente di scostarle. Quando Neville fece ritorno alla Sala Comune era ormai l'alba : aveva uno stupido sorriso stampato sul volto, e l'impronta di un bacio sull'angolo destro della bocca.

  
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