Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: soradreams    17/03/2012    1 recensioni
Questa Fanfiction parla di un gruppo, che non è quello di Harry Potter, ma quello di altri ragazzi che hanno qualcosa di speciale in comune...
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era notte fonda. Ilaria era molto agitata perché faceva un incubo, sognava cose assolutamente strane, che non aveva mai visto o sognato prima: sognava di essere in un grande cimitero, dove vedeva i suoi amici tutti stesi a terra e strane figure con lo sguardo vuoto che si avvicinavano verso di lei. Di colpo si svegliò.
Era tutta sudata e agitata, tutti nella sua stanza dormivano e lei aveva assolutamente bisogno di parlare di questo strano sogno che aveva appena vissuto e corse a svegliare Ylenia: “Yle, Yle! Per favore svegliati” sussurrò Ilaria “Ti scongiuro….” “Altri cinque minuti….” Intanto fuori pioveva “Dai, svegliati!” insisté Ilaria “Ma chi è che mi sta applaudendo...?!!?” disse confusa Ylenia immaginando che il rumore della pioggia fossero applausi “Sei senza speranze” disse Ilaria affranta. Erano le cinque di mattina, Ilaria corse nella sala comune per vedere se qualcuno era sveglio oltre a lei, ma nessuno era lì. Il fuoco era spento, la sala comune deserta era completamente disperata. Allora uscì dalla sala comune dei Serpeverde e corse fino al quarto piano, dove c’era la sala comune dei Tassorosso, per entrare doveva solo scegliere uno dei barili che erano vicini al quadro per accedere alla cucina di Hogwarts, per fortuna che conosceva il giusto barile poiché gliel’aveva detto uno dei suoi amici Tassorosso. Entrò di corsa, in testa aveva l’idea di andare a svegliare Andrea, ma stranamente eccolo lì, nella sala comune, assorto in mille carte e libri, “Oh Ciccio, meno male che sei in piedi.” Andrea distolse lo sguardo da quello che stava facendo “Uhm…? Ah buongiorno, anche tu mattiniera? Stavo preparando la mia tesi sulla pozione dell’amore... che dovevo finire ieri per OGGI, sono un po’ nei guai…” “Andre…” disse Ilaria scoppiando a piangere e andando ad abbracciare il suo amico “ Che succede tesoro?” chiese lui con aria preoccupata “Ho fatto un sogno orribile…. Ero in un cimitero, ed eravate tutti stesi a terra e vedevo strane figure, con occhi spenti che venivano verso me, ho paura, ti giuro. Non riesco a calmarmi”.
Il ragazzo la cinse in un abbraccio e per un bel pezzo i due non si dissero niente. Ilaria pianse per una mezz’ora circa, poi si staccò da quell’abbraccio caldo che il suo amico gli aveva dato e disse grazie “Vedrai che è solo un sogno. Dopotutto chi ci abbatte a noi? Cioè... vuoi mettere?” disse Andrea “Si hai ragione... soprattutto per Ylenia, poiché è bionda, sicuramente non la toccherebbero, sai com’è, le bionde popoleranno questo pianeta, un giorno. Forse. In un ipotetico futuro.” Disse Ilaria accennando a un sorriso.
Arrivata la mattina, i due videro i loro amici scendere dal dormitorio “Che succede Ilaria, che ci fai qui?” chiesero stupiti gli amici “Niente aveva bisogno di un appunto sulla precedente lezione che abbiamo fatto a pasticceria magica, e siccome oggi dovrebbe essere interrogata, è venuta a chiederlo a me, anche se forse doveva andare da Naomi poiché lei ha Eccezionale, ed io solo Oltre ogni previsione” rispose Andrea al posto di Ilaria, che si girò verso l’amico sorridendogli con il cuore perché non sapeva cosa dire.

Si avviarono tutti nella sala grande, per saziarsi del consueto ottimo banchetto. Andrea, per sua fortuna, finì appena in tempo di completare la sua pagina di pergamena sulla pozione, grazie anche all’aiuto di Noemi, che era maestra su come preparare le pozioni; si direbbe che abbia appreso da Harry Potter, dato che quest’anno era entrato nei favori di Lumacorno, forse lo sarà anche Noemi, chissà.
Finita la colazione, il gruppo di amici si alzò; L’ultimo a finire, come di consueto, fu Andrea: diceva sempre di avere fame, mangiava sempre, così come Michela, anche se era molto più vorace.
Finalmente finì la sua colazione mentre Naomi, impaziente, si chiedeva perché mai ogni volta fosse l’unica ad aspettarlo come se fosse la sua balia. Si alzò da tavola e si incamminò con lei verso il portone della sala grande quando, all’improvviso, Andrea si bloccò: aveva notato quel ragazzo, alto, moro, con quei grandi occhi profondi, che solo poco tempo fa gli aveva fatto provare quelle strane emozioni, e senza accorgersene strinse la mano a Naomi, così forte da guadagnarsi un calcio che lo fece rinsavire: “Che cazzo ti succede scemo?” gli disse lei.
“Ahi mi hai fatto male stronza. Comunque ho rivisto quel ragazzo che ti dicevo, ma è scomparso…” rispose lui mantenendosi sul vago.
“E c’era bisogno di stringermi la mano così forte?” chiese ironicamente.
“Scusa, non volevo…” disse Andrea con aria triste “Dai non ti preoccupare” si affrettò a dire Naomi guardando quella sua espressione “Andiamo?” continuò, e insieme s'incamminarono alla prossima lezione che avrebbero dovuto affrontare insieme.

Alice e Ilaria non erano presenti alla lezione di pasticceria magica e Andrea era molto preoccupato della loro assenza, sapeva cosa frullava a loro per la testa, così preoccupato che sbagliò a mescolare tutti gli ingredienti per fare una buona torta di meringhe al limone, sicché il pentolone esplose “Vitali, che sta succedendo???” chiese infuriato il professore “Chiedo scusa prof, ma mi sono distratto un attimo, ora faccio la faccio svanire e ricomincio da capo” “Sarà meglio per te, altrimenti tolgo 20 punti a Tassorosso” “Evanesco” sussurrò Andrea, e d’incanto l’intruglio che aveva creato sparì, ormai per i nostri amici questi incantesimi erano all’ordine del giorno. Finita la lezione, Andrea prese per correre verso le due amiche assenti dalla lezione, ma fu bloccato da Naomi: “Insomma che cosa ti prende oggi?” “Niente sono solo preoccupato per Alice e Ilaria… Ho una brutta sensazione” disse Andrea molto preoccupato, allora egli con uno strattone si staccò da lei e con tutte le forze che aveva nel corpo corse per cercare le sue amiche, e sapeva bene, dove poteva trovarle, nella stanza delle necessità. Arrivò il settimo piano, e con suo grande stupore la porta della stanza non si aprì, era agitatissimo, non sapeva che cosa fare, pensò “Per favore stanza, appari, ho bisogno di te. Ho bisogno che le mie amiche siano al sicuro in questa stanza” e fu il nulla. Egli, preso dal panico, decise di andare da qualcuno che conoscesse l’ubicazione della stanza e quando stava per avviarsi, arrivò Laura: “Oh per l’amore del cielo Laura, aiutami tu per favore” disse Andrea agitato “Che succede Ci?” “La stanza… non riesco ad aprirla!” “Lascia che provi io”. Laura si mise in posizione e cercò di far apparire la porta della stanza ma non successe nulla, nemmeno lei riusciva a far apparire la stanza delle necessità “Accidenti avevo bisogno di qualche oggetto che vi si trova nella stanza… ma non riesco ad aprirla” “Oh cazzoooooooo!!! Non riesco proprio a capacitarmi di questo strano comportamento della stanza” disse Andrea “Ma perché sei così agitato?” notò Laura in un secondo momento “Vedi Alice e Ilaria non sono venute a lezione e sono preoccupato, perché, beh, ecco… non c’è bisogno di spiegare il perché… devo assolutamente trovarle, tu per caso le hai viste?” “No mi dispiace.. è tutto il giorno che non le vedo, scusa”  “Non fa niente, provo a guardare nelle loro sale comuni, anche se non sono mai riuscito ad entrare in quella di Corvonero, dato che non ho una spiccata intelligenza come la loro… vabbè, corro”. Preso dalla foga del momento Andrea non salutò neanche l’amica e si precipitò davanti alla sala comune dei Corvonero che era sorvegliata da una porta sorvegliata da una testa di corvo tutta in marmo, Andrea bussò tre volte e questa si mosse: “Se l’indovinello tu indovinerai, questa porta tu varcherai” “Ehm… procediamo” disse Andrea dubbioso “Ossia l’indovinello è il seguente: È duro e peloso, è di cinque lettere, inizia con la ‘C’ e finisce con la ‘O’.“ Ovviamente Andrea pensò subito male e potete immaginare anche il perché. Per fortuna, non era così stupido come pensava, e quasi subito intuì la parola: “Cocco!” disse sicuro “Bravissimo, puoi passare” e la porta con la testa di corvo si aprì lasciano libero un varco che fu oltrepassato dal ragazzo. Guardò ovunque, ma la sala comune era completamente deserta, nessuna traccia di Ilaria “Oh merda!” sussurrò Andrea e non poteva neanche guardare nelle stanze perché erano difese da incantesimi contro i ragazzi, quindi, uscì e corse fino ai sotterranei.
Una volta raggiunto l’ingresso del covo dei Serpeverde disse “I Serpeverde sono i migliori ” continuò “Certo che hanno anche molta fantasia, comunque.” disse ironicamente fra se e se. Il grande cilindro di pietra che costeggiava l’angolo del muro sprofondò nel sottosuolo, lasciando spazio a un grande ingresso dal quale si poteva vedere un grande corridoio che portava nella sala comune, questa era grande, anzi, immensa, decorata con vari quadri di Salazar Serpeverde e con tante incisioni di serpente, Andrea alla vista rabbrividì, ma si fece coraggio e avanzò speranzoso di trovare almeno Ilaria. Nessuno era presente, solo un ragazzino del primo anno, intento a far esplodere qualche gingillo, nemmeno si accorse che qualcuno era entrato e Andrea non glielo avrebbe fatto notare sicuramente, quindi senza tanto disturbo se ne andò.

Marciò con passo svelto verso la sala grande, incrociò persino quel ragazzo bellissimo che gli aveva fatto battere il cuore, ma il pensiero per le sue amiche era davvero troppo forte per notarlo. D’un tratto gli venne un’idea, lanciare l’incantesimo quattro punti, anche se non l’aveva mai utilizzato… quindi, con molta paura di sbagliare, tirò fuori la bacchetta e sussurrò: “Guidami” e questa, come un ago, puntò verso l’esterno, con sollievo vide che aveva funzionato al primo colpo e senza esitare corse fuori, verso il lago nero, dove ormai si incontravano sempre durante le belle giornate per stare all’aria aperta, anche se con quel freddo dubitava fossero lì, infatti la bacchetta glielo confermò, essa puntava altrove, verso Hogsmade. Andrea deciso più che mai decise di utilizzare la smaterializzazione “Allora” pensò “Concentrarsi sulle tre D: Destinazione, Determinazione e Decisione” Andrea si sforzò con tutte le sue forze, ma non era tanto bravo, in effetti, non era mai riuscito a smaterializzarsi, neanche il suo sopracciglio, come aveva fatto quello di Ylenia una volta. “Dai, Andrea, fai qualcosa di buono” e con queste parole di auto incoraggiamento riprovò e stavolta riuscì nel suo intento, era arrivato a Hogsmade in un batter di ciglio, anche se la sensazione che ora stava provando era veramente terribile, come se avesse girato su se stesso per più e più volte, ma non ci badò, era più preoccupato a recuperare le sue amiche.

Controllò la bacchetta che puntò verso i tre manici di scopa quindi, per primo, Andrea sussurrò Finitem Incantatem così la bacchetta tornò alla normalità e andò verso il bar sperando di trovarle. Infatti, eccole lì, ubriache fradice: “O cielo, ragazze! Finalmente… eccovi qua… vi ho cercato ovunque” “Buiafosagiorno Andruea” disse Ilaria, Alice non emise alcun suono, dormiva beatamente ormai in catalessi dal troppo alcol “Che cosa diavolo ci fate qua? Lo sapete che non possiamo starci, senza che la scuola ce l’abbia autorizzato…” “Siucuuuroo…” “O caspita, perfetto…” disse Andrea angosciato.
“Eccovi qua!” disse una voce molto familiare, Andrea di scatto si girò e vide le sue due amiche “Fabiola, Naomi, mi avete fatto prende un colpo… guardate queste due che cosa hanno combinato” “Che cosa cazzo è successo??” disse Naomi, con tutta la sua solita noncuranza delle parole “Non ne ho la più pallida idea, è da quando ci siamo salutati prima che le stavo cercando… piuttosto, voi due che ci fate qua?” “Ehm… veramente, ecco, non sono affari tuoi.” disse Fabiola con tono molto scortese “Scusa, non volevo intromettermi negli affari vostri” disse Andrea seccato “Comunque.” continuò “Dobbiamo portare via queste due prima che ci….” e prima che finisse la frase ecco apparire il professor Piton “Bene, bene, bene. E’ davvero un piacere vedere dei giovani ragazzi che si divertono ad andare in giro durante le lezioni e per di più senza permesso” disse con tono gelido “Ora dato che vi divertite tanto a ubriacarvi e chiacchierare nei bar durante le ore scolastiche, ora vi divertirete a svolgere una punizione ciascuno.” continuò “Inoltre: 10 punti in meno a Tassorosso, 30 a Corvonero e 5 in meno a Serpeverde” Andrea lo guardò stranito, sapeva benissimo che al professore scocciava tantissimo togliere punti alla sua casa, forse per questo erano meno dei suoi “Vi aspetto nel mio ufficio domattina, dato che è sabato sicuramente non avrete niente da fare durante questo weekend, non è forse vero?” sembrava per andarsene quando aggiunse “Ah… mi raccomando, cercate di essere in forma domani” e detto questo finalmente se ne andò.
 “Cavolo, abbiamo perso anche dei punti, che meraviglia” disse seccata Fabiola che teneva a far vincere la sua casa, continuò: “Vabbè portiamo Alice e Ilaria in infermeria” e pronunciò “Alice e Ilaria locomotor” le due ragazze si librarono in aria come sospese da tanti fili e seguivano Fabiola come fossero trainate “Tu Andrea vai pure con Naomi a vedere del perché la stanza delle necessità non si apre, quella stanza è troppo indispensabile” i due ragazzi annuirono e per un pezzo percorsero la strada insieme.
Durante il tragitto, videro Sara che raccoglieva fiori per la sua pozione “Buongiorno Sara” “Ragazzi! Che succede?” “Niente di che, stiamo portando ste due cretine in infermeria” disse Fabiola scocciata “Tu invece che facevi?” chiese Naomi “Niente di che stavo raccogliendo qualche ingrediente per la pozione che sto preparando… però ho finito quindi se volete vi accompagno” “Vieni con me e Naomi” disse Andrea “Stiamo andando a controllare perché la stanza delle necessità è inaccessibile” “D’accordo” disse compiaciuta Sara.

Entrarono nel grande castello e cominciarono a salire le scale, Fabiola si fermò al quinto piano, dove era insidiata l’infermeria, invece, Andrea, Sara e Naomi, andarono al settimo piano. I tre, arrivati, andarono dritti verso quello che dovrebbe essere l’accesso per la stanza delle necessità, e una volta arrivati davanti, tutti e tre provarono a farla aprire “Niente, niente e niente” disse Sara angosciata “Che cazzo succede a 'sta diavolo di porta?” chiese Andrea spazientito “Ma non saprei…” disse Naomi “Forse” continuò “Voglio provare con qualche incantesimo” “Ma sai benissimo che non la stanza delle necessità non può essere aperta in questo modo” ribatté Andrea “Sta zitto che lo so… però vale la pena di provare” “Finitem Incantatem” disse, puntando la bacchetta verso dove la porta era sempre apparsa “Ora proviamo” ma fu il nulla “Posso tentare io?” disse Sara sicura di se “Alohomora” pronunciò, e come d’incanto s’udì come il suono di una serratura che si apriva “Oh cielo!” esclamò Sara “Non credevo potesse funzionare” e Andrea si mise subito in moto per cercar di far apparire la stanza “Ho bisogno di una stanza confortevole per i miei amici, dove stare in relax e compagnia” ed eccola apparire, la porta della stanza delle necessità “Oh mamma” disse estasiato Andrea “Entriamo?”  non fece in tempo a dirlo che Naomi lo scaraventò con se dentro e per fortuna era tutto come si ricordavano, mobili, patatine, cioccolata, schifezze di vario genere “Stasera ci torniamo tutti insieme, anche con quelle due sceme finite appena in infermeria” “Come di consueto, d’altronde” disse Andrea esaltato.

La sera arrivò presto, e la stanza delle necessità si riempì molto velocemente dai nostri amici “Finalmente! Come siete riusciti ragazzi?” disse Fabiola stupita “Beh diciamo che Sara ha avuto solo molta fortuna” disse Naomi ironizzando “Ha utilizzato l’Alohomora” “Seriamente? Pensavo che non potessero essere usati incantesimi su questa stanza…” “Lo pensavamo anche noi… ma boh… misteri di Hogwarts, no? Poi l’importante è che abbia funzionato” sorrise all’amica che ricambiò arrossendo “Ehm… dove sono finite quelle due?” “Guarda stanno entrando adesso” infatti Alice e Ilaria erano appena entrate nella stanza e Fabiola con passo svelto si avvicinò alle ragazze “Che cosa diavolo v’è saltato in testa??” disse con tono arrabbiato “Ehm…” dissero in coro le due “Allora??” insisté Fabiola, Andrea allora corse verso loro e presente per il braccio Fabiola “A te cosa sta succedendo??? Non vedi che sono già dispiaciute per quello che succede? Cerca di controllarti per favore” “Si hai ragione, scusatemi.” disse Fabiola seccata “Coraggio ragazze andate a prendervi qualcosa e cercate di stasera serene” con queste parole Andrea sorrise alle due che ricambiarono, egli era l’unico a sapere veramente cosa succedeva alle due ragazze “Ricordatevi che domani dobbiamo andare dal professor Piton per la punizione, mi ha mandato un post-it  prima, dato che sono un prefetto, e dobbiamo vederci alle 8 davanti al suo ufficio, che vi ricordo si trova nei sotterranei… Tutto chiaro Andrea, Naomi, Alice e Ilaria?” “Seeeeeeeeee” dissero molto seccati i quattro. Tra chiacchiere e allegria si fece notte fonda e tutti senza produrre rumore andarono a dormire.

Il giorno dopo, i cinque, si ritrovarono tutti nella sala grande per fare colazione molto presto “Yawn!! Che sonno ragazzi, forse non era molto salutare andare a dormire tardi ieri sera dato quello che ci aspetterà dopo” disse Fabiola molto esausta della grande nottata “SVEGLIA NAOMI” disse Andrea con tono così alto che fece prendere paura al gruppo “Accidenti pelato che non sei altro, mi hai spaventata” disse seccata Naomi “Pelata è tua zia, quella con il cerchietto fucsia” disse ironicamente l’amico “Dai coraggio, dobbiamo andare dal professor Piton” disse Alice tutta mogia “Non preoccuparti tesoro” disse Ilaria “Vedrai che sarà una cosa da niente” “Ma speriamo” disse Andrea. Finita la colazione il gruppo scese nei sotterranei, bussarono e aspettarono finché non sentirono il professore dire qualcosa, ma non ci fu risposta alcuna “Dite che si sarà dimenticato?” disse Alice speranzosa “Non penso proprio” disse Fabiola “Beh in effetti sono solo le sette e cinquanta, magari ancora non è arrivato” disse Ilaria “Infatti è così” disse una voce gelida dietro alle loro spalle, ai cinque si drizzarono i capelli dallo spavento “B-buongiorno p-professore” dissero loro balbettanti “Siete puntuali, almeno questo siete capaci a farlo.” ironizzò lui “Coraggio seguitemi” ed entrò nel suo ufficio con appresso i nostri amici. Il professor Piton si sedette alla sua scrivania e con sguardo gelido osservò il gruppo “Dunque” cominciò “Siete qui perché avete trasgredito al divieto di non andare da nessuna parte senza permesso, e per aver bevuto un po’ troppo” osservò Andrea e continuò “Tu, Vitali, dovrai pulire la sala grande oggi, dopo pranzo e dopo cena, SENZA e ripeto senza l’uso della magia, chiaro?” “S-sissignore” disse Andrea con aria afflitta, lui odiava fare pulizie, di qualunque genere. “Invece, tu, Valsania... ” “Sì?” disse lei con aria preoccupata “Tu e la signorina De Gasperis dovrete andare invece nella stanza dei trofei, noterete che qualche ragazzino ha, come dire, distrutto quella sala. Per sistemarla, e dico solo per riparare oggetti, vi consentirò l’uso dell’incantesimo Reparo” “D’accordo signore” dissero le due ragazze “Invece voi due, infine, che avete anche avuto il coraggio di bere e di ubriacarvi” e qui si accese un ghigno di gioia, ma subito cercò di farlo svanire “Vi divertirete a pulire le scale della scalinata principale” “Ma è impossibile pulire quelle scale, si muovono sempre” ribeccò Ilaria “Appunto. E non voglio sentire ragioni di nessun genere. Voi avete MERITATO questa punizione, quindi, senza discutere, la eseguirete.” disse compiaciuto “Ah, dimenticavo. Non tentate di ingannarmi. Vi farò controllare dal nostro custode, che ovviamente mi aggiornerà su i vostri lavori, e verrò a controllare di persona. Attenti, dovrà essere tutto impeccabile, sennò vi farò avere altre punizioni. E ora andate”.

Molto affranti, i cinque, si avviarono per cominciare, Andrea avrebbe dovuto solo aspettare che tutti avessero finito di pranzare e di cenare, mentre i restanti avrebbero potuto cominciare subito, quindi si divisero. Naomi e Fabiola andarono nella stanza dei trofei, questa si trovava nella stanza adiacente alla sala grande, varcarono la porticina e videro un grande caos, la stanza era tutta a soqquadro “O cazzo!” disse Naomi “Tesoro non è il momento di dire queste espressioni, dobbiamo metterci al lavoro” e con molto impegno cominciarono a riparare quadri, statue, le bacheche, i piedistalli, trofei e tanto altro “Siete molto brave con gli incantesimi” disse una voce inquietante, era Gazza con la sua gatta “Oh cielo” disse Fabiola spaventata “Continuate così” disse sadico il custode. Finito di riparare tutto, non restava che sistemare gli oggetti e questo purtroppo dovevano per forza farlo a mano, il lavoro fu sfiancante e molto lungo, tant’è che quando finirono era già sera tardi, durante questi spostamenti di oggetti il custode faceva sempre avanti e indietro, sicuramente per vedere come procedevano i lavori degli altri “Molto bene mocciose, ora potete andarvene al diavolo” disse lui speranzoso che le ragazze sbagliassero qualcosa per affliggere altre punizioni, detto questo se ne andò. Le ragazze non diedero ascolto e si sedettero al suolo, stanche del lungo lavoro “Mamma mia… sono completamente esausta” disse Fabiola “A chi lo dici, la prossima volta però col cazzo che vado a controllare che fine avesse fatto quel pelato e le altre ubriacone” disse Naomi un po’ seccata e un po’ ironica “Dai non dire così alla fine ci abbiamo messo anche poco tempo considerando la confusione che prima regnava qua dentro” disse Fabiola rassicurandola “Sì, hai ragione… comunque sai, è la prima volta che stiamo qui, da sole, io e te… sono un po’ imbarazzata” “E perché mai?” chiese Fabiola perplessa “Perché quando sto con te, sto benissimo, mi fai sorridere il cuore” e sorrise, l’altra ragazza ricambiò ma non fece in tempo a dire qualcosa che Naomi stampò un bacio sulla bocca dell’amica.

Intanto anche Andrea ha avuto il suo da fare con le pulizie della sala grande, i tavoli erano immensi, il pavimento difficile da trattare, ma non si scoraggiò per niente. Mentre puliva, dopo cena, si avvicinò una figura, era quel ragazzo che lui aveva incontrato e che gli fece battere tanto il cuore “Ciao” disse il ragazzo “Oh… ehm… bbbb-buonas-sera “ “Sei agitato per caso?” “Nonono per niente, sai?” “Comunque scusa se non mi sono presentato l’altra volta, mi chiamo Simone, tu sei Andrea, non è vero?” “Sì… esatto. E tu come fai a saperlo?” “M piaci talmente tanto che ho voluto saperlo prima” “Oh bene… comunque…” e Simone s’avvicinò sempre di più ad Andrea “Comunque…” ripeté “Basta parlare. So che ti piaccio, non fai altro che guardarmi con quello sguardo magnetico, dolce, sensibile, che mi piace un sacco, tu mi piaci un sacco” e strinse Andrea in un abbraccio.

Ilaria e Alice erano esauste anche loro, il compito che dovevano svolgere non era poi così difficile come pensavano per fortuna: “Sono esausta” disse Alice “Anche io… e non vedo l’ora di infilarmi sotto le coperte” “Già, a chi lo dici…” “Allora dai, tanto qua abbiamo finito… quindi buonanotte” sorrise Ilaria ad Alice “Buonanotte tesoro” ricambiò, e si separarono. Ilaria stava andando verso la sua sala comune, quando, a un certo punto, rivide quegli occhi che aveva sognato. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: soradreams