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Da quel giorno i due ragazzi
non smisero un attimo di girarmi attorno, ed io di ricambio non smisi un attimo
di alimentare i fuochi.
Perchè?
Ero bella, ricca e annoiata,
una bambina viziata e loro erano i miei giocattoli.
Se Gaara
mi regalava un mazzo di fiori, Naruto mi faceva
trovare davanti la porta dei cioccolatini, e Gaara
per vendicarsi mi portava in riva al lago, un posto odiato dal ragazzo dai
capelli d'oro.
Se Naruto
mi faceva fare un giro in carrozza, Gaara mi portava
in uno di quei locali nascosti dove si poteva ballare sui tavolini, facendomi
dimenticare tutte quelle regole che mi soffocavano come un corpetto troppo
stretto.
Ero piena di attenzioni, ero
felice.
Gaara mi aveva insegnato molte cose, era molto colto, molto
intelligente e curioso di tutto quel che riguardava la scienza e le nuove
invenzioni, ed era sempre dolce con me.
Per un periodo uscii
segretamente con lui, tanto che ormai il rosso guardava con aria trionfante l’Utsumaki.
Ma aimè, una donna, specie se
molto giovane, tende ad essere volubile come un petalo di rosa mosso dal vento.
Mio padre chiese a Naruto di prendere le redini della sua fabbrica, il che
aumentò notevolmente il suo potere e prestigio, e quando durante una cena, mi
chiese di ballare per poi andare in giardino ed offrirmi un anello d’oro, io
accettai, proprio sotto gli occhi di Gaara.
Il ragazzo mi guardò con
un’espressione delusa, ma in fondo doveva aspettarselo, erano belli e dolci
tutti e due, tanto valeva prendersi il più ricco.
Le nozze furono faraoniche,
era stata invitata la crème de la crème dell’alta borghesia, e anche molti
nobili.
Fu il culmine del periodo più
felice della mia vita.
Naruto non mi faceva mancare nulla: il nostro letto era
infuocato, i doni erano splendidi e le mie amiche mi guardavano con invidia; ai
pranzi e durante i ricevimenti della mia famiglia, mi capitava di vedere quel
ragazzo dai capelli rossi, ma la sua presenza andava calando col tempo.
Poi tutto crollò.
Non fu una cosa improvvisa,
anzi, la mia rovina fu talmente lenta, impercettibile, che ancora adesso non mi
capacito della mia stupidità.
Iniziai ad annoiarmi, salotti,
balli, conversazioni… tutto così astratto.
Naruto era quasi sempre a lavoro, avevo sentito parlare di
nuovi metodi di produzione, di nuove scoperte ed invenzioni, ma la cosa non mi
importava, sapevo solo che vedevo mio marito la sera tardi, e mi dedicava
sempre meno attenzioni…
A pensarci bene, ci fu un
momento della mia vita, che mi fece avvertire di un qualche pericolo, ma in
quel momento, non capii.
Naruto era tornato a casa, io avevo già cenato da qualche
ora.
<< Sei tornato >>.
<< Si >>.
<< Potresti rincasare
prima è tar… >>.
<< Si, devo andare
>>.
Mi diede un bacio sulla
fronte, poi andò in un salotto a fumare il sigaro con mio padre “a parlare
d’affari” diceva.
Infastidita ed irritata
guardai fuori dalla finestra, rimasi come pietrificata dalla scena che mi si
presentò: mia sorella era giù, le sue mani dentro quelle di Gaara,
si guardavano negli occhi e parlavano piano, non riuscivo a sentire quello che
dicevano, tuttavia ne percepii la dolcezza.
Poi vidi Gaara
avvicinarsi al piccolo viso di lei e darle un lieve bacio sulle labbra, delicato,
come una carezza, lo vidi staccarsi e osservare intenerito mia sorella che
abbassava il viso, conoscendola doveva essere diventata tutta rossa.
Continuai ad osservare la
scena, mi montò la rabbia, mi sentii bollire il sangue e bruciare il cuore.
Scesi come una furia dalle
scale, spalancai la porta e mi avventai su quella piccola mocciosa.
<< Che stai facendo disgraziata? Sei fuori di casa nel cuore della notte, che combini e? Adesso t'insegno io bimbetta >>
Le afferrai una grossa ciocca
di capelli e cominciai a scuoterla.
Ma cosa credeva? Di poter
regalare baci alla sua età? Nossignore non nella nostra famiglia!
Intanto lei cercava di
liberarsi e subito iniziarono a scenderle le prime lacrime.
<< Hinata
mi fai male, lasciami! >>.
<< No brutta disgraziata
e adesso vieni dentro! >>.
Continuava a divincolarsi,
mentre Gaara tentava di dividerci.
<< Lascia stare Matsuri >>.
<< Mai! >>.
Dovetti ubbidire invece, i
suoi occhi erano diventati di ghiaccio e mi puntavano severi.
Dov'erano finiti i dolci e languidi sguardi? Forse ora appartenevano ad
un'altra? A Lei?
Sconvolta ed furente guardai
la mia consanguinea.
<< Ti conviene dormire
nella stalla, sto andando a parlare con papà >>.
Vidi il terrore tingerle il
volto, tentò più volte di trattenermi e di dissuadermi dalla mia idea, ma non
mi convinse.
Ormai ero troppo decisa.
Stupida bimba viziata, cieco e insensibile egoismo.
Dopo quella sera mia sorella
fu cacciata di casa.
Lei non era mai stata presa in
considerazione come me e in effetti i motivi erano molteplici: non era bella
come me, non aveva il mio carattere, non aveva il mio portamento.
E fortunatamente non aveva il mio cuore.
Da quel che ne so, trovò
ospitalità presso il medico del paese, e divenne la sua assistente. Per me fu
una fortuna, adesso tutto il patrimonio della mia famiglia spettava alla
sottoscritta.
O meglio a mio marito.
Ero, o almeno credevo, di
essere felice, avevo raddoppiato il mio patrimonio ed avevo definitivamente
rovinato la reputazione di quel ragazzo.
Si, aveva sbagliato lui...
sicuramente lui.
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Prima di salutarvi vorrei ringraziare:
vale _hina: Grazie per i bei complimenti. Gaara lavora nella fabbrica poiché il padre è un giocatore d’azzardo sfortunato, guarda ti indico il pezzo: “dato che suo padre giocava d'azzardo tentando una fortuna che non gli apparteneva, era anche povero in canna”. Riguardo Hinata me la sono immaginata buona e dolce come nel manga, ma queste qualità le utilizza solo come maschera di facciata per nascondere la sua cattiveria. Spero continuerai a seguirmi ciao.
Dark Gaara: Ormai ti avrò ringraziato un milione di volte per un milione di motivi diversi, ma, dato che sono dotata di poca fantasia te lo ripeto: Grazie per la bella recensione!
Come già detto la ff è ambientata in una piccola cittadella americana durante la seconda rivoluzione industriale, spero di non combinare qualche strafalcione storico… sono felicissima che tu abbia notato anche i piccoli parallelismi col manga originale, mi piace non allontanarmi troppo da esso è come uno scoglio sicuro sul mare aperto (weee senti senti che vena poetica che ho oggi).
Grazie ancora per la recensione e per aver messo la ff nelle preferite, a presto ciao ciao.
Grazie anche a chi ha messo la storia nelle seguite:
Dark Gaara
FeverSkating
SabakuNoLile
E ovviamente un grazie di cuore anche a chi legge. Ciao!