Capitolo
secondo - Quiet
Harry si
accorge che forse Liam potrebbe aver ragione dopo
una catena di
avvenimenti imbarazzanti, che include una sfuriata davanti a Louis, uno
sconvolgente
sogno erotico che non riguardava una ragazza e un
paio di battiti di
troppo del suo cuore causati dal sorriso del suo migliore amico.
È
una
scoperta nuova, elettrizzante sotto alcuni punti di vista e
terrorizzante sotto
altri. È tutto un insieme di sensazioni confuse e domande
senza risposta, ma di
una cosa Harry è assolutamente certo: qualsiasi cosa sia,
deve dirla a Louis.
È
una
mattina di dicembre relativamente calda per gli standard di Londra e
Harry se
ne va in giro con un cappotto leggero e i capelli scompigliati dal
vento.
Voleva dire a Louis quello che ha scoperto questa mattina, ma Niall
l’ha
chiamato in preda ad una crisi isterica e gli ha chiesto di
raggiungerlo,
perché sta impazzendo -parole sue. E
così si trova davanti alla casa del
biondo, lo sguardo vago di chi non ha ben chiara l’idea di
cosa gli stia
capitando e le mani infreddolite.
«Harry!
Per fortuna sei qui!» lo accoglie Niall, aprendo la porta di
ingresso e
sparendo come una furia in qualche anfratto della casa. Harry cerca di
seguirlo, notando con un pizzico di disappunto il disordine che regna
sovrano
in questa casa -ma anche con un po’ di consolazione,
perché prima dell’arrivo
di Eleanor anche casa sua e di Louis era così, solo che poi
è arrivata lei, ha
cominciato a comandare a bacchetta e ora la loro cucina profuma e
brilla come
il culetto di un bambino.
I culi
brillano?
«Qual
è il
problema, Niall?» domanda allora Harry, seguendolo -per
l’appunto- nella cucina
disastrata. Niall sembra stia per andare in iperventilazione, ha i
capelli più
scompigliati che mai ed è ancora in boxer -e loro devono
andare allo studio di
registrazione tra neanche un’ora. L’irlandese
balbetta molte parole senza
senso, passandosi continuamente le mani tra i capelli, prima di
riuscire a
formulare una frase di senso compiuto -e non ce la fa neanche tanto
bene: «Non
lo so, non lo so Harry! Penso sia entrato un ladro!»
Harry -che
prima si stava anche lasciando lentamente travolgere
dall’ansia dell’amico- a
queste parole si ritrova a sospirare. Niall vede ladri entrare in casa
sua da
-più o meno- quando ha cominciato a vivere da solo. Louis
l’ha preso in giro
per le prime due o tre settimane, poi tutti hanno smesso di divertirsi
alle sue
battute e la cosa sembrava essersi acquietata -ma evidentemente si
erano
sbagliati.
«Tu
dici?»
chiede, buttando per terra una scatola di biscotti che occupava una
sedia e
sedendosi con tranquillità. Al contrario, Niall saltella per
la cucina come un
posseduto.
«Sì,
sì,
ti dico di sì. Questa mattina mi sono svegliato e la
televisione era accesa. E
poi sono venuto in cucina, ho cercato il latte e non c’era. E
non ci sono
neanche le chiavi di casa! È entrato qualcuno, sicuro.
Sicuro».
Niall ha
cominciato a parlare a vanvera. Biascica ancora qualcosa su un
aspirapolvere e
sulle sue mutande preferite -e Harry non vuole saperne di
più- e poi si lascia
andare ad un verso frustrato e si butta su una sedia -schiacciando
miseramente
il pacco di cereali che vi stanziava pigramente, che scricchiola e
protesta
debolmente. Sono dei cereali Cheerios, i preferiti di Louis, Harry lo
pensa
mentre Niall si scompiglia ancora più furiosamente i capelli
e addenta un pezzo
di pane ripescato da sotto una teiera.
Harry
pensa che Niall è un bambino, che ha paura di vivere da solo
e che lui in
questo momento -se non fosse stato per il biondino- avrebbe
già raccontato
tutto a Louis e Louis avrebbe mollato Eleanor. E anche che, quando ha
lasciato
casa questa mattina e si è affacciato nella camera
dell’amico, questi dormiva
con un pollice in bocca e l’espressione rilassata di un
bambino; Harry gli ha
lasciato un bacio sulla guancia, prima di uscire di casa, giusto per
rendersi
conto che sì, il suo cuore batte forte
quando è vicino a Louis.
Vediamo
di fare le cose in fretta.
«Allora
Niall, le chiavi sono qui» inizia, sporgendosi sul tavolo per
pescare le chiavi
dentro una tazza vuota, azzurra a pois bianchi. Niall spalanca la
bocca,
strabuzza gli occhi e pare sul punto di svenire. Harry ghigna con
soddisfazione
all’esclamazione di giubilo del biondo. «E quello
presumo che sia il tuo
latte» indica con l’indice un pacchetto bianco
conficcato malamente nel lavabo,
tra piatti sporchi e uno straccio per pulire. Niall balza in piedi,
sgambetta
elettrizzato fino al ripiano della cucina e afferra il pacco di latte.
È vuoto,
ma Niall ha comunque un sorriso raggiante in volto.
«E
poi,
non pensi che dei ladri ti avrebbero rubato qualcosa di
più di un pacco
di latte e delle chiavi, se davvero fossero entrati in casa?»
Niall pare
pensarci. Si porta una mano al volto, annuisce un paio di volte, si
alliscia i
capelli e butta il pacco di latte vuoto sul tavolo, in mezzo ad altre
mille
cianfrusaglie.
«E
che mi
dici della televisione?» domanda, con voce ancora un
po’ incerta e ansiosa,
trattenendo il fiato. Harry sospira e si alza in piedi: il suo tempo
è ormai
finito.
«Ieri
sera
la stavi guardando e l’hai lasciata accesa»
risponde, sicuro di sé, guardandolo
da sotto il ciuffo riccio di capelli come a sfidarlo a ribattere.
L’irlandese
se ne esce con un’esclamazione entusiasta, si batte ridendo
una mano in fronte
e poi quasi gli corre addosso per abbracciarlo.
«Quindi
niente ladri?» si assicura, con il suo sorriso innocente e
splendente. Harry
ride un po’ -perché racconterà questa
cosa ai ragazzi, più tardi, e Niall si
pentirà amaramente di aver chiamato lui- e lo spinge via.
«Niente
ladri», poi gli fa pat-pat sulla testa, come fosse un
cagnolino teneroso.
«Vestiti, che è tardi!» esclama, e poi
lo saluta.
Mentre
cammina gli viene in mente che se ha tempo può ancora
tornare a casa e parlare
con Louis. Ma poi guarda l’ora nel cellulare.
Oggi
pomeriggio, allora.
Tanto
Louis non può mica scappare.
Undici
recensioni. Undici recensioni. Undici
recensioni! AAAAAAAHH *sviene*
Ok,
seriamente, grazie. Undici recensioni!
Va
bene, ho capito, cerchiamo di dare un senso a questo
commento finale. Intanto, eccomi qua ragazze, dopo quasi una settimana
(oh, non
avevo mai aggiornato così tardi :O) con questo capitolo in
cui c’è molto Harry
e poco Louis. Ma! Harry si accorge (finalmente!) di provare qualcosa
per Louis,
e gliel’avrebbe anche detto, se non fosse stato per le
assurde paure di Niall
(ma quaaanto pucci è Niall? **) E ora questa vi
sembrerà la solita storia
banale, che finirà con Louis e Harry a darci dentro come
cavalli in calore (?) e
Eleanor a rosicchiarsi le mani come il topolino dolce di... come si
chiamava
quel bellissimo cartone? Ah, Ratatouille. MUAHAHAH, povere illuse
*sguardo
assatanato*. No, dai, non andrà così, prometto,
primo perché qua interrompe
solo Niall, e la mia mezza idea era di far penare Harry facendo
interrompere la
sua meravigliosa confessione dagli altri ragazzi della band -ma ora vi
sto
dicendo troppo! Vi basti sapere che non tutto è come sembra
(che brutta frase
fatta °-°) E secondo, perché non mi
piacciono i finali scontati. Preparatevi :3
Ok,
ho ciarlato abbastanza, credo sia ora di andare. Ringrazio
tutti, senza distinzioni, ma vorrei solo sottolineare quel undici
recensioni
che mi sta facendo altamente passare la voglia di studiare fisica u.u
Scappo!
_ki_