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Autore: _ki_    18/03/2012    7 recensioni
«Sì che importa» dice allora, sempre tenendo gli occhi bassi, quasi vergognoso. Si passa la lingua sulle labbra secche e decide che deve pur dirle, quelle parole, che ferirà Louis, ma che lo ferirebbe di più stando zitto. «Io non ti amo, Louis».
Louis sa di amare Harry. Ma Harry sa di amare Louis?
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo secondo - Quiet

 

Harry si accorge che forse Liam potrebbe aver ragione dopo una catena di avvenimenti imbarazzanti, che include una sfuriata davanti a Louis, uno sconvolgente sogno erotico che non riguardava una ragazza e un paio di battiti di troppo del suo cuore causati dal sorriso del suo migliore amico.

È una scoperta nuova, elettrizzante sotto alcuni punti di vista e terrorizzante sotto altri. È tutto un insieme di sensazioni confuse e domande senza risposta, ma di una cosa Harry è assolutamente certo: qualsiasi cosa sia, deve dirla a Louis.

È una mattina di dicembre relativamente calda per gli standard di Londra e Harry se ne va in giro con un cappotto leggero e i capelli scompigliati dal vento. Voleva dire a Louis quello che ha scoperto questa mattina, ma Niall l’ha chiamato in preda ad una crisi isterica e gli ha chiesto di raggiungerlo, perché sta impazzendo -parole sue. E così si trova davanti alla casa del biondo, lo sguardo vago di chi non ha ben chiara l’idea di cosa gli stia capitando e le mani infreddolite.

«Harry! Per fortuna sei qui!» lo accoglie Niall, aprendo la porta di ingresso e sparendo come una furia in qualche anfratto della casa. Harry cerca di seguirlo, notando con un pizzico di disappunto il disordine che regna sovrano in questa casa -ma anche con un po’ di consolazione, perché prima dell’arrivo di Eleanor anche casa sua e di Louis era così, solo che poi è arrivata lei, ha cominciato a comandare a bacchetta e ora la loro cucina profuma e brilla come il culetto di un bambino.

I culi brillano?

«Qual è il problema, Niall?» domanda allora Harry, seguendolo -per l’appunto- nella cucina disastrata. Niall sembra stia per andare in iperventilazione, ha i capelli più scompigliati che mai ed è ancora in boxer -e loro devono andare allo studio di registrazione tra neanche un’ora. L’irlandese balbetta molte parole senza senso, passandosi continuamente le mani tra i capelli, prima di riuscire a formulare una frase di senso compiuto -e non ce la fa neanche tanto bene: «Non lo so, non lo so Harry! Penso sia entrato un ladro!»

Harry -che prima si stava anche lasciando lentamente travolgere dall’ansia dell’amico- a queste parole si ritrova a sospirare. Niall vede ladri entrare in casa sua da -più o meno- quando ha cominciato a vivere da solo. Louis l’ha preso in giro per le prime due o tre settimane, poi tutti hanno smesso di divertirsi alle sue battute e la cosa sembrava essersi acquietata -ma evidentemente si erano sbagliati.

«Tu dici?» chiede, buttando per terra una scatola di biscotti che occupava una sedia e sedendosi con tranquillità. Al contrario, Niall saltella per la cucina come un posseduto.

«Sì, sì, ti dico di sì. Questa mattina mi sono svegliato e la televisione era accesa. E poi sono venuto in cucina, ho cercato il latte e non c’era. E non ci sono neanche le chiavi di casa! È entrato qualcuno, sicuro. Sicuro».

Niall ha cominciato a parlare a vanvera. Biascica ancora qualcosa su un aspirapolvere e sulle sue mutande preferite -e Harry non vuole saperne di più- e poi si lascia andare ad un verso frustrato e si butta su una sedia -schiacciando miseramente il pacco di cereali che vi stanziava pigramente, che scricchiola e protesta debolmente. Sono dei cereali Cheerios, i preferiti di Louis, Harry lo pensa mentre Niall si scompiglia ancora più furiosamente i capelli e addenta un pezzo di pane ripescato da sotto una teiera.

Harry pensa che Niall è un bambino, che ha paura di vivere da solo e che lui in questo momento -se non fosse stato per il biondino- avrebbe già raccontato tutto a Louis e Louis avrebbe mollato Eleanor. E anche che, quando ha lasciato casa questa mattina e si è affacciato nella camera dell’amico, questi dormiva con un pollice in bocca e l’espressione rilassata di un bambino; Harry gli ha lasciato un bacio sulla guancia, prima di uscire di casa, giusto per rendersi conto che , il suo cuore batte forte quando è vicino a Louis.

Vediamo di fare le cose in fretta.

«Allora Niall, le chiavi sono qui» inizia, sporgendosi sul tavolo per pescare le chiavi dentro una tazza vuota, azzurra a pois bianchi. Niall spalanca la bocca, strabuzza gli occhi e pare sul punto di svenire. Harry ghigna con soddisfazione all’esclamazione di giubilo del biondo. «E quello presumo che sia il tuo latte» indica con l’indice un pacchetto bianco conficcato malamente nel lavabo, tra piatti sporchi e uno straccio per pulire. Niall balza in piedi, sgambetta elettrizzato fino al ripiano della cucina e afferra il pacco di latte. È vuoto, ma Niall ha comunque un sorriso raggiante in volto.

«E poi, non pensi che dei ladri ti avrebbero rubato qualcosa di più di un pacco di latte e delle chiavi, se davvero fossero entrati in casa?»

Niall pare pensarci. Si porta una mano al volto, annuisce un paio di volte, si alliscia i capelli e butta il pacco di latte vuoto sul tavolo, in mezzo ad altre mille cianfrusaglie.

«E che mi dici della televisione?» domanda, con voce ancora un po’ incerta e ansiosa, trattenendo il fiato. Harry sospira e si alza in piedi: il suo tempo è ormai finito.

«Ieri sera la stavi guardando e l’hai lasciata accesa» risponde, sicuro di sé, guardandolo da sotto il ciuffo riccio di capelli come a sfidarlo a ribattere. L’irlandese se ne esce con un’esclamazione entusiasta, si batte ridendo una mano in fronte e poi quasi gli corre addosso per abbracciarlo.

«Quindi niente ladri?» si assicura, con il suo sorriso innocente e splendente. Harry ride un po’ -perché racconterà questa cosa ai ragazzi, più tardi, e Niall si pentirà amaramente di aver chiamato lui- e lo spinge via.

«Niente ladri», poi gli fa pat-pat sulla testa, come fosse un cagnolino teneroso. «Vestiti, che è tardi!» esclama, e poi lo saluta.

Mentre cammina gli viene in mente che se ha tempo può ancora tornare a casa e parlare con Louis. Ma poi guarda l’ora nel cellulare.

Oggi pomeriggio, allora.

Tanto Louis non può mica scappare.

 

Undici recensioni. Undici recensioni. Undici recensioni! AAAAAAAHH *sviene*

Ok, seriamente, grazie. Undici recensioni!

Va bene, ho capito, cerchiamo di dare un senso a questo commento finale. Intanto, eccomi qua ragazze, dopo quasi una settimana (oh, non avevo mai aggiornato così tardi :O) con questo capitolo in cui c’è molto Harry e poco Louis. Ma! Harry si accorge (finalmente!) di provare qualcosa per Louis, e gliel’avrebbe anche detto, se non fosse stato per le assurde paure di Niall (ma quaaanto pucci è Niall? **) E ora questa vi sembrerà la solita storia banale, che finirà con Louis e Harry a darci dentro come cavalli in calore (?) e Eleanor a rosicchiarsi le mani come il topolino dolce di... come si chiamava quel bellissimo cartone? Ah, Ratatouille. MUAHAHAH, povere illuse *sguardo assatanato*. No, dai, non andrà così, prometto, primo perché qua interrompe solo Niall, e la mia mezza idea era di far penare Harry facendo interrompere la sua meravigliosa confessione dagli altri ragazzi della band -ma ora vi sto dicendo troppo! Vi basti sapere che non tutto è come sembra (che brutta frase fatta °-°) E secondo, perché non mi piacciono i finali scontati. Preparatevi :3

Ok, ho ciarlato abbastanza, credo sia ora di andare. Ringrazio tutti, senza distinzioni, ma vorrei solo sottolineare quel undici recensioni che mi sta facendo altamente passare la voglia di studiare fisica u.u

Scappo!

_ki_



   
 
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