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Autore: Willy Wonka    18/03/2012    4 recensioni
George scoppiò in una risata pazzesca, come mai aveva riso in vita sua. Questo era il suo grande potere: riusciva sempre a strappargli un sorriso, anche nelle situazioni meno appropriate. “Sei proprio un pazzo Ringo!” disse dandogli un piccolo pugno sulla spalla. Si lasciò invadere le orecchie dalla risata dell'altro, poi chiuse gli occhi divertito. Si appoggiò allo schienale morbido del suo posto, forse poteva sperare di dormire almeno un po', quanto bastava per potersi risvegliare a terra e in un altro stato. Sarebbe stato possibile chiudere gli occhi per un secondo e BAM! riaprirli in un'altra dimensione? Puff. Tutto finito. Ma la paura di precipitare tornava feroce e gli faceva salire brividi su per tutta la spina dorsale. Stava per prendere le pastiglie dalla tasca del cappotto quando... un calore alla guancia lo colse alla sprovvista.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Ringo riuscì a prendere sonno


Ringo si svegliò tossendo e con la testa che ancora gli faceva male. Di certo la febbre non era scesa di molto, ma comunque si sentiva meglio della sera precedente. Si sfregò gli occhi con entrambe le mani e si sporse appena per dare un'occhiata fuori dalla finestra che dominava il salotto. Notò che doveva essere ancora presto perché dalla tenda non filtrava nemmeno un filo di luce. Improvvisamente, come se si fosse dimenticato della sua presenza, si accorse che George stava dormendo seduto sul divano vicino a lui, in una posizione che gli sembrò del tutto scomoda. Spostò piano piano le gambe in modo da non svegliarlo, appoggiò le mani al divano e si mise lentamente a sedere. Cercava persino di respirare il meno possibile da quanto aveva paura di rompere il suo sonno. Se ne stava con la testa appoggiata alla spalla a sognare chissà che cosa. Il batterista si perse ad osservare la sua espressione distesa, le sue labbra leggermente schiuse, i suoi lineamenti duri ma allo stesso tempo così dolci. Ogni volta che Ringo pensava a Harrison, pensava all'eleganza. Lui non se ne era mai accorto, ma in certi casi adorava guardarlo anche solo camminare perché il suo portamento e la sua andatura lo facevano semplicemente impazzire. Quei pensieri, ad essere sincero, cominciavano a spaventarlo un po' ed avrebbero inquietato anche lui se li avesse saputi. Che gli stava capitando? Era questa la domanda che affollava la sua mente. Era già da un po' di tempo, anche se non voleva davvero ammetterlo, che ogni volta che si trovava vicino al suo amico si sentiva strano dentro. Come quell'episodio di ieri: quando gli si era avvicinato all'orecchio e aveva provato un tale brivido, una scossa così profonda che avrebbe voluto... ma che diavolo andava a pensare?? Tentò di scacciare via quei pensieri dando un po' la colpa alla febbre alta, così decise di ritornare a dormire. Fissò il soffitto tentando di riaddormentarsi, ma George proprio non riusciva a toglierselo dalla mente, esattamente come succedeva già da un po' di notti. Era stato così gentile ad assisterlo pensò. Se non ci fosse stato lui probabilmente sarebbe ancora sdraiato per terra a lamentarsi del dolore. Lo sentì mugugnare nel sonno e spostarsi appena. Com'era tenero. Ringo si girò su un fianco e mise una mano sotto al cuscino per stare più comodo; non riusciva proprio a dormire, e questo gli dava sui nervi, anche perché la sua temperatura si stava alzando poco alla volta. Provò a mettersi in qualsiasi posizione iniziando quasi a fregarsene del sonno di George, doveva combattere la sua terribile insonnia. Sbuffò e sprofondò nel cuscino con un tonfo sordo, ma niente, era più sveglio di prima. Era una battaglia persa in partenza. Improvvisamente, quando sembrava davvero sul punto di arrendersi, sentì uno strofinio di coperte e qualcosa scivolargli addosso. Non ebbe nemmeno il tempo per inquadrare la situazione che percepì un calore salirgli su per la spina dorsale ed accarezzargli un fianco. Quella presenza alla fine la sentì un po' dappertutto, e ciò lo fece rabbrividire. No, non poteva essere vero. Dire che quel momento era imbarazzante era poco. Ringo divenne porpora in viso mentre Harrison, accanto a lui, stringeva il suo braccio attorno al suo fianco. Lo avvertì appoggiare la sua guancia alla sua schiena e le sue gambe sfiorare appena le sue sotto tutto quel gomitolo di coperte. Le sue dita calde accarezzarono il suo ventre.

...adesso promettimi che dormi però...” lo sentì bofonchiare con voce impastata di sonno. Non capiva se stesse sognando o se effettivamente era cosciente di quello che diceva. Fatto stava che Ringo non poté essere più felice e allo stesso tempo sconcertato di così. Ma non poté farci niente, presto sentì il sonno arrivare alle sue palpebre esattamente come il respiro calmo di Harrison sulla sua nuca. Chiuse completamente gli occhi ed iniziò a sognare.


a Silv_: grazie per i complimenti! Sei sempre gentilissima!!! Un abbraccio! <3

a Malandrini_xs: Spero che questo nuovo capitolo ti piaccia! Ci metteremo tutti e cinque d'accordo e andremo insieme a saltare nelle pozzanghere! u___u Viene anche Freddie. <3

   
 
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