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Autore: Stiaref    19/03/2012    4 recensioni
"Dicono che l'amore faccia bene al cuore... è vero.
Solo, nel momento in cui credi che tutto sia perfetto, nel momento in cui credi di essere davvero felice, tutto scompare, lasciandoti una voragine dentro al petto; una voragine che brucia senza sosta squartando quella piccola parte di cuore che ancora ha la forza di andare avanti."
Ma quando uno spiraglio di luce si presenterà davanti ai tuoi occhi, rianimando una speranza ormai eclissata; troverai la forza di aggrapparti a questa tua unica salvezza?
-
La vicenda si svolge in New Moon. Bella si affiderà ad un Jacob pronto a dare tutto sè stesso per farla tornare a vivere, a dimostrarle che è la persona più importante della sua vita; che lo sarà sempre: Con o senza imprinting. Cosa gli riserverà il destino? Ed Edward, che fine ha fatto? Quale sarà la decisione di Bella? Leggete per scoprire :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
Capitoli:
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Volevo dirti che ti amo

Chapter 03:

I'm with you

 

 

Parlammo del più e del meno, seduti sul nostro tronco sbiadito, non avevamo molto da raccontarci. O almeno, per me era cosi. Da una parte avevo voglia di parlare, di alleggerire il peso che mi opprimeva, ma dall'altra c'era qualcosa che mi bloccava, la parte che non voleva sfiorare l'argomento.
D'un tratto Jacob si fece pensieroso.
«Bella?» mi domandò, dopo un po che stavamo in silenzio, chissà cosa lo turbava.
«Si?» Risposi, attenta.
«Forse, sarebbe meglio... Se...»
«Se?» Ripetei, incitandolo.
«Beh, è difficile da spiegare» si volto verso il mare «Forse... è meglio se, ci andiamo piano... Credo sia meglio per te se...»
«Jake, non vuoi più vedermi?» Mi misi in piedi. Faceva male dire quelle parole ma continuai lo stesso, dovevo spiegargli che avrei capito, che lo avrei accettato.

«Posso capirti.. Non ti preoccupare, non mi arrabbierò con te, non potrei mai. Io... ti lascerò andare» Tenevo lo sguardo basso, gli occhi iniziarono a pizzicarmi. No, non dovevo assolutamente piangere, non ora almeno, non ora che gli avevo appena detto di non preoccuparsi; no, altrimenti non sarei stata affatto credibile.

Anche il mio sole mi stava abbandonando? La mia unica speranza di sopravvivere.. Per me era la fine.

Perché la mia vita mi riservava tutto questo dolore? Perché?
Domande, domande.. Tutte con la stessa risposta: ero io che non andavo. Io sapevo solo far soffrire le persone a me care, inevitabilmente. Esercitavo un'aura negativa che avrebbe coinvolto chiunque mi fosse stato vicino. Io ero sbagliata, non sarei mai dovuta esistere, la vita delle persone che amavo sarebbe stata più semplice senza di me. Ed anche Jacob lo aveva capito. Dovevo accettarlo, dovevo riuscire a non pensare a come sarebbe stata la mia vita senza il sole, il mio sole.
Resto in silenzio qualche minuto, con uno sguardo indecifrabile che passò dallo sconvolto ad un espressione... Rabbiosa? Poi si alzò di scatto e mi afferrò per le spalle, in una stretta leggera, ma sicura e determinata.
«No Bella! Io ti voglio!» Che cosa...

Potevo giurare di aver visto un leggero rossore sulle sue guance bronzee. No, impossibile. Eppure...

«Cioè...» Si schiarì la voce, poi continuò «Voglio continuare a vederti Bella, io... ci tengo a te, è per questo che...» Voleva rassicurarmi, ma poi si fermò un attimo diventando sempre più furioso. Che stava succedendo?

«Dannazione! Adesso che finalmente...» in quel momento aveva un'espressione mista fra rabbia e dolore «Bella io... la tua vita non è al sicuro se resti al mio fianco, ma non posso resistere ancora dallo starti lontano» ancora... aveva detto ancora. Che voleva dire?

E poi perché era pericoloso stargli accanto? Non ci capivo più niente.

Questa situazione mi era talmente familiare... Basta! Dovevo pensare a Jake, dannazione!

«C-che vuoi dire?» La mia voce era un sussurro.

«Bella, quanto vorrei poterti dire ogni cosa... Solo, è complicato» ma che diamine significavano quelle parole? Cosa c'era da sapere?

«Jacob, non riesco a capire. Aiutami per favore» la mia era una supplica, mi tremava la voce, ed iniziavo ad avere paura. Paura di perderlo.

«Bella tu... in realtà lo sai già»

«I-io lo so già?» Cosa? Come potevo saperlo? La straziante sensazione che di lì a poco ogni cosa sarebbe cambiata non ne voleva sapere di abbandonare la mia mente. Il mio cuore.

Cosa sarebbe successo? Avrei perso per sempre il mio sole?

 

Jacob POV

Le avrei detto tutto? Ma soprattutto: lo avrebbe accettato? Mi avrebbe accettato?

O sarebbe scappata via? Sicuramente sì...

Si sarebbe allontanata da me, l'avrei persa per sempre, ora che ci stavamo finalmente riavvicinando...

Avrei potuto solo osservarla da lontano, dietro le quinte. Come avevo sempre fatto, del resto. Sin da quando era ancora fra le braccia di quello schifoso succhiasangue.

Quell'essere ripugnante che l'aveva drogata, ipnotizzata e poi abbandonata come un cane, lasciandola al suo destino; lasciandola nel baratro più totale del suo dolore.

Non lo avrei mai perdonato per questo. Mai.

Ogni volta che mio padre mi raccontava come fosse diventata la vita di Bella, come quella fetida feccia l'aveva ridotta, e di come soffrisse Charlie a vederla spenta, priva di quella luce negli occhi che tanto amavo, priva del suo essere; era una pugnalata in pieno petto.

Ogni dannata notte andavo da lei, a controllare che stesse bene, che almeno il suo sonno fosse in pace.

La finestra era sempre aperta, forse sperava che il so succhiasangue potesse tornare da lei un giorno. Mi sentivo un groppo in gola, un dolore lacerante in mezzo al petto.

Come poteva aspettarlo ancora dopo tutto quello che le aveva fatto passare? Che stava tutt'ora passando...

Lui non sarebbe mai tornato, mai. Perché se solo ci avesse provato, lo avrei rispedito da dove fosse venuto a calci nel didietro, se non addirittura ucciderlo, avrei potuto farlo senza problemi, non aspettavo altro.

Non doveva più illuderla e farla soffrire. Non glie lo avrei permesso, per nessuna ragione al mondo.

Ogni volta che entravo nella sua camera, la trovavo con il volto contorto in un'espressione di dolore, le guance bagnate dalle lacrime che continuavano a rigarle il volto nonostante stesse dormendo. Era una visione orribile, ogni volta che la trovavo in quello stato sentivo il cuore andarmi in frantumi; mi sedevo sul letto accanto a lei, la accarezzavo per darle conforto, per farle capire che, anche se non lo sapeva, io avrei sempre vegliato su di lei. Sempre, sempre e ancora sempre.

Prima di andarmene la coprivo in modo che non sentisse freddo, e silenzioso come un ricordo, me ne andavo dopo averle lasciato un leggero bacio sulla guancia, un bacio che racchiudeva tutto il mio amore per lei.

Provavo dolore, soffrivo con lei, e mi odiavo; odiavo me stesso per non esserle potuto stare accanto a consolarla, a farle tornare il sorriso, la voglia di vivere.

Odiavo l'essere che ero diventato, l'essere che mi impediva di starle accanto come desideravo. Quello stesso essere che aveva cambiato la mia esistenza.

Ero un licantropo adesso.

Anche se col passare del tempo avevo imparato ad accettarlo, a convivere con quest'altra metà di me stesso, perché mi sarebbe stata d'aiuto a proteggere la mia Bella.

Poteva servirmi come sfogo personale, per sentirmi rinascere e far scatenare la mia natura selvaggia.

Ma la paura restava, la paura di farle del male, di poter perdere il controllo anche solo per un istante. Ne ero terrorizzato; per questo, le avevo detto che non era sicuro per lei stare con me. Ma non le avrei mai fatto del male, mai. Lo sapevo, non l'avrei mai ridotta in quello stato, non io. Io l'avrei protetta da tutto e da tutti, dando la vita se necessario.

Sì, lo avrei fatto, perché l'amavo con tutto me stesso. Dio se l'amavo...

L'amavo da morire e volevo gridarlo al mondo intero, l'amavo come non mi era mai successo in tutta la mia vita.

Sin da bambini, quando giocavamo insieme, sentivo che lei era speciale; non era come gli altri, lei era la fonte del mio sorriso, e lo è ancora adesso.

Quando l'avevo vista venire da me, nella mia riserva, il mio cuore era letteralmente esploso di gioia ed incredulità al tempo stesso. Lei era venuta da me, mi cercava, cercava in me quella speranza che l'avrebbe aiutata a sopravvivere al suo dolore.

Ed io l'avevo accolta a braccia aperte, perché era vero: io ero la sua unica via d'uscita dal suo dolore opprimente. Io l'avrei salvata, solo io potevo farlo. E ne ero totalmente felice, felice di rivedere il sorriso sulle sue labbra, felice di vederla vivere.

Ma la paura restava...

Perciò volevo avvertirla, dirle che, nonostante tutto, sarebbe potuta essere in pericolo standomi vicino. Questa consapevolezza mi attanagliava.

Basta, basta pensarci. Io non le avrei mai fato del male.

Fu questo a darmi il coraggio per continuare il discorso.

Prima per poco non le rivelavo i miei sentimenti, così, di punto in bianco.

No, non era il momento giusto, non ancora. Dovevo aspettare che si fosse ripresa del tutto,così che potesse essere libera di scegliere, libera di poter amare ed essere finalmente felice.

Mi corressi subito, alquanto imbarazzato. Le dissi che in realtà, lei sapeva già il mio segreto.

Fu la volta in cui, passeggiando sulla spiaggia, poco dopo il suo arrivo qui a Forks, le raccontai le antiche leggende dei Quileute e delle sanguisughe.

Sarebbe stato più facile quindi, se avesse ricordato; sarebbe stato più facile per tutti, non volevo che ci fossero segreti tra noi, volevo sentirla vicino a me e poterle raccontare ogni cosa liberamente. Era importante che sapesse.

Mi rifiutavo di pensare alla possibilità che si allontanasse da me, che mi temesse, non ne sarei uscito vivo.

«I-io lo so già?» Vidi la sua espressione spaesata e preoccupata al tempo stesso, non aveva idea di cosa stessi parlando, glie lo si leggeva negli occhi.

«Bella, ricordi la prima volta che passeggiammo qui a La Push?» Le chiesi ansioso.

Ci pensò un attimo, poi annuì.

«Beh... ricordi anche cosa ti dissi?» Procedevo con calma, non volevo confonderla più di quanto non fosse già.

«S-si... mi parlasti delle leggende sui... freddi» Notai un brivido percorrerla e si strinse le braccia al petto, ma non per il freddo.

Lei non sapeva che io sapevo.

«Credo di sapere perché ricordi solo quelle...» Affermai, impassibile.

Lei mi guardò interrogativa. Risposi subito alla sua domanda silenziosa.

«Bella, so tutto tranquilla. Solo... non ricordi altro?» Okay, forse avevo esagerato.

Qualcosa mi disse che quello che stava per dirmi, non era affatto la risposta alla mia domanda.

«Cosa? C-cosa sai Jacob?» Appunto.

«Bella» dovevo stare attento a non ferirla «so dei Cullen»

Il suo cuore perse un battito, potevo sentirlo. Impallidì di colpo, cercai di calmarla.

«Bella, respira... non è successo niente, tranquilla» seguì il mio consiglio e tornò a respirare, sapevo che di lì a poco mi avrebbe riempito di domande.

«Da quanto... d-da quanto lo sai?» le tremava la voce.

«Diciamo che l'ho saputo poco dopo il loro arrivo in città» Era la verità. Infatti, subito dopo il loro arrivo, subii la trasformazione che mi avrebbe cambiato la vita.

Bella non rispose,sembrava stesse elaborando tutte le informazioni ricevute.

Le sfiorai un braccio «Bella va tutto bene?» Era gelata.

«Si» un comune essere umano non avrebbe di certo sentito la sua voce, mosse a malapena le labbra.

«Vieni qui» la avvolsi in un abbraccio, così si sarebbe riscaldata. Mi mancava il contatto con il suo corpo, mi stavo inebriando del suo dolce profumo.

«Va tutto bene...ci sono io adesso. Devi stare tranquilla» Le accarezzavo i capelli e sentivo che ad ogni mio tocco si rilassava.

I tremori diminuirono, fino a scomparire. Ricambiò timidamente il mio abbraccio, poggiò il viso all'altezza del mio cuore, lasciandosi cullare dai battiti regolari e intensi.

«Non lascerò che tu soffra di nuovo Bella... te lo pometto. Io ci sarò sempre per te, ti proteggerò a costo della mia vita. Faremo scomparire il dolore che ti opprime, piano piano... hai sofferto troppo Bella. Troppo. Permettimi di starti vicino, permettimi di aiutarti» Le sussurrai piano, con la voce roca dall'emozione, vicino ad un orecchio.

Sentii le lacrime sfuggite al suo controllo bagnarmi il petto. Si sentiva finalmente capita, lo percepivo. Si strinse più forte a me, come a volermi ringraziare.

Sentivo il suo bisogno d'affetto; era di una tenerezza disarmante. Lei, così piccola e fragile, qui a piangere tra le mie braccia.

Il desiderio di proteggerla si faceva sempre più vivo in me.

«A-avevi detto che...» Mi sussurrò con voce spezzata e sorpresa al tempo stesso.

Già, poco prima le avevo detto che per il suo bene, sarebbe dovuta stare lontana da me.

Ma forse, dopotutto, avrei solo peggiorato le cose.

«Ssh... dimentica quello che ti ho detto. La tua felicità è la cosa più importante» adesso singhiozzava silenziosamente.

«N-non mi l-lascerai?» Come potevo anche solo pensare i lasciarla?

«No, Bella. Non ti lacerò mai» Poggiai la testa sulla sua, per trasmetterle sicurezza.

«Grazie Jake... grazie» mi disse felice, ma sempre sussurrando.

Il suo cuore batteva a mille, in sincronia col mio. Era una sensazione indescrivibile... meravigliosa.

«Non devi ringraziarmi, piccola» Sentii le sue labbra stirarsi in un sorriso, lo feci anch'io, automaticamente «Però devi ricordare, Bella... sarebbe molto più facile se tu lo facessi. Mi prometti che lo farai? Per favore...» Non poteva rifiutare, doveva sapere ogni cosa.

Mi diede un segno d'assenso. La scostai, a malincuore, da me per guardarla in faccia: aveva gli occhi lucidi e le guance arrossate.

La accarezzai dolcemente, la sua pelle andava a fuoco. Mi sfuggì un altro sorriso, era dolcissima.

«Forse è meglio che ti riporti a casa, si è fatto tardi. Ne riparliamo domani»

«Okay» Si scostò, imbarazzata; e insieme raggiungemmo il suo pick-up.

Forse da qui in avanti, una volta svelata la verità, sarebbe andato tutto per il meglio.

 

 

 

 

Angolo dell'autrice

Ed eccomi qua! Scusate il ritardo ma in questi giorni ho avuto un sacco da fare ç__ç

Per di più, questo capitolo è stato proprio un parto! °^°

Ho dovuto persino dividerlo a metà, e cambiare il titolo, altrimenti sarebbe stato troppo lungo ^_^'

Beh, spero vi piaccia :3

Ringrazio di cuore le due anime che hanno recensito fin'ora, senza il parere di voi lettori, non so cosa farei!

Adesso vado che domattina devo alzarmi presto T^T

Spero che continuerete a seguirmi, ci tengo davvero tanto :)

Grazie a tutte, anche alle lettrici silenziose che leggono soltanto e a quelle che hanno messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite :')

Ah dimenticavo! La mia mente contorta ha elaborato un'ideuzza per una nuova fan fiction un po diversa, ecco il link :) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=994338&i=1 Mi piacerebbe moltissimo se deste un'occhiata e mi faceste conoscere le vostre opinioni *-*
Spero vi piaccia, fatemi sapere mi raccomando *^*
Bacioni a tutte :*

   
 
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