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Autore: TooLateForU    23/03/2012    24 recensioni
'Quando ti vedo mi viene voglia di gettarmi dalla finestra.'
'Non frenare le tue voglie, Malik.'
Il talebano pronto a farci saltare tutti in aria – meglio conosciuto come Zayn Malik - era il capitano di pallanuoto più stronzo che la Lincoln High School di Londra avesse mai conosciuto. Oltre questo era anche fastidioso, insulso, patetico e più stupido di un Lama.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WHEN IT’S BROKE AND YOU SAY THERE’S NOTHING TO FIX
I. came. back. WOOOOH! Sono tornata da tipo mezz’ora nella vecchia e adorata (sese..) Roma, e già mi trovo qui a postare #proud
Mi siete mancate ragazzuole! Coooomunque, la Sicilia era bellissima ed io e le mie amiche abbiamo abbordato un tipo troppo carino sul traghetto #yeep Oltretutto mi sono uccisa con i cannoli #sonsoddisfazioni
Detto questo, vi ringrazio millemila per le recensioni  e mi scuso per non aver risposto (tanto per cambiare..)
Voi come state? Spero bien bien (?)
Baaaaacioni!

 
 
 
 
 
Non sono mai stata una ragazza sportiva, di quelle che vedreste correre indossando dei terrificanti pantacollant e scarpe Adidas alle sette di mattina.
Non mi piace camminare, non mi piace correre, non mi piace muovervi. Se hanno inventato le macchine, gli autobus e le metro ci sarà un motivo, no?
Tuttavia, erano le sette e un venticinque della mattina ed io mi aggiravo a piedi per le vie di Londra, verso casa di Jude.
O meglio, verso la metro vicino vicino alla casa di Jude.
Diciamo che stamattina mi ero svegliata con un’improvvisa voglia di farle compagnia.
..
Scherzo, volevo solo rivedere Mr Sexy.
Scesi lentamente le scale della metro, tirando giù il cappuccio della felpa viola dalla mia testa, e frugai nelle mie tasche alla ricerca del lucidalabbra rosa brillante.
Oh oh, trovato! Impugnai lo spazzolino del lucidalabbra con fierezza, prima di passarmelo in modo esperto sulle labbra, senza neanche specchiarmi.
Una bambina sui sette anni mi guardò curiosa, prima di essere tirata via dalla madre per una mano. Scrollai le spalle, avviandomi verso la Linea 14.
Mi sentivo stranamente di buon’umore e stavo per mettermi a fischiettare, salvo ricordarmi che non sapevo fischiare.
D’un tratto riconobbi la figura alta di Jude, e mi avvicinai piano alle sue spalle. Le posai le mani sugli occhi, alzandomi sulle punte, e la sentii sobbalzare.
“Chi è?” chiesi, cercando di assumere un tono di voce basso e maschile.
Lei si liberò dalla mia presa, girandosi bruscamente. Strabuzzò gli occhi, sorpresa.
“Liz? Che cavolo ci fai qui?!”
“Contenta di vederti anche io, tesoro.” Ribattei, sarcastica.
“Perché sei venuta fin qui?”
“Per fare compagnia alla mia migliore amica ingrata, ecco perché!” feci una linguaccia ed abbassai la visiera del suo cappello, facendoglielo cadere tutto sulla faccia. Lei fece un verso infastidito, prima di riaggiustarselo sulla testa.
“Mi hai sorpresa, tutto qui.” Si giustificò, ancora vagamente sospettosa. Non voleva abbandonare quella smorfia strana, con il labbro superiore leggermente sporto verso l’infuori..
Alzai le spalle, fingendo incuranza “Charlie doveva andare a fare le analisi del sangue, quindi i miei rumorosi familiari mi hanno svegliata prima del solito.”
E questa era la verità. A casa mia il concetto di ‘silenzio’ era sconosciuto.
La metro arrivò, e una folata d’aria ci scompigliò tutti i capelli. Mi aggiustai una ciocca dietro le orecchie, prima di avvicinarmi alle porte.
Salimmo, e dopo numerose gomitate riuscimmo anche a trovare due posti vicini.
“Allora, l’hai fatta la ricerca di francese? Perché devo copiarla durante storia, tanto la Flanders ha quel problema strambo agli occhi..” Cominciai a parlare, ma Jude sembrava distratta. Continuava a mangiucchiarsi le unghie, persa in chissà quali pensieri.
Perché avevo l’impressione che Jude sapesse della mia cotta-lampo per Mr Sexy?
Perché avevo l’impressione che Jude sapesse sempre tutto?
Era troppo intelligente.
Schioccai due dita davanti alla sua faccia, e si riscosse “Ehi, parlo con te! Ho capito che voi bionde ci mettete un po’ ad assimilare i concetti, ma non esageriamo!” scherzai.
“Sì, sì puoi copiarla..” acconsentì, sempre sovrappensiero.
“Che cos’hai stamattina, Jude? Sembri su un altro pianeta.” Le feci notare. Lei si girò verso di me, e mi studiò per qualche attimo.
Cominciai a sentire un vago senso di colpa farsi largo dentro di me.. Via, vattene senso di colpa! Io non sto facendo niente di male.
Già.
Proprio così!
Finalmente Jude distese le labbra in un sorriso sincero “Niente, sono solo un po’ stanca. Sono contenta che tu sia venuta a farmi compagnia!”
Oddio, ora mi sentivo un vero mostro.
La frenata troppo brusca della metro fortunatamente interruppe il filo dei miei pensieri, e da come Jude trattenne il respiro capii che quella era la fermata di Ricciolo Hot.
Le porte si aprirono, e gettai un occhio fingendo noncuranza. Finalmente vidi salire la figura di Harry, e feci una veloce radiografia.
Jeans neri assolutamente sexy, mani infilate nelle tasche dei jeans neri assolutamente sexy, maglietta grigia e bianca assolutamente sexy, capelli scompigliati ad arte assolutamente sexy, cuffie nelle orecchie assolutamente sexy.
Questo sì che era un bel buongiorno.
Scrutò velocemente la metro con gli occhi, finchè non ci vide. Allargò un sorriso sulle labbra, prima di avvicinarsi e togliersi le cuffiette.
Oh, come era educato. Un ragazzo bello e pure educato. Non come Malik.
Ma che c’entra Malik, ora?
“Ciao splendori.” Ci salutò, facendoci l’occhiolino. Jude proruppe in una risata talmente acuta da far invidia ad un passero esaltato, ed io mi schiarii la gola.
“Ciao capelli selvaggi.” Lo salutai, con un sorriso. Lui alzò un sopracciglio, divertito.
“Hai qualcosa da ridire sulla mia capigliatura perfetta?”
“No, per carità.. Usi il ferro o i bigodini?” lo presi in giro. Mr Sexy rise, e notai il suo pomo d’Adamo andare su e giù.
Grazie a Dio nessuno poteva leggere nella mia testa..
“Io sono pelato.” Disse infine, fingendosi serio. Stavolta fui io a scoppiare a ridere, coprendomi i denti con una mano.
“Cosa ascoltavi, prima?” si intromise Jude, ed Harry portò l’attenzione su di lei.
“Oh, i Simple Plan..Non so se li conosci.”
“Scherzi? Li adoro!” squittì lei, con gli occhi che le brillavano.
“Ma dai? Qual è la tua canzone preferita?”
“Welcome to my life, sicuramente!”
“Sì, è fantastica!”
I due cominciarono ad intavolare un’allegra e lunga discussione sui Simple Plan, band che conoscevo solo di nome. Presi a contare le mie doppie punte, fingendomi annoiata quando in realtà ero solo terribilmente scocciata.
Jude era estremamente fortunata. Perché cavolo non ascoltavo anche io i Simple Plan? Ah sì, perché facevano schifo.
Perché non parlavano dei Coldplay? Se avessero parlato di loro avrei stracciato Jude con la mia suprema conoscenza di tutti i loro dischi.
Harry dovette notare che non stavo dicendo una parola, perché abbozzò un sorriso nella mia direzione “A te piacciono i Simple Plan?” chiese, gentile.
“Oh, sarebbero dei musicisti fantastici se solo sapessero suonare.” Risposi, sarcastica.
Incredibilmente lui scoppiò a ridere, divertito “E allora che musica ascolti, tu?”
“I Coldplay, se non ti dispiace.”
Mr Sexy ruotò gli occhi al cielo “Oh, che banalità! Para-para-paradise..” fece il verso alla canzone, facendo ridere Jude.
“Ma ti prego, sono lontani anniluce dai Simple Plan!” li difesi, decisa.
Harry stava per ribattere, ma la metro frenò e con un’occhiata si accorse che era arrivata la sua fermata.
“Continuerei a smerdare per ore i Coldplay, ma devo scendere.” Disse, con un sorriso strafottente.
Poi incredibilmente si sporse verso di me, poggiando un mano sul mio braccio e schioccandomi un veloce bacio sulla guancia. Lanciò un bacio a Jude, e poi scese di corsa dalla metro.
Oddio, oddio, oddio..Le farfalle ballavano il mambo nel mio stomaco, giuro. Aveva delle labbra a dir poco morbidissime..
“Ti ha dato un bacio sulla guancia! Ti ha dato un bacio!” esclamò scandalizzata Jude, tirandomi per un braccio.
“Lo ha dato anche a te..”
“No, a me ha lanciato un bacio, invece a te l’ha dato proprio sulla guancia!” insistette, diventando tutta rossa.
Borbottai qualcosa di incomprensibile, mentre la vedevo incrociare le braccia al petto e prendere a fissare il vuoto, astiosa.
Complimenti Liz.
 
 
“Calder, muovi quei grissini e corri sotto rete!” urlò Mr Jackson, soffiando con forza dentro quel suo fischietto infernale.
Sbuffai, mettendomi a malincuore sotto rette. Odiavo la pallavolo, e non ero affatto portata. Diciamo che io tentavo di schivare la palla, più che prenderla.
“Ehi, formazione quattro due due, chiaro?” mi gridò concitata Jessica Albore, l’appassionata di sport estremi.
“Formazione che?” ripetei confusa, ma proprio in quel momento un altro fischio ci avvertì che la partita stava ricominciando e l’altra squadra fece la prima battuta.
Vidi i miei compagni buttarsi tutti insieme per prendere quella stupida palla, che alla fine venne intercettata da Kim della classe di letteratura. La rossa la lanciò a qualcuno che non vidi, perché mi ero appena accorta che lo smalto si stava scrostando sull’unghia del mio pollice destro..
“CALDER, LA PALLA!” urlò Mr Jackson, mentre alzando gli occhi notavo il pallone cadere proprio al mio fianco, sotto le lamentele dei miei compagni.
“Ops, mi ero distratta…” mi giustificai, debolmente.
Sentii una risata fastidiosamente familiare partire dal fondo della palestra, e girandomi notai Malik appoggiato al muro che se la rideva, guardandomi.
Il prof. di ginnastica mi lanciò uno sguardo di fuoco “Che ne dici di fare dieci giri intorno alla scuola, così porti la manicure a prendere aria?” mi prese in giro, aumentando le risate di Zayn.
“E il signore là infondo muore dalla voglia di fare una sessione da cento di addominali, vero?” lo sfidò, e Malik smise di ridere.
“Anche duecento prof, non è un problema.” Ribattè, spavaldo. Qualche ragazza ridacchiò come una iena, ed io ruotai gli occhi al cielo.
“Allora accompagna Calder a correre, così vediamo se poi avrai voglia di fare duecento addominali.” Ordinò, e non trattenni un sorriso mentre mi avviavo verso la porta della palestra.
Sentii Malik avvicinarsi finchè fu proprio accanto a me.
“Sei un vero portento della pallavolo, sai?” mi provocò. Gli lanciai un’occhiataccia, notando la sua maglietta quasi trasparente perfettamente aderente al corpo.
“Ti sei vestito come se dovessi partecipare al concorso Mr Maglietta Bagnata.” Gli feci notare, con un sorrisetto.
Zayn ammiccò nella mia direzione, prima di avvicinarsi e posarmi un braccio intorno alle spalle, con molta nonchalance.
Strabuzzai gli occhi, cercando però di non mostrarmi troppo sorpresa.
“Ah, Liz Liz Liz..” cantilenò, prima di stringere la presa “Sei la peggiore scommessa che abbia mai fatto.”
“Sei un asso nei complimenti, Malik.” Dissi, acida.
“Vuoi che ti faccia dei complimenti, bimba?” mi stuzzicò, guardandomi con i suoi occhioni nocciola liquido.
Finsi di pensarci su per un po’ “Bah, se proprio ci tieni..” buttai lì, vaga.
“Oddio, sarà un’impresa difficile..”
Tentai di liberarmi dalla sua presa, abbastanza per mollargli una sberla, ma lui scoppiò a ridere e non mi permise di muovermi.
“Hai delle gambe davvero sexy.” Soffiò vicino al mio orecchio, prima di darmi un’allegra palpata al culo.
Sobbalzai, e sentii le guance andare a fuoco. Riuscii a pestargli un piede con forza, ed allontanarmi.
“Sei un pervertito!” esclamai, scandalizzata. Lui saltellò qualche secondo su un piede solo, con una smorfia.
“Non sei la prima a dirmelo e non sarai l’ultima.”
“E comunque intendevo dei veri complimenti. Sai, alcune ragazze possono apprezzare di non essere viste solo come un paio di tette e un sedere ambulanti!” continuai, gesticolando e prendendo a camminare all’indietro davanti a lui, come un gambero.
Mi osservò per qualche istante, con una smorfia concentrata sul viso. Un pallido raggio di sole si riflesse su entrambi, e lanciai uno sguardo contento al cielo di Londra, una volta tanto limpido.
“Ce l’ho!” esclamò, soddisfatto. Io alzai un sopracciglio, in attesa.
“Quando ti arrabbi – e succede spesso – diventi tutta rossa e poi gonfi le guance come un criceto!” disse, divertito.
“Paragonarmi ad un criceto è la tua idea di complimento, Zayn? Geniale!”
“Bhè, sì, perché sei adorabile.” Aggiunse, con una scrollata di spalle.
Aprii la bocca per parlare, ma non trovai nulla di sensato da dire.
Dio mio, quel ragazzo era più lunatico di mia madre nei suoi giorni NO, ovvero tutti i giorni. Un momento prima diceva un mucchio di stronzate, e il momento dopo se ne usciva con cose del genere.
Sentimmo suonare la campanella all’interno della scuola, e rallentammo la nostra camminata fino a fermarci.
Mi prese per un polso, avvicinandomi a lui “Ricorda Calder, io non perdo mai.” Mormorò, prima di allontanarsi con un sorrisetto strafottente.
Non sapevo quanto il confine tra realtà e gioco si stesse riducendo.
E questo non era affatto un bene.
   
 
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