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Autore: BigghLuv    23/03/2012    1 recensioni
Si massaggiò le tempie e sospirò svariate volte. Era davvero così debole e fragile? Non lo avrebbe mai pensato, ma era la verità e non poteva farci niente, senza sapere neanche il perché non voleva crescere in quel modo, nell’oscurità, ma ora era tardi per tirarsi indietro e mai avrebbe avuto il coraggio di dire a suo padre quello che provava, anche perché non lo avrebbe ascoltato.
When I’m lying in my bed at night
I don’t wanna grow up
Nothing ever seems to turn out right
I don’t wanna grow up
How do you move in a world of fog thats
Always changing things?
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Ciao a tutti :D
E’ sconcertante constatare di non essere riuscita a combinare granché dopo tanti buoni propositi, perché mi ero messa in testa anni fa l’idea di dover pubblicare tante piccolo ff di vario genere, ma…puff! Ispirazione e sanità mentale svanite nel nulla dopo soli due tentativi (le due ignobili ff già postate xD), perciò eccomi qui di nuovo, vecchia e pigra, a postare una storia scritta un beeeeel po’ di tempo fa *ero una tredicenne particolare xD*.
Sinceramente, mi auguro che questo mio lavoro di fantasia possa essere gradito, perché rileggendolo mi è parso abbastanza soddisfacente *pat pat sulla mia testolina*.
Che altro…spero possa piacervi e, nel caso ottenga un discreto successo, pubblicherò anche un’altra long di continuazione che devo solo ultimare avendola cominciata innumerevoli anni fa anch’ella e avendola ripresa solo due giorni fa xD
Non fate caso al linguaggio non molto forbito, ero piccina!
*Avvisa i gentili, anche troppo, lettori che sono arci gradite recensioni a catena per qualunque ragione: bannarmi, uccidermi o trapanarmi dopo esservi sorbiti questa lagna nel caso non vi piacesse.* Scherzi a parte, gradirei sul serio un’opinione da parte vostra a qualunque riguardo. Grazie a tutti! Buona lettura :D
 
 
 
 
 
 
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                                                                               I don’t want to grow up
 
 
Era una notte fredda e stellata; il vento emetteva un lungo e lamentoso grido passando tra le foglie degli alberi; in quel luogo le strade erano deserte, i palazzi grigi che sembravano disabitati da tempo erano l’unica cosa che balzava allo sguardo e sfiorava il cielo creando quasi un collegamento tra quel blu così intenso e quella terra così arida.
 
In uno di questi palazzi, quasi sottoterra, degli uomini incappucciati e vestiti di nero si erano riuniti intorno ad un vecchio tavolo e stavano parlando a bassa voce con dei sussurri che lasciavano trasparire il loro timore di essere scoperti, mentre discutevano questioni molto serie.
 
Questi uomini erano i Mangiamorte, gli ultimi seguaci rimasti dopo la morte di Lord Voldemort. In passato erano molto numerosi e per loro era stato facile invadere il mondo magico attaccando anche il ministero con Voldemort come guida e uccidendo tutti coloro che trovavano sulla loro strada, tutti.
Ma da circa sei anni l’ Oscuro Signore era ossessionato da ben altro, non gli interessava più mettere a soqquadro il mondo magico, voleva solo impadronirsi di un mago, ucciderlo senza pietà e porre fine a tutto ciò che l’aveva ostacolato e che poteva continuare a farlo. Harry Potter, questo era il nome ormai famoso, del mago diciassettenne che non dava pace a Voldemort.
 
Nella sua caccia contro il ragazzo, egli aveva perduto molti dei suoi seguaci che non condividevano l’idea di mettere a rischio la loro vita per cercare un semplice ragazzo; questo era per loro, solo un ragazzo che trovavano estremamente fortunato e, di conseguenza, troppo pericoloso. I rimanenti avevano aiutato Lord Voldemort nella sua caccia, molti erano stati presi, altri avevano cercato di persuadere l’Oscuro Signore a continuare a perseguire il vecchio obiettivo, ma lui non ne voleva sapere. Il ragazzo l’aveva battuto troppe volte per lasciarlo vivo, gli aveva strappato la fama e la credibilità, proprio per questo molti maghi avevano smesso di temerlo e si erano addirittura ribellati. Il mago oscuro sapeva che Harry Potter non era un semplice essere umano, ma aveva un dono particolare, era protetto da un sentimento molto potente che Voldemort aveva sempre ignorato. Quel ragazzo non era solo un suo nemico, ma era diventato anche la parte di lui più scomoda, perché sapeva che erano collegati.
 
Questo dava enorme fastidio al mago oscuro che dapprima cercò di eliminare il loro legame, ma dopo si rese conto di poterlo usare a suo vantaggio, così cercò di invadere la mente del ragazzo con lo scopo di farlo impazzire. Ma lui vi era sempre sfuggito grazie alla sua forza d’animo e all’aiuto dei suoi amici. Voldemort aveva tentato di tutto per farlo crollare, ma aveva fallito, miseramente fallito; ed era anche stato sconfitto da lui. Era morto.
 
Su questo i Mangiamorte avevano riflettuto parecchio, sulla caduta del più potente mago del mondo contro un semplice ragazzo, avevano capito di non dover sottovalutare Potter, ed avevano intenzione di farlo fuori per volere del loro Signore, ma anche per comodità personale, perché Harry da tempo era diventato un grosso sassolino nella scarpa anche per loro.
 
Nella stanza vi erano una decina di ; Mangiamorte tra cui Lucius Malfoy che era diventato ormai un punto di riferimento per tutti i sopravvissuti; e tra questi c'erano Avery, Antonin Dolohov, Goyle e anche Draco Malfoy. La riunione era cominciata da molto e i presenti stavano discutendo riguardo a come eliminare Harry Potter.
Si era sollevata una discussione, perché alcuni Mangiamorte tra cui Dolohov volevano lasciare da parte il ragazzo e cercare di riprendere il potere perduto per tornare ad essere forti e temuti come un tempo. Ma Lucius si oppose pesantemente:
- Non ti scaldare, Antonin.-
 Lo ammonì vedendo che aveva alzato la bacchetta contro Goyle che, essendo stato rimproverato da Voldemort per essersi comportato come un vigliacco, era stato risparmiato per miracolo e voleva a tutti i costi riscattarsi catturando il ragazzo.
Il Mangiamorte rimise la bacchetta al suo posto sbuffando e senza convinzione.
- Non ci serve a nulla ucciderci tra noi. Se vogliamo concludere qualcosa, dobbiamo comportarci in maniera civile. Non tollererò più atti del genere, Antonin. Sono stato chiaro?-
Dolohov annuì stringendo i pugni; Malfoy gli rivolse un’occhiata torva e continuò a parlare:
- A mio parere è essenziale che Potter muoia. Era il volere del nostro Signore, ma soprattutto è l’unico modo per tornare alla gloria come un tempo! Se distruggessimo colui che ha ucciso il Signore Oscuro otterremmo non poche adesioni da parte degli altri maghi e riconquisteremmo il prestigio! -
Poi si schiarì la voce e abbassò il tono:
- Immagino che tornare in vetta sia ciò che tutti desideriamo. Qualcuno non è a favore? -
Guardò subito Dolohov che disse a denti stretti:
- Ascolta, Lucius. Sono già finito ad Azkaban una volta per cercare Potter. Non intendo ritornarvi. Se il piano fa fiasco, sarò il primo a cambiare strada. Ti avviso.-
Lucius lo guardò con aria soddisfatta, Dolohov non era facile da convincere.
- Presumo che questo sia il tuo modo di dichiararti d’accordo, o almeno partecipe alla cosa. Me ne compiaccio, Antonin. E vedrai che stavolta non falliremo.-
Tutti i presenti annuirono, soprattutto Goyle.
Poi Avery intervenne:
- Si, io sono d’accordo e penso che quel sudicio maghetto meriti la morte! Dicci, Lucius, come hai intenzione di agire?-
Malfoy iniziò a camminare intorno al tavolo passando alle spalle di tutti i presenti e facendo rumore col suo prezioso bastone, poi si fermò alle spalle di un Mangiamorte ancora coperto dal cappuccio mentre quasi tutti se l’erano tolto, e gli sussurrò:
- Stayson, dov’è Fenrir?-
Il Mangiamorte si levò il cappuccio mostrando un viso paffuto e pallido con un’espressione abbastanza intimorita.
- Non è venuto. Io gli ho spiegato tutto, come mi avete detto, ma lui non ha voluto saperne. -
Ingoiò la saliva, mentre Lucius era visibilmente arrabbiato.
- Maledizione! Ti avevo detto di convincerlo a tutti i costi! -
- Ci ho provato! Dovete credermi! Ma lui è scappato via subito.-
Lucius afferrò forte la spalla del Mangiamorte quasi per stritolargliela. Poi ebbe un’idea, un’idea affrettata e rischiosa, ma l’unica che avrebbe potuto salvarlo dalla vergogna, perché ormai aveva promesso ai compagni che avrebbe ucciso Potter.
Goyle intervenne:
- Ora senza Fenrir, dovremo aspettare un altro po’ per agire.-
Era rassegnato. Dolohov rise:
- Era Fenrir il tuo asso nella manica per uccidere Potter, Lucius? Dovresti saperlo che di quel traditore non c’è da fidarsi!-
Malfoy gli rispose tranquillo:
- Se persuaso nella giusta maniera, Fenrir Greyback può diventare un prezioso alleato. Lui avrebbe potuto aiutarci, sul serio. Ma ora, bisogna trovare qualcos’ altro e, se volete ascoltarmi, forse ho trovato una soluzione.-
Tutti lo guardarono curiosi, ma lo sguardo dell’uomo era fermo solo su una figura che se ne stava in disparte con il cappuccio ancora addosso.
Camminò lentamente verso di essa e glielo scostò. Venne alla luce un viso pallido e magro contornato da dei capelli di un biondo chiarissimo e occhi grigi cangianti. Lucius mise una mano sulla spalla di suo figlio e si rivolse ai presenti.
- Sarà Draco a porre fine alla felice commedia di Potter. –
 
I presenti erano rimasti a bocca aperta, nessuno avrebbe mai pensato che Lucius avrebbe scelto suo figlio di appena diciassette anni per uccidere il bambino sopravvissuto. Ma nessuno osò contestare, i loro sguardi mostravano il disappunto per quella scelta così affrettata, ma le loro bocche non proferivano parola. Il più sorpreso di tutti era proprio Draco.
 
 
 
 
 
Qualche ora dopo la riunione, i Malfoy tornarono nella loro dimora. Lucius si recò subito nella camera da letto dove vi era Narcissa e dopo averle raccontato il piano, i due passarono la notte insieme.
 
Intanto, Draco andò nella sua camera, si tolse il mantello e si mise la tenuta da notte, poi si sedette sul bordo del letto con lo sguardo perso nel vuoto.
Da un po’ non era più lui. Non si riconosceva più. Tutto ciò che era malvagio non gli dava alcuna soddisfazione, lo lasciava totalmente indifferente. Non si sentiva più a suo agio, il suo mondo stava crollando come un castello di carte e non riusciva ad impedirlo. Continuava a pensare al suo fallimento, al fatto che non aveva avuto il coraggio di uccidere Silente, non ce l’aveva fatta. Desiderava ucciderlo, sapeva che era fondamentale per essere accettato da Voldemort, ma lo sguardo tranquillo del vecchio, la sua naturalezza, lo avevano fatto smarrire; anche il preside aveva detto che lui, Draco Malfoy, non era un assassino. Ora Draco sapeva di non esserlo. Ma in quel momento non aveva pensato che lo sarebbe potuto diventare.
 
Si massaggiò le tempie e sospirò svariate volte. Era davvero così debole e fragile? Non lo avrebbe mai pensato, ma era la verità e non poteva farci niente, senza sapere neanche il perché non voleva crescere in quel modo, nell’oscurità, ma ora era tardi per tirarsi indietro e mai avrebbe avuto il coraggio di dire a suo padre quello che provava, anche perché non lo avrebbe ascoltato.
 
When I’m lying in my bed at night
I don’t wanna grow up
Nothing ever seems to turn out right
I don’t wanna grow up
How do you move in a world of fog thats
Always changing things?

 
Quando giaccio nel mio letto la notte
non voglio crescere
Niente sembra andare nel verso giusto
non voglio crescere
Come fai a muoverti in un mondo di nebbia
che cambia sempre le cose?

 
 
Passi lenti, ma decisi si dirigevano verso la sua stanza. Il ragazzo si mise velocemente sotto le coperte e finse di dormire, ma una mano gli afferrò il braccio e lo tirò fuori.
- Vieni Draco. Dobbiamo parlare. -
Gli disse Lucius con un sussurro.
Il piccolo Malfoy annuì e si fece guidare dal padre fino al soggiorno, poi sempre spronato dall’uomo si sedette su una poltrona, mentre Lucius gli si parò davanti e iniziò a parlare:
- So che sei ancora scosso da quella notte, è evidente che non eri pronto, ma ora non puoi sbagliare, Draco. Stavolta si mette in gioco tutto e non si torna indietro. Mi hai capito? -
Il ragazzo annuì, senza guardare il padre negli occhi.
- Maledizione, Draco! Non puoi stare ancora così! Io non riesco a capirti, ma devi assolutamente riprenderti e vedi di non deludermi questa volta.-
Era visibilmente alterato e picchiettava nervosamente il bastone per terra attendendo una risposta dal figlio che arrivò solo dopo qualche secondo di silenzio.
- Si, padre. Non ti deluderò. Ma come agirò per incastrare Potter?-
Lucius sogghignò soddisfatto e rispose:
- Quando andrai ad Hogwarts ti fingerai dalla sua parte. Farai finta di essere cambiato, di volerlo aiutare ed essergli amico. Poi, dopo che te lo sarai lavorato un po’, lo porterai in un luogo dove lo attenderà una bella sorpresa. E’ un piano semplice a dirsi, ma non sarà facile per te. Devi riuscirci, Draco. Sarà una specie di prova per vedere se sei all’altezza, visto che l’ultima volta sei stato un’emerita delusione. Che non si ripeta.-
Il figlio strinse i pugni, sapeva di aver scaturito rabbia e vergogna in suo padre, ma pensava l’avesse perdonato e in un certo senso capito, ma non era così. L’uomo voleva solo il potere e la gloria, cose che avrebbe ottenuto tutte in un colpo solo con la morte del Prescelto. A Draco non importava di Potter, né degli altri Mangiamorte, ma voleva il rispetto di suo padre, ne aveva bisogno. Non poteva deluderlo.
- Si, ci proverò padre.-
Non era convinto, Lucius lo vedeva insicuro e non poteva accettare un altro fiasco.
- Draco, vedi di mettere fine ai tuoi rimpianti e rimorsi e vedi di andare avanti. Tu sei mio figlio e crescerai da ora in poi come me con la mia guida e la mia approvazione, prima di tutto. Che questa storia sia chiusa. Voglio un resoconto di tutto ciò che dicono Potter e i suoi patetici amichetti quando ti contatterò. Vedi di prendere informazioni e non farti scoprire. Mi auguro che questa volta non fallirai.-
E con un’ombra di disgusto sul volto, si voltò per andarsene.
-Non so se è questo ciò che voglio, la mia strada, ma ti seguirò.-
Sussurrò infine Draco.
Malfoy non si voltò, ma continuò a camminare con un sorrisetto diabolico dipinto  sul volto.
 
I don’t wanna grow up
I don’t ever want to be that way
I don’t wanna grow up
Seems that folks turn into things
That they never want
The only thing to live for is today...  
(I don't wanna grow up - Ramones)
 
non voglio crescere
Non ho mai voluto essere in questo modo
non voglio crescere
Sembra che la gente si trasformi in cose
che essi non hanno mai voluto
L'unica cosa per cui valga la pena vivere oggi...

 
 
Poco dopo il giovane Malfoy si addormentò ignaro, o forse no, della diabolicità di suo padre.
   
 
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