“Never opened myself this way ciao amore, questa è una piccola sorpresa per te... ti sono andato a rufolare nell'account, non me ne volere... volevo darti un saluto, e donarti – spero – un bel sorriso nel leggere queste parole... uno di quelli che mi piacciono tanto. Beh, mia sposa, che ti amo lo sai già, e come sappiamo il seguente profilo forse è troppo antiquato per descriverlo appieno e a dovere, ma ci saranno tempi migliori. Anzi, ci sono già. È tempo di usare un po' di leggerezza (senti chi parla, mi dirai, e hai più che ragione), l'ottimismo serve, e come dice qualcuno «gli ottimisti in genere non vincono spesso, vincono tanto». E bravo Liga. Ora senti qui. È un pezzo di un libro che sto – per così dire – leggendo: Billy disse che aveva viaggiato nel tempo. Disse, inoltre, che nel 1967 era stato rapito da un disco volante. Il disco volante veniva dal pianeta Trafalmadore.[…]Nella lettera descriveva gli abitanti[…]. Diceva che erano alti sessanta centimetri, che erano verdi e che avevano la forma di uno sturalavandini. La ventosa poggiava a terra e il manico, estremamente flessibile, era di solito puntato verso il cielo. In cima a ogni manico c'era una manina con un occhio verde nel palmo. Queste creature erano amichevoli, e avevano una vista a quattro dimensioni. Compativano i terrestri che potevano vederne solo tre. Avevano cose meravigliose da insegnare alla Terra, specialmente sul tempo.[…] “La cosa più importante che ho imparato su Trafalmadore è che quando una persona muore, muore solo in apparenza. Nel passato è ancora viva, per cui è veramente sciocco che la gente pianga al suo funerale. Passato, presente e futuro sono sempre esistiti e sempre esisteranno.[…] È solo una nostra illusione di terrestri credere che a un momento ne segue un altro, come una corda, e che quando un istante è passato sia passato per sempre. Quando un trafalmadoriano vede un cadavere, l'unica cosa che pensa è che il morto, in quel momento, è in cattive condizioni, ma che la stessa persona sta benissimo in un gran numero di altri momenti. Oggi anch'io, quando sento dire che è morto qualcuno, alzo le spalle e dico ciò che i trafalmadoriani dicono dei morti, e cioè: 'Così va la vita'”. |