C'era solo un pensiero che mi gironzolava nella testa, che mi rifiutavo di ammettere pur sapendo che aveva ragione. Io ero come Chaz. Un mostro. E un mostro non può cambiare.
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Dal capitolo 16:
Sentii il suo tocco leggero e caldo sulle mie palpebre mentre le chiudevo delicatamente.
«Resta ferma.» Sussurrò sulla mia pelle, dopodiché mi baciò dolcemente la fronte con le sue labbra morbide.
«Non voglio che niente o nessuno rovini questo momento.»
Era così fermamente vero ma allo stesso tempo sbagliato. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento, per me, se lui fosse rimasto, ma mi accorsi presto quando le mie palpebre si riaprirono che lui non c’era più.

Avete presente quando siete insieme al vostro gruppo di amici e iniziano i "ti ricordi quella volta...?" "e di quando...?" "ricordi che...?" sono ricordi piacevoli, spesso allegri che magari durante l'arco della giornata non ti fermi per pensarci. Ci sono, però, anche quei ricordi di cui non dimentichi neanche un particolare. Che ti torturano. Che sono pronti a mangiarti la notte prima di addormentarti. Che ti assillano. Che ogni volta sono lì, appena chiudi gli occhi. Ricordi di terrore, paura, dolore. Ricordi che non vorresti ricordare. Che ogni volta muori dentro quando si fanno largo nella tua mente e tutto quello che riesci a fare è quello di scappare via, trovare un posticino scuro, buio e lasciarti morire dentro. Ricordi che ti fanno male, alla pelle, ai muscoli, alle ossa, allo stomaco, al cuore. Ricordi che ti frantumano l'anima. Alis vive con questo tipo di ricordo, da quella notte dove il peggio accadde.

Cassie Blackmore aveva fatto una promessa col destino.
Il pericolo era il suo migliore amico, la sofferenza una vecchia nemica e poi c'era lui, Justin, sempre pronto a salvarla.
Gli abusi, i lutti ed i pianti l'avevano resa flessibile, proprio come se non avesse le ossa.
Mentre la brutta reputazione, il dolore e la colpa, l'avevano reso sicuro di sé all'apparenza, ma pieno di 'se' dentro.
“Il mondo mi è crollato addosso, e ne sostendo il peso da anni, ma ora non sostengo più niente.
«Cosa hai intenzione di fare?» mi chiede Justin, il suo sguardo magnetico non manco.
Sorrido amaramente.
«Scappare» ammetto, e lui annuisce, mi stringe le mani più forte del solito ed andiamo via”
TEMATICHE DELICATE E COTENUTI FORTI.