Un frammento della vita di un povero bambino argentino: Alejandro.
« Alejandro, anche se abituato a quelle maestose presenze, non poteva evitare, di tanto in tanto, di lanciare occhiate cariche di ammirazione e desiderio a quelle enormi creature che sembravano toccare il cielo. Non era un caso che nei suoi sogni più ricorrenti il bambino si trasformasse in un gigante talmente alto da poter accarezzare le nuvole come fossero docili pecorelle. »

"- Uffa, non riesco più a scrivere... Sono bloccata! -
Shin, comodamente sdraiato ai piedi dell'enorme letto di casa Serizawa, sollevò lievemente il capo ed inarcò un sopracciglio in segno di evidente perplessità, scoccando un'occhiata torva alla ragazza con i capelli in disordine accovacciata sul materasso.
- Lo dici continuamente, Reira, eppure ogni volta che ti metti a comporre il risultato finale è un autentico capolavoro! - bubbolò il ragazzo, con una leggera punta di stizza - La tua falsa modestia non mi incanta più, mia cara: so bene che lo dici solamente per elemosinare qualche lusinga. - "
[In un universo ideale e alternativo, Reira e Shin non si sono mai lasciati e ogni volta che la bellissima cantante viene colta da un terribile blocco dello scrittore, c'è sempre qualcuno su cui contare per far tornare l'ispirazione...]